Nel giro di due anni, i due anni che vanno dal 2011 al 2012, il settore industriale delle energie rinnovabili ha visto eclissarsi la sua buona stella. Quella stella che invece l’aveva incoronato tempi prima come uno dei business più promettenti e come il miglior investimento per l’interno paese.
Impresa
Offerta di stage da Pirelli
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Fare parte di Pirelli significa quindi lavorare in un’azienda globale. La società ricerca diverse figure professionali e anche giovani per stage. Fare uno stage in una società che ha questi numeri e queste dimensioni può essere una opportunità lavorativa importante per lo sviluppo personale e professionale.
Vediamo che cosa riguarda lo stage e quali caratteristiche sono richieste dalla società. La ricerca riguarda una persona da inserire nella Direzione HR in qualità di specialista sistemi di gestione della formazione. L’ambito è quello della Direzione Risorse Umane e concerna l’implementazione del sistema informatico che organizza e disciplina tutte le attività di formazione di Pirelli. Lo stagista dovrà:
– imparare i meccanismi di funzionamento della piattaforma di gestione della formazione (Success Factor);
– supportare l’implementazione del sistema nel mondo, con la collaborazione con i colleghi all’estero;
– supportare lo sviluppo dei contenuti del sito relativi alla formazione di gruppo su piattaforma Microsoft SharePoint.
I requisiti richiesti dalla società sono passione e motivazione e il titolo di laurea. La laurea specialistica richiesta è in materie economiche, umanistiche e informatiche. Inoltre sono richiesta la fluente conoscenza della lingua inglese e l’eccellente conoscenza del pacchetto Office, mentre la conoscenza dell’applicativo SharePoint o di altri programmi per la creazione di siti web e e del linguaggio di programmazione HTML, è un titolo preferenziale.
Le industrie manifatturiere tornano ad assumere a novembre 2013
Nel mese di novembre 2013 sono arrivati per l’industria italiana i primi segnali concreti di ripresa, anche se la situazione necessita di essere affrontata e descritta ancora con molta cautela. Nel corso del mese che si è appena concluso, dunque, i valori dell’Indice Pmi manifatturiero sono tornati ad aumentare, passando da un livello di 50,7 punti ad un livello di 51,4 punti.
La ripresa è ancora lontana dalle PMI italiane rispetto a quelle europee
Le piccole e medie imprese d’Europa hanno pagato alla crisi un prezzo molto alto. Negli anni più duri della recessione economica, infatti, quelli che vanno tra il 2008 e il 2012, il numero delle piccole e medie imprese si è ridotto in totale del 2 per cento, mentre il numero degli addetti si è ridotto del 5 per cento e il valore aggiunto del 10 per cento.