Guida alla presentazione del Modello Red per pensionati

 Cos’è il Modello Red

L’Inps ha inviato una lettera a molti pensionati con la quale ha invitato i titolari di un trattamento previdenziale presse l’Istituto alla presentazione del Modello Red, ossia un documento nel quale viene riassunta la situazione reddituale del 2012, pena la perdita di alcune prestazioni previdenziali.

► Prorogati i termini per le dichiarazioni di chi ha pensioni legate al reddito

Scadenza per la presentazione del Modello Red

Una prima scadenza era stata fissata al 31 luglio 2013, ma, a causa di una scarsa chiarezza nell’indicazione delle modalità di presentazione e sui soggetti che devono presentare il Modello Red, la scadenza è stata posticipata al 31 ottobre 2013.

Chi deve presentare il Modello Red

Il Modello Red riguarda tutti i titolari di uno dei seguenti trattamenti pensionistici erogati dall’Inps:

– le pensioni integrate al minimo;

– le maggiorazioni sugli assegni sociali;

– i trattamenti di famiglia (erogati ad alcune categorie di pensionati);

– le pensioni ai superstiti (reversibilità) che in parte non sono cumulabili con gli altri redditi del pensionato.

I pensionati che percepiscono una di queste pensioni devono presentare il Modello Red se il titolare del trattamento è esonerato da dichiarazione fiscale o se titolare di redditi esenti dall’irpef che non devono essere indicati in fase di dichiarazione dei redditi, ma che influiscono sulla determinazione dell’importo della pensione.

Chi non deve presentare il Modello Red

Il Modello Red non deve essere presentato se, anche se si è titolari di uno dei trattamenti pensionistici indicati sopra, il titolare del trattamento che abbia già dichiarato tutti i redditi percepiti con la presentazione del modello 730 o Unico 2013 (sui compensi incassati nel 2012).

► A quanto ammonteranno le pensioni tra 20 anni? Le proiezioni dell’Inps

Come si presenta il Modello Red

Il Modello Red può essere presentato, unitamente alla lettera dell’Inps, copia del codice fiscale e della carta di identità e la documentazione sui redditi percepiti nel 2012,  presso gli stessi sportelli dei Caaf.

Prorogati i termini per le dichiarazioni di chi ha pensioni legate al reddito

 I pensionati italiani che percepiscono una pensione mensile legata al reddito, hanno ricevuto una lettera dell’Inps con l’invito a presentare le dichiarazioni reddituali.

Nel ‘bustone’ sono contiene documenti specifici come il modello RED italiano o estero; l’integrazione RED 2010 – campagna RED 2011; i modelli di dichiarazione per i titolari di prestazioni assistenziali (ICRIC, ICRIC-indennità di frequenza, ICLAV e ACCAS-PS) e il modello per indennità di frequenza.

Ora, dato il periodo feriale e i tanti adempimenti fiscali di questo periodo, l’Istituto di Previdenza ha ritenuto opportuno prorogare i termini per la presentazione per le verifiche reddituali e dei requisiti delle prestazioni per i titolari di trattamenti pensionistici legati al reddito e i modelli relativi ai titolari di prestazioni assistenziali.

Con il messaggio n. 1157/2013, l’Inps fa slittare il termine per la presentazione delle dichiarazioni reddituali per i possessori di un trattamento pensionistico legato al reddito al 31 ottobre 2013.

Come si presentano le dichiarazioni reddituali all’Inps?

I titolari di una pensione legata al reddito possono trasmettere all’Inps i documenti che attestano la loro situazione reddituale rivolgendosi ad un Caf o ad un professionista abilitato o possono provvedere individualmente, se in possesso di Pin, dal sito dell’Inps.

