I servizi del conto corrente bancario

 Il conto corrente è uno strumento necessario per la maggior parte delle azioni quotidiane che implicano l’utilizzo del denaro. Aprire e chiudere un conto corrente è un’operazione piuttosto semplice, ma si deve far attenzione a quanto scritto nel contratto che si stipula con l’istituto bancario al quale ci si rivolge, soprattutto per il costo dei servizi che vengono offerti.

► Guida al conto corrente

Di seguito una lista dei principali servizi offerti dagli istituti bancari.

Estratto conto

L’estratto conto è un documento che la banca invia periodicamente al cliente che riassume tutte le operazioni fatte nel periodo di pertinenza, come la lista dei movimenti, le competenze e il conto a scalare.

Lista dei movimenti

La lista dei movimenti si compone di quattro parti principali:

– Data dell’operazione, ossia il giorno solare in cui sono state effettuate le singole operazioni;

– Valuta: data economica dalla quale decorrono gli interessi, sia di debito che di credito;

– Descrizione dell’operazione (prelievo, pagamento, etc);

– Importo dell’operazione.

Riepilogo delle competenze di chiusura

Queste possono essere mensili o trimestrali e contiene il risultato totale delle operazioni compiute e relativi interessi (attivi o passivi)

Conto scalare

Il conto scalare è lista dei movimenti riepilogata per la valuta economica, necessaria al fine del calcolo delle competenze a debito o a credito.

Fido di cassa

Il fido di cassa è lo scoperto ammesso dal proprio contratto di conto corrente, ossia l’importo che si può utilizzare anche se nel conto corrente non ci sono più soldi. Deve essere richiesto dal correntista e viene concesso a discrezione dell’istituto per un importo che solitamente è pari allo stipendio mensile del correntista.

Molto richiesto dai clienti, il fido di cassa è, sì uno strumento molto utile, ma, a causa dell’alto tasso di rischio per la banca, ha delle spese di gestione molto alte (costi di apertura e chiusura e interessi sulla restituzione).

Assegni

La maggior parte dei conti corrente offerti dalle banche prevede che al correntista sia fornito un carnet di assegni – titolo di credito che permette di versare un importo ad un soggetto terzo.

Gli assegni forniti di default dal conto corrente sono solitamente di titoli non trasferibili mentre per ottenere assegni trasferibili è necessario fare esplicita richiesta alla banca.

Per compilare un assegno è necessario scrivere negli appositi campi:

– Data e luogo di emissione;

– importo da pagare (cifre e lettere concordanti);

– nome del beneficiario;

– firma dell’emittente il titolo.

Carte di credito

Le carte di credito sono uno strumento di transazione finanziaria sempre più utilizzato che permette di fare pagamenti immediati che vengono poi addebitati in un momento successivo sul conto corrente direttamente dalla banca.

Da qualche tempo sono disponibili anche le carte di credito revolving che permettono di restituire gradualmente alla banca quanto speso secondo modalità e tempistiche decise in fase di contratto.

Le carte di credito sono concesse dalle banche solitamente solo ai clienti già conosciuti o che comunque dimostrano di avere un alto tasso di affidabilità.

Il limite di spesa delle carte di credito (plafond) di base va da 1.000 o 1.300 euro ma può subire delle variazioni in base alle esigenze del cliente.

L’utilizzo della carta di credito è ammesso fino alla concorrenza di un “plafond”, di un massimale concordato tra il titolare della carta e la filiale dell’istituto di credito, e pari di solito a uno standard iniziale di 1.000 o 1.300 euro, ma modificabile sulla base delle esigenze del cliente.

Carte di debito

– carta di prelevamento: solo su circuito della banca emittente con la quale si possono effettuare prelevamenti di contante ai soli ATM della rete bancaria;

– carta bancomat: ha tutti i servizi della carta di prelevamento ma con possibilità di farli presso qualsiasi ATM

– pago bancomat: oltre a tutto ciò che comprende la carta bancomat, con questa carta si possono anche effettuare pagamenti presso esercizi commerciali dotati di POS.

Guida al conto corrente

 

Apertura, trasferimento e chiusura del conto corrente

Guida al conto corrente on line

Guida al conto corrente tutto incluso

Guida al conto corrente per i giovani

Guida al conto corrente deposito

 

Guida al conto corrente multiservizi

 

Guida al conto corrente

 Che cos’è un conto corrente?

