Guide Finanza Personale
In questa sezione troverete tutte le guide di MondoEconomia dedicate alla Finanza Personale. Questo archivio è una raccolta dei nostri articoli dedicati ad adempimenti pratici e soluzioni per la gestione del patrimonio, dei propri conti correnti o dei propri risparmi, prestiti e depositi. Per cercare in questo archivio per parole chiave utilizzate il form di ricerca qui sotto.
Scegliere il miglior conto per i giovani
I giovani che sono alla ricerca di un conto corrente, cercheranno sicuramente la soluzione che maggiormente consente loro di gestire i risparmi senza spendere troppi soldi. In pratica tutti sono alla ricerca della famosa soluzione zero spese.
Gli istituti di credito offrono molte soluzioni per i ventenni che vogliono imparare a gestire i risparmi ma che si trovano a loro agio con la gestione online del conto. Supermoney fa una simulazione per una ricerca di conto corrente effettuata da un giovane di 26 anni che risiede a Milano, che ha circa 2500 euro da versare sul conto e che vuole avere l’accredito del primo stipendio proprio su quel conto.
►Come scoprire l’usura nel conto corrente
Una delle soluzioni più vantaggiose è sicuramente quella offerta da Webank che offre un conto a zero spese e zero costi futuri con un tasso passivo che è del 5,50 per cento e non prevede spese per le operazioni allo sportello né per le operazioni online.
►Il CC di ING Direct e i vantaggi
Una seconda soluzione interessante è quella offerta da YouBanking che non prevede spese governative, non sono previste spese allo sportello e non ci sono costi per le operazioni fatte via internet. Il tasso d’interesse passivo, in questo caso, sale fino al 9 per cento.
Molto interessante, ma soltanto medaglia di bronzo, il Nuovo conto Pratico Web della BNL che non prevede costi annui e non ha alcuna spesa. In questo caso le operazioni sono gratuite e il tasso d’interesse passivo è fino al 15,09%.
Chiudere il conto corrente evitando le brutte sorprese
Si può cambiare conto corrente stracciando il contratto stipulato con la propria banca dopo aver inviato la comunicazione all’istituto di credito che emette il servizio. Fino a qui, ci siamo.
A tal proposito, però, spesso e volentieri si incorre nel rischio di finire in spiacevoli inconvenienti connessi ai costi di gestione che restano il più delle volte sconosciuti al cliente.
Cosa si intende per costi di gestione? Quali sono? Come possiamo evitare le brutte sorprese alla chiusura del conto?
I costi di gestione sono molteplici. Quelli principali, tuttavia, sono:
– Redazione e invio di estratti conto.
– Costi per bonifici, gestione Titoli, uso del Bancomat.
– Commissioni di Massimo Scoperto (interessi passivi).
– Spese per pagamenti e ricariche.
Il pagamento delle spese in questione, addebitate mensilmente o trimestralmente, in base all’istituto di credito vengono sempre calcolate al momento della chiusura e il loro importo non è mai standardizzabile.
Può succedere che la banca stabilisca un forfait di spese gonfiate che vanno a danno del cliente.
Per queste ragioni è altamente consigliato chiedere un aiuto da un consulente competente.
La cosa certa è che tutti i titolari di c/c per estinguere il conto dovranno sborsare:
– Spese inerenti alla gestione del conto per l’ultimo trimestre (o periodo calcolato).
– Bollo per l’invio dell’ultimo estratto conto.In questo caso il consiglio e’ quello di farsi seguire da un consulente di fiducia.
Le carte di credito si possono assicurare?
La carta di credito è uno strumento molto utile in tantissime situazioni, anche se gli italiani sono ancora abbastanza scettici sul loro utilizzo. Il timore più comune è quello che, una volta utilizzata la carta per un pagamento al POS o su Internet, si lasci traccia del proprio conto corrente e dei relativi dati per di sicurezza e che altri ne possano trarre vantaggio.
► Evitare le truffe con le carte di credito
Ma le carte di credito sono uno strumento di pagamento piuttosto sicuro, basta seguire delle semplici regole di comportamento e, per una maggiore sicurezza, sottoscrivere presso la banca che eroga la carta una polizza di assicurazione.
