Crescono il PIL e il tasso di occupazione della Grecia nel secondo trimestre 2013

 Proprio mentre le tensioni sociali sembrano raggiungere il loro culmine ad Atene, per effetto della crisi, e la città appare ancora scossa dall’omicidio del cantante Pavlos Fyssas, vittima ad Amfiali di un militante del movimento Alba Dorata, dal Ministero dell’Economia greco arrivano per la nazione notizie più che positive.

Un nuovo piano di salvataggio per la Grecia?

 I problemi finanziari della Grecia sonio ancora lontani dall’essere definitivamente risolti. Il paese è ancora preda di una delle crisi economiche più gravi che si siano mai registrate e le condizioni poste dall’Europa per i piani di aiuto voluti in questi mesi non hanno aiutato a risolvere i problemi.

► La Merkel accusa la Grecia

I problemi finanziari della Grecia avrebbero dovuto risolversi entro la fine del 2014, ma a guardare le condizioni economiche e sociali del paese in questo momento, è chiaro come poco più di un anno di tempo non sarà sufficiente a risanare tali crepe del sistema.

La spirale che si è creata per la Grecia sta portando il paese verso l’unica soluzione possibile, ma anche quella che più di tutte si sarebbe voluto evitare, ossia la richiesta di una nuova tranche di aiuti all’Europa. A dirlo è stato Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo e ministro delle Finanze olandese, che parlando al Parlamento Europeo ha confermato i dubbi sulla situazione greca.

Sono in molti a pensare che la Grecia, la massimo entro la prima metà del prossimo anno, abbia bisogno di una nuova infusione di liquidi, che è stata stimata tra i 10 e gli 11 miliardi di euro. Se le previsioni disfattiste dovessero avverarsi, la Grecia andrà incontro a due problemi: da un lato la riluttanza dei paesi creditori visto la scarsa capacità di restituzione del debito, e, dall’altro, le condizioni che l’Europa porrà questa volta.

► PIL in frenata e poco lavoro per la Grecia

E’ stato lo stesso Dijsselbloem a dirlo: l’Europa è disposta a sostenere il paese fino a che non saranno poste le condizioni per il suo rientro nei mercati europei, ma solo a patto di ulteriori condizioni.

La Merkel accusa la Grecia

 La Germania è in pieno clima di campagna elettorale e per questo le dichiarazioni dei leader politici in corsa per la poltrona di Cancelliere appaiono più perentorie che mai. E’ vero che a livello finanziario e sociale la Germania ha ottenuto delle gratificazioni non indifferenti: per esempio le è stata confermata la tripla A dalle maggiori agenzie di rating che la considerano, ormai, l’unico pilastro dell’Unione Europea.

PIL in frenata e poco lavoro per la Grecia

La Germania è un punto di riferimento anche finanziario visto che lo spread che tanto ossessiona gli investitori e i cittadini, è stabilito sulla base del confronto tra i titoli decennali di un certo paese e i Bund tedeschi. Insomma, se parla la Germania, tutti pendono dalle sue labbra. Eppure l’ultima dichiarazione di Angela Merkel appare quanto meno forte.

Cresce ancora la disoccupazione in Grecia

La Cancelliera, infatti, ha accusato Gerhard Shroeder che l’ha preceduta di non aver lottato abbastanza per evitare che la Grecia entrasse nello spazio dell’euro. Si offre così della moneta unica un carattere esclusivo piuttosto che inclusivo. Secondo Angela Merkel, la Grecia non aveva rispettato tutte le regole previste dall’Europa per l’ingresso nell’euro.

La Grecia resta così il tema dominante della campagna elettorale tedesca dopoché anche il ministro delle finanze Schaeuble ha ribadito che ad Atene servono ancora 11 miliardi di euro secondo il piano di salvataggio escogitato dalla Troika.

Se si vendono anche prodotti scaduti

 Lo sappiamo benissimo: la data di scadenza dei prodotti venduti al supermercato è puramente indicativa, tanto che molti esperti sottolineano come ci sia scritto “da consumare preferibilmente entro il”. Tuttavia, se in un supermercato vendessero roba scaduta, pochi sarebbero disposti a rinnovare la fiducia all’esercizio commerciale.

PIL in frenata e poco lavoro per la Grecia

Al massimo ci siamo abituati, in periodo di crisi, a trovare l’angolo delle offerte, quello con i prodotti che scadranno nel breve o brevissimo periodo e per questo sono venduti ad un prezzo ribassato del 50 o anche del 70 per cento. In Grecia, invece, l’austerity impone un cambiamento delle abitudini alimentari e consumeristiche tanto che nei negozi sarà consentito vendere prodotti scaduti. 

La Merkel accusa la Grecia

Il lato positivo della notizia in questione è che si fa un passo indietro e si torna ai tempi in cui non c’era davvero niente che andasse buttato. Il lato negativo è che questo accade soprattutto perché il paese è ancora fortemente impregnato dell’odore della crisi. Il salvataggio proposto ad Atene, d’altronde, lo ha detto anche il FMI, non è stato ortodosso e i sacrifici chiesti a questo paese, sono stati davvero eccessivi.

Naturalmente la direttiva del governo che autorizza alla vendita dei cibi scaduti, impone che questi siano esposti separatamente dagli altri cibi e venduti per un periodo limitato di tempo con un forte sconto.

Rallenta il calo del PIL della Grecia

 Dalla nazione ellenica, investita da sei anni a questa parte dalle conseguenza di una durissima crisi, arrivano i primi spiragli positivi. Per il terzo trimestre consecutivo, infatti, il Prodotto Interno Lordo greco ha rallentato la sua caduta libera. Nei mesi che vanno da aprile a luglio, infatti, il PIL ellenico è sceso solo del 4,6% rispetto al 5,6% che era stato possibile registrare nel primo trimestre del 2013.