Il conto corrente è uno strumento messo a disposizione della banche ai propri clienti, secondo la disciplina del Codice Civile italiano, attraverso il quale è possibile compiere diverse operazione di carattere economico e finanziario, come incassi, pagamenti, bonifici bancari etc., e dà la possibilità di accedere a denaro elettronico attraverso bancomat e carte di credito.

► I servizi del conto corrente bancario

Come si apre un conto corrente?

Aprire un conto corrente è un’operazione molto semplice per la quale basta recarsi in una filiale bancaria portando con sé un documento di identità in corso di validità e il proprio codice fiscale.

Alcuni istituti bancari richiedono anche altre tipologie di documentazione, che variano da banca a banca.

È necessario fare attenzione, però, perché, anche se si tratta di un’operazione molto semplice, l’apertura di un conto corrente è sempre la stipula di un contratto con un soggetto terzo che, quindi, prevede obblighi e diritti reciproci.

Negli ultimi anni sta crescendo il numero degli istituti bancari che permettono di aprire il conto corrente anche direttamente on line. Si tratta di una procedura telematica piuttosto semplice che però sarà resa effettiva solo con l’invio della documentazione richiesta e del contratto di conto corrente tramite raccomandata a.r. e dopo il primo versamento.

Come si trasferisce il conto corrente?

Nel caso il cliente non sia soddisfatto di come la banca alla quale si è affidato gestisce il suo conto corrente o nel caso si sia trovata una banca o un istituto con condizioni più favorevoli è sempre possibile cambiare conto corrente (l’operazione può avvenire anche all’interno della stessa banca nel caso si voglia cambiare tipologia di contratto o filiale).

Procedere all’operazione è, anche in questo caso, piuttosto semplice, anche se prevede due percorsi diversi in base all’operazione specifica che si sta effettuando:

1. Trasferimento del conto corrente tra due filiali della stessa banca

La banca si prenderà carico di modificare la filiale di radicamento del rapporto di conto corrente lasciando, in base alle richieste del cliente, invariati i servizi compresi, altrimenti si procede con l’estinzione del vecchio rapporto e all’apertura dell’altro presso la filiale prescelta.

2. Trasferimento del conto corrente tra due banche diverse

Il cliente può chiedere alla nuova banca alla quale vuole affidarsi di prendersi in carico di tutte le operazioni necessario al trasferimento. Sarà quindi compito dell’istituto in questione prendere contatto con la banca di provenienza e traslocare tutti i servizi e le domiciliazioni previste nel vecchio rapporto per poi effettuare l’operazione di estinzione del conto presso la vecchia banca.

Solitamente la nuova banca si prende carico anche degli oneri di trasferimento, ma non di quelli di chiusura, se previsti.

Come si chiude un conto corrente?

Come per il trasferimento, anche in caso di chiusura del conto corrente, nel caso se ne voglia aprire un altro presso un altro istituto, si può chiedere alla nuova banca di prendersi in carico del procedimento di chiusura.

Altrimenti, se è il cliente a volersene occupare, basta andare nella propria filiale e compilare il modello per la estinzione del conto corrente.

Ad oggi la chiusura di un conto corrente è un’operazione praticamente gratuita, fatta esclusione del pagamento dei costi legati non alla chiusura ma alla gestione ordinaria del conto, come ordinaria tenuta, invio dell’ultima comunicazione, pro-quota sui canoni e sulle imposte di bollo.

Anche se la delega delle pratiche di cessazione del conto corrente alla banca di destinazione è più comoda rispetto alla seconda via, i tempi di attesa per il perfezionamento della pratica sono solitamente molto più lunghi (anche fino ad un mese).

Una volta che si fa richiesta di chiusura di conto corrente è obbligatorio restituire alla banca gli strumenti finanziari ricevuti (bancomat, carta/e di credito e libretto degli assegni) o dichiarare in forma scritta di aver provveduto personalmente alla loro distruzione.

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Guida alla scelta e alla richiesta di un prestito personale

 Cos’è un prestito personale?

Un prestito personale è un tipo di finanziamento che si richiede ad una banca o ad un intermediario finanziario nel caso si abbia bisogno di liquidità per degli acquisti, appunto, personali. Infatti, la differenza principale tra un prestito personale e i prestiti finalizzati sta proprio nel fatto che per richiedere un prestito personale non è necessario dover giustificare l’utilizzo del denaro a cui si vuole avere accesso.

Quali sono i requisiti richiesti per ottenere un prestito personale?

Tutti coloro che hanno un reddito da lavoro –autonomo o da dipendente, sia che si abbia un contratto a tempo determinato o indeterminato- o da pensione possono fare richiesta di un prestito personale.

