Il Consiglio dei Ministri che si è tenuto nel corso della giornata di oggi ha varato una serie di misure per il lavoro che andranno a costituire un pacchetto di interventi da 1,5 miliardi di euro.
Governo Letta
Un secondo piano per il lavoro nei prossimi mesi
Giovedì e venerdì prossimo avrà luogo a Bruxelles il Consiglio Europeo, nel corso del quale il Presidente del Consiglio Enrico Letta illustrerà il piano italiano per la lotta alla disoccupazione, ma, come ha avuto modo di dichiarare di persona, attraverso un discorso eminentemente politico, che punti alla crescita dell’ Europa.
Arriva 1 miliardo per l’ occupazione dei giovani
Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha confermato, in una intervista rilasciata ieri nel corso della trasmissione condotta da Lucia Annunziata, che nella giornata di mercoledì il Consiglio dei Ministri discuterà della prima proposta per risollevare il mondo dell’ occupazione italiana. Soprattutto quella giovanile.
Il premier Enrico Letta presente al G8
Verso l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
Come già annunciato nella giornata di ieri, in occasione del suo intervento all’ Assemblea di Confindustria, anche oggi il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha ribadito l’ impegno dell’ esecutivo per l’ abolizione al più presto del finanziamento pubblico ai partiti.
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Per il premier si tratta, infatti, dell’ unico modo in cui la politica può ritrovare credibilità agli occhi dell’ opinione pubblica e dei cittadini che si aspettano dal governo scelte di sobrietà: non si tratterà dunque di un intervento rivolto contro i partiti, ma a favore di essi.
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I collaboratori del premier a tal proposito dichiarano che a Palazzo Chigi si è già a lavoro su un disegno di legge – alle cure particolari del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi – che sarà varato entro il mese di giugno, sul quale però non è ancora possibile dare delle anticipazioni.
Nei giorni scorsi, però, il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, davanti alle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, ha illustrato la bozza della riforma, che poggia a quanto pare su quattro punti fondamentali:
- Sobrietà e trasparenza
- Presentazione della documentazione delle spese sostenute in campagna elettore per ottenere il rimborso
- Sostituzione dell’ erogazione diretta del denaro con la fornitura di servizi
- Sgravi fiscali per i contributi volontari dei cittadini.
Il piano del Governo per pensioni ed esodati
Nella giornata di oggi, come annunciato nei giorni scorsi, il Governo aprirà un tavolo per discutere con le parti sociali. All’ ordine del giorno ci sono essenzialmente due temi, che aspettano di trovare soluzione nel minor tempo possibile. Il primo, il più urgente, riguarda la risoluzione definitiva della questione degli esodati, coloro che pur non percependo più lo stipendio non possono neanche beneficiare dei contributi della pensione.
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Il secondo, invece, riguarda le modifiche da applicare alla riforma delle pensioni firmata pochi mesi fa dalla Fornero e oggi in vigore.
Per quanto riguarda la questione degli esodati, dunque, il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini ha annunciato la chiusura definitiva della questione entro la fine del 2013, e oggi si discuterà di un possibile ampliamento della platea degli esodati ammessi al beneficio della salvaguardia – circa 20 – 25 mila persone, tra cui gli autorizzati alla contribuzione volontaria entro il 4-12-2011, i lavoratori cessati dal servizio, e una parte dei lavoratori in mobilità ordinaria.
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Per quanto riguarda invece le modifiche alla riforma delle pensioni, la proposta del Governo sarebbe quella di anticipare l’ accesso alla pensione all’ età di 62 anni invece dei 66-67 previsti, ma con delle penalizzazioni rispetto la quota dell’ assegno pensionistico che si va poi a percepire. Le modalità specifiche, tuttavia, sono ancora in via di definizione.
Letta chiederà all’Europa soluzioni durature e concrete
Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha tenuto questa mattina in Senato un discorso sui temi europei che saranno presentati domani, mercoledì 22 Maggio, al vertice UE di Bruxelles.
