Aumento delle tasse, chi ci salverà dalla stangata estiva?

 La situazione è molto preoccupante. L’incertezza politica post elezioni sta portando l’Italia sull’orlo del baratro, con i cittadini che, se non si riuscirà a creare un governo in breve tempo, potrebbero veder funestate le loro vacanze estive da una pioggia di aumenti delle tasse.

► IVA, IMU e Accise le tasse più remunerative

L’appuntamento è per il prossimo giugno: momento in cui i cittadini italiani saranno chiamati a pagare Imu -che si aspetta molto più cara rispetto a quest’anno- Irpef e Tares -molto più alta della precedente imposta sui rifiuti in quanto comprende anche altri servizi comunali.

Nello specifico, secondo quanto riportato dall’Osservatorio sulla fiscalità locale della Uil, l’aumento delle tasse, trainato soprattutto dall’aumento dell’Irpef, potrebbe arrivare fino ad una maggiorazione di 171 medi a contribuente.

La CGIA di Mestre ha fatto lo stesso calcolo per lavoratori autonomi e piccoli imprenditori che, dato che dovranno pagare versamenti Inps, la tassa annuale di iscrizione alla Camera di commercio, la prima rata dell’Imu e della Tares, più l’autoliquidazione Irpef (saldo 2012 e l’acconto 2013), saranno chiamati a versare al Fisco 25.700 euro circa.

► Arriva l’IMU dove non arriva l’IRPEF

Una bella stangata, tanto per i lavoratori quanto per le imprese, che potrebbe essere evitata solo se il nuovo governo riuscirà a formarsi e, come promesso ai tempi della campagna elettorale, avrà cura di prendere provvedimenti mirati per dare respiro ai contribuenti.

 

Arriva l’IMU dove non arriva l’IRPEF

 Un fabbricato su cui sia pagata l’IMU non può più concorrere alla determinazione dell’imponibile delle persone fisiche. Lo ha specificato l’Agenzia delle Entrate in una recente pubblicazione.

Nella circolare numero 5/E dell’11 marzo scorso, data nella quale sono stati definiti anche i neo codici per l’IVASS, l’Erario ha spiegato meglio la relazione che intercorre tra l’IMU e le imposte dirette e l’effetto sostitutivo che questi due tributi hanno sui singoli redditi.

 Raccolta positiva per il Fisco nel 2012

L’IMU prende il posto dell’IRPEF in alcuni casi specifici. L’imposta municipale va a sostituire l’IRPEF e gli addizionali a questo legati, quando si parla di redditi fondiarie relativi a fabbricati non locali o a terreni non affittati. Questo principio era già stato enucleato nel Dlgs 23/2011, ma con l’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate è stata ribadita e concretizzata la funzione di tassazione “sostitutiva” dell’IMU.

L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che se non accadesse quanto detto, ci sarebbe una disposizione di legge ad hoc, una cosa simile a quella che è successa per la cedolare secca. La sostituzione è valida anche quando alla formazione del reddito contribuiscono soltanto i redditi fondiari, tassabili quando superano i 500 euro.

I contribuenti, da parte loro, devono indicare sia nel modello 730, sia nel modello Unico PF, i fabbricati e i terreni per i quali hanno già versato l’IMU e non scontano l’IRPEF.

Italia senza governo. A pagarne le spese sono i cittadini

 Secondo una ricerca realizzata nel periodo pre-elettorale da MedioBanca il costo delle promesse dei vari partiti che erano in lizza per aggiudicarsi camera e Senato, tutti con proposte più o meno fattibili di riduzione o eliminazione di tasse varie, avrebbe avuto un costo pari a circa 150-225 miliardi di euro.

Una bella cifra, che indica quanto sarebbe costato allo Stato realizzare una o più di queste promesse. Ora, le elezioni sono finite, ma dallo spoglio non è emerso altro che una grande confusione che, naturalmente, si ripercuote sui cittadini.

Infatti, secondo la Cgia di Mestre, dal momento che ancora non si è giunti alla definizione di un esecutivo che prenda in mano le redini del paese, tutti i nuovi aggravi fiscali previsti per i prossimi mesi entreranno in vigore e svuoteranno, ancora di più, le tasche degli italiani.

Nello specifico la Cgia di Mestre ha stimato che i cittadini italiani si troveranno a pagare almeno 23 miliardi di euro per le questioni di carattere economico e fiscale che, pur avendo un carattere di forte priorità, non possono essere affrontate fino a che i partiti non si metteranno d’accordo su ciò che hanno intenzione di fare.