La maggior parte delle banche italiane offre già questo servizio, il cui costo varia in base al livello di protezione che si sceglie.
Ma già con una polizza base si può essere al sicuro da diversi inconvenienti ai quali si può andare incontro con l’utilizzo di una carta di credito.
Ad esempio sottoscrivendo un’assicurazione sulla carta di credito si può essere rimborsati in caso di utilizzo indebito di questa – come può accadere nel caso la si perda o si subisca un furto – sia per i prelievi agli ATM che per eventuali merci pagate con la carta rubata.
► I vantaggi della carta di credito in vacanza
Altro vantaggio della sottoscrizione di una polizza di assicurazione sulla carta di credito è la Credit protection insurance, ossia una assicurazione aggiuntiva che garantisce al titolare della carta una protezione dai sinistri come la perdita del lavoro, l’invalidità, la malattia o tutte le condizioni che impediscono al titolare il rientro dal debito accumulato.
I vantaggi della carta di credito in vacanza
Quando si parte per un viaggio, oltre al bagaglio con tutto il necessario per godersi i meritati giorni di riposo, non si può non portare con sé del denaro.
Ma in quale forma è preferibile portarlo?
Contanti o carta di credito?
E’ sicuramente saggio portare con sé una piccola somma in contanti per poter far fronte alle prime spese che si dovranno affrontare per raggiungere il luogo di villeggiatura e quelle da sostenere appena arrivati, quando ancora ci si deve orientare e capire bene come muoversi.
Però questa somma dovrebbe essere piuttosto limitata. Per tutto il resto, infatti, è meglio utilizzare una carta di credito, per le ragioni che vi illustriamo di seguito.
I vantaggi della carta di credito in viaggio: la sicurezza in caso di furto o smarrimento
In primo luogo la carta di credito è preferibile ai contanti per una questione di sicurezza: in caso di furto o smarrimento, infatti, non si perderanno i propri averi ma si potranno bloccare le transazione con una semplice telefonata.
Molti istituti, inoltre, mettono a disposizione dei propri clienti anche interpreti e legali che potranno aiutarvi in tali situazioni di emergenza.
Non va dimenticato, infatti, che se si è in possesso di una carta di credito si può beneficiare di tutti i servizi che questa prevede anche se si è all’estero, compresi gli anticipi di contanti che saranno particolarmente utili nel caso di furto o smarrimento e che vi serviranno per coprire i costi dei giorni di vacanza rimanenti.
Prima di partire, quindi, informatevi presso la vostra banca sui numeri da chiamare in caso di furto o smarrimento della propria carta di credito o del bancomat.
I vantaggi della carta di credito in viaggio: assicurazione e rimborso in caso di rientro anticipato e cure mediche
Altro vantaggio che offrono le carte di credito rispetto al denaro contante o ai bancomat è la possibilità di rimborsi in caso di disguidi, ritardi, perdite di bagaglio, cancellazione dei voli, rientri anticipati eccetera. Questi rimborsi però sono possibili solo le spese sono state fatte con una carta di credito.
Allo stesso tempo, in caso di malattia o infortunio durante un viaggio, se le spese mediche o farmaceutiche sono effettuate con carta di credito possono essere rimborsate, così come l’acquisto di biglietti aerei e ferroviari in caso di rientro anticipato, sia per malattia o infortunio del titolare della carta di credito o di un famigliare del titolare.
Cosa porto in vacanza: carta di credito o bancomat?
Partendo dal presupposto che se si è in possesso di carta di credito e di bancomat sarebbe meglio portarli tutti e due, la scelta tra l’utilizzo dell’uno o dell’altro dipende da cosa dobbiamo fare.
Se si ha la necessità di fare un prelievo allo sportello è preferibile l’utilizzo del bancomat a quello della carta di credito. Infatti, il costo della transazione, in questo caso, è generalmente più alto per le carte di credito, anche se c’è da considerare due cose per il prelievo dagli ATM con bancomat:
1. non tutti i circuiti di bancomat sono abilitati al prelievo internazionale;
2. la transazione ha comunque un costo che solitamente è più elevato rispetto a quello richiesto in Italia (che è pari a zero se il prelievo è effettuato presso un ATM della banca di riferimento).
