Chrysler cresce grazie a Fiat

 Chrysler può finalmente considerare finito il suo periodo nero. Dopo aver chiuso il 2011 con un deludente utile di 183 milioni di dollari, il 2012 si è concluso con utili pari a 1,7 miliardi di dollari, più di quanto si aspettasse lo stesso Lingotto che ne ha voluto prendere le redini.

► Accordo Fiat, Chrysler e Gac Group

E’ così che la Cenerentola di Detroit ha ritrovato la sua scarpetta di cristallo e il suo principe, che risponde al nome di Sergio Marchionne, che è stato in grado di portare le vendite mondiali della casa americana a 2,2 milioni di dollari per il 2012, che si traduce in una crescita del 18% rispetto all’anno precedente.

Solo nel quarto trimestre Chrysler ha fatto registrare un utile netto di 378 milioni -pari a 17,2 miliardi di dollari di ricavi. Facendo i conti su tutto l’anno i ricavi della Chrysler sono cresciuti del 20% (arrivando a 65,8 miliardi di dollari dai 55 dell’anno prima) grazie soprattutto ad un aumento nelle consegne di veicoli, come fanno sapere da Torino.

► Fiat molto bene a dicembre negli Stati Uniti

Marchionne si è detto particolarmente soddisfatto anche se il suo compito non è ancora terminato. L’ad di Fiat e Chrysler punta ancora più in alto e prevede che per il 2013 la controllata Fiat possa raggiungere vette ancora più ambiziose, preventivate in 2,2 miliardi di dollari.

Fiom non firma accordo Fiat Melfi

 Fiat e tutti i sindacati, eccezion fatta per la Fiom, hanno stipulato un accordo a Melfi al fine di procedere con la ristrutturazione dell’impianto. Da Torino hanno confermato investimenti di un miliardo destinati alla produzione dei 2 nuovi modelli a partire dal 2014, nonché per la produzione della Grande Punto. In questo lasso di tempo ci sarà un periodo di cassa integrazione straordinaria a turno tra gli operai.

La soddisfazione dei Sindacati

I Sindacati (Rsa di Stabilimento e le segreterie regionali di Fim, Uilm, Fismic, Ugl, Acqf)  considerano importante l’intesa appena trovata, poiché contempla la costanza produttiva della Grande Punto, stabilisce la ristrutturazione con nuovi investimenti per lo stabilimento e fa si che i lavoratori legati all’azienda siano ancora in organico malgrado la crisi del settore automobilistico.

Da ultimo, l’intesa secondo i Sindacati fornisce le prospettive per realizzare nuovi modelli potenzialmente pronti per il mercato mondiale, creando nuove prospettive per la Lucania.

L’impegno di Fiat

Da par suo Fiat, nella persona del presidente John Elkann, ha dichiarato nuovamente che  il Lingotto gradisce condizioni per poter operare nel migliore dei modi in Italia e nel resto del mondo. Elkann si è inoltre soffermato sui rapporti con i governi del nostro Paese, considerandoli degli interlocutori dai quali Fiat non ha ricevuto alcun aiuto negli ultimi dieci anni. Elkann ritiene comunque il dialogo tra azienda ed esecutivi costruttivo, ma non crede di avere bisogno di aiuti, ragion per cui non li chiede neanche.

L’auto è in crisi ma la concessionaria fa i saldi

previsioni contrastanti sul settore immobiliare siano in primo piano, così come le decisioni delle varie concessionarie.

► Le evoluzioni del mercato dell’auto

Concessionarie si fa per dire, ovviamente! Ci riferiamo al fatto che molte compagnie automobilistiche, come sempre all’inizio dell’anno, stanno offrendo sconti e promozioni su chi desidera mettere in garage un’auto nuova entro il 31 gennaio. Il Sole 24 Ore ha riepilogato gli sconti. Proviamo ad indicarne qualcuno al fine di vedere su che tecnologie e che su che proposte è proiettato il mercato automobilistico.

Audi promuove la campagna “Italia. Land of quattro”, vale a dire l’acquisto di Suv compatti in versione Business, da acquistare con la sottoscrizione di un finanziamento con TAEG del 5,41% e un risparmio/vantaggio per il consumatore del 37% circa.