Quali sono queste questioni?

In primis l’aumento di un punto percentuale dell’Iva che entrerà in vigore a partire dal prossimo mese di luglio, la Tares, la nuova tassa sui rifiuti che sarà in vigore, anche questa, a partire da luglio, i mancati pagamenti alle imprese da parte delle pubbliche amministrazioni e, infine, Irap e Imu.

Come spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre:

Se non si troverà un’intesa politica che permetta la nascita di un nuovo Esecutivo in grado di evitare o ridurre le tasse già programmate e di sbloccare alcuni pagamenti, cambiando completamente rotta rispetto alle politiche attuate in questo ultimo anno e mezzo, il danno economico che graverà su famiglie ed imprese sarà di almeno 23 miliardi.

Cerchiamo di analizzare nello specifico quanto costeranno queste mancate risoluzioni delle questioni fiscali ed economiche italiane.

Iva

Se  non si giungerà ad un accordo al primo luglio scatterà l’aumento di un punto percentuale dell’Imposta sul Valore aggiunto, per un aggravio sulla spesa dei cittadini pari a 2 miliardi di euro per il 2013.

Tares

La nuova imposta sull’asporto rifiuti, che come l’aumento dell’Iva sarà effettiva da metà anno, i cittadini e le imprese si troveranno a pagare 2 miliardi di euro in più rispetto al 2012.

Pagamenti delle pubbliche amministrazioni

Questo è uno dei nodi più difficili che il nuovo governo dovrebbe prendere in immediata considerazione, perché ne va della sopravvivenza delle imprese italiane: al momento, però, su un totale di 80/90 miliardi di euro ancora da pagare, per il 2013 è previsto lo sblocco di soli 10. Troppo pochi per dare una chance di sopravvivenza alle tante imprese in difficoltà proprio a causa dei crediti verso il pubblico.

Irap e costo del lavoro

Anche in questo caso si tratta sempre di rimettere in moto l’economia dando ossigeno alle imprese soffocate dalla pressione fiscale: senza una ulteriore riduzione dell’Irap, infatti, le imprese dovranno sobbarcarsi un altro esborso di circa 5,5 miliardi di euro.

Imu

La tanto odiata tassa sulla casa, quella che Berlusconi aveva promesso di abolire grazie ai fondi che sarebbero stati recuperati con l’accordo fiscale con la Svizzera -accordo che non si farà per almeno un altro anno- potrebbe non essere toccata e, quindi, le famiglie la pagheranno così come anche per quest’anno con un esborso quantificabile in 3,5 miliardi di euro.

La  Cgia di Mestre prevede che il momento cruciale sarà all’inizio dell’estate, con l’entrata in vigore della tasse di cui sopra, con la prima rata dell’Imu prevista per giugno e la maxi rata della Tares il mese successivo.

Le conseguenze?

E’ sempre Bertolussi a delineare il possibile quadro:

Se si considera che tra giugno e luglio è prevista anche l’autoliquidazione Irpef, che tra il saldo 2012 e l’acconto 2013 costerà ai contribuenti italiani 8,5 miliardi di euro circa, conclude Bortolussi, non è da escludere che molte persone si troveranno in seria difficoltà ad onorare queste scadenze. Se si tiene conto che i livelli di credito erogati alle famiglie e alle imprese sono quasi sicuramente destinate a diminuire ancora, è probabile che da questa situazione se ne avvantaggeranno solo gli usurai.

I Comuni partecipano agli accertamenti fiscali

 Per contrastare l’evasione è necessario il contributo di tutti gli enti, compresi i comuni e le modalità di partecipazione sono determinate nell’intento di assicurare lo sviluppo della sinergia giusta contro l’evasione.

Per prima cosa è necessario fare il punto sulle segnalazioni qualificate nel processo di partecipazione dei Comuni all’accertamento fiscale e contributivo.

 Per trovare l’evasore bastano gli appunti

A livello normativo, il primo riferimento utile è un provvedimento del 3 dicembre 2007 in cui si stabilisce che i Comuni partecipano all’attività di accertamento fiscale fornendo indicazioni all’amministrazione tributaria, in modo che quest’ultima possa disporre l’accertamento dei tributi erariali diretti o indiretti.

 Sfuggire al fisco è sempre più difficile

I Comuni, chiaramente, forniscono soltanto alcuni tipi di informazioni: per esempio le posizioni soggettive che sono la base per conoscere atti, fatti e negozi alla base di comportamenti detti elusivi. In questo, i Comuni, offrono una segnalazione qualificata e contribuiscono in modo importante alla conoscenza dell’economia sommersa, oltre che a quella del patrimonio immobiliare per il quale contribuenti e aziende non pagano le tasse e non fanno dichiarazioni.

