Nozione e disciplina generale dell’ apprendistato 2013

 In questo post forniremo alcune informazioni di base in merito alla nozione, alla disciplina generale, al quadro normativo di riferimento e alle finalità’  relative all’ apprendistato, così come è stato riformato nel corso del 2011 – 2012 ed è stato poi recepito anche dalla Circolare INAIL n. 27 del 23 maggio 2013, che ha fissato i punti salienti dell’ aggiornamento della materia giuridica.

Il contenuto della circolare INAIL n. 27 del 24 maggio 2013

 Il 2012 è stato un anno cruciale per l’ istituto giuridico dell’ Apprendistato all’ interno del quadro normativo di riferimento del mercato del lavoro italiano. Attraverso una serie di testi normativi, infatti, tra cui il Decreto Legislativo n. 167/2011 (Testo Unico dell’ Apprendistato), la Legge n. 183/2011 (Legge di Stabilità 2012) e la Legge n. 92/2012 (Riforma del Lavoro o Riforma Fornero) si è avuto un aggiornamento generale della materia.

Disoccupazione giù di due punti grazie al piano lavoro

 Non ha dubbi il Ministro del Lavoro e del Welfare Enrico Giovannini sui possibili effetti benefici che le misure varate ieri attraverso il nuovo piano lavoro approntato dal Governo potranno arrecare all’ occupazione italiana.

La clausola di stabilizzazione dell’ apprendistato

 Dal momento che il contratto di apprendistato è stato definito, in termini di legge, dal Testo Unico dell’ Apprendistato del 2011 come “il contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato a favorire occupazione e formazione dei giovani”, e dal momento che la disciplina generale di questo tipo di rapporto di lavoro prevede la possibilità di stabilizzazione degli apprendisti, all’ interno della Circolare INAIL n. 27 del 23 Maggio 2013 – che recepisce l’ aggiornamento dell’ intera materia giuridica – non poteva mancare un riferimento normativo alla clausola di stabilizzazione

Anche solo 500 euro al mese, ma fateci lavorare

Un’analisi della Coldiretti/Swg smentisce ancora una volta la teoria dell’ex Ministro Fornero secondo la quale i giovani italiani sarebbero choosy.

► I giovani occupati producono il 17,2% del PIL

Secondo i dati di questa analisi, infatti, i giovani italiani sarebbero disposti anche ad avere uno stipendio mensile di soli 500 euro per un lavoro che magari neanche rispecchia le loro qualifiche e i loro titoli di studio pur di poter trovare un’occupazione.

Il 43% dei giovani disoccupati italiani, secondo l’analisi della Coldiretti, sarebbe disposto a lavorare full time per essere pagato 500 euro al mese, mentre il 39% sarebbero disposti anche a lavorare più ore per avere sempre la stessa retribuzione.

Anche i giovani che un lavoro ce l’hanno hanno pressappoco le stesse esigenze: il 23% ha dichiarato che sarebbe disposto a lavorare anche più ore per mantenere lo stesso livello reddituale, anche se ben il 38% di loro ha il sogno di aprire un’attività in proprio, quasi sempre un agriturismo, piuttosto che lavorare in una multinazionale o accontentarsi del posto fisso in banca.

► Dove vanno i giovani che lasciano il proprio paese in cerca di fortuna?

E tutti i giovani, occupati e non, sono pronti per fare le valigie e espatriare in cerca di una situazione migliore in qualche altra parte del mondo. Lo farebbe il 59% degli studenti, il 53% dei giovani disoccupati e il 47% dei giovani che un lavoro ce l’hanno ma che, evidentemente, non rispecchia le loro aspettative per il futuro.

I vantaggi per i giovani lombardi

 Le giovani coppie che vogliono comprare una casa, sono sempre alla ricerca del mutuo più conveniente, perché sanno che la condizione lavorativa e sociale che viviamo è da considerarsi ancora precaria. Tra le offerte più vantaggiose rientrano anche le agevolazioni fornite da enti e istituzioni.

Un periodo di garanzia per i mutui

Quello che accade in Lombardia, in tal senso, è emblematico. La Regione in questione ha da poco rinnovato un accordo con l’ABI, l’associazione bancaria italiana, al fine di fornire delle agevolazioni ai giovani che vogliono acquistare un immobile.

