Chi pagherà la Service Tax

 Dopo gli interventi dei giorni scorsi del Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, del vice Ministro all’ Economia Pier Paolo Baretta e dello stesso Enrico Saccomanni, anche il ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio, dal meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini, torna sullo spinoso tema dell’ IMU, che troverà soluzione a breve.

Per l’IMU si pensa all’abolizione della prima rata e alla Service Tax

 E’ atteso per venerdì prossimo, 23 agosto, il Consiglio dei Ministri, durante il quale verranno probabilmente decise con più sicurezza le misure definitive da prendere per sciogliere il complicato nodo rappresentato dall’ IMU. E mentre si attende l’ esito del Consiglio e presentazione della bozza di riforma del sistema di tassazione degli immobili italiani, che, come promesso dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, dovrebbe essere pronta per fine agosto o i primi di settembre, si moltiplicano le anticipazioni

Per Zanonato la ripresa economica arriverà entro la fine del 2013

 Il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ne è convinto. La ripresa dell’ economia italiana arriverà entro la fine del 2013, con segnali ancora più tangibili verso l’ inizio del 2014, e il prodotto interno lordo italiano tornerà a crescere. Negli ultimi mesi, infatti, il calo del PIL del Paese è stato sempre più ridotto: questo fenomeno fa quindi sperare che presto si avrà una inversione di tendenza.

A quanto ammonterà la nuova Service Tax

 L’ IMU, ormai, ha i giorni contati. Entro la fine del mese, infatti, il Governo preparerà la bozza del testo della riforma del sistema di tassazione degli immobili che porterà ad una cancellazione dell’ Imposta Municipale Unica. 

Novità sulle locazioni nella riforma dell’IMU

 Solo qualche giorno fa, il Governo Letta, attraverso le parole del Ministro dell’ Economia Fabrizio Saccomanni, ha annunciato la presentazione, entro la fine del mese di agosto, della bozza del testo di riforma della tassazione degli immobili, con cui verrà affrontato e risolto il problema dell’ IMU

Il legame tra Service Tax e IMU

 In politica, in Italia, si cerca di capire dove possono essere trovati i soldi per abolire l’IMU, la tassa più odiata per gli italiani. Il Codacons ha fatto la sua proposta, spiegando che si potrebbero ritirare i finanziamenti erogati al Monte dei Paschi di Siena, recuperando 4 importanti miliardi di euro.

Proprio nei giorni di festa, però, è stata messa a punto la Service Tax e si cerca di capire quanto possa valere e che impatto possa eventualmente avere sull’Imposta Municipale sugli Immobili. In generale, secondo la prima stima, sembra che la Service Tax incida per 110 euro a contribuente.

Come si trovano i soldi per abolire l’IMU

Una piccola cifra da sommare alla tassa dei rifiuti. Il PdL, come in campagna elettorale, ha ribadito che vorrebbe abrogare l’imposta. Il PD, da parte sua, vorrebbe una riforma dell’IMU e un superamento dell’imposta. Insomma, un punto d’incontro non è all’orizzonte, ma la Service Tax potrebbe comporre le divisioni. Con questi 110 euro a contribuente, si potrebbe infatti dimezzare l’imposta sulla prima casa.

Lo sguardo sul debito proposto da Bankitalia

Ci sono però dei punti ancora da chiarire. Per esempio la Service Tax dovrà essere pagata da tutti, anche da chi non possiede una casa di proprietà ma paga un affitto. In più non sarà comprensiva della tassa sui rifiuti che dovrà essere pagata in un altro modo.

Come si trovano i soldi per abolire l’IMU

 Ridurre le tasse e rilanciare l’economia. Non è uno slogan, ormai questa frase somiglia sempre di più ad un imperativo. E se si chiede ad associazioni di consumatori ed esperti, qual è la tassa da abolire prima di tutto, il riferimento è sempre all’IMU. L’imposta municipale sugli immobili, quanto ad antipatia, in Italia sembra seconda soltanto al canone RAI.

Anche il Codacons, di recente, ha pensato ad una soluzione per trovare i soldi necessari all’abolizione dell’IMU. La tassa in questione, infatti, per quanto mal sopportata, porta moltissimi soldi nelle casse dello Stato, un tesoretto cui pochi sono disposti a rinunciare. L’interlocutore cui si rivolge il Codacons è il Premier Enrico Letta.

Il documenti di Saccomanni sull’IMU

La proposta del Codacons è la seguente: si chiede di revocare gli aiuti economici messi in campo per aiutare il Monte dei Paschi di Siena ed evitare il fallimento di questa banca. Quelli che tutti conoscono come Monti-bond potrebbero essere usati come tesoro per l’abolizione dell’imposta sugli immobili.

I danni economici della caduta del governo

In effetti i Monti-bond hanno un valore complessivo di 4 miliardi di euro, esattamente equivalente ai soldi che il governo Letta ha detto essere necessari per l’abolizione dell’IMU. Nella pratica, questa soluzione è poco praticabile perché i soldi già erogati sono difficili da recuperare. Si potrebbe modificare il piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi ma non sembra una strada che il governo vuol percorrere.

Il documenti di Saccomanni sull’IMU

 L’IMU, l’abbiamo detto un milione di volte, più che essere un’imposta, è un terreno di scontro tra le varie compagini politiche che promettono da un lato agli elettori di abolire questa imposta reintrodotta dal governo Monti, dall’altra promettono di renderla più sostenibile.