I requisiti retributivi e anagrafici per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2013

 La Riforma Fornero ha cambiato totalmente le regole per l’accesso dei lavoratori alla pensione, regole e requisiti che continueranno a modificarsi anche nei prossimi anni. Per capire qual è la vostra condizione e vedere se avete la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia già dal 2013, di seguito potete trovare una tabella riassuntiva dei requisiti necessari – sia contributivi che anagrafici – per le diverse categorie di lavoratori.

► Come richiedere la pensione di vecchiaia

I requisiti anagrafici e contributivi per la pensione di vecchiaia per il 2013 – Uomini

Privati e pubblici anche autonomi: 66 anni e 3 mesi + 20 anni di contributi

Pensione anticipata: 42 anni e 5 mesi di anzianità contributiva

Totalizzazione: 40 anni e 3 mesi di anzianità contributiva

I requisiti anagrafici e contributivi per la pensione di vecchiaia per il 2013 – Donne

Dipendenti private: 62 anni e 3 mesi di età + 20 anni di contributi

Dipendenti pubbliche: 66 anni e 3 di età + 20 anni di contributi

Autonome: 63 anni e 9 mesi di età + 20 anni di contributi

Anticipata: 41 anni e 5 mesi di anzianità contributiva

Liquidazione della pensione con della pensione con sistema contributivo:

1. Dipendenti: 57 anni e 3 mesi di età

2. Autonome: 58 anni e 3 mesi di età

► Come si riceve la pensione in anticipo

I requisiti anagrafici e contributivi per la pensione di vecchiaia per il 2013 – Tutte le altre categorie

Pensione di vecchiaia contributiva con almeno 5 anni di contributi: 70 anni e 3 mesi d’età

Pensione anticipata solo contributiva (con assegno pari ad almeno 2,8 volte quello sociale): 63 anni e 3 mesi + 20 anni di contributi

Pensione anticipata in deroga: 64 anni e 3 mesi di età

Pensione di vecchiaia in deroga: 64 anni e 3 mesi di età

Totalizzazione per pensione di vecchiaia: 65 anni e 3 mesi di età + almeno 20 anni di contribuzione

Totalizzazione per pensione di anzianità: 40 anni e 3 mesi di anzianità contributiva

► Guida alla pensione di vecchiaia

I requisiti anagrafici e contributivi per la pensione di vecchiaia per il 2013 – Salvaguardati

Pensione di vecchiaia

Uomini: 65 anni e 3 mesi + 20 anni di contributi

Donne: 60 anni e 3 mesi + 20 anni di contributi

Pensione di anzianità con quote

1. Dipendenti: quota 97,3 + 61 anni e 3 mesi di età + almeno 35 anni di contributi

2. Autonomi: quota 98,3 + 62 anni e 3 mesi di età + almeno 35 anni di contributi

Le novità per i debiti contributivi, la rateizzazione breve

 Con la Circolare n. 108 l’Inps ha apportato delle novità per quanto concerne il pagamento dei debiti contributi in fase amministrativa.

► Guida alla nuova procedura on line per la verifica dei contributi

In pratica l’Inps dà la possibilità ai contribuenti che abbiano già fatto richiesta di rateizzazione dei loro debiti contributivi nei confronti dell’Inps, di accedere ad una procedura di ‘ravvedimento’ nel caso non riescano a far fronte alle rate del primo piano di ammortamento, attraverso la quale sarà possibile, diversamente da come accadeva con regole fino ad ora in vigore, di richiedere una ulteriore dilazione delle somme da pagare.

Prima della Circolare n. 108, il contribuente poteva richiedere una seconda rateizzazione solo dopo aver estinto il pagamento delle rate precedenti.

Inoltre, l’Inps dà anche la possibilità della rateizzazione breve. Con questa procedura i contribuenti che hanno contratto debiti contributi per un periodo non superiore ai tre mesi con l’Inps (in caso di datori di lavoro/committenti, se si tratta di autonomi il periodo è un trimestre/rata) possono scegliere di pagare il loro debito a rate pur mantenendo lo status di correttezza contributiva.

