Metà dell’Imu è stata pagata dalle aziende

 L’incasso dell’Imu per il 2012 è stato di circa 24 miliardi di euro. Un gettito superiore alle attese, che sembra essere stato portato, per almeno una metà, da quanto hanno versato le imprese italiane.In totale le imprese italiane hanno pagato 11,7 miliardi di euro, il 49,4% del gettito Imu del 2012. Il calcolo è stato fatto dalla Confesercenti  che ha precisato che rispetto alla vecchia imposta sugli immobili, alle società e alle ditte individuali del nostro paese, l’Imu è costata mediamente 1.800 euro in più rispetto all’Ici.
► L’inflazione pesa più dell’Imu

Nello specifico le imprese hanno contributo con 6,5 miliardi che arrivano dagli immobili strumentali di proprietà di imprese costituite come società e 5,2 miliardi per immobili strumentali di proprietà di ditte individuali.

Queste ditte – sottolinea la Confesercenti – sono soggette ad Irpef, e considerate quindi alla stregua di persone fisiche: pertanto abbiamo stimato la quota di gettito Imu proveniente da negozi, botteghe, uffici e immobili ad uso produttivo di proprietà di persone fisiche.

► Quanto spenderanno gli italiani in tasse

Il prelievo lordo aggiuntivo, spiega la Confesercenti, è stato di 6,1 miliardi rispetto ai 5,6 miliardi di euro che sarebbero stati versati se fosse stata ancora in vigore l’Ici, che rappresenta, per ogni azienda un aumento del 90,4%.

 

L’inflazione pesa più dell’Imu

 Tutti i vari personaggi in lizza per il prossimo governo non fanno altro che discutere di Imu. Toglierla, modificarla o mantenerla sono le posizioni -in linea di massima- sulle quali si scontrano tutti, partendo dall’assunto di base che a determinare la grave situazione in cui versano le famiglie italiane sia stata la tassa sulla casa.

► Dati inflazione gennaio

Ma il Codacons ci dà un’altra versione dei fatti. Analizzando i dati Istat, infatti, l’associazione dei consumatori ha concluso che a pesare di più sui conti degli italiani sia stata l’inflazione, e non la tanto odiata Imu. I dati parlano, infatti, di una inflazione a livelli record, circa il 3% su base annua, la più alta dal 2008, anno in cui la crisi economica è scoppiata in tutta la sua drammatica realtà.

Secondo il Codacons si dovrebbe analizzare la spesa effettiva delle famiglie e non solo il valore dei beni che sono annualmente inseriti nel paniere dei consumi dall’Istat. Il Codacons ha fatto questo calcolo e ha scoperto che nel 2012 una famiglia italiana media composta di 3 persone ha speso 1458 euro in più rispetto al 2011.

► La crescita dei salari è la metà dell’inflazione

Risultato che mette in luce il fatto che l’inflazione è pesata nettamente di più dell’Imu, per la quale le famiglie italiane hanno sborsato, mediamente, 276 euro. Lo stesso vale anche per le famiglie con un diverso numero di componenti: una famiglia di 4 persone ha subito un aumento delle spese di 1.546 euro, mentre per i nuclei famigliari più piccoli, quelli da due persone, la maggiorazione sarebbe stata di 924 euro.

Soddisfano le entrate avute dall’IMU

 I conti dello Stato, in questo momento sono in ordine e l’IMU, benché poco amato da cittadini ed imprese, ha dato i suoi frutti, almeno per il primo anno di reintroduzione della tassazione. Nel 2012, infatti, dall’IMU è arrivato un incasso extra di 1,2 miliardi di euro che, diciamo così, non erano stati conteggiati dall’Esecutivo di Monti.

► Quanto spenderanno gli italiani in tasse

L’IMU, però, continua ad entrare nei dibattiti – ormai conclusivi – della campagna elettorale con numerosi pretendenti a Palazzo Chigi che propongono la riduzione se non dove l’abolizione o la restituzione della tassa sugli immobili.