La verità è che abolendo la tassa sugli immobili, il nostro paese, sarebbe condannato ad una nuova fase di recessione che adesso non possiamo permetterci visto che il mercato offre segnali positivi che fanno pensare ad una ripresa. Il ministero del Tesoro, di recente, ha pensato di dare man forte alla riflessione sull’IMU, attraverso un documento in cui esplora le “ipotesi d’intervento sulla tassazione immobiliare che sono emerse nel recente dibattito, corredandole con valutazioni di natura quantitativa e qualitativa”.

Si discute ancora di modifica dell’IMU

Si cerca di capire, in sostanza, se è necessario introdurre l’abolizione totale dell’IMU sull’abitazione principale, oppure se è meglio operare una riforma del catasto e rendere l’imposta più equa. Di certo è necessario vincolare l’imposta a parametri diversi da quelli attuali, magari legandola ai fattori produttivi, al lavoro del proprietario di una casa, al suo capitale.

IMU e IVA alla resa dei conti

Il possesso dell’abitazione principale, in questo momento, è considerato uno strumento per la misurazione della condizione economica dei cittadini e della loro capacità contributiva. Questo, però, non deve penalizzare chi possiede soltanto la prima casa, senza tassare adeguatamente chi possiede più di un immobile.

Nuove proposte sull’IMU da Saccomanni

 L’Imposta Municipale sugli Immobili è sicuramente una delle tasse più odiate dagli italiani e il governo, quasi a voler aumentare il potere d’acquisto delle famiglie nella stagione estiva, aveva pensato di rimandare il pagamento della rata dell’IMU di giugno.

Uno slittamento fiscale che non poteva non essere accompagnato da una revisione relativa all’imposta. Proprio prima di Ferragosto, quindi, è arrivato il ragionamento del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni che ha detto di essere perplesso sull’abolizione della tassa sulla prima casa, ma ha spiegato di avere in serbo almeno nove ipotesi.

Il discorso sull’IMU degli immobili della Chiesa

L’abolizione dell’IMU sulla prima casa, secondo le stime del governo, vale circa 4 miliardi per lo Stato e non averli in cassa, questi soldi, potrebbe voler dire una condanna alla regressione economica. Tra l’altro dell’abolizione dell’IMU trarrebbero vantaggio soprattutto i più ricchi, quelli che hanno più di una proprietà.

Si discute ancora di modifica dell’IMU

Un’altra ipotesi, molto gettonata, è l’abolizione della rata di giugno dell’IMU, che toglierebbe dalle casse dello Stato circa 2,4 miliardi di euro. Un gettito importante che però non scoraggia i sostenitori della seconda ipotesi. Sul sito del ministero è possibile prendere visione di tutte le proposte.

Saccomanni, per esempio, valuta l’opportunità di rendere deducibile la tassa per le imprese. In questo modo infatti si perderebbero “soltanto” 1,2 miliardi di euro.

Le nove ipotesi di Saccomanni per la riforma dell’IMU

Come anticipato anche nei giorni scorsi, una delle priorità del Governo Letta per il breve periodo sarà la presentazione della bozza della riforma del sistema di tassazione degli immobili italiani entro la fine del mese di agosto. Per questo il Ministro dell’ Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, da tempo a lavoro per trovare una soluzione al problema IMU, ha presentato nelle ultime ore un documento riassuntivo con le varie proposte che sono oggi al vaglio.

> Saccomanni fa il punto della situazione su IMU, PIL e PA

Il documento, pubblicato sul sito del Ministero, comprende in totale nove ipotesi e riporta in aggiunta anche le eventuali eventuali conseguenze fiscali in caso di approvazione, nonché i diversi punti di debolezza e punti di forza di ogni proposta.

Il discorso sull’IMU degli immobili della Chiesa

Inoltre, accanto ad ogni possibile soluzione, viene riportato anche il suo costo per le casse dello Stato. Ecco quali sono.

Perché è urgente la riforma del catasto

  1. Esenzione totale dal pagamento per l’ abitazione principale. Costo = 4 miliardi di euro.
  2. Incremento della detrazione prevista per la prima casa. Costo = da 1,3 a 2,7 miliardi di euro a seconda dell’aumento della detrazione.
  3. Rimodulazione selettiva dell’ esenzione dal tributo sulla base di una serie di parametri – valore, reddito – isee – mercato immobiliare.  Costo = da 1 a 2,3 miliardi di euro a seconda della rimodulazione.
  4. Rimodulazione dell’ importo dell’ IMU relativo all’ abitazione principale sulla base di altri tributi – si parla di Irpef o di Tares, ma anche di crediti di imposta e detrazioni. In questo caso lo stato potrebbe avere recuperi da 2 a 4,3 miliardi di euro.
  5. Deducibilità dell’ Imu per le sole imprese. Costo = 1,2 miliardi di euro.
  6. Restituzione ai Comuni del gettito derivante dagli immobili ad uso produttivo. Costo = 4,6 miliardi di euro.
  7. Incremento dell’ Irpef ma abolizione della relativa addizionale comunale. Costo = 3,6 miliardi di euro.
  8. Introduzione al posto dell’ IMU di una service tax di competenza degli enti locali, con revisione della Tares.
  9. Abolizione della prima rata dei versamenti IMU sospesi. Costo = 2,4 miliardi.

Le principali novità della riforma del catasto

Sebbene le proposte in esame siano molto numerose e comportino, a seconda dei casi, sgravi per le famiglie o costi per lo Stato, il Ministro in persona sembra propendere per l’ ipotesi della introduzione di una service tax che attribuisca agli enti locali maggiori poteri decisionali in merito.

Questa ipotesi comporterebbe, inoltre, comunque l’ esenzione dall’ IMU per le abitazioni principali e la rimodulazione della Tares, che non subirebbe in questo modo incrementi. E’ quella che il Mef definisce una proposta ad alta efficienza.