Anche le fondazioni bancarie pagheranno l’IMU

La notizia è che anche le fondazioni bancarie pagheranno l’Imu. Il governo è a lavoro sulla Legge di Stabilità che è in procinto di avviarsi alla sua conclusione. Si discute di costi della politica e di Imu per enti no profit, con una decisione presa e una rinviata. Il decreto sui costi della politica salta alla prossima settimana, come stabilito ieri al Senato. Nel frattempo sul saldo dell’Imu da parte degli enti no profit si è deciso. Il testo tornerà però alla Camera.

L’emendamento al decreto sui costi della politica ha reso noti tutti i chiarimenti circa la questione del pagamento dell’Imu da parte delle fondazioni bancarie e per gli enti no profit. Per gli immobili della Chiesa adibiti ad attività lucrative l’Imu è contemplata, così come per gli altri enti no profit e le fondazioni bancarie. Il regolamento diventa legge e quindi non si potrà più ricorrere al Tar.

Gli immobili delle fondazioni bancarie sono quindi sottoposti al pagamento dell’Imu. Il presidente dell’Associazione delle fondazioni Giuseppe Guzzetti si è lamentato di questa decisione affermando che:

“E’ una discriminazione incostituzionale: le fondazioni usufruiscono di un’esenzione non in quanto tali, ma in quanto enti che svolgono un’attività non profit”.

La critica consiste nel fatto che si potrebbe giungere a diminuire l’attività sociale degli enti no profit. Ecco cosa ha detto Guzzetti:

“Lo stato sociale va in malora e noi ed il terzo settore siamo impegnati per ridurre il disagio che esiste nel Paese”.

Saldo IMU anche alle Poste

 I contribuenti, in queste ore, hanno appreso che la dichiarazione IMU che doveva essere presentate entro 90 giorni dall’entrata in vigore della relativa normativa può essere presentata anche l’anno prossimo, fino al 4 febbraio 2013, prendono atto invece che il saldo dell’IMU è invariato.

Entro il 17 dicembre, dunque, tutti i contribuenti dovranno pagare la tassa. Per questo, molti giornali si affrettano a fornire ai proprietari di un immobile, le delucidazioni sulle modalità di pagamento. In primo luogo si specifica che dovrà avvenire dietro compilazione di un apposito modello F24.

Il modello è molto simile alla vecchia dichiarazione ICI ma spesso è necessario affidarsi ad un professionista per non sbagliare il conteggio. Nella compilazione dell’F24 è necessario inserire sicuramente i dati anagrafici del contribuente, cioè codice fiscale, nome, cognome, data e luogo di nascita. In più occorre fornire il codice catastale del Comune cui si versa l’IMU.

In ultima analisi occorre indicare la tipologia d’immobile per la quale deve essere pagata l’IMU, vale a dire l’abitazione principale, i fabbricati rurali, i terreni agricoli, le aree fabbricabili e gli altri fabbricati. I fabbricati rurali non erano stati presi in considerazione nel pagamento dell’ICI.

La novità sul pagamento è che si può fare telematicamente anche presso Poste Italiane. Il contribuente ottiene la conferma dell’avvenuto pagamento e tutte le prove vanno conservate in caso di accertamento.

Dichiarazione IMU rinviata a febbraio

 Nonostante i fraintendimenti sorti in questi ultimi giorni, ad essere rinviato non è stato il pagamento dell’Imu ma la consegna della dichiarazione, necessaria soltanto per alcuni tipi di immobili.

La dichiarazione IMU 2012 doveva essere consegnata entro dicembre ma secondo un comunicato del ministero dell’Economia e delle Finanze, questa scadenza è stata posticipata ed ora chi deve presentarla, secondo quanto riportato dall’articolo numero 9, comma 3, lettera b, del Dl 174/2012, ha tempo fino al 4 febbraio 2013.

Tutto rinviato al prossimo anno. La versione attuale della norma, infatti, stabilisce che la dichiarazione deve essere inviata entro 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto in cui era stato inserito il modello approvato. Questa pubblicazione è avvenuta il 5 novembre scorso e di conseguenza, la precedente scadenza che era quella del 30 novembre 2012, è stata superata. 

