Nuove norme per la tassa annuale sulle unità da diporto

 L’ emanazione del decreto legge n. 69 / 2013 ha apportato delle modifiche e rimodulato il tributo che ogni anno deve essere conferito allo Stato dai proprietari di imbarcazioni e di navi. Si tratta della cosiddetta tassa annuale sulle unità da diporto, che d’ ora in avanti si pagherà quindi secondo diverse modalità.

Che cos’è la tassa annuale sulle unità da diporto

 Che cos’è la tassa annuale sulle unità da diporto

Tra le numerose tasse di cui il Fisco richiede il versamento vi è anche la tassa annuale sulle unità da diporto. La  tassa annuale sulle unità da diporto è la tassa che, a partire dal 1 maggio del 2012, sono tenute a pagare tutte le imbarcazioni e le navi con una lunghezza superiore ai 10 metri.

Le voci di spesa del Nuovo Redditometro

 A partire dalla giornata di ieri, lunedì 19 agosto, è entrato ufficialmente in vigore il Nuovo Redditometro, lo strumento di cui si avvarrà d’ ora in avanti l’ Agenzia delle Entrate per effettuare i controlli sulle dichiarazione dei redditi dei contribuenti italiani. Lo scopo è quello di porre un freno al fenomeno dell‘ evasione fiscale

Obblighi fiscali e costi: quando conviene aprire la Partita Iva?

 Aprire una Partita Iva è conveniente solo quando i guadagni del lavoratore autonomo sono sufficienti a coprire i costi di gestione della Partita Iva.

I costi di gestione della Partita Iva

Gli obblighi fiscali della Partita Iva

Oltre questi, nel soppesare i pro e i contro dell’apertura di una Partita Iva, non va dimenticato di mettere sul piatto della bilancia anche il suo costo burocratico, che consiste, per lo più, degli obblighi fiscali.

Tra questi ci sono, naturalmente, l’obbligo dell’emissione della fattura ogni volta che si riceve un pagamento, la compilazione dei registri contabili che contengono tutto lo storico delle fatture emesse e ricevute, la liquidazione dell’Iva e la sua dichiarazione annuale tramite Modello Unico o gestione separata.

► Come si apre la Partita Iva?

Quindi, conviene aprire una Partita Iva?

Come anticipato la convenienza dell’apertura della Partita Iva dipende soprattutto da quanto si pensa di guadagnare in un anno. Per compensi totali che non superano i 5.000 euro all’anno, la Partita Iva è altamente sconsigliata perché il reddito sarebbe appena sufficiente per coprire i costi di gestione e le tasse. In questi casi è meglio scegliere altre modalità di pagamento, come la ritenuta d’acconto.

Per un reddito imponibile stimato tra i 5 e i 30 mila euro all’anno potrebbe essere conveniente, se si rientra nei limiti di età, l’apertura di una Partita Iva con il regime dei minimi.

Come si calcola l’importo delle multe con lo sconto?

 Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo di conversione del Decreto del Fare, prevista nei prossimi giorni, entrerà in vigore anche la norma che prevede la possibilità di pagare le multe per infrazione al codice della strada in misura ridotta del 30%, se il versamento avviene entro cinque giorni dalla notifica.

► Come funziona lo sconto del 30% sulle multe?

Le indicazioni in merito arrivate dal Ministero dell’Interno non sono ancora molte, ma si possono dedurre le prime indicazioni su come si dovrà calcolare l’importo finale della sanzione pecuniaria scontata del 30%.

Da ciò che si legge nel testo del decreto, il calcolo dello sconto del 30% deve essere effettuato sulla somma che compare nel verbale. Se l’infrazione è contestata al momento, la cifra scontata sarà scritta direttamente sul verbale che sarà consegnato all’automobilista, mentre se la notifica arriva per posta sarà il contribuente a dover fare il calcolo.

In questo caso, c’è da fare particolare attenzione alla precisione di questo, applicando lo sconto del 30% alla cifra così come indicata: se vi viene notificata una multa di 41.00 euro, l’importo scontato sarà 41.00 – 30% = 28,70 euro.

La cifra così ottenuta deve essere riportata sul bollettino per il pagamento, ma non si hanno precisazioni in merito alla causale o eventuali altre diciture da riportare sul tagliando.

► I pro e i contro dello sconto sulle multe

Si consiglia, pertanto, di fare particolare attenzione in quanto un errore di calcolo – anche solo di pochi centesimi – può portare a cartelle esattoriali piuttosto impegnative: l’importo sbagliato viene considerato come mancato pagamento e l’autista multato rischia di pagare la multa per intero, la mora per il ritardo del pagamento, più spese di notifica e interessi.

 

Come funziona lo sconto del 30% sulle multe?