Si capisce allora che gli ambiti d’intervento rilevanti per la attività dei Comuni e dell’Agenzia delle Entrate, riguardano soltanto alcuni settori, nello specifico cinque: il commercio e le professioni, l’urbanistica e il territorio, le proprietà edilizie e il patrimonio immobiliare, le residenze fittizie all’estero e la disponibilità di beni indicativi di capacità contributiva.

Berlusconi e il rimborso dell’Imu gelato dalla Svizzera

 Lo ha detto anche Mario Monti ieri a Porta a Porta: l’accordo con la Svizzera per lo scudo fiscale potrebbe richiedere ancora molto tempo. E questa mattina il ministro delle finanze elvetico rincara la dose: l’accordo non sarà operativo prima del 2015.
Silvio Berlusconi aveva già dato per certo l’accordo in tempi brevi, tanto che quanto sarebbe fruttato -le stime parlano di 25-30 miliardi di euro– lo aveva già destinato a mettere in atto la promessa del rimborso dell’Imu. Non saranno disponibili neanche i 4 miliardi necessari.
Code ai Caf dopo la lettera per il rimborso dell’Imu di Silvio Berlusconi

Una doccia fredda per il Cavaliere che ha fatto del rimborso dell’Imu il suo cavallo di battaglia durante questa campagna elettorale e che comunque, ancora non si arrende. Proprio questa mattina infatti ha ribadito la certezza del rimborso Imu:

La restituzioni dei soldi è certissima. La questione dei soldi non esiste. Parliamo dello 0,5% dei costi dello Stato e poi c’è l’accordo che stiamo trattando con confederazione elvetica.

La questione è stata sollevata dalla deputata socialista del Parlamento federale Ada Marra, che ha inviato lei stessa una missiva la suo ministro delle finanze per capire come mai ci fossero già in circolazione delle cifre su quanto l’Italia avrebbe ricavato dall’accordo.

► Lettera di Berlusconi sulla restituzione dell’Imu è una truffa secondo Il Pd

La risposta del ministro delle finanze è arrivata velocemente e ha chiarito molte cose non solo alla deputata, ma anche a molti elettori:

A causa del periodo elettorale in Italia, considerata l’incertezza sull’esito del voto, al momento è difficile prevedere quando si concluderà il negoziato, iniziato con il Governo Monti, comunque, pur ammettendo che l’accordo venga firmato entro la fine di quest’anno, è difficile pensare che possa entrare in vigore, prima del gennaio 2015.

 

 

Code ai Caf dopo la lettera per il rimborso dell’Imu di Silvio Berlusconi

 Centri di assistenza fiscale e sedi dei sindacati genovesi presi d’assalto da pensionati e non che cercano delucidazioni e moduli per il rimborso dell’Imu. Questa è una delle prime conseguenze delle campagna elettorale messa in piedi da Silvio berlusconi, che non lesina trovate di genio e idee particolari per guadagnare il consenso degli elettori.

► Lettera di Berlusconi sulla restituzione dell’Imu è una truffa secondo Il Pd

La lettera è arrivata a tanti italiani in questi ultimi giorni e al suo interno contiene fogli, molto simili a quelli che solitamente vengono inviati dall’Agenzia delle Entrate, con i quali sarebbe possibile chiedere il rimborso dell’Imu. Peccato che la specifica che la lettera è solo una promessa elettorale, o meglio, è quello che intende fare il PD se riuscirà a vincere le elezioni sia scritto così piccolo da non essere praticamente leggibile.

I caf genovesi e i sindacati avvertono la popolazione di non affannarsi e di non perdere tempo inutilmente: non c’è nessun modulo per il rimborso dell’Imu, anzi, non esiste la possibilità di un rimborso per l’Imu.

Al fine di evitare perdite di tempo Cgil, Cisl e Uil invitano i cittadini a non recarsi presso le sedi sindacali a seguito del ricevimento di questa lettera contenente un messaggio elettorale.

► Mediobanca calcola il costo delle promesse elettorali

Durissime le reazioni degli altri candidati, tra chi si trattiene da dare giudizi -come Mario Monti- a chi, come Pisapia, dà del bugiardo al Cavaliere e chi, infine, ironizza. Beppe Grillo stigmatizza così l’accaduto:

Mandano biglietti a tutti con la scritta Imu. Poi ci mettono anche un buono per una batteria di pentole e un set di lenzuola, cosa incredibile.