Questo rinvio, l’abbiamo anticipato, non interessa tutti i proprietari di un immobile, ma soltanto quelli che al primo gennaio 2012 dovevano inviare obbligatoriamente la dichiarazione. La rivista dell’Agenzia delle Entrate che tratta approfonditamente il tema della dichiarazione Imu, spiega che comunque i contribuenti possono inviare tutto anche rispettando i tempi ordinari.

Vuol dire che c’è tempo fino a febbraio ma se poi si vuole presentare la dichiarazione entro il 30 novembre, non è certo vietato. In una nota si ribadisce invece che il pagamento del saldo Imu deve avvenire entro il 17 dicembre.

Slitta al 4 febbraio presentazione modello Imu

Il termine per presentare la dichiarazione Imu è rimandato al 4 febbraio. La precedente scadenza (ora procrastinata) era stata fissata per il 30 novembre.

Lo ha ufficializzato il Ministro dell’Economia, successivamente alle decisioni prese in parlamento circa la consegna del modello.

L’appuntamento con la consegna del modello, prassi che interessa i proprietari di due immobili, rimane invece invariato. Il saldo dovrà essere effettuato entro il prossimo 17 dicembre, e può essere pagato anche in posta od online. Tra meno di venti giorni, dunque, occorrerà pagare l’imposta, revisionando gli importi connessi alle aliquote fissate dai Comuni.

Dal 5 novembre scorso è presente sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo modello di dichiarazione Imu,

Le istruzioni al modello Imu riportano quanto segue:

“L’obbligo di dichiarazione non sussiste per le abitazioni principali ma, come viene spiegato nelle istruzioni al modello Imu, sorge nei casi in cui sono intervenute variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni Ici già presentate, nonché nei casi in cui si sono verificate variazioni che non sono, comunque, conoscibili dal Comune. La dichiarazione deve dunque essere presentata quando gli immobili godono di riduzioni dell’imposta (fabbricati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, fabbricati di interesse storico o artistico, immobili per i quali il Comune ha deliberato la riduzione dell’aliquota, i fabbricati destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, i terreni agricoli) e quando il Comune non è in possesso delle informazioni necessarie per verificare il corretto adempimento dell’obbligo tributario”.

 

 

L’Imu può essere pagato anche in Posta

Una delle maniere più semplici per pagare il Saldo relativo all’Imu è farlo tramite posta. Proprio il sito di Poste Italiane spiega punto per punto come fare. Riportiamo dunque, di seguito, la descrizione di ogni passaggio:

“Per tutti i contribuenti che devono pagare l’IMU c’è un nuovo servizio online che rende il pagamento ancora più facile e veloce.

Se sei registrato al sito Poste.it, bastano tre semplici passaggi:

– accedi all’area riservata BPOL

– compila il modello F24 disponibile in questa pagina

– effettua il pagamento con la procedura dedicata agli F24.

Se non sei registrato, puoi comunque usufruire del servizio IMU online con il modello F24 veloce e risparmiare tantissimo tempo:

compila il modello F24 o il modello F24 accise disponibili in queste pagine;

stampa il modello F24 compilato in tre copie;

effettua il pagamento presso l’ufficio postale.

Il nuovo servizio IMU online, ideato per te da Poste Italiane è:

disponibile 24 ore su 24 per tutti i contribuenti;

sicuro. Durante la compilazione del modulo viene effettuata una serie di controlli sui dati inseriti;

veloce. Se sei registrato puoi pagare l’IMU direttamente online. Se non sei registrato al sito Poste.it, puoi riempire il modello online. Al nostro addetto sarà sufficiente inserire il tuo codice identificativo univoco riportato nel modello F24″.

A rischio la delega fiscale

Successivamente al rinvio della Commissione Finanze, stabilito dalla riunione dei capogruppo nella giornata in cui era auspicabile una sua approvazione, il Senato potrebbe bocciare la delega fiscale.

Il DDL potrebbe essere approvato all’ultimo minuto, al termine della legislatura in corso, ma il Governo non avrebbe il tempo necessario per esercitare le deleghe contenute al suo interno.

Occorre sempre ricordare che dovrà esserci una terza lettura alla Camera.

Nel contempo, in questa situazione, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi scongiura ogni rinvio e preme per l’approvazione della legge:

“Il varo della delega è civiltà giuridica. I principi sono improntati a semplificazione, trasparenza e civiltà giuridica, sono i capisaldi di un cambiamento che il mondo delle imprese aspetta da anni e che sembrava finalmente vicino alla realizzazione”.