 Con la pubblicazione, prevista a breve, della legge di conversione del Decreto del Fare, entrerà in vigore anche il provvedimento che permette di usufruire di uno sconto del 30% sulle sanzioni pecuniarie per infrazioni al Codice della Strada se si paga entro 5 giorni dalla notifica.

 Come si calcola l’importo delle multe con lo sconto?

Cosa si intende per 5 giorni dalla notifica?

Il pagamento con lo sconto è possibile per chi effettua il versamento entro 5 giorni dalla contestazione dell’infrazione (ossia quando si viene fermati dalle forze dell’ordine e viene immediatamente redatto il verbale) o dalla notifica del verbale (il giorno di consegna presso la propria abitazione della famigerata busta verde).

Lo sconto del 30% si può applicare a tutte le multe?

Secondo quanto contenuto nel testo della normativa, lo sconto si può applicare, se il pagamento avviene entro i termini stabiliti, a tutte le multe che non riguardano infrazioni:

– che non prevedono pagamento in misura ridotta es. non seguire le indicazioni del vigile);

– per le quali è prevista la confisca del veicolo o la sospensione della patente di guida (es. eccesso di velocità oltre i 40 chilometri all’ora);

– non previste nel codice della strada, ma dalla legislazione complementare.

► I pro e i contro dello sconto sulle multe

È utile ricordare che il pagamento in misura ridotta effettuato dopo la scadenza dei 5 giorni dalla contestazione o dalla notifica non costituisce l’estinzione dell’obbligazione e la somma ancora dovuta – lo sconto del 30% più spese varie e di notifica – sarà iscritta a ruolo e come tale sarà esigibile dalle amministrazioni.

 

 

 

I pro e i contro dello sconto sulle multe

 Il principio alla base del provvedimento che fa diventare reale lo sconto sulle sanzioni pecuniarie per infrazione al Codice della Strada è quello che sta sotto a tutte le vendite promozionali: cercare di ricavare il più possibile da merce che altrimenti rimarrebbe invenduta.

► Come funziona lo sconto del 30% sulle multe?

Con lo sconto del 30% multe per chi decide di pagarle entro 5 giorni dalla notifica – che potrebbe entrare in vigore già a partire da domani con la  pubblicazione della legge di conversione del Decreto del Fare – il Governo cerca di dare una mano alle amministrazioni locali bisognose di soldi, dato che, nonostante le precedenti manovre, continua a crescere il numero degli insoluti e il recupero crediti si fa sempre più difficile.

Si tratta comunque di una importante innovazione, che però ha scontentato automobilisti e amministrazioni.

Le amministrazioni e chi si troverà ad applicare le nuove regole lamentano la mancanza di precise indicazioni sulle modalità dell’applicazione dello sconto: la circolare del Ministero dell’Interno con l’annuncio ufficiale della prossima entrata in vigore dello sconto per le multe è arrivata ad una distanza troppo breve dall’effettiva entrata in vigore della nuova legge e non c’è stata la possibilità di preparare i nuovi moduli e di informare adeguatamente gli automobilisti.

E, come spesso accade, potrebbe essere proprio questa categoria ad avere i maggiori problemi e a doversi districare tra le diverse applicazioni di questa ancora poco chiara normativa. Le difficoltà dell’applicazione della norma che prevede lo sconto del 30% sulle multe per infrazione al codice della strada si incontrano quando si deve definire la cifra da pagare dopo la decurtazione di circa un terzo.

Se il calcolo viene effettuato in modo errato o non vengono conteggiate le spese relative alla sanzione, si è a rischio cartella esattoriale, anche per pochi centesimi.

 Come si calcola l’importo delle multe con lo sconto?

Da entrambe le parti comunque si lamentano le lacune di un testo che appare steso frettolosamente e che, proprio per questo, potrebbe comportare un considerevole aumento dei casi di ricorso. Un esempio? La normativa prevede che non sia possibile applicare lo sconto del 30% in caso di infrazione che prevede il ritiro della patente, ma la stessa precisazione non è stata fatta per le infrazioni che prevedono la revoca del permesso di guida.

Una delle novità contenute nel Decreto del Fare riguardo alle sanzioni per le infrazioni al Codice della Strada è la possibilità del pagamento con il bancomat o carta di credito al momento della contestazione dell’infrazione.

Da un lato le difficoltà per la forze dell’ordine di dotarsi di dispositivi di pagamento mobili, dall’altra la maggiorazione di circa 7 euro della multa scontata per le commissioni, rischiano di rendere inutile l’incentivo al pagamento immediato della sanzione.

Contratti di affitto – Metodo Irpef e cedolare secca a confronto

 In merito ai contratti di locazione, attualmente, i proprietari di immobili, qualora desiderassero affittare le loro abitazioni, possono scegliere tra due diverse forme di tassazione: aderire al metodo della cedolare secca o restare con il vecchio sistema che prevede il pagamento dell’ Irpef e delle altre imposte previste.