 

Lettera di Berlusconi sulla restituzione dell’Imu è una truffa secondo Il Pd

La campagna elettorale sta finendo con le elezioni politiche che ci saranno Domenica e Lunedì. Una delle protagoniste di questa campagna elettorale è stata l’Imu che tutti i partiti hanno dichiarato di volere ritoccare, abbassare o eliminare. Quello che si è dichiarato circa l’eliminazione dell’Imu è stato Silvio Berlusconi, che ha ricevuto anche critiche e accuse da più parti.

A Portofino si paga l’Imu più alta d’Italia

Berlusconi ha parlato di restituzione dell’Imu, anche se non è chiaro dove troverà i fondi per questa operazione e quindi se è solo una promessa elettorale. Ora Berlusconi ha anche inviato una lettera agli elettori con tanto di indicazione di mittente, e la scritta in grande “Avviso importante rimborso Imu 2012”. Una trovata che ha scatenato la rabbia degli altri partiti e candidati a queste elezioni. Molti parlano di truffa, mentre Berlusconi continua nella sua campagna elettorale aggressiva nella speranza di recuperare il consenso.

Oltre alla lettera sulla presunta restituzione dell’Imu, dove c’è scritto “modalità e tempi per accedere nel 2013 al rimborso dell’Imu pagata nel 2012 sulla prima casa e sui terreni e fabbricati agricoli”, le persone hanno ricevuto anche una seconda lettera. Questa spiega quello che ha fatto Berlusconi nei suoi governi precedenti.

Una mossa ardita che, come detto, ha suscitato la rabbia degli altri partiti. Bersani a parlato di “imbroglione”, la Finocchiaro di “una truffa peggiore del contratto con gli italiani” e Zanda di “un imbroglio diretto a ingannare gli italiani onesti e in buona fede”. Casini dice agli italiani di rispedirla al mittente e Mascia, candidato alle regionali del Lazio nelle liste di Rivoluzione Civile, ha detto: “Domani mattina alle 12 presenterò alla Procura della Repubblica di Roma un esposto per chiedere l’eventuale verifica di voto di scambio”.

Decreto attuativo per le ZFU

 E’ dal 2006 che si parla di Zone Franche. Un progetto da sempre voluto da tutte le compagini politiche che però non è mai riuscito a decollare veramente e che ora viene riproposto, prima dal decreto crescita bis del governo tecnico e adesso con il decreto attuativo firmato in questi ultimi giorni dal Ministero dello Sviluppo Economico e da quello dell’Economia.

L’obiettivo del piano è di individuare le aree che potranno essere considerate delle zone franche e, allo stesso tempo, proporre un programma di incentivi e agevolazioni per le micro e piccole imprese da finanziare con i fondi europei del periodo 2007-2013 e con le risorse regionali.

Quali sono le zone franche?

Nel complesso nel decreto attuativo sono state individuate 44 zone franche, tutte situate nelle regioni del sud della penisola. Per la Campania ci sono Napoli, Mondragone, Aversa, Benevento, Casoria, Portici (centro storico e zona costiera), San Giuseppe Vesuviano, Torre Annunziata.

La Puglia partecipa con Andria, Lecce, Taranto, Barletta, Foggia, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo, Santeramo in Colle; in Calabria sono state selezionate Crotone, Lamezia Terme, Rossano, Corigliano, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia. La regione Sicilia -che si avvale anche della con legge regionale del maggio 2010- partecipa al piano con Aci Catena, Acireale, Catania, Erice, Gela, Barcellona Pozza di Gotto, Castelvetrano, Giarre, Messina, Sciacca, Termini Imerese, Trapani, Bagheria, Enna, Palermo (Brancaccio), Palermo (Porto), Vittoria.

Le ultime zone franche sono state individuate, anche se per ora solo in via sperimentale, in Sardegna e sono i comuni della provincia sarda di Carbonia-Iglesias.

Quali sono gli incentivi previsti per le zone franche selezionate?

Il provvedimento attuativo è ancora in fase di perfezionamento, ma si sa già quali saranno gli incentivi e le agevolazioni riservate a queste zone (tutte concesse secondo  il regime “de minimis“, quindi al massimo 200mila euro in tre anni).

