Fitch abbassa il rating di Cipro

 L’ ombra lunga della crisi economica e finanziaria non accenna ad allontanarsi troppo da Cipro. Almeno per ora: l’ agenzia americana di rating Fitch ha infatti recentemente abbassato la valutazione di lungo termine sulla affidabilità della nazione, facendola passare dal precedente B all’ odierno B-  con prospettiva negativa.

Fitch alza il rating della Grecia

 Secondo l’ agenzia di rating statunitense Fitch è ormai possibile individuare in Grecia dei segnali di timida ripresa. Tanto che l’ agenzia rivede a rialzo anche i valori dell’ indice, che passano da CCC a B-. Fitch apprezza, infatti, in questo modo i chiari progressi fatti dalla nazione con lo scopo di eliminare il doppio deficit del Paese, fiscale e corrente, progressi che giustificano la promozione ad un rango più elevato.

La Grecia torna sul mercato dei bond

Vero è che per la prima volta è tornato, ad Atene, un debole avanzo primario, e nonostante ci sia ancora un tasso di disoccupazione al 27% e pensioni e stipendi abbiano subito un taglio del 25%, è stata completata la ricapitalizzazione delle banche.

Dopo cinque anni di profonda crisi, dunque, la Grecia non ha ancora risolto tutti i suoi problemi interni, ma tenta di allontanare sempre di più il rischio di un’ uscita dalla zona euro e di favorire la ripresa economica. Tanto che anche il Pil greco per il 2013 previsto da Bruxelles è stato rivisto a rialzo pur rimanendo sui numeri negativi: dal – 4,8% al -4,4%.

Atene, via libera per il taglio agli Statali

E i greci, a partire dal loro Ministro delle Finanze Yannis Stournaras, sono fiduciosi in una crescita economica già dal 2014, riponendo le più fervide speranze nella ripresa del turismo.

Fitch taglia tutti

 L’agenzia di rating Fitch non ha fiducia nella possibilità che nel 2013 si riesca ad uscire dalla crisi economica o iniziare la strada che porta alla fine del tunnel.► Fitch abbassa il rating del debito italiano

Prendendo anche spunto dal bollettino mensile della BCE emanato ieri che mette in evidenza come siano ancora presenti degli altissimi margini di rischio recessione per l’economia della zona euro, l’agenzia americana ha deciso di tagliare le stime di crescita per il mondo intero.

Fitch ha rivisto al ribasso le stime di crescita globali per il 2013 e per il 2014, portandole ad un +2,2% per quest’anno, contro il 2,4% precedentemente stimato, e al 2,8% per il prossimo anno (prima la crescita prevista era del 2,9%).

La situazione più problematica, secondo Fitch, è quella dell’Eurozona: per il 2013 il Pil del complesso dei paesi dell’Unione è previsto in contrazione dello 0,5% (la stima di dicembre era di -0,1%) e solo nel 2014 si potrà assistere ad una leggera crescita, stimata all’1%, contro l’1,2% delle stime di dicembre.

► Morgan Stanley abbassa stime del Pil italiano

Meglio, invece, per gli Stati Uniti dove per l’anno in corso è prevista una crescita dell’1,9%, comunque in calo dalla precedente stima del 2,3%. Questo abbassamento è il risultato del sequester, che porterà ad un taglio lineare alla spesa pubblica di circa 85 milioni di dollari, con un’incidenza diretta sul pil dello 0,5%.

 

Fitch abbassa il rating del debito italiano

 L’agenzia di rating Fitch ha deciso che, a causa dell’esito inconcludente delle elezioni italiane, il rating del nostro debito sovrano passa da A- a BBB+ con outlook negativo.

► Il rating italiano in bilico

Nella nota di accompagnamento l’agenzia ha motivato la scelta con l’esito non decisivo delle elezioni ma anche a causa dei dati del quarto trimestre 2012 sull’andamento del rapporto tra Pil italiano e debito pubblico che mostrano come:

La recessione in atto in Italia è una delle più profonde in Europa e i dati indicano il rischio che si prolunghi più di quanto atteso.

Nel 2013, infatti, il rapporto debito/Pil potrebbe toccare il 130%, quindi il 5% in più rispetto alla stima precedente. Recessione ancora in atto, quindi, e forse molto più lunga di quanto previsto, che si potrebbe aggravare ulteriormente

con un governo debole che potrebbe essere più lento e meno capace di rispondere agli choc economici interni o internazionali.

► Per Moody’s l’Italia rischia il downgrade

Oltre al downgrade, Fitch ha dato anche l‘oulook negativo all’Italia perché questo protrarsi della recessione può avere degli effetti molto negativi sugli sforzi di consolidamento di bilancio e aumenta i rischi contingenti dal settore finanziario.