PIL in frenata e poco lavoro per la Grecia

 La Grecia è pronta per tornare sullo scacchiere finanziario internazionale ma è anche vero che non ha ancora messo a posto i conti. In questo momento si parla molto della situazione del PIL e dell’occupazione.

Cresce ancora la disoccupazione in Grecia

Siamo di fronte al terzo trimestre consecutivo in cui la Grecia deve fare i conti con un crollo del prodotto interno lordo. Il premier Samaras è convinto che comunque siamo alla vigilia di un cambiamento e tutte le speranze sono riposte nel settore turistico che per via dei prezzi molto bassi, dovrebbe essere alla base del boom di Atene.

Schäuble vuole aiutare ancora Atene

Allo stesso tempo, però, non si deve pensare che l’andamento positivo del mercato turistico sia in grado di incidere su tutti i settori dell’economia europea visto che il tasso di disoccupazione, almeno stando alle ultime analisi, è a livelli molto alti. Siamo di fronte ad un nuovo record.

Per la ristrutturazione del debito, quindi, si deve aspettare ancora qualche mese e la situazione, nel lasso temporale considerato, potrebbe addirittura peggiorare visto che a settembre si vota in Germania e le direttive tedesche in Europa sono fondamentali per la stabilità finanziaria di Atene.

Tanto per dare qualche numero ricordiamo che nel secondo trimestre del 2013 il PIL greco è calato del 4,6 per cento migliorando rispetto alla precedente flessione del 5,6 per cento.

 

La Grecia avrà bisogno di altri aiuti nel 2014

 Secondo quanto riportato dal settimane tedesco Der Spiegel, la Grecia, entro il 2014, avrà bisogno di altri aiuti internazionali. Il settimanale tedesco cita infatti un documento emesso dalla Banca Centrale Tedesca, la Bundesbank, il cui tema è appunto quello della necessità, per la Grecia, di altre risorse provenienti dai partner europei.

Cresce ancora la disoccupazione in Grecia

 La Grecia, fino a qualche settimana fa, era data per salva. La crisi sembra aver lasciato Atene che adesso deve preoccuparsi soltanto del suo rientro sui mercati finanziari. Eppure le condizioni sociali non sono così rassicuranti visto che il mondo del lavoro è bloccato e la disoccupazione continua a crescere.

Schäuble vuole aiutare ancora Atene

L’allarme disoccupazione non è soltanto italiano, visto che anche la Grecia teme per la mancanza di posti di lavoro e ha pochissime speranze per i più giovani. Secondo gli ultimi dati statitici a disposizione, i ragazzi compresi nella fascia d’età 15-24 anni, possono puntare sul settore turistico ma si tratta soltanto di previsioni e speranze.

L’economista greco Varoufakis sulla crisi

La disoccupazione in Grecia, comunque, ha raggiunto il suo tasso record, salendo fino al 27,6 per cento. Il riferimento temporale è al mese di maggio. Da allora 2 cittadini su 3 sono in cerca di una nuova occupazione e per il momento hanno le braccia incrociate.

Il dato più preoccupante, però, è quello relativo ai giovani. In tal caso infatti, per gli under 24, si parla di tasso di disoccupazione al 64,7 per cento.

La Grecia, tra l’altro, dovrebbe avere meno problemi degli altri paese, visto che riceve ancora i fondi di salvataggio internazionali. Le erogazioni di tali fondi vanno avanti dal maggio del 2010 ma la cattiva gestione finanziaria del paese ha lasciato un buco difficile da coprire.

In arrivo altri 2,5 miliardi di aiuti per la Grecia

 L’ Unione Europea ha dato, nelle ultime ore, il suo beneplacito allo sblocco di ulteriori fondi per gli aiuti internazionali destinati alla Grecia. Come ha confermato anche il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, questa volta si tratterà di una tranche da 2,5 miliardi di euro, a cui però vanno aggiunti circa 1,5 miliardi di profitti che gli Stati dell’ Unione verseranno per la detenzione dei bond della nazione greca.

La Chiesa greca a disposizione dello Stato

 La crisi greca è diventata talmente importante che adesso anche la Chiesa ortodossa ha deciso di dare una mano allo stato che sta facendo di tutto per alleviare la crisi. Ad annunciarlo ci ha pensato, ancora una volta il premier Antonis Samaras che di recente si era scagliato contro il FMI riguardo all’iter definito per il salvataggio di Atene.

Samaras ha spiegato che sarà creata una società mista tra stato e chiesa, con un obiettivo: quello di valorizzare la proprietà immobiliare della chiesa in modo da dare una mano allo stato che dopo l’austerity si trova sempre ad affrontare una situazione troppo critica per i cittadini.

L’economista greco Varoufakis sulla crisi

La società mista di cui si parla tanto, sarà denominata Aeap e servirà a valorizzare quindi sia le case, sia i terreni posseduti dalla Chiesa greca. Ormai è ufficiale. La notizia fa respirare le borse ma dà sollievo soprattutto ad Atene. In termini generali è stato interpretato come un gesto di solidarietà in un momento molto importante per la società greca.

La Grecia reagisce al mea culpa del FMI

In realtà la Chiesa ortodossa sarebbe scesa in campo anche molto tempo fa, ma come ricorda l’arcivescovo Ieronymos, la prima proposta d’interazione, presentata già nel 2009 al governo in carica allora, era stata messa da parte senza fornire una risposta alla controparte.