Oltre al reddito il richiedente il prestito personale deve soddisfare i seguenti requisiti:

– maggiore età

– meno di 75 anni di età

– dimostrabilità del reddito

– possesso di residenza in territorio italiano

Principali modalità di erogazione e di restituzione del prestito personale

Se si è in possesso di tutti i requisiti sopra elencati si può andare in banca o in un qualsiasi istituto di credito a richiedere il prestito personale. Va notato,  a questo punto, che il possesso di tutti i requisiti non implica una garanzia della concessione del prestito, in quanto la decisione finale spetta sempre all’istituto al quale ci si rivolge, che valuterà la concessione o meno del prestito in base ai propri standard.

Nel caso l’istituto conceda il prestito questo potrà essere erogato in due modi:

con bonifico bancario sul conto corrente indicato

con assegno assicurato che l’istituto fa pervenire direttamente alla residenza del richiedente

Per il rimborso del prestito personale ci sono varie alternative, le principali sono:

con addebito sul conto corrente indicato

con pagamento tramite bollettino postale

I criteri per la scelta del prestito personale più adatto alle tue esigenze

Di fronte ad un’offerta sempre più ampia delle banche riguardo a prestiti e finanziamenti, è normale avere un bel po’ di confusione sulla scelta dell’istituto al quale rivolgersi e, soprattutto, delle caratteristiche del prestito da scegliere. Vediamo quali sono i criteri sui quali basarsi per la scelta del prestito personale più adatto alle nostre esigenze.

Convenienza del prestito – Il TAN

Tasso annuo nominale. Questo tasso indica il valore del tasso di interesse che la banca applica per calcolare l’ammontare delle rate mensili di restituzione. Ovviamente, a TAN bassi corrispondono cifre più basse per le rate di restituzione.

Il TAN, però, è solo una delle maggiorazioni che saranno apportate alla cifra richiesta per la sua restituzione, quindi, prima di scegliere, è opportuno anche controllare l’ammontare di tutte le spese accessorie

Le spese accessorie – Il TAEG

Il TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale, nome con il quale si raggruppano, oltre al TAN, tutte le spese accessorie di un prestito non legate a rimborso o interessi. Si tratta, in pratica, del costo del servizio che la banca vi sta fornendo, nel quale sono solitamente incluse:

– spese di istruttoria

– spese di incasso e gestione rata

– imposta di bollo o imposta sostitutiva

– spese di chiusura della pratica

– costo delle comunicazione che la banca o l’istituto fa periodicamente al cliente.

Come nel caso del TAN, minore sarà la percentuale del TAEG applicato, maggiore sarà la convenienza del prestito.

Obbligatorietà e costo della copertura assicurativa

Per prima cosa va specificato che non tutti i prestiti personali prevedono una copertura assicurativa. Nel caso il prestito che state scegliendo le preveda, va controllato anche il loro importo che può variare da istituto a istituto, perché andrà ad aumentare il valore della rata.

Conviene comunque sottoscriverla perché, anche se aumenta il costo del rimborso, nel caso di impossibilità alla restituzione dell’importo ricevuto sarà chi lo ha concesso a prendersi carico delle rate.

 

 

Come ottenere un prestito con la pensione

 I pensionati italiani hanno la possibilità, anche se il loro reddito è composto dalla sola pensione erogata dall’Inps, di richiedere un prestito da banche o altri intermediari finanziari che potrà poi essere estinto con la cessione di quote di questa.

Il valore massimo che possono raggiungere le quote per la restituzione, trattenute direttamente dall’Inps all’atto dell’emissione dell’assegno mensile, è un quinto dell’importo totale del rateo pensionistico.

Sarà poi l’Istituto Nazionale di Previdenza a versare quanto dovuto all’istituto o intermediario che ha concesso il prestito, che non può avere, comunque, una durata superiore ai dieci anni.

Chi può richiedere un prestito con la pensione? 

Tutti coloro che sono in possesso da un reddito da pensione possono richiedere un prestito per far fronte ad eventuali spese, a parte alcune particolari tipologie di pensione.

I pensionati che non hanno la possibilità di richiedere un prestito sono coloro che percepiscono:

– pensioni e assegni sociali;

– pensioni di invalidità civile;

– assegni mensili per l’assistenza ai pensionati per inabilità;

– assegni di sostegno al reddito;

– pensioni del personale bancario;

– assegni al nucleo familiare.