Il consiglio, quindi, è quello di utilizzare la carta di credito per effettuare pagamenti e il bancomat per i prelievi dagli ATM, facendo comunque attenzione a limitarne il numero (ogni transazione ha un costo, quindi è meglio prelevare una somma consistente che piccole somme ogni giorno) e chiedendo sempre alla propria banca se esistono dei limiti di prelievo giornaliero e mensile previsti dal contratto.
Arriva l’assicurazione per le carte di credito
Gli Italiani sono tra gli Europei che ancora fanno un uso limitato del denaro elettronico, uso che implica, di norma, possedere una o più carte di credito e farne quotidianamente uso per tutte le proprio necessità, sia per l’ acquisto di beni fisici che per quello di servizi di vario genere.
Ma se i timori nell’ utilizzo delle carte di credito sono per gli italiani legati in parte al pensiero di eventuali rischi che ciò potrebbe comportare, bisogna sapere che esistono una serie di altri prodotti finanziari atti a proteggere le carte di credito dalla possibilità di eventuali frodi.
> L’economia italiana sommersa è pari al 21% del PIL
Si tratta, ad esempio, delle nuove polizze assicurative specifiche per questo settore, delle assicurazioni il cui scopo è quello di proteggere i titolari da un eventuale uso indebito della carta o contro eventuali imprevisti.
> La Bce taglia il costo del denaro allo 0,5%
Il primo tipo di polizze, nello specifico, proteggono da acquisti indebiti di vario genere o prevedono il rimborso delle somme prelevate in modo indebito dal bancomat.
Il secondo tipo di polizze, invece, che sono caratterizzate da uno spettro d’ azione più ampio, sono chiamate Credit protection insurance e proteggono da imprevisti di vario genere, tra cui può essere incluso anche il decesso, la malattia o l’ invalidità come cause di una eventuale situazione di debito.
Come scoprire l’usura nel conto corrente
Quando si accende un conto corrente si pensa sempre alle funzionalità che questo prodotto deve espletare: gestione dei risparmi, ricezione e invio dei bonifici, nella migliore delle ipotesi è contemplato anche un rendimento.
►Altroconsumo denuncia la mancanza del conto corrente base in Italia
Tutta la riflessione sulla relazione tra usura e banche è stata portata in evidenza da un servizio della trasmissione televisiva “Le Iene” che aveva come obiettivo quello di proteggere i cittadini da una pratica bancaria molto comune ma anche troppo simile all’usura, punita dalla legge.
►Il CC di ING Direct e i vantaggi
Una legge, la numero 108 del 7 marzo 1996 e un articolo del Codice penale, il numero 644, hanno stabilito dei parametri oggettivi per confinare il fenomeno dell’usura. In pratica la banca non può applicare tassi più alti di quelli stabiliti dalla legge, sfruttando strumenti come le commissioni, le remunerazioni e via dicendo.
In più, a completare il quadro, c’è la relazione trimestrale della Banca d’Italia che stabilisce un tasso effettivo globale medio, conosciuto anche come tasso di soglia, che ogni banca applica nel momento in cui un consumatore si rivolge all’istituto di credito per un prestito, per un mutuo o per un fido.
Per l’apertura di un conto corrente che abbia una giacenza fino a 5000 euro, i tassi effettivi globali medi sono dell’11,39 per cento, mentre per le giacenze superiori oltre i 5000 euro, i tassi sono del 10,19 per cento.
Si può ottenere un prestito senza busta paga?
Anche senza una busta paga o un reddito da pensione si può ottenere un prestito. Infatti, come succede anche per la concessione di mutui, le banche hanno allentato i requisiti di garanzia necessari all’accesso al credito, sia per poter continuare a vendere i loro prodotti finanziari sia per andare incontro, in un periodo così difficili, alle persone che si trovano senza liquidità.
► Si può ottenere un mutuo anche con un contratto atipico?
Quindi, con un po’ di fortuna e con le dovute garanzie – le banche devono comunque tutelarsi – si può ottenere un piccolo prestito da qualsiasi istituto.
