Difendersi dai cambi in corsa sull’IMU

 Sull’IMU c’è stata molta confusione, sia prima che dopo la campagna elettorale. Il fatto è che fino a questo momento la cosa certa è che non si dovrà pagare l’acconto di giugno, ma tutto il resto è da vedere.

Lo stop Imu solo sulla prima casa anche se…

Non si sa infatti se l’IMU sarà mantenuta, se quello che non si paga a giugno dovrà essere pagato a settembre o a dicembre. Le famiglie sanno che fino a settembre possono stare tranquille e da qui fino alla prossima scadenza, si dovranno attuare delle riforme per eliminare l’IMU oppure per ridurne l’importo.

► Il governo Letta fa i conti per il paese

Al di là delle speranze si parla poco di quel che potrebbe succedere nel caso in cui, in 100 giorni, il governo non trovi una soluzione sull’IMU, decidendo una volta per tutte sulla reintroduzione, sull’abolizione o sulla modifica del contributo.

Il decreto legge che ha spiegato la sospensione della rata dell’IMU di giugno, ha anche “imposto” una clausola: se il Governo non riformerà il sistema finanziario per intero, almeno riguardo gli immobili, entro la fine di agosto, i contribuenti del Belpaese dovranno pagare la prima rata dell’IMU senza sconti e senza revisioni entro il 16 settembre 2013. 

 

100 mila persone dovranno rifare i calcoli IMU

 L’ allarme, questa volta, arriva dalla Consulta dei CAF, che sollevano un problema di non secondaria importanza relativo alla sospensione ufficiale della rata IMU di giugno sulla prima casa approvata per decreto lo scorso 17 Maggio.

> Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

Circa 100 mila persone in Italia, infatti, possessori di prima casa, hanno già pagato la rata IMU che è stata sospesa attraverso la presentazione del loro 730 che prevedeva una possibilità di compensazione.

Questi contribuenti, dunque, alla luce dei nuovi sviluppi, saranno costretti a rifare da capo la loro dichiarazione dei redditi entro il 31 Maggio, a meno di non perdere il proprio credito fiscale.

Calendario scadenze dichiarazioni dei redditi

La Consulta dei CAF, inoltre, solleva anche un secondo problema che resta ancora irrisolto in merito alla questione IMU. Molti comuni, infatti, non hanno ancora comunicato le aliquote da applicare per il calcolo dell’ IMU sulle seconde case. A quali dati devono dunque affidarsi i contribuenti?

Una via d’ uscita da questa spinosa situazione potrebbe essere quella di confermare le aliquote valide per l’ anno precedente, in modo da pagare l’ acconto IMU, ma, al tempo stesso, non dovrebbero essere applicate, almeno fino al 27 giugno, le sanzioni previste sull’ Imposta Municipale, in modo da avere il tempo materiale per soddisfare le necessità di tutti i contribuenti. Anche quelli senza codici tributo.

Imu: chi paga e chi no

 Oggi il governo ha approvato il decreto che sospende il pagamento della rata dell’Imu prevista per giugno.

► Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

La prossima data di scadenza nell’agenda del Governo è il 16 settembre, giorno in cui scadrebbe anche il termine ultimo per il pagamento della rata successiva. La partita è ancora aperta, quindi, e il premier ha sottolineato che se entro il 31 agosto prossimo non si sarà arrivati ad una revisione totale e coerente di questa imposta, gli italiani dovranno versare la rata entro i termini previsti.

Ma la sospensione dell’Imu non è per tutti. Vediamo nel dettaglio chi la pagherà e chi no.

Chi ha diritto alla sospensione dell’Imu

Non si pagherà la rata di giugno dell’Imu su:

abitazioni principali e pertinenze;

– immobili “appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari”;

– alloggi assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica;

terreni agricoli e i fabbricati rurali.

Chi pagherà la rata di Imu di giugno?

Il decreto firmato oggi dal governo prevede che l’Imu dovrà essere pagata da chi possiede immobili signorili, le ville, i castelli e i palazzi di pregio artistico o storico, cioè quelli classificati in catasto con le categorie A/1, A/8 e A/9.

Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

 E’ stato approvato oggi, dopo lunghi giorni di attesa, il decreto che sancisce la sospensione ufficiale della rata IMU di giugno sulla prima casa. Il pagamento dell’ Imposta Municipale Unica sulla prima casa, infatti, è stato sospeso, questa mattina in Consiglio dei Ministri, fino al prossimo 16 settembre. Non ci sono state dilazioni, invece, per le seconde case e gli immobili di pregio.

>Rimandata la sospensione dell’IMU sui capannoni

Il decreto prevede inoltre che il Governo si impegni a varare la promessa riforma dell’ IMU entro il prossimo 31 agosto, o, in alternativa, sempre il 16 settembre, si pagherà quanto dovuto.

