Le migliori idee innovative in fatto di green economy? Arrivano da Milano. Nel capoluogo lombardo si producono il 16% dei brevetti, nonché il 18,4% dei brand depositati dall’Italia in Europa durante l’ultimo decennio.
Green Economy
Cresce il settore dei rifiuti
Durante gli ultimi cinque anni, il comparto dei rifiuti ha fatto registrare segnali molto incoraggianti. Crescono il numero di addetti (+13%) e di aziende impegnate nel settore. (+10%). La maggior parte di esse svolgono attività di recupero.
Economia verde
Organizzazione, solidarietà. Proiezione sui mercati internazionali delle tecnologie “verdi” è d’obbligo al fine di massimizzare i non pochi pregi scaturiti dalle imprese italiane del settore.
Le istituzioni, di concerto con le maggiori associazioni di imprenditori, stringono i tempi.
Così, al road show sugli strumenti di incentivazione pubblica per la green economy si unisce il “Cleantech forum Italy”, ovvero la rete di imprese interessata all’ innovazione nel settore ambientale per presentarsi sul mercato internazionale.
Presentazione
Il ministero dell’Ambiente, Ice (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), il network internazionale Cleantech Group e Area science park di Trieste hanno presentato il progetto all’Università Luiss di Roma.
Le ambizioni sono tante, sia in Europa sia nei Paesi in via di sviluppo, quali Cina, India, Brasile. Così, Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente: “Abbiamo qualche centinaia di migliaia di imprese che esportano già. Ora i finanziamenti che vanno cercati sui mercati internazionali, dove si possono trovare investitori interessati alle tecnologie pulite”.
Obiettivi e aziende coinvolte
L’obiettivo è creare la rete delle imprese italiane, mirando anche allo scambio di informazioni sui progetti nazionali ed europei. Tra le grandi imprese già implicate menzioniamo Ansaldo Energia, Ducati Energia, Enel ed Enel Greenpower, Falck Renewables, Magneti Marelli, Mossi e Ghisolfi, Novamont, Solergy, Versalis.
Clini ha colto l’occasione per fare un appello al prossimo Governo, affinché assicuri un seguito a tutto il lavoro svolto.
La Green Economy traina il mercato del lavoro
Qualche giorno fa è stato presentato il rapporto dell’Istat e di Coldiretti Prospettive per l’economia italiana nel 2012-2013 in cui si presentavano le cifre riguardanti la Green Economy in Italia e il suo impatto nel comparto economico generale. Nel rapporto si sono evidenziate le ottime performance a livello occupazionale di questo settore, il cui trend occupazionale segna un +4,2% di addetti nel secondo trimestre del 2012.
A ribadire l’importanza della Green Economy per il mercato del lavoro italiano un altro rapporto stilato da Unioncamere e Fondazione Symbola. Green Italy 2012 mette in evidenza come
il 38,2% delle assunzioni complessive programmate (stagionali inclusi) da tutte le imprese italiane dell’industria e dei servizi per l’anno in corso si deve alle aziende che investono in tecnologie green.
La regione che maggiormente punta sulle tecnologie green è la Lombardia con 69.000 eco-imprese, seguita dal Veneto con quasi 34.000 e, al terzo posto, il Lazio con 33.000 imprese. Le tipologie di aziende che maggiormente credono e investono nella Green Economy sono quelle farmaceutiche (41%), le manifatturiere (27%) e il terziario (al 21,7%).
Gli esperti attribuiscono alla Green Economy un valore fortemente anticrisi:
Sul totale di 631.000 assunzioni complessive programmate, 241.000 sono ascrivibili ad imprese che credono nella green economy; delle 358.000 imprese che hanno investito negli ultimi tre anni in tecnologie green, ben il 20% prevede nel 2012 di assumere.
Opportunità di lavoro nella Green Economy
Nuove professioni aprono interessanti prospettive per il mercato del lavoro in Italia: grazie alla Green Economy, nei prossimi tre anni, la disoccupazione potrebbe scendere di qualche punto con la creazione di circa centomila posti di lavoro entro i prossimi tre anni.