Come si fa ad ottenere un prestito con la pensione?

Il pensionato che voglia fare richiesta di un prestito da restituire tramite cessione del quinto, deve farne richiesta ad un ufficio Inps (o direttamente all’ente finanziario convenzionato con l’Istituto che eroga la pensione) della comunicazione di cedibilità. Si tratta di un documento nel quale è indicato l’importo massimo della rata del prestito.

Con questo documento si va alla banca o alla società finanziaria per stipulare il contratto di prestito.

Come avviene il calcolo della rata del prestito con la pensione? 

Dal momento che la quota massima che si può cedere della propria pensione per la restituzione del prestito equivale ad un quinto del suo ammontare mensile, il suo valore dipende, appunto, dall’importo della pensione stessa.

Questo importo viene calcolato al netto delle trattenute fiscali e previdenziali. Ciò che resta al pensionato una volta detratto il valore della rata per la restituzione non può essere inferiore all’importo della pensione minima.

Quali sono le tutele per il pensionato che richiede un prestito con la cessione del quinto?

Oltre a garantire che l’importo della pensione che rimane a chi ha richiesto il prestito non sia mai inferiore alla pensione minima stabilita ogni anno dall’Inps (che prende in considerazione diversi fattori variabili), l’Istituto Nazionale di Previdenza ha il compito di verificare che il pensionato riceva delle adeguate tutele.

Nel caso di specie l’Inps, prima del versamento dell’importo stabilito all’istituto o all’intermediario finanziario che ha concesso il prestito, si accerterà che:

– la Banca o la Finanziaria abbiano tutti i requisiti richiesti dalla legge per questo tipo di operazione;

– il tasso applicato al prestito sia inferiore al tasso anti-usura;

– la rata prevista non sia superare un quinto dell’importo della pensione;

– nel contratto siano indicate tutte le spese relative a istruttoria, estinzione anticipata, premio assicurativo per premorienza ove presente, tasso di interesse.

La convenzione Inps con le banche

L’Inps, al fine di contenere il livello dei tassi di interesse e di tutelare i pensionati che richiedono un prestito con cessione del quinto, ha predisposto una Convenzione con banche e intermediari finanziari, che garantisce che al pensionato siano applicate delle condizioni di prestito agevolate e maggiormente favorevoli rispetto a quelle del mercato.

Esempi di calcolo del quinto della pensione

Calcolo del quinto per una pensione pari 496,30 euro lordi
Pensione lorda 496,30
Ritenute fiscali 0,00
Pensione netta 496,30
Pensione minima 480,53
Quota cedibile 16,77
Calcolo del quinto per una pensione pari 1.200,00 euro lordi
Pensione lorda 1.200,00
Ritenute fiscali 300,00
Pensione netta 900,00
1/5 del netto 180,00
Quota cedibile 180,00

Ulteriori informazioni sulla richiesta di un prestito con la cessione del quinto della pensione

Elenco delle banche e degli enti convenzionati con l’Inps

Testo della Convenzione tra Inps e banche e intermediari finanziari

 

 

Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze su prestiti ai pensionati estinguibili con cessione fino ad un quinto della pensione

 

Come funziona la cessione del quinto

 La cessione del quinto è un modo per ottenere un prestito in modo veloce, cedendo un quinto della pensione o dello stipendio alla finanziaria di riferimento. Molti intermediari hanno studiato dei modi molto accattivanti per trovare il prodotto più adatto alla clientela.

► Pitagora offre liquidità in cambio del quinto

Per esempio su PrestitiOnline è disponibile YEScredit che ha come obiettivo quello di scovare dei tassi competitivi sulla base delle indicazioni offerte dal cliente, grazie ad un modello operativo che gli sviluppatori definiscono rivoluzionario.

YEScredit serve in generale per gestire a distanza il processo di cessione del quinto garantendo al cliente sempre il massimo controllo, la trasparenza nelle operazioni e la velocità della risposta. Al cliente, alla fine dei conti, spetta soltanto il compito di raccogliere i documenti necessari per la finanziaria, avvalendosi dell’aiuto e del supporto di un consulente dedicato durante la richiesta di finanziamento.

Quintocè di Fiditalia

I vantaggi di YEScredit, spiega PrestitiOnline sono nel risparmio di tempo nella ricerca del prestito migliore in circolazione, nella convenienza del servizio visto che è gratuito e propone prestiti a tassi competitivi, nella tempestività della risposta e nella gestione da remoto della richiesta di finanziamento.