► Guida all’iter unico per la rateizzazione dei contributi non pagati

La dilazione avviene al massimo per sei mesi e la si può richiedere all’Inps anche in caso di ulteriore scopertura sulle partite correnti riferite di una precedente gestione già rateizzata.

 

Guida all’iter unico per la rateizzazione dei contributi non pagati

 Con la Circolare Inps n. 108 dello scorso 12 luglio, l’Inps ha voluto unificare le modalità di pagamento dilazionato dei debiti contributivi per tutte le gestioni di sua competenza (gestioni private, ex-Inpdap, ex Enpals), attivando, inoltre, la possibilità di rateizzazione breve in caso di mancati pagamenti dei contributi.

Però, prima di vedere come si effettua la richiesta per il pagamento dilazionato dei debiti contributivi in fase amministrativa, è opportuno controllare al propria situazione con l’Inps.

Per agevolare anche questo passaggio, l’Istituto ha messo a disposizione una nuova procedura on line per il controllo della regolarità produttiva. La piattaforma Regolarità contributiva on line dell’Inps è disponibile sul sito dell’Istituto ed è accessibile a tutti i soggetti responsabili dell’adempimento contributivo in possesso di un codice Pin dell’Inps.

La procedura produce un documento nel quale sono riassunte le diverse posizioni su tutte le gestioni dell’Inps.

Una volta che si è avuta la certezza di avere debiti contributivi in fase amministrativa, su può procedere alla richiesta di rateizzazione: è sufficiente che il contribuente invii la richiesta in via telematica seguendo le indicazioni del messaggio 11532/2013 dell’Inps per la compilazione della stessa ().

L’Inps poi procederà alla definizione del piano di ammortamento che, come specifica la Circolare 108, verrà considerato accettato dal contribuente con il pagamento della rata di “acconto”, entro il termine comunicato nel piano stesso. 

Guida alla nuova procedura on line per la verifica dei contributi

 Con il messaggio n. 11512 del 17 luglio 2013, l’Inps ha dato notizia della disponibilità, sul proprio sito, di una nuova procedura per il controllo della regolarità contributiva on line.

► Consigli per mettere al sicuro la propria pensione

A cosa serve la procedura per la verifica della regolarità contributiva?

Questa procedura interessa tutte le gestioni dell’Inps, quindi lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi artigiani e commercianti e committenti di co.co.co. e/o co.co.pro., e grazie a questo strumento sarà possibile controllare lo stato degli adempimenti contributivi.

Chi può accedere alla procedura per la verifica della regolarità contributiva?

A partire dal 22 luglio, possono accedere alla procedura on line per la verifica della regolarità contributiva tutti i soggetti responsabili dell’adempimento contributivo – i titolari e i legali rappresentanti, o delegati e intermediari –  che siano in possesso di un codice Pin.

L’identificazione della posizione da controllare avviene tramite Codice Fiscale.

► Come controllare l’ estratto conto della pensione online

Come funziona la procedura per il controllo della regolarità contributiva?

Il nuovo strumento per il controllo della regolarità produttiva prende in esame gli archivi di tutte le gestioni dell’Ente e ne mette a confronto i dati. Una volta che questi sono stati elaborati, verrà prodotto un documento di riepilogo nel quale i contributi già versati sono divisi per ciascuna gestione.

Consigli per mettere al sicuro la propria pensione

 Molto probabilmente a breve saremo interessati da una nuova riforma delle pensioni che dovrebbe mettere un po’ di ordine nel caos esistente al momento. Ma, data la grave situazione nella quale versa l’Inps, l’Istituto che dovrebbe restituirci quanto dato in contributi durante il periodo lavorativo, è meglio provvedere a mettersi al sicuro.

In primo luogo si consiglia di controllare che i contributi maturati con il lavoro dipendente siano stati tutti correttamente versati.

Per farlo basta chiamare l’Inps è usufruire della busta arancione, il nuovo servizio dell’Inps che permette di avere un estratto conto aggiornato della propria storia contributiva.