Fitch abbassa il rating di Fiat

L’agenzia Fitch ha abbassato il rating di Fiat a BB- con un out look negativo di -2. Fitch ha spiegato che questa decisione “riflette le incertezze sull’ammontare dell’investimento per finanziare la crescita dei ricavi e aumentare la quota di Fiat in Chrysler come pure il modo in cui questi deflussi di cash saranno finanziati e il loro conseguente impatto sugli elementi fondamentali della metrica del credito”.

Confermata la crisi del settore auto Ue

Le preoccupazioni riguardano il riposizionamento dei brand da parte di Fiat e il clima di competitività con i risultati modesti del gruppo. Per Fitch, la strategia di Fiat “include un’accelerazione delle spese di capitale e per ricerca e sviluppo nei prossimi 2 anni”.

Per l’agenzia di rating nei prossimi 2-3 anni Fiat resterà debole, con una situazione negativa in Europa e migliori risultati in Brasile. La previsione è che Fiat aumenterà la quota in Chrysler fino ad arrivare a controllarne la maggioranza nel 2014 con l’obiettivo di aumentare la redditività. Comunque c’è incertezza su questo aumento delle quote e sui mezzi finanziari.

Fitch rileva che Fiat ”segue una strategia finanziaria conservativa e dispone di un’ampia liquidità, anche escludendo Chrysler, il che le permette di coprire le scadenze dl debito nel 2013 e il free cash flow negativo previsto quest’anno da Fitch. Tuttavia, futuri aumenti della partecipazione in Chrysler finanziati col cash esistente potrebbero indebolire la liquidità del gruppo”.

Fitch conferma rating italiano: “A-“

 Giudizio negativo di Fitch per il debito italiano. Il rating del nostro paese rimane a “A-” con outlook negativo. Certo non una buona notizia, ma comunque una conferma che, nonostante le previsioni restino negative, l’agenzia di rating ha ben giudicato il processi di consolidamento fiscale messo in atto dal governo e le riforme strutturali di questi ultimi tempi.

Secondo Fitch il deficit del budget per quest’anno sarà sotto il 3% del Pil, un calo notevole rispetto al 5,9% del 2009.L’agenzia di rating ha fiducia soprattutto negli sviluppi futuri del paese, che potrebbero portare ad una stabilizzazione dell’outlook, sempre che le riforme strutturali di cui si è tanto parlato continuino ad essere messe in atto anche nel caso di un cambio al vertice dello stato. Fitch crede che, alla credibilità del potenziale di solvibilità al lungo termine per l’Italia, concorreranno soprattutto riforme strutturali per la competitività e il potenziale di crescita dell’Italia e i bassi rischi legati al settore bancario.L’outlook negativo è stato confermato in ragione della possibilità che il rapporto debito/Pil potrebbe non scendere a partire dal 2014 e del’instabilità politica italiana, la quale potrebbe portare ad una nuova sfiducia nei riguardi del debito sovrano italiano.

Sull’outlook pesa anche la situazione generale dell’Eurozona. La possibilità di un persistere della crisi, se non quella di un suo peggioramento, non possono dirsi completamente scongiurate.

 

 

Anche la Gran Bretagna rischia di perdere la tripla A

 Anche su Londra si potrebbe abbattere la scure delle agenzie di rating. La Gran Bretagna rischia di perdere la tripla A di valutazione sul debito, tanto da Moody’s quanto da Fitch. Il problema? La ripresa della crescita inglese potrebbe essere più lenta di quanto previsto.

Moody’s per prima ha lanciato l’allarme (era la metà di novembre quando gli analisti dell’agenzia hanno, per la prima volta, ventilato questa possibilità) e attende che venga pubblicato l’Autumn Statement, documento con il quale il premier Cameron potrà dimostrare il ritmo del risanamento dei conti e le prospettive di crescita.

Solo se Cameron dimostrerà che le misure di austerity prese fino ad ora stanno portando a dei risultati reali potrà evitare  il rischio di vedersi abbassare il rating del debito nei prossimi 18 mesi. Un periodo piuttosto lungo in cui il paese deve assolutamente rispettare le promesse fatte e dimostrare di essere riuscito a evitare una nuova recessione.

Il fatto che tutte e tre le agenzie di rating abbiano deciso di sottoporre a revisione il debito inglese è una chiara mossa preventiva. Come ha dichiarato George Osborne, cancelliere dello Scacchiere:

Questo di Moody’s deve suonare come un avvertimento: Gran Bretagna non spendere tanto e non accedere a troppi prestiti, altrimenti rischi di perdere la tua solidità.