Il servizio di PrestitiOnline è articolato in quattro passi: l’inserimento dei parametri iniziali, la scelta della combinazione preferita, la compilazione del modulo e la firma del contratto.

Guida al conto corrente della Banca delle Marche

 Oggi come oggi tutti hanno un conto corrente oppure una carta prepagata munita di IBAN per ottenere l’accredito di pensione e stipendio e per disporre dei risparmi accumulati nel tempo. Eppure sembra che stia tutto nel porsi le giuste domande.

La Banca delle Marche mette a disposizione dei consumatori una breve guida al conto corrente spiegando le domande di base, i passi per scegliere il conto, i diritti del cliente e le attenzioni che questo deve avere. Partiamo dai primi due punti.

Le tre domande classiche da porsi sono: che cos’è un conto corrente, come si apre e quanto costa. Il conto corrente è uno strumento che semplifica la gestione dei soldi, visto che offre la possibilità al consumatore di depositare in banca i risparmi e di usarli per pagamenti e prelievi, unitamente a tanti servizi, quali, ad esempio, la domiciliazione delle bollette e le carte di debito.

Per aprire un conto corrente ci si può informare online sul sito dell’istituto di credito scelto e poi, qualora la banca lo richieda, passare in filiale. Alcune banche gestiscono la pratica online e per corrispondenza. Il costo di un conto corrente varia in base all’operatività del conto, generalmente è previsto un canone dove sono compresi tutti i servizi.

I tre passi per la scelta del conto sono poi: l’elencazione delle proprie esigenze, la scoperta dei tipi di conto messi a disposizione dalle banche, la valutazione dei costi.

Come funzionano le garanzie della polizza casa

 Ogni volta che comprate una casa avete l’obbligo di assicurarla contro casi d’incendio e scoppio che fortunatamente non sono così frequenti. La copertura, in genere, è sottoscritta a favore della banca che, una volta accertato l’evento sfortunato, si garantisce il rimborso del mutuo sottoscritto dal proprietario dell’immobile.

Ma per la casa ci sono altre polizze che possono essere molto utili, soprattutto in situazioni più comuni di emergenza o nel caso in cui ci siano delle controversie legate all’abitazione o alla vita famigliare.

La polizza per la casa, quella davvero utile, non necessariamente collegata al mutuo prevede la garanzia Assistenza e la garanzia Tutela Legale.

La garanzia di Assistenza è quella che fornisce le prestazioni di alcuni professionisti in caso di guasti, per esempio invia a casa l’elettricista per riparare l’impianto elettrico nei locali assicurati, oppure invia il fabbro per riparare la porta in caso di furto e via dicendo. I costi, tra manodopera, materiali, pezzi di ricambio e riparazioni sono a carico della polizza, indicandone il numero al professionista.

La garanzia di Tutela Legale, invece, serve ad ottenere il rimborso per le spese sostenute n caso di controversie che hanno interessato la famiglia o la casa, per esempio reati colposi o richieste di risarcimento da terzi.

Come leggere una visura catastale

 Quando siete in procinto di concretizzare l’acquisto di una casa avete la necessità di mettere a posto tutta una serie di documenti che riguardano la compravendita per essere sicuri che al momento del rogito non abbiate problemi con la banca.

Non parliamo certo dei documenti anagrafici che identificano le parti in causa, acquirente e venditore. Facciamo invece riferimento ai documenti della casa, quelli che certificano che la casa vista e descritta nella perizia sia la stessa che conosce il catasto, quelli che spiegano chi sono i reali proprietari dell’immobile.

In genere la verifica sulla congruità dei documenti deve essere fatta dal notaio che nominate per seguire l’atto di compravendita e il rogito. Ma se siete un po’ preoccupati di come stanno andando le cose, se ci volete vedere più chiaro o semplicemente se siete fissati con il controllo di tutta la pratica, potete entrare in possesso della visura.

Si tratta di un documento che si deve soprattutto imparare a conoscere ed è rilasciato dall’Agenzia del Territorio. Nella visura si parla di “foglio”, “particella” e “subalterno”, ma a cosa ci si riferisce?

Foglio, particella e subalterno servono a localizzare geograficamente e con precisione casa e terreno in vendita. “Categoria”, “Classe”, “Consistenza” e “Rendita” sono i dati che classificano la casa in base ai criteri “economici” e poi esiste una terza parte dedicata agli intestati con “dati anagrafici”, “codice fiscale”  e “diritti ed oneri reali” degli intestatari dell’immobile.