Fiat, invece, propone sconti praticamente su tutti i modelli in circolazione e per chi paga a rate c’è anche qualche sconto, ma è molto interessante soprattutto l’offerta di un premio di 400 euro per tutti coloro che optano per un veicolo in pronta consegna. Le offerte sono per la Panda e per la Punto nelle varie versioni. 

La svolta cinese della FIAT

Su Pomigliano il giudice dà ragione alla Fiat

 È stato respinto dal Tribunale di Roma il ricorso della Fiom contro il licenziamento dei 19 operai dell’impianto di Pomigliano. Ancora non c’è il provvedimento esecutivo e il giudice Elena Boghetich ha sentenziato che è

necessario attendere il provvedimento finale, che rappresenta l’esito di una sequenza di fasi a valenza interna. La valutazione del pregiudizio richiede che il momento perfezionativo dell’atto sia compiuto.

Due anni di CIG per la Fiat di Melfi

L’accordo tra la Fiat e i sindacati sulle procedure della messa in mobilità dei 19 lavoratori, secondo la legge 223 del 1991, non c’è stato e la Fiat deve decidere cosa fare entro 120 giorni. Senza un accordo tra le parti il riferimento è la legge 223 del 1991 che individua i lavoratori da licenziare. I sindacati hanno però affermato che in questo modo si penalizzerebbero i dipendenti con minore anzianità aziendale che non avrebbero l’indennità di mobilità e nemmeno altri ammortizzatori sociali. I lavoratori da licenziare sarebbero quindi i neoassunti che hanno la tessera Fiom.

Fiat riassorbirà tutti i dipendenti in quattro anni

La Fiom si riferisce alla sentenza del 21 giugno del Tribunale di Roma che ha rilevato una discriminazione a carico dei dipendenti iscritti alla Fiom. Il Tribunale di Roma disposto l’obbligo di avere l’8,75% di assunzione future tra gli iscritti al sindacato delle tute blu della Cgil. Il 9 ottobre la Corte di appello di Roma disposto per la Fiat l’assunzione entro 180 giorni di 126 iscritti alla Fiom oltre a 19 lavoratori che dovevano essere individuati sempre dalla Fiom.

Impegni Fiat per l’Italia

A fine ottobre la Fiat ha iniziato le procedure di licenziamento collettivo per 19 lavoratori a causa delle difficoltà economiche e dopo circa un mese ha assunto i 19 dipendenti Fiom. La sentenza del Tribunale di Roma dice che deve essere mantenuta una determinata percentuale di iscritti alla Fiom nell’ambito dell’organico complessivo.

Accordo Fiat-Mazda per nuovo Spider Alfa Romeo

 Il titolo Fiat lievita a Piazza Affari di circa un punto percentuale in seguito all’accordo firmato con l’azienda giapponese Mazda. Raggiunta l’intesa con Mazda, per intercessione del primo azionista, l’americana Ford, verrà prodotta in Join Venture una spider a due posti per Alfa Romeo.

L’auto sarà realizzata nello stabilimento Mazda di Hiroshima in Giappone fra poco meno di due anni. Dovremo attendere dunque il 2015 per il nuovo spider Alfa Romeo, il quale sarà sviluppato per il mercato globale in virtù dell’architettura dell’MX-5 di prossima generazione.

► Fiat riassorbirà tutti i dipendenti in quattro anni

In linea con l’accordo, Mazda e Fiat realizzeranno due automobili a trazione posteriore, differenti nel design, con icone chiaramente riconoscibili del proprio marchio.

Ognuna delle due varianti Mazda e Alfa Romeo sarà inoltre dotata di motorizzazioni specifiche per il brand.

Per Mazda l’accordo rappresenta una succosa opportunità per migliorare l’efficienza delle proprie attività di sviluppo e produzione, così da ridare slancio al segmento delle spider a livello globale. Per Fiat l’intesa significherà invece una possibilità in più per dare un’interpretazione moderna e tecnologicamente avanzata del classico spider Alfa Romeo, capace di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del marchio entro il 2016.