Le giovani coppie che abbiamo i requisiti anagrafici e reddituali previsti dalla legge, che quindi abbiano non più di 40 anni e un ISEE che non supera i 40.000 euro annui, possono presentare la domanda di sconto sul mutuo. La richiesta deve essere effettuata per una casa che abbia un valore inferiore ai 280 mila euro.

Rinnovato il Fondo di Solidarietà sui mutui

Il sito internet della Regione Lombardia offre maggiori dettagli, di certo è cambiato qualcosa rispetto alla convenzione siglata nel luglio dell’anno scorso. In generale si possono chiedere le agevolazioni sia per i mutui sottoscritti online, sia per quelli tradizionali. Lo sconto deve essere legato all’acquisto della prima casa e consiste nell’alleggerimento del peso degli interessi sulla rate del mutuo, fino ad un massimo di 200 punti base e per massimo 5 anni.

I soldi a disposizione sono circa 4,5 milioni di euro.

Quasi 25 mila contratti attivati grazie al Fondo under 29

 Arriva in questi giorni una buona notizia per l’ occupazione italiana e per il mercato del lavoro in generale. Una nota del Ministero del lavoro ha infatti comunicato che, grazie al passato stanziamento di quei 232 milioni di euro del Fondo straordinario per l’ occupazione di giovani sotto i 30 anni e di donne di qualsiasi età, è stato possibile attivare un totale di quasi 25 mila contratti.

Novità fiscali in pentola a giugno

 Si continua a parlare di IVA e di IMU tanto che molti cittadini non hanno ancora ben capito se queste novità in materia fiscale sono rivolte a tutti i cittadini. Di fatto qualcosa sta cambiando perché il governo ha intenzione di varare prima dell’estate una serie di semplificazioni che potrebbero modificare in itinere anche questi due ambiti.

Incentivi al lavoro: ci sono le leggi ma non i decreti attuativi

Ma cosa bolle in pentola? Si parla molto di una serie di incentivi per l’assunzione di giovani che non hanno ancora compiuto 30 anni e di donne di qualsiasi età. Il governo, con queste iniziative, intende variare le classifiche occupazionali che ci relegano agli ultimi posti in Europa riguardo il lavoro giovanile e femminile.

Sgravi per gli apprendisti

Allontanandosi dall’ambito ristretto delle tematiche lavorative, andiamo a prendere di petto un altro tema particolarmente caro ai cittadini: l’aumento delle tasse. L’IVA in primo luogo che da luglio dovrebbe aumentare di un punto percentuale determinando spese sempre maggiori per i cittadini consumatori.

Il governo, in tal senso, ha deciso di fare un passo indietro e di alzare l’Imposta sul valore aggiunto, dello 0,5 per cento. In questo modo ci sarebbe più tempo per riordinare i panieri dei beni a disposizione dei cittadini, facendo le dovute differenze. I beni di largo consumo, per esempio, sarebbero così lasciati al di fuori dei rincari.

In Italia bisogna aiutare i giovani

 Nella triste classifica dei paesi che hanno il maggior numero di disoccupati che non hanno ancora raggiunto i 25 anni, il nostro paese si posiziona al quarto posto visto che in Italia 39 under25 su 100 sono in cerca di un’occupazione. Peggio di noi riescono a fare soltanto la Grecia, la Spagna e il Portogallo. Nei primi due paesi il tasso di disoccupazione giovanile è al 40 per cento, in Portogallo si scende al 40.

L’OCSE parla dell’economia in miglioramento

La descrizione che riguarda l’Italia è molto completa e molto triste visto che nel computo dei disoccupati si annoverano anche il 21,5 per cento dei cosiddetti NEET cioè i giovani che sono senza lavoro e sono anche fuori dal circuito di formazione ed educazione. L’11 per cento di questa porzione di giovani è ormai scoraggiato, disilluso e ha smesso di cercare un’occupazione perché convinto che il lavoro in Italia non ci sia.

La più grande sfida è l’occupazione

A spiegarlo è il direttore della divisione lavoro dell’OCSE che spiega che a lungo andare anche reintegrare queste persone nel ciclo di lavoro sarà sempre più complicato perché chi non cerca lavoro e chi non si dà da fare per lavorare anche saltuariamente, manca dell’esperienza necessaria per poi trovare un’occupazione valida.

Per questo, secondo l’OCSE, la disoccupazione giovanile è il primo punto sul quale è necessario insistere a livello di riforma.