Nello specifico queste zone potranno accedere a:

1. esenzione dalle imposte sui redditi fino a 100mila euro per periodo di imposta, con possibilità di maggiorare il limite di 5mila euro per ogni nuovo dipendente assunto a tempo indeterminato;
2. esenzione quinquennale dall’Irap
3. esenzione Imu per gli immobili collocati nella Zfu e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica
4. esenzione del versamento dei contributi per i dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato o per periodi maggiori a 12 mesi.

Quali sono i requisiti minimi per accedere alle agevolazioni delle ZFU?

Il primo requisito per poter accedere alle agevolazioni previste dal decreto attuativo per le zone franche è quello di essere titolari di una micro o piccola impresa che svolga le sue attività al’interno delle ZFU.

La domanda per ottenere le agevolazioni deve essere presentata nei termini che saranno indicati nel bando del ministero dello Sviluppo economico e dovrà contenere l’indicazione dell’importo delle agevolazioni richiesto e le eventuali agevolazioni già ottenute a titolo di de minimis nell’anno in corso e nei due precedenti.

 

A Portofino si paga l’IMU più alta d’Italia

 Se parliamo di tasse, dobbiamo necessariamente fare delle differenze da Regione a Regione, da città a città. Basta considerare che la normativa fiscale lascia ampio spazio all’iniziativa degli enti local che possono trovarsi per le mani l’opportunità di battere cassa e non mancano l’appuntamento.

► Le indicazioni fiscali dell’Ocse per l’Italia

E’ il caso, ad esempio, dell’IMU, reintrodotta dal Governo Monti e modificata nel corso dell’anno, riguardo le aliquote e la destinazione dei soldi. Sembra infatti che il legislatore abbia in mente di dare più potere alle amministrazioni locali, ai comuni, garantendo loro introiti più elevati dall’IMU.

 Soddisfano le entrate avute dall’IMU

Intanto, i comuni, tra acconto e saldo, hanno potuto incrementare l’aliquota e quasi tutti ne hanno approfittato. Non stupisce allora che nei dati che ha reso noti il Ministero delle Finanze, ci siano quelli relativi all’IMU e si noti una differenza molto consistente tra alcuni comuni. I dati del MEF sono divisi con riferimento ai versamenti fatti per la prima casa e ai versamenti compiuti per le altre tipologie di immobili.

Si può abolire o rimborsare l’IMU?

Rispetto alla prima casa, all’abitazione principale, si scopre che il comune più caro d’Italia è sicuramente Portofino dove, mediamente, i cittadini hanno versato 1.030 euro. Sul versante opposto, il comune italiano in cui si paga meno IMU è Zerfaliu in Sardegna, qui i cittadini hanno versato soltanto 16,14 euro l’uno.

L’importo medio pagato nella Capitale si posiziona a metà strada, circa 537 euro, mentre più contenuta è l’imposta municipale pagata a Milano, 292 euro. I rapporti s’invertono se si parla di IMU per altre tipologie d’immobili.

Annuario del contribuente sottoposto a revisione

 L’Annuario del contribuente è una guida alla dichiarazione dei redditi utilissima per chi la compila autonomamente senza servirsi dei sostituti d’imposta ma è anche una guida fondamentale alla gestione dei buoni rapporti con il Fisco.

Quest’anno, anche per le novità legate al fisco sulla casa, sono stati rivisti diversi capitoli, quattro su cinque per essere precisi e sull’Annuario si scopre che il la parte II dedicata al Fisco sulla casa è nuova nella maggior parte dei dettagli.

 Per la Corte dei Conti ci sono troppe tasse

Tra le imposte che maggiormente sono state interessate dalle modifiche fiscali, rientra sicuramente l’IVIE che è cambiata a partire dalla firma della Legge di Stabilità 2013, ma non sono mancate novità in relazione all’IMU e all’IRPEF sugli immobili.

► Scaduta la dichiarazione IMU scattano le multe

L’imposta dovuta dalle persone fisiche sul possesso di immobili all’estero era stata prevista nel 2011 ma diventa operativa a partire da quest’anno. Il versamento, che in origine doveva essere fatto in un’unica soluzione, insieme alla dichiarazione dei redditi, è stato adesso rivisto con l’introduzione delle due tappe solite: acconto e saldo.

► Cosa dobbiamo sapere sull’IVIE

L’IMU, invece, è l’imposta municipale e la grande novità riguarda la “dichiarazione” che è obbligatoria soltanto in alcuni casi specifici.

Si arriva così all’IRPEF sugli immobili, al rendimento dei fabbricati concessi in locazione o d’interesse storico ed artistico, all’imposta sui terreni.