Piano Cars2020 Fiat per l’Europa

 Sergio Marchionne ha in mente un piano significativo per l’Europa. Prende quota in un momento storico molto importante. Un piano al passo con il modello di business moderno. Fiat vuole lanciare un messaggio di impegno e speranza.

CARS2020

Il piano Cars2020, presentato al Quattroruote Day riguarda il ‘Vecchio Continente’.

► Fiat riassorbirà tutti i dipendenti in quattro anni

Per l’automobile europea dal punto di vista delle vendite il 2013 non sarà molto differente dal 2012. Marchionne, dunque, guarda alle news provenienti da Bruxelles, le quali segnano una discontinuità significativa in confronto ai diversi bocconi amari trangugiati negli ultimi anni, sin dal famoso accordo con la Corea del Sud, conclusosi a favore dei costruttori di Seul.

L’Oriente è l’unica zona uscita vincitrice dal punti di vista delle vendite in Europa al termine di un anno disastroso. Marchionne lo dice con un pizzico di amarezza. Per consolarsi parla di Cars2020, un progetto tutto ancora da scoprire che tuttivia mira ad aumentare dal 16 al 20% il peso dell’auto sul Prodotto Interno lordo europeo.

AUTO ECO

Prima di metterlo in atto, Marchionne vuole fare le opportune valutazioni. Poi sarà la volta degli accordi di libero scambio, così da portare significative innovazioni. Una su tutte? Marchionne e Fiat hanno intenzione di spingere sulle vetture ecologiche con tutti i carburanti alternativi, compreso il metano di cui Fiat è leader.

Impegni Fiat per Italia

 L’amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne ha dato la definitiva certezza che gli impegni presi dal lingotto per il nostro Paese saranno rispettati: Queste le sue parole nel corso di una prolusione al Quattroruote Day.”Siamo intenzionati a confermare tutti i nostri impegni per l’Italia”.

► La svolta cinese della Fiat

Marchionne ha inoltre aggiunto che in quattro anni Fiat giungerà ad impiegare pienamente i suoi dipendenti.

Come?

Il target dell’azienda di autoveicoli torinese è quello di esporre e realizzare 17 modelli e 7 aggiornamenti prodotti entro tre anni. Parliamo pertanto del periodo che va dal 2013 al 2016. Marchionne è sicuro di riuscire a realizzare tale obiettivo.

Oltretutto Marchionne ha desiderato esprimere un parere sulle dichiarazioni dei politici in relazione all’annuncio dato da Fiat sulla Cig a Melfi. L’ad di Fiat, con voce scossa, ha affermato di aver “trovato oscene le dichiarazioni di ieri dei politici sul caso Melfi”.

JEEP CINA

► 10 cose da sapere sulla riforma del lavoro

Capitolo rapporti Fiat-Cina. Marchionne ha ripetuto più volte che con Gac potranno essere realizzate 100 mila autovetture all’anno. Il lavori per la creazione dello stabilimento sono ormai giunti al termine e potenzialmente la produzione potrebbe iniziare tra un anno e sei mesi.

La produzione di Jeep in Cina riguarderàù inizialmente 100 mila vetture all’anno, ma è potenzialmente raddoppiabile a oltre 200 mila.

Per quanto concerne invece la situazione del mercato europeo, Marchionne ha affermato che terminerà il 2013 in linea con il 2012: “Andranno bene America, Brasile e Cina”.

 

La svolta cinese della FIAT

 La FIAT è sulla cresta dell’onda in questo periodo visto che ha deciso di dare una svolta alla sua struttura aziendale con una serie di acquisizioni e con la riorganizzazione della produzione. Degli “scossoni” che hanno avuto un effetto importante anche sul titolo azionario dell’industria automobilistica tricolore.

L’avvio di settimana di Piazza Affari

tutti i dipendenti in quattro anni.

Dall’accordo illustrato, che coinvolge la cinese Guangzohu Automobile Group, si può intuire che ci sarà un incremento della produzione di auto sul versante asiatico. I dati ufficiali parlano di un accordo per la produzione di Jeep in Cina, da destinare soltanto al mercato cinese.

