La crisi in Ucraina e il rischio di costi più alti per i consumatori

 Con le truppe russe in Crimea, la possibilità di un conflitto armato in Ucraina sta crescendo di ora in ora. Se ciò accade, ci sarebbero delle conseguenze economiche che riguarderebbero i costi e che inluenzerebbero l’economia globale provocando prezzi del gas più elevati e tariffe aeree più alte in Europa e negli Stati Uniti.

In generale, gli Stati Uniti e l’economia ucraina non sono collegati in maniera profonda. Il rischio maggiore è per l’Europa considerata la sua dipendenza dal petrolio greggio e dal gas naturale della Russia. Nel 2010, il 34,5% delle importazioni di petrolio dell’Unione Europea e il 31,8% delle importazioni di gas naturale sono arrivate dalla Russia.

 

I giochi economici e politici tra Ucraina e Russia

 

Quelle del gas naturale e del petrolio sono entrambe industrie statali in Russia. Se la crisi continua a crescere, il rischio è che il presidente russo Vladimir Putin potrebbe rispondere a qualsiasi azione da parte della comunità internazionale tagliando le esportazioni di petrolio e gas naturale della Russia verso l’Unione europea.

Gli Stati Uniti non sono legati alla Russia per il petrolio greggio (meno del 5% delle importazioni di petrolio degli Stati Uniti provengono dalla Russia) o per il gas naturale, ma i prezzi sono fissati dal mercato globale e la crisi in Ucraina potrebbe avere ripercussioni a livello globale. Gli eventuali aumenti dei prezzi avranno un effetto domino che porterebbe alla crescita dei prezzi del gas in Europa e negli Stati Uniti. Le compagnie aeree e le industrie che dipendono dal petrolio sarebbero più colpite dal rincaro dei prezzi e questo porterà all’aumento di tariffe e prezzi che peseranno sui consumatori danneggiando l’intera economia.

La Russia ha dimostrato in passato che userà le sue esportazioni di energia per fini politici, ma tagliare le esportazioni di gas naturale e di petrolio greggio per l’intera Unione europea sarebbe un passo drastico per il Cremlino, che si basa sui ricavi da tali esportazioni per finanziare il governo. Nel 2012, l’84% delle esportazioni di petrolio della Russia e quasi l’80% delle  esportazioni di gas naturale sono andati verso l’Unione europea. La chiusura delle condotte per la maggior parte d’Europa avrebbe lasciato un buco enorme nel bilancio del Paese.

In crescita il settore delle energie rinnovabili

 Le prospettive economiche per quanto riguarda le energie rinnovabili sono sempre migliori e in crescita in tutto il mondo. Anche se in Europa negli ultimi periodi si è registrata una frenata in questo settore, il futuro dell’energia è in quelle rinnovabili e nel gas.

La crescita nei prossimi anni è prevista come alta perché è in aumento la domanda di energia nel mondo, soprattutto in quei Paesi in crescita come la Cina e l’India che si confrontano anche con il controllo delle emissioni inquinanti.

Bolletta gas, forse più leggera

 Potrebbe arrivare una “good news” che darebbe una piccola boccata d’ossigeno a tutti coloro che si apprestano ad accendere i termosifoni che potranno risparmiare ancora sul prezzo dell’energia della casa e in particolare su quello del gas .

Eni, addio alla Russia, con amore

 Anche Eni, dopo Enel, esce dal mercato russo.la società capitanata da Paolo Scaroni ha siglato a Mosca l’accordo per la vendita della quota del 60% in possesso della società Arctic Russia, che detiene il 29% di Severenergia, a Yamal Development (Novatek e GazpromNeft).

Il costo del gas calerà ancora ad ottobre

 Sono in arrivo buone notizie per tutti i consumatori e le famiglie italiane che a partire dal mese di ottobre potranno risparmiare ulteriormente sul costo dell’energia domestica e su quello del gas in particolare.

Il nuovo periodo regolatorio per il trasporto del gas svaluta Snam

 A partire dal prossimo gennaio 2014 entreranno in vigore nuove norme e nuove tariffe in relazione alle attività di trasporto e distribuzione del gas naturale. Lo ha reso recentemente noto l’ Autorità per l’ Energia, che ha pubblicato un documento di consultazione relativo ai particolari dell’ intera faccenda.

>Scatta dal 1° aprile la diminuzione delle bollette

A partire dal prossimo gennaio, dunque, entrerà in vigore e inizierà il nuovo periodo regolatorio di trasporto del gas, periodo che avrà una durata di 4 anni come avvenuto anche in passato.

La truffa alla Snam sarà pagata in bolletta?

L’introduzione e l’applicazione delle nuove norme, tuttavia, potranno produrre non poche modifiche in termini di fatturato alle società il cui business è rappresentato dal trasporto e dalla distribuzione del gas naturale. Fra queste, ad esempio, vi è Snam, che è saltata per un attimo sotto la lente di ingrandimento degli analisti e degli esperti di settore, che hanno analizzato il documento pubblicato dall’Autorità per l’ Energia individuando una possibile perdita di fatturato per Snam Trasporto di circa 20 miliardi di euro su un totale di 1,8 miliardi.

In seguito a questo calo di fatturato le azioni Snam, secondo gli analisti di Websim-Intermonte, potrebbero perdere circa il 10% ad unità. Di conseguenza è bastata la diffusione di questa notizia a Piazza Affari per far perdere al titolo un totale del 3,47% a partire da agosto scorso.