Dopo sei anni di crisi il bilancio è spaventoso: 134mila imprese in meno. La denuncia parte dalla Cgia di Mestre che pone in evidenza che tra il 2008 e il 2013 le due maggiori categorie che formano il cosiddetto popolo delle partite Iva hanno subito una vera e propria moria di imprese: il saldo, dato dalla differenza tra le aziende nate e quelle cessate, è paurosamente negativo.
Impresa
Usa: imprese alla ricerca della ripresa
Nella ricerca della sostenibilità della ripresa gli Usa stanno sforzandosi molto. Per comprendere quando e se la ripresa arriverà occorre esaminare l’indebitamento delle famiglie e quello pubblico. Su entrambi i fronti è necessario sottolineare che i progressi sono tanti.
Il debito delle famiglie è sceso di 18 punti di Prodotto interno lordo in confronto ai massimi precedenti alla crisi. Il debito pubblico anche se non è ancora calato ha fatto registrare una riduzione dei disavanzi nettamente in sede di Pil.
Ricerca e innovazione, i nuovi piani del Governo
Il Consiglio dei ministri ha presentato un “piano per l’anno 2014 su ricerca e innovazione nell’impresa, finanziato da fondi comunitari e nazionali”. Ad anunciarlo il presidente del Consiglio Letta. L’obiettivo è “dare un input molto forte a ciò che porta più ricerca e innovazione nell’attivita di impresa” incentivando l’assunzione di laureati. Il piano per il 2014 “muove complessivamente 250 milioni”, meno dello 0,02 % del Pil.
Calano i prestiti alle imprese, il peggior dato dal 2001
Non accenna ad arrestarsi il calo dei prestiti erogati dalle banche italiane alle imprese. Nel mese di novembre 2013, comunica Bankitalia in una sua nota, la contrazione di prestiti alle società non finanziarie si è ampliata su base annua al 6 per cento, rispetto al già negativo -4,9 per cento di ottobre.
► In calo i prestiti alle Pmi e in aumento quelli ai grossi gruppi
Ma anche le famiglie soffrono: in generale i prestiti al settore privato hanno infatti registrato una contrazione su base annua del 4,3 per cento, con erogazioni scese dell’1,5 per cento sui dodici mesi.
► Ancora una flessione nei prestiti ai privati nel mese di novembre 2013
In valori assoluti tra il mese di ottobre del 2013 (ultimo dato disponibile) e lo stesso mese del 2012, la riduzione complessiva dei prestiti alle realtà imprenditoriali è stata pari a 6,6 miliardi di euro.
Anche il 2014, secondo le previsioni del Centro studi di Confindustria, le banche non si riveleranno prodighe nella concessione di finanziamenti: -1%, per un valore complessivo di 8 miliardi in meno di erogazioni.
Previsione decisamente negativa considerato che il calo dei prestiti bancari in Italia, dal settembre 2011 ad oggi, ha già superato i 95 miliardi di euro. Un’inversione di tendenza potrebbe registrarsi solo a partire dal 2015, con un aumento di finanziamenti del 2,8%, pari a 22 miliardi di euro in più.
Anche in tal caso, precisa la nota di Confindustria, l’andamento dei prestiti bancari nel 2014-15 difficilmente sarà in condizioni di esaudire il fabbisogno finanziario dell’attività economica.
Con i finanziamenti così difficili da ottenere, le conseguenze per le famiglie e le imprese sono pesanti. In effetti, l’aria di immobilismo che si vive a livello economico è anche conseguenza di questa sorta di meccanismo inceppato. Pochi finanziamenti significano pochi investimenti e poco sviluppo.
Il Fondo per la competitività e lo sviluppo imprenditoriale non funziona
Forse non tutti sanno che il sistema imprenditoriale italiano può beneficiare dell’aiuto di un apposito Fondo per la competitività e lo sviluppo, all’interno del quale vengono raccolte risorse che dovrebbero essere poi ridistribuite a chi ne fa richiesta. Sembra però che questo strumento di così grande importanza in un momento in cui la morsa del credito ancora aggredisce il mondo imprenditoriale italiano da più parti non funzioni ancora alla perfezione.
Arrivano i mini-bond e il fondo di garanzia per il credito alle imprese
Solo alcuni giorni fa il governo ha presentato in via ufficiale gli interventi contenuti all’interno del piano Destinazione Italia, il cui scopo è quello di promuovere la crescita economica e di incentivare lo sviluppo delle imprese italiane. Il piano è stato infatti sviluppato di concerto con il Ministero per lo Sviluppo Economico e contiene diverse misure per migliorare le condizioni di vita delle aziende del nostro paese, sia sotto il profilo generale che in alcuni specifici settori.