I dati del Ministero delle Finanze, invece, parlano chiaro: nel 2012, dall’IMU, sono stati ricavati 23,7 miliardi di euro, di cui 9,9 miliardi direttamente dall’acconto e 13,8 dal dal saldo. 4 miliardi circa sul totale dei ricavi dell’imposta, sono da attribuire al prelievo sulla prima casa. Se poi questa imposta viene spalmata sui 17,8 milioni di contribuenti che hanno un rapporto con l’Erario, si scopre che mediamente, ognuno di loro ha versato 225 euro per l’IMU.

 Si può abolire o rimborsare l’IMU?

C’è però da fare un altro approfondimento: dei 4 miliardi di euro dell’IMU sulla prima casa, circa 3,4 miliardi sono da associare all’applicazione dell’aliquota standard statale del 4 per mille, il restante, invece, deriva dalla scelta dei Comuni di incrementare l’aliquota.

A livello geografico, un quarto degli introiti legati all’IMU arriva dalle grandi città: Roma, Milano, Torino, Genova e Napoli.

Incasso Imu 2012

 Nel complesso allo Stato italiano l’Imu ha portato nel 2012 un gettito pari a 23,7 miliardi di euro. Di questo ammontare sono circa 4 i miliardi che provengono dalla tassa sulla prima casa. Sono i dati che oggi ha rilasciato il Ministero dell’Economia.

► In Italia la casa è il bene più tassato

I cittadini italiani che hanno versato l’Imu sono stati 25,8 milioni, di cui 17,8 milioni quelli il cui contributo è stato solo per la prima casa. L’importo medio è stato di 918 euro ad abitazione.

Secondo il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani che ha illustrato i dati presentati, queste cifre sono concordi a quanto previsto dal Governo al momento dell’entrata in vigore della tassa, anzi, a conti fatti, allo Stato sono entrati ben 1,2 miliardi di euro in più rispetto a quanto preventivamente stimato. Resta da vedere, ora, come andranno le cose nel prossimo anno, per il quale il governo ha previsto un’entrata complessiva pari a 23 miliardi.

► Quanto spenderanno gli italiani in tasse

A dare il maggior contributo sono state cinque città –Roma, Milano, Torino, Genova e Napoli– dove le aliquote fissate dai Comuni sono state più alte: si va dai 585 euro medi di Napoli fino ai 917 della capitale, a fronte dei 400 euro medi che gli italiani hanno versato nell’85% dei comuni della penisola.

Solo un quarto dei contribuenti ha potuto usufruire delle detrazioni previste.

 

Consumi giù di 45 miliardi in due anni

 E’ questo quanto emerge dalle ultime stime di Confesercenti, che mettono insieme i dati sui consumi dello scorso anno, che sono scesi di 35 miliardi di euro, e quelli di quest’anno, per il quale è stato stimato un ulteriore calo di 10 miliardi.Quindi, nel biennio 2012-2013, il calo dei consumi degli italiani si attesterà a meno 45 miliardi, che equivalgono ad una diminuzione della spesa per ogni famiglia pari a circa 2000 euro. Il tutto, ovviamente, a danno delle piccole e medie imprese.

► I consumi sempre in diminuzione con un leggero miglioramento

La colpa maggiore di questo crollo dei consumi è da imputare alla pressione fiscale -il prelievo fiscale previsto per l’anno in corso, con l’introduzione delle nuove imposte Imu, Tares e Ires, sarà complessivamente di 34 miliardi di euro- che peserà per 800 euro a famiglia.

Se lo stesso conto si applica alle aziende, già messe in ginocchio dalla crisi dei consumi, si ha una pressione fiscale pari a 14 miliardi, pari a 3000 euro per ogni azienda.

Ciò che il governo ha fatto per risollevare le sorti dell’economia, almeno secondo la Confesercenti, potrebbe invece rivelarsi un’ulteriore spinta verso la recessione. Infatti, questa pressione fiscale, andrà ad incidere sul Pil per lo 0,7%.

► Paniere dei consumi 2013

Secondo Marco Venturi, presidente dell’associazione, l’unica soluzione a questo problema è il taglio alle spese, attraverso il quale potrebbero essere recuperati ben 70 miliardi, con i quali ridurre la pressione fiscale e ridare ossigeno a famiglie e imprese.

Si può abolire o rimborsare l’IMU?