Per rendere il tutto più agevole questa tipologia di prestiti è stata suddivisa in più categorie, che differiscono fra loro per tipologia di appartenenza dei destinatari, garanzie richieste e limite erogabile: Prestiti a Disoccupati, Prestito a Casalinghe, Prestiti a persone Senza Reddito e perfino Prestiti a persone senza nessuna garanzia.
In generale a chi sta richiedendo un prestito la banca può richiedere due diversi tipi di garanzia: un garante coobligato – come accade per i mutui – o la presenza di una casa di proprietà, che può essere anche affittata, in questo caso è il canone mensile a costituire il reddito del richiedente e quindi la sua garanzia.
► Le nuove soglie di usura su mutui e prestiti
In caso di concessione del prestito con garante si possono presentare due situazioni:
1. contratto di fidejussione con beneficio di escussione, per cui, in caso di insolvenza del beneficiario, la banca si rivarrà solo sul garante;
2. debitore e fidejussore obbligati in solido, per cui la banca ha diritto a rivalersi su entrambe le parti.
Si può ottenere un mutuo anche con un contratto atipico?
Quando si ha un contratto atipico, ossia un contratto di lavoro che non presuppone il tempo indeterminato o il possesso di una partita Iva, quindi i contratti a tempo determinato, le collaborazioni occasionali, i contratti a progetto o gli apprendisti, è sicuramente difficile trovare una banca che conceda un mutuo.
► Da oggi è possibile sospendere il mutuo
Ma in un periodo come questo nel quale questa tipologia di lavoratori ingrossa sempre di più le sue fila, anche le banche, che dai mutui, come da tutti i prodotti finanziari che offrono, ottengono dei guadagni, si stanno adeguando a questa realtà e hanno conseguentemente allentato i criteri per l’ottenimento di un mutuo.
Il primo, e fondamentale, passo da fare per ottenere un mutuo anche in presenza di contratto atipico è di trovare un garante. Il garante è la persona, che non per forza deve essere un parente del richiedente, che sia disposto a prendersi carico delle rate del mutuo in questione se il richiedente si dimostra insolvente.
Il requisito fondamentale è che il garante abbia un reddito tale da poter pagare le mensilità.
► Le professioni giuste per ottenere un mutuo
Quindi, seppur difficile, non è impossibile che le banche concedano un mutuo anche a chi non ha un contratto a tempo indeterminato, ma va evidenziato, però, che dal momento che questi lavoratori possono dare meno garanzie, anche in presenza di un garante, gli istituti di credito concedono i mutui a tassi più elevati.
Come sospendere le rate del mutuo
Siete dei mutuatari in difficoltà? Consumatori di tutte le età che alla lunga hanno subito gli effetti devastanti della crisi economica? Allora siete il target ideale della nuova moratoria sui mutui che consente di sospendere il rimborso delle rate del finanziamento fino ad un massimo di 18 mesi.
►Un periodo di garanzia per i mutui
La moratoria sui mutui parte dalla considerazione che chi acquista la prima casa, per una difficoltà economica che non aveva considerato, si trova davanti ad un’impennata del prezzo del finanziamento. Chiaramente si tratta dell’ipotesi più vicina a chi accende un mutuo a tasso variabile.
Per loro ma anche per chi ha perso il lavoro e non può pagare le singole rate, è stato riattivato il fondo di solidarietà. Un istituto ormai operativo da alcuni anni che è stato rifinanziato con 20 milioni di euro dal decreto Salva Italia. I mutui che possono usufruire della moratoria sono quelli il cui importo non supera i 250 mila euro ma ci sono anche altre condizioni da rispettare per entrare nel programma d’aiuti.
►Rinnovato il Fondo di Solidarietà sui mutui
Per prima cosa è necessario che l’intestatario del mutuo si trovi in una condizione di disoccupazione e nei tre anni precedenti la richiesta sia stato licenziato. Il mutuo, poi, non deve essere stato acceso da meno di un anno e non deve superare i 250 mila euro. Infine il reddito ISEE del nucleo famigliare del richiedente non deve superare i 30 mila euro.
La richiesta non può essere inoltrata dai lavoratori autonomi, dai dipendenti che si sono licenziati volontariamente e da coloro che hanno ritardato nei pagamenti per più di 90 giorni.