Per quanto riguarda poi la questione degli immobili destinati alle attività produttive, che nei giorni passati ha impegnato le pagine principali dei quotidiani, i fabbricati rurali hanno avuto la meglio sui capannoni industriali. Il decreto prevede infatti che la sospensione della rata IMU di giugno riguardi anche i terreni agricoli e i fabbricati rurali.

>Lo stop Imu solo sulla prima casa anche se…

Il premier ha però precisato che la futura riforma dell’ IMU dedicherà una attenzione molto forte al mondo delle imprese, per le quali saranno previste forme di deducibilità dell’ imposta pagata sugli immobili. Per i Comuni, inoltre, è stato applicato un meccanismo di salvaguardia, che consente di avere il 50% del gettito previsto dell’ IMU e l’ autorizzazione ad accrescere le anticipazioni di tesoreria il cui costo sarà a carico dello Stato.

Lo stop Imu solo sulla prima casa anche se…

 A livello economico e finanziario sentiamo ripetere su più fronti che il nostro paese ha bisogno di maggiore respiro per le imprese oggi ossessionate dal pagamento di tantissime imposte che le zavorrano senza consentire loro una ripartenza adeguata.

Il governo Letta fa i conti per il paese

Il Consiglio dei Ministri di domani, però, deciderà soltanto sulla sospensione dell’IMU per la prima casa, un punto fermo sul quale il governo di larghe intese PD-PdL non intende fare passi indietro. Se viene sospesa questa imposta, però, non ci sarà spazio per discutere delle altre manovre altrettanto importanti e forse più legate alla salute del tessuto economico.

Sembra infatti caduto nel dimenticatoio il rifinanziamento della cassa integrazione straordinaria per il 2013. I tecnici, tuttavia, continuano a lavorare per trovare la copertura finanziaria adeguata agli altri aggiustamenti necessari per l’economia del Belpaese. In programma, per esempio, ci sarebbe la sospensione del pagamento dell’IMU anche sui capannoni delle imprese. Questo “desiderio” non potrà essere esaudito nel breve periodo visto che per la manovra servirebbero circa 1,5 miliardi di euro.

Crolla l’immobiliare ma sui prezzi è battaglia

Procrastinato anche lo stop all’aumento dell’IVA. La data fissata per il passaggio dell’imposta sul valore aggiunto da 21 a 22 punti percentuali, resta la stessa. Qualche analista più malizioso, prendendo spunto anche dai dati Istat sul PIL italiano, sostiene che il governo Letta non ha ancora compreso la sofferenza delle imprese, ma preferisce dedicarsi a manovre che gli assicurano il consenso dell’elettorato.

Il governo Letta fa i conti per il paese

 Il governo Letta, in ritiro “spirituale” in Toscana, ha già annunciato che i prossimi provvedimenti in programma riguarderanno l’IMU e l’IVA, ma con che soldi si possono attuare queste riforme?

Per chi sarà l’acconto IMU

Il neo premier sa che il suo obiettivo è quello di fare le riforme necessarie al paese. In primo luogo bisogna affrontare la legge elettorale ma dovranno essere messe in campo anche delle riforme istituzionali. Sulle riforme di natura economica, invece, c’è ancora un po’ di maretta, nel senso che soltanto l’IMU si sa che dovrà essere modificata.

L’IMU potrebbe essere addirittura abolita, ma più che andare a mettere le mani sulla prima casa, molti politici vorrebbero rilanciare l’economia e quindi usare un buon quantitativo di risorse per diminuire l’IRAP, l’imposta sulle attività produttive. L’aumento dell’IVA, invece, è fuori discussione: dal primo luglio passerà dal 21 al 22 per cento, così com’è stato programmato dal governo Monti l’autunno scorso.

L’aumento IVA ci sarà o no?

Facendo un discorso meramente finanziario si scopre allora che se il governo Letta decidesse di abolire l’IMU e restituire una parte dell’imposta comunale sugli immobili, già pagata nel 2012, dovrebbe andare alla ricerca di ben 8 miliardi di euro. Soltanto la sospensione della rata di giugno dell’IMU vale 2 miliardi di euro. L’aumento dell’IVA, da luglio per i primi sei mesi, quindi fino al dicembre 2013, dovrebbe portare nelle casse dello stato circa 2,1 miliardi di euro che a regime, nel 2014, dovrebbero diventare 4,2 miliardi in un anno.

L’acconto IMU peserà sugli affitti

 L’Ufficio studi della Confedilizia ha diffuso in questi giorni i dati relativi all’ ammontare degli acconti IMU che i proprietari degli immobile dati in locazione andranno a pagare con la rata in scadenza il prossimo 16 giugno.

Ne risulta dunque che per chi affitta ci saranno aumenti l’ imposta fino al 40%, che saranno applicati sia ai contratti liberi, cioè quelli con formula 4 + 4, che a quelli concordati, con formula 3 + 2 e canone ridotto.

I Comuni non subiranno alcun deficit di liquidità

E il primato italiano del rincaro, calcolato non solo rispetto all’ acconto IMU pagato l’ anno scorso, nel 2012, ma anche rispetto ai valori dell’ abolita Ici, è andato alla città di Venezia, che in soli due anni ha fatto registrare un aumento pari al 2.330%.