 In questo momento gli italiani stanno per entrare nella cabina elettorale e vogliono delle sicurezze riguardo il futuro del paese dove la pressione fiscale sta raggiungendo quote record. L’Italia continua ad essere sotto i riflettori per il suo sistema d’imposte e proprio sulle tasse che si gioca il dibattito politico.

► Scaduta la dichiarazione IMU scattano le multe

L’IMU che Monti ha reintrodotto, per necessità, ma che secondo il premier uscente era già nei progetti dei suoi predecessori, è stata salutata con pochissimo entusiasmo dagli italiani che hanno visto assottigliarsi all’improvviso la busta paga.

 L’Italia del futuro di Monti

Adesso Berlusconi, così come aveva già fatto nella precedente campagna elettorale che poi lo aveva visto vincitore, ha promesso di andare a mettere le mani nella tassa sulla casa. Nella scorsa legislatura aveva promesso di togliere l’ICI (ed effettivamente è successo), adesso promette di rimborsare l’IMU.

Monti, dal canto suo, risponde che questa promessa è impossibile da mantenere e che non si può tornare indietro sul fronte IMU, anche per una questione di salvaguardia dei conti del nostro paese. Al che, molti analisti si sono interrogati sull’effettiva possibilità di vedere depennata la scadenza IMU dal calendario dell’Erario.

► Il peso del discorso di Monti a Porta a Porta

Un punto di vista completo è stato offerto da La Stampa che ha provato a fare i conti in tasca all’ex premier per capire se ci sono i 4 miliardi di euro necessari per mantenere la promessa. Non sembra che il prelievo dai giochi pubblici o un accordo con la Svizzera, siano le soluzioni dietro l’angolo. Insomma alla domanda posta in apertura si può dare soltanto una risposta negativa.

Scaduta la dichiarazione IMU scattano le multe

 L’IMU è una delle tasse più odiate dagli italiani, insieme al canone RAI, ma qualora si fosse proprietari di un immobile, è davvero difficile sottrarsi al proprio dovere di contribuenti. L’argomento è talmente sentito dalla popolazione che molti pretendenti alla poltrona di Palazzo Chigi, provato a costruire la campagna elettorale sul tema fiscale citato.

► Per le tasse sono cruciali luglio e dicembre

Berlusconi, per esempio, ha tirato fuori il coniglio dal cilindro promettendo agli italiani di rimborsare l’IMU grazie ad un accordo con la Svizzera, ad un maggiore prelievo fiscale su giochi e lotterie e via dicendo; Monti, invece, ha spiegato che questa operazione è praticamente impossibile da portare a termine, ma il suo avversario, secondo le statistiche, prima della replica aveva già catturato il 4 per cento del voto degli indecisi.

Fatto sta che adesso, stando al calendario fiscale è scaduto il termine per la presentazione della dichiarazione unica IMU per gli enti non commerciali e come ogni buona imposta che si rispetti, scattano le sanzioni per ritardatari ed evasori.

Il termine per la presentazione della dichiarazione è stato fissato al 4 febbraio. Le sanzioni amministrative previste dalla normativa oscillano trai l 100 e il 200 per cento nel caso di mancata presentazione della dichiarazione, sanzione ridotta al 12,5% dell’imposta se si presenta entro 3 mesi. La multa varia dal 50 al 100 per cento della somma dovuta nel caso in cui la dichiarazione presentata non corrisponda alla realtà. C’è poi una sanzione pari al 30% dell’imposta per i versamenti insufficienti e in fine una multa che va dai 103 ai 516 euro per la mancata presentazione dei dati necessari ad identificare un soggetto.

Monti su Irpef Imu e Irap

Il cambiamento di Mario Monti in trenta giorni: un mese aveva posto il veto su una riduzione dell’Imu. Oggi, invece, il Premier uscente promette tagli di trenta miliardi sulle tasse nell’arco dei prossimi 5 anni.

In altri  termini, Monti vuole garantire una sfilza di sgravi proprio su Imu, Irpef e Irap. Tuttavia, il ‘Professore’ al momento può garantire solo una copertura di 2,5 miliardi di taglio alla spesa corrente primaria. Soldi che servono almeno per alleggerire l’imposta sulla casa.