> Un patto europeo contro la disoccupazione
Numerose saranno infatti le priorità del Governo italiano in quel frangente, dal momento che l’ Italia desidera uscire una volta per tutte dalla procedura di infrazione per eccesso di deficit e ottenere l’ applicazione di politiche che favoriscano finalmente l’ occupazione e la crescita.
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All’ ordine del giorno, nel programma di Letta, ci saranno quindi l’ imposizione di regole di trasparenza bancaria fra gli stati membri, al fine di favorire lo scambio delle informazioni fiscali e combattere l’ evasione e la frode; l’ attuazione di politiche comuni – anche se non convenzionali – che favoriscano l’ occupazione, soprattutto quella giovanile, e superino la rigidità dei rigori di bilancio. Su questo tema dovrà discutere, infatti, il Consiglio europeo che si terrà a giugno.
Nel piano di Letta c’ è poi l’ utilizzo delle energie alternative e l’ esame del pacchetto anti frode in materia di Iva, con le norme che riguarderanno anche la tassazione della sempre più voluminosa economia digitale.
Quello proposto oggi da Letta, dunque, è un europeismo attivo, che promuove il cambiamento attraverso soluzioni tangibili e durature.
Il piano Letta per il rilancio dell’economia
All’ indomani del ritiro di Spineto si fanno più chiare e più determinate le intenzioni dell’ esecutivo del nuovo Governo Letta in merito ai provvedimenti più urgenti da prendere per favorire al più presto un rilancio e una ripresa dell’ economia italiana.
> L’Italia deve iniziare con le riforme strutturali
Tra le prime disposizioni ad essere ratificate ci saranno senza dubbio i provvedimenti relativi alla sospensione della rata di giugno dell’ IMU – che probabilmente interesserà, sulla base degli ultimi sviluppi della questione, non solo le prime case ma in qualche misura anche le piccole e medie imprese – e il rifinanziamento della Cig, la Cassa Integrazione in deroga, la cui approvazione è attesa per questo questo venerdì.
> Il Governo Letta replica il programma di Confindustria
La seconda area di interesse riguarda poi la complessa situazione del mercato del lavoro italiano. E’ intenzione del Governo, su questo fronte, continuare sulla strada delle semplificazioni e verso un sempre maggiore abbattimento della burocrazia, in modo da favorire l’ attività imprenditoriale e le imprese. Si dovrà poi risolvere il problema della disoccupazione, con l’ obiettivo di occupare almeno 100 mila giovani per cominciare. Si potranno utilizzare quindi i fondi europei per ridurre i costi per chi assume, ma l’ ok potrà venire solo dal vertice europeo di fine giugno.
Il Governo Letta replica il programma di Confindustria
Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha rilasciato recentemente un’ intervista ai microfoni del Sole 24 Ore, ai quali ha parlato, in generale, delle prospettive economiche italiane e della possibilità che il paese torni presto a crescere.
La crescita del Paese, sostiene Squinzi, infatti, è una delle priorità da affrontare dal punto di vista economico e, al tempo stesso, uno di quei nodi strategici da sciogliere se non si vuole perdere ulteriore tempo in un periodo già abbastanza difficile.
L’ Unione degli industriali, tuttavia, sta apprezzando tutti gli sforzi fatti dal nuovo Governo proprio sul fronte della crescita e della ripresa economica, e, in modo particolare, il fatto che il Governo Letta abbia fatto proprio il programma presentato dagli industriali prima delle elezioni.
> Per Squinzi è necessario detassare il costo del lavoro
Il Premier Enrico Letta ha infatti ripreso numerosi punti di quella lista nel suo discorso programmatico davanti al Parlamento, punti chee oggi fanno parte del programma di governo voluto dal Presidente del Consiglio stesso.
> Per Squinzi è necessario detassare il costo del lavoro
Il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e l’ intera associazione degli industriali italiani si augurano quindi che gli elementi del programma del nuovo esecutivo possano trovare presto attuazione in proposte e in azioni concrete. La situazione dell’ economia reale del Paese, infatti, è così grave da non ammettere ulteriori indugi.