► Dall’estate il calcolatore online per la pensione, ma solo per gli over 58

Grazie a queste prime informazioni si può così capire se sia il caso di provvedere al riscatto della laurea o del servizio militare.

In secondo luogo, poi, il consiglio degli esperti è quello di aderire ad un fondo pensione. In questo modo si può destinare una parte di quello che si guadagna mensilmente (solitamente si consiglia di investire il 10% di uno stipendio medio) ad un fondo pensione, che deve essere scelto in base alle proprie esigenze di contribuzione e al proprio profilo di investitore.

Le spese sostenute per la contribuzione al fondo pensione, inoltre, sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi fino a 5.164,57 euro l’anno.

Come ottenere il rimborso per le pensioni d’oro

 Le pensioni d’oro non si possono toccare. Parliamo delle pensioni che valgono più di 90.000 euro all’anno e che negli scorsi anni sono state oggetto di tagli e prelievi, giudicati incostituzionali dalla Corte che si occupa proprio dell’aderenza delle leggi e dell’operato del governo alle leggi della nostra Costituzione.

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Quindi, dato che il taglio delle pensioni è anticostituzionale, l’Inps ha deciso di iniziare subito con i rimborsi per quanti hanno visto diminuire il proprio rateo mensile.

Lo ha comunicato con il messaggio n. 11243/2013, con il quale chiarisce le modalità per la rideterminazione degli importi delle pensioni e la restituzione di quanto ingiustamente tolto nel 2013, 2012 e 2011.

Ecco, nello specifico, cosa accadrà.

Pensioni della gestione privata

Dalla rata di agosto il rateo della pensione verrà ripristinato alla cifra precedente al Decreto legge n. 98/11 (convertito poi in legge n. 111 del 2011), che ha istituito il contributo di solidarietà. Sempre nello stesso documento, verranno comunicati anche i nuovi importi per le tassazioni in funzione dell’aumento dell’imponibile.

Nella mensilità di agosto, tutti i pensionati della gestione privata troveranno anche il rimborso di quanto trattenuto dall’Inps dall’inizio dell’anno (periodo gennaio – giugno per il contributo di solidarietà).

Pensioni della gestione ex Enpals

Per questi pensionati il contributo di solidarietà è stato sospeso già nel mese di luglio, mese dal quale il totale della pensione tornerà ai livelli pre-contributo di solidarietà e sarà anche maggiorato grazie al rimborso di tutte le cifre versate da gennaio a giugno del 2013. Anche in questo caso la stessa cedola conterrà anche le indicazioni sul nuovo ammontare della tassazione in funzione al ripristino del rateo spettante al contribuente.

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Pensionati della gestione ex Inpdap

Per i pensionati della gestione ex Inpdap il contributo di solidarietà verrà sospeso dalla rata di luglio, nella quale verrà ripristinato il valore originale – senza contributo di solidarietà – del rateo mensile e sarà, come negli altri casi, specificato il nuovo ammontare della tassazione.

Diversamente dagli altri casi, invece, il rimborso di quanto versato nel periodo gennaio – giugno del 2013, le somme trattenute dall’Istituto saranno rimborsate nell’assegno del mese di agosto, con la seguente tassazione:

– tassazione ad aliquota massima nel caso di titolari di unica prestazione;

– tassazione ad aliquota proporzionale nel caso di titolari di plurime prestazioni pensionistiche.

Le somme già trattenute dal’INPS per gli anni 2012 e 2013 saranno rimborsate in futuro, con tempistiche e modalità ancora da definire.

Come controllare l’ estratto conto della pensione online

 A partire dai primi del mese di Giugno 2013 l’ INPS, l’ Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ha messo a disposizione dei lavoratori aventi diritto la possibilità di controllare attraverso il sito dell’ istituto il proprio estratto conto online relativo ai contributi pensionistici.