Per chi sarà l’acconto IMU

L’ aumento dell’ acconto Imu è in realtà dovuto ad un fattore principale: un emendamento al decreto legge sui debiti delle Pubbliche amministrazioni, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, ha concesso ai Comuni di non applicare più l’ aliquota base del 7,6 per mille per il calcolo dell’ Imposta Municipale, ma di utilizzare quelle stabilite dalle amministrazioni locali stesse nel 2012.

Secondo gli analisti di Confedilizia, infine, i rincari peseranno soprattutto sulle spalle dei sottoscrittori dei contratti concordati.

 

Le forze politiche discutono sull’IMU

 Si è appreso oggi, da fonti governative, che il Consiglio dei Ministri programmato per la giornata di domani, venerdì 17 Maggio, deciderà solo in merito alla sospensione della rata IMU di giugno relativa alla prima casa e non più in merito al congelamento di quella che grava sui capannoni industriali ed agricoli, come era stato annunciato in precedenza.

Rimandata la sospensione dell’IMU sui capannoni

La notizia della mancata sospensione dell’ Imposta Municipale Unica sugli immobili destinati alle attività produttive – rimandata, come hanno sempre fatto sapere fonti governative, ad un secondo momento – ha dunque suscitato le immediate reazioni delle diverse forze politiche, che hanno accolto in modo diverso la notizia in questione.

Venerdì il decreto su IMU e Cig

Questa mattina, ad esempio, i ministri e il sottosegretario del Popolo della libertà sono stati convocati nella sede di via dell’Umiltà, per una riunione dedicata proprio all’ ordine del giorno del prossimo Consiglio dei Ministri. I capogruppo del Pdl al Senato, Schifani e Renato Brunetta, hanno però poi precisato che non si è trattato di un gabinetto di guerra su uno dei temi più caldi della stagione, ma semplicemente del secondo di una serie di incontri già programmati, anche se hanno rammentato che il premier Letta si è assunto la responsabilità di affrontare questo tema.

Rimandata la sospensione dell’IMU sui capannoni

 Si apprende oggi, da fonti di governo, che la decisione dell’ esecutivo in merito alla questione del pagamento – o meno – dell’ IMU sui capannoni industriali ed agricoli dovrà attendere ancora qualche altro tempo. Nella giornata di domani, infatti, come anticipato anche in precedenza, il Governo Letta approverà probabilmente il decreto sull’ IMU, ma il testo riguarderà soltanto la sospensione dell’ Imposta Municipale Unica sulla prima casa.

Venerdì il decreto su IMU e Cig

Il Governo ha infatti deciso di approfondire il discorso relativo all’IMU degli immobili del settore produttivo e di decidere in merito ad essi solo in un secondo momento, mentre domani il Consiglio dei Ministri emetterà domani i primi provvedimenti a favore dei privati possessori di prima casa.

L’IMU sui capannoni subirà un aumento del 35%

Una delle regioni del rinvio potrebbe essere quello relativo al problema delle risorse: solo lo scorso anno l’Imposta Municipale Unica su capannoni industriali e fabbricati agricoli aveva fruttato allo Stato 6-7 miliardi di euro, una cifra davvero troppo alta da coprire in così poco tempo.

All’ ordine del giorno, però, per la seduta di domani, ci saranno comunque altri due temi di fondamentale importanza: il rifinanziamento della Cig, la Cassa Integrazione in deroga, e la decisione sugli stipendi dei ministri stessi.

I Comuni non subiranno alcun deficit di liquidità

 Mentre continuano ancora le discussioni – e le polemiche – sul caso IMU e, a quanto sembra per venerdì prossimo 17 Maggio, è attesa l’ approvazione del decreto che ufficializzerà la sospensione della rata  di Giugno dell’ imposta municipale, il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio rassicura i Comuni sugli effetti provocati dalla ratifica di questo provvedimento.

Venerdì il decreto su IMU e Cig

Il Ministro ha infatti affermato che il congelamento dell’ IMU non provocherà nessun deficit di liquidità sui Comuni, che all’ indomani della cancellazione di questo tributo temono un tracollo delle casse comunali.

Arrivano ai Comuni i primi soldi dal decreto attuativo

Le rassicurazioni del Ministro per gli Affari regionali non arrivano soltanto in seguito al vivacizzarsi della questione IMU connessa con l’ imminente approvazione del relativo decreto, ma anche in seguito ad un appello presentato nei giorni scorsi dall’ ANCI – l’ Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – al premier Letta. appello che conteneva una richiesta di verifica dei contenuti del decreto prima della sua adozione da parte del Consiglio dei Ministri.

Ciò che preoccupa l’Anci è, in definitiva, la disponibilità delle risorse, cioè di quei circa 2.250 milioni di euro che sarebbero più che mai necessari agli Enti Locali in un momento di evidenti difficoltà di bilancio.