La join venture, tra l’altro, ha già portato a casa un successo che è stato ben illustrato da Zeng Qinghong:

Dopo il successo del lancio del primo prodotto della nostra joint venture, la Fiat Viaggio, lanciata lo scorso settembre, questo accordo é un’altra pietra miliare della nostra alleanza con Fiat e Chrysler Group, che pone solide basi affinché la nostra joint venture possa raggiungere obiettivi molto ambiziosi sul mercato cinese.

Fiat riassorbirà tutti i dipendenti in quattro anni

 Sergio Marchionne è stato molto chiaro e non ha usato mezzi termini: la richiesta di due anni di CIG per la Fiat di Melfi sono una richiesta legittima e doverosa, anche nei confronti dei lavoratori. E continua:

Le dichiarazioni dei politici su questo stabilimento sono oscene

Marchionne ha rassicurato tutti su quanto promesso dalla Fiat all’Italia: tutti gli impegni presi verranno mantenuti, ma per riuscirci è necessario fare degli interventi che, anche se al momento sembrano molto dolorosi, sono il primo passo, quello fondamentale, per rendere la Fiat di nuovo competitiva sul mercato internazionale.

► Fusione Fiat – Chrysler

I lavoratori di Melfi, come anche quelli della altre sedi produttive, saranno riassorbiti entro due o tre anni, grazie ai 17 nuovi modelli e all’aggiornamento di sette di quelli già esistenti che la Fiat presenterà da qui al 2016.

Accordo Fiat, Chrysler e Gac Gruop

Anche l’accordo stretto ieri tra Fiat-Chrysler e Gac si pone come un’ulteriore facilitazione nel percorso dio internazionalizzazione della casa automobilistica torinese. La produzione cinese sarà di circa 100 mila vetture all’anno e potrà iniziare al massimo entro 18 mesi. Per il numero uno della Fiat, focalizzare gli investimenti sulla sola Europa, infatti, è una strategia inutile, se non deleteria. Il mercato è cambiato e

Fiat e Chrysler insieme sono una realtà industriale profondamente diversa rispetto a 3 anni fa: i mercati di riferimento sono extraeuropei. Dobbiamo fare degli stabilimenti italiani una base per veicoli destinati ai mercati di tutto il mondo.

 

 

Accordo Fiat, Chrysler e Gac Group

 E’ arrivata a conclusione la trattativa per l’accordo tra Fiat, Chrysler e Guangzhou Automobile Group (Gac Group) che amplia la collaborazione tra le tre grandi società. Soddisfazione da parte dei presenti e firmatari dell’accordo (erano tutti riuniti al quartier generale della Chrysler ad Auburn Hills, nel Michigan) che si aspettano di raggiungere dei grandi obiettivi di produzione e vendita.

Attualmente in Cina sono prodotti e distribuiti alcuni dei modelli di punta della Fiat, come la Fiat 500, il Freemont e la Bravo, e questa joint venture a tre è stata creata appositamente per creare ulteriori margini di sviluppo a delle vendite che, in questo momento, sono un vero e proprio sostegno al mercato dell’automobile, in crisi in quasi tutto il resto dei paesi.

Crollo del mercato auto dell’UE: si scende ai livelli del 1993

Il primo obiettivo da raggiungere è l’individuazione di altri modelli della casa torinese da immettere nel mercato cinese. Raggiunto il primo obiettivo, toccherà alla Chrysler passare alla produzione in Cina. Qui, infatti, si prevede di costruire le nuove Jeep appositamente studiate per le esigenze di questa tipologie di consumatori, che saranno vendute esclusivamente all’interno dei confini cinesi.

Fusione Fiat-Chrysler

Mike Manley Chief Operating Officer della Region Asia Pacific (APAC), Fiat S.p.A. e President e CEO del Brand Jeep, Chrysler Group LLC, si è detto particolarmente orgoglioso per la conclusione di questo accordo che, in definitiva, ufficializza l’importanza della presenza di Fiat e Chrysler nel mercato asiatico, dopo un 2012 in cui entrambe i marchi hanno avuto una grande espansione in questo territorio.