Fitch taglia le stime di crescita dell’economia mondiale

 L’economia mondiale cresce poco e a rilento e, secondo le ultime stime dell’agenzia di rating Fitch pubblicate nell’ultimo Global Economic Outlook, la crescita del Pil mondiale sarà più bassa di quanto stimato in precedenza.

Per il 2012 Fitch prospetta una chiusura di anno con un agenzia di rating (le stime precedenti riportavano un 2,1%) e anche gli anni successivi non fanno ben sperare: il Pil mondiale del 2013 è stimato con una crescita del 2,4%, mentre in precedenza era stato stimato un progresso del 2,6%.

Previsioni al ribasso anche per il 2014. Per il periodo si è stimata la crescita mondiale è stata corretta al 2,9%, 0,1% in meno rispetto alle previsioni precedenti.

Le cause di questo abbassamento delle prospettive di crescita sono da imputare, secondo Fitch, alla debolezza della zona euro, alla situazione di incertezza riguardo al Fiscal Cliff americano e al rallentamento delle economie dell’India e del Brasile, paesi sui quali erano riposte delle grandi speranze. Sono soprattutto i ridimensionamenti di queste due economie ad aver indotto Fitch a rivedere al ribasso le stime di crescita, sulle quali pesano anche i tassi di interesse che verranno applicati dalla varie banche centrali.

A pesare anche la questione delle banche europee e della possibile riunione di queste sotto l’egida della banca centrale Europea.

Mercato obbligazionario IT a rischio

 Quella tra l’Italia e le Agenzie di rating, ormai, è una battaglia aperta. Nel nostro paese la procura di Trani ha lanciato delle accuse diretta ai manager di Fitch, David Michael Willimoth Riley e Alessandro Settepani, per il fatto che hanno pilotato il rating dei nostri titoli.

Come conseguenza di questa accusa, allora, Fitch ha deciso di limitare tutte le comunicazioni sul rating degli enti italiani. Non ci saranno più informazioni per il mercato e in questo modo i titoli del nostro paese saranno meno “espliciti” per gli investitori.

Nella pratica vuol dire che Fitch, che organizzava periodiche teleconferenze e conferenze in Italia per discutere della salute dei conti dei soggetti italiani che operano nel mercato finanziario, adesso bloccherà tutte queste attività, limitandosi a commenti ufficiali pubblicati.

In cambio, Fitch, chiede all’Italia anche delle “assicurazioni” sul fatto che non ci saranno altre inchieste a suo carico. In effetti l’accusa di aver manipolato il mercato con i commenti sull’Italia, aggravata dal fatto che ci sono stati dei danni al patrimonio dello Stato, influisce sulla credibilità dell’agenzia di rating.

L’unica variabile che resta da considerare è stata evidenziata da Filippo Diodovich, market strategist della filiale italiana di IG che ha spiegato come l’assenza di valutazioni sul nostro paese potrebbe determinare una riduzione del volume di affari tricolore.

Fitch pronta a lasciare l’Italia

Nelle ultime ore l’agenzia Fitch ha annunciato che a breve spegnerà le luci e chiuderà la sua filiale italiana.

La decisione è completata da un comunicato in cui si legge:

“Una decisione che fa seguito alle richieste di rinvio a giudizio formulate dalla procura di Trani contro due suoi dirigenti (e cinque di S&P) per gravi manipolazioni del mercato. Una mossa senza precedenti e priva di ogni fondamento”.

Vittorio Grilli, Ministro dell’Economia ha commentato a più riprese tale decisione, proprio mentre Fitch parlava della voglia di attivare il suo personale “black out“:

“Il ruolo delle agenzie di rating può essere positivo se resta nella sfera privata, senza riflessi sul sistema di supervisione pubblico”.

In un’audizione in Senato inerente al sistema di vigilanza bancario, Grilli ha aggiunto:

“Il problema è che negli anni, senza esserne ben consapevoli, abbiamo inserito le valutazioni delle agenzie di rating nel nostro sistema di supervisione pubblico”.

Con queste parole Grilli vuole sottolineare che la funzione delle Agenzie di Rating non è quella di “andare oltre” i propri limiti:

“Se un privato vuole comprarsi dei pareri se li compra. Non c’è niente di male”.

Secondo il ministro dell’Economia è opportuno, di conseguenza, rendere il sistema di sorveglianza pubblica immune o indipendente dalle loro valutazioni.

“Questo non può essere fatto all’improvviso perchè si rischia il collasso completo, ma in modo graduale”.