Futuro

Come andrà in futuro? Difficile da prevedere in una fase di piena emergenza e coi conti pubblici sotto stretta osservazione in Parlamento europeo. Per creare le risorse necessarie e propedeutiche al taglio della spesa, Monti può affidarsi su due elementi: potenziamento della lotta all’evasione e diminuzione degli oneri della spesa per interessi.

Evasione

La lotta all’evasione fiscale ha fatto enormi passi in avanti (12,7 miliardi nel 2012 ). Nella legge di Stabilità, però, quei soldi sono stati utilizzati per ridurre il deficit. E anche per il 2013, gran parte dei proventi è  ipotecata  nell’ottica del controllo dei conti pubblici.

Occorre rammentare che quest’anno il Prodotto interno lordo diminuirà dell’1%, contro lo 0,2% previsto dal governo nella nota di aggiornamento al Def di settembre. E l’Italia deve rispettare l’impegno al pareggio di bilancio mantenendo al tempo stesso un avanzo primario nei dintorni del 5% del Pil, condizione indispensabile per avviare la riduzione del debito pubblico.

Le scadenze fiscali mettono a repentaglio le vacanze degli italiani

 Il 2013 è l’anno in cui gradualmente stanno entrando in vigore tutte le nuove imposte pensate dal governo tecnico per rimpolpare le casse dello Stato. Il caso, o chi per lui, ha voluto che la maggior parte delle scadenze si concentrassero vicino al periodo estivo.

► 2013 anno di pressione fiscale record

Un fatto che sta mettendo seriamente a rischio la possibilità di molte famiglie di concedersi la tanto desiderata vacanza al mare. Sono giugno e luglio i mesi in cui i contribuenti si troveranno a dover sborsare, nel complesso, qualcosa come 3,7 miliardi di euro: 2 di questi andranno a coprire la prima rata dell’Imu (prevista verso la metà di giugno) e 1,7 miliardi, invece, saranno destinati al versamento della prima maxi rata della Tares, la nuova tassa sui rifiuti.

Proprio su quest’ultima si concentra la critica del Centro Studi degli Artigiani di Mestre, per la prima rata dovrà essere versata non prima di luglio.

► Prima rata Tares posticipata a luglio

Come se non bastassero Tares e Imu, a mettere in forse le vacanze degli italiani ci sono altri due salassi: da un lato l’autoliquidazione Irpef, che costerà agli italiani circa 8,5 miliardi di euro in totale (anche questa a luglio) e, ancora, l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%.

Quindi, dove andremo quest’anno? Al mare o ai Monti?

Monti promette di abbassare le tasse

 La campagna elettorale per le elezioni politiche si fa sempre più intensa e il tema delle tasse è sempre uno di quelli più importanti. Mario Monti ha affermato di volerle diminuire, lui che le ha aumentate per salvare l’Italia dal rischio del fallimento.

2013 anno di pressione fiscale record

Il leader del centro parla di Imu con detrazioni sulla prima casa e anche di detrazioni sui figli. Mario Monti ha parlato a Omnibus, la trasmissione su La 7. Uno degli argomenti sul quale maggiormente si sta concentrando la campagna elettorale è l’Imu e Monti ha affermato:

Presenteremo presto un piano per ridurre il gettito di Imu, Irap e Irpef. Proponiamo misure per bloccare la spesa pubblica corrente al netto degli interessi, con una riduzione spesa pubblica-Pil del 4,5 per cento al termine dei cinque anni. Non vogliamo fare promesse, ma prendere impegni seri.

Monti ha fiducia nell’economia

Per l’Imu Monti ha spiegato che si lavora ad una detrazione da 200 a 400 Euro, mentre con i figli a carico la detrazione arriverebbe a 800 Euro. Alla base della riforma dell’Imu c’è l’equità.

Monti ha anche parlato della riduzione dell’Irap e dell’Irpef per i redditi medio bassi. Monti ha detto: “Il Paese reale fa una denuncia reale, ha ragione. Abbiamo dovuto evitare il dissesto dello Stato che si profilava ad un orizzonte che sembrava sempre più vicino e abbiamo dovuto farlo non con una prospettiva di cinque anni, ma di mese in mese. Ogni mese, ora possiamo dirlo, era un incubo vedere quanti miliardi di euro dovevano essere emessi in titoli italiani entro la fine del mese”.