DELEGA FISCALE: NORME A RISCHIO

Ecco quali norme rischiano di rimanere “nel cassetto”

Scontrini: il governo propendeva per la deducibilità di scontrini e ricevute al fine di incentivare la richiesta da parte dei cittadini. Quella sugli scontrini è una norma contro l’evasione fiscale;

Catasto: invarianza del gettito senza ulteriori aggravi sull’Imu;

Imprese: rischiano le rateazioni e i premi a imprese virtuose;

Imprese individuali: revisione dell’imposizione sui redditi di impresa, previsione di regimi forfettari per i contribuenti di mimori dimensioni, tassazione (Iri) separata del reddito dell’impresa rispetto a quello dell’imprenditore e misure per favorire l’internazionalizzazione

Continuità aziendale;

Statuto dei contribuenti e retroattività;

Agevolazioni.

Modificare l’IMU, forse si può

 Mancano poco più di due settimane alla scadenza del pagamento dell’IMU ma si discute ancora delle proprietà di questa imposta, di come incide sulla ricchezza degli italiani, sulla ripartizione delle quote tra Stato e Comuni e sugli obiettivi generali della tassa.

In un convegno molto interessante, quello di presentazione del quarto rapporto “Gli immobili in Italia”, non poteva essere trascurata la questione dell’IMU, una delle tasse peggio digerite dagli italiani dopo il canone RAI. Il rapporto è stato redatto dal Dipartimento delle Finanze, in collaborazione con l’Agenzia del Territorio.

Si è preso in esame, nel dettaglio, la caratteristica dell’imposizione fiscale sulla casa. A parlare è stata Fabrizia Iapecorella che dirige il Dipartimento delle Finanze ed ha provato a fare un quadro riepilogativo sull’IMU.

Il punto di partenza è la constatazione che prima della reintroduzione dell’IMU tra l’Italia e gli altri paesi dell’OCSE non c’era uniformità dal punto di vista fiscale. Adesso sembra si sia raggiunto un nuovo allineamento ma resta da chiarire l’obiettivo finale dell’imposta.

Se nelle intenzioni del legislatore c’è quella di fornire liquidità ai Comuni, occorre fare attenzione all’IMU che attualmente non finisce del tutto nelle mani degli amministratori locali. Si rende quindi opportuna una rimodulazione dell’imposta che tenga conto anche delle differenze di reddito dei proprietari degli immobili.

La detrazione di 200 euro è interessante ma ha un impatto scarso sulle famiglie con il reddito più basso. In più non è stata posta la questione degli anziani che non hanno figli al di sotto dei 26 anni e quindi non possono ottenere la relativa detrazione di 50 euro.

Costi della politica, 370 nuovi emendamenti

Sono in arrivo 370 nuovi emendamenti per quanto riguarda i costi della politica. Ognuno di loro ha buone possibilità di essere approvato.

In primo luogo balzano agli occhi le parole di Gianfranco Fini, il quale sottolinea che

“La Camera approverà un regolamento obbligatorio per la gestione del finanziamento ai gruppi. E sarà «una società esterna a certificarne il bilancio. Torna sul tema dei costi della politica, occorre sottolineare la necessità di ridurre l’entità del rimborso pubblico ai partiti”.

Gianfranco Fini ne ha parlato incontrando gli studenti dell’istituto Tecnico Commerciale Casagrande-Cesi di Terni. Ecco dunque quali saranno alcuni tra i principali emendamenti in arrivo:

Fondo per regioni in rosso

Occorre stituire un Fondo presso il Tesoro per essere d’ausilio alle Regioni in rosso, così che colmino il loro buco di bilancio.

Posticipo dei tagli per le nuove regioni

Procrastinare i tagli all’assegno di fine mandato dei consiglieri alla legislatura successiva a quella in corso per le Regioni che siano in vita da almeno 4 anni. Regioni che però non esistono in Italia.

IMU

Sono diverse le modifiche dei senatori che puntano a modificare il volto dell’Imu. Si inizia anche ad affrontare il nodo sicurezza che, come detto più volte, sarà affrontato più compiutamente nella Legge di Stabilità. Fra le molte proposte spicca quella dell’On. Anna Rita Fioroni del Pd che punta a risolvere via Imu parte dei problemi dei territori colpiti da calamità: stop al pagamento dell’imposta relativamente alla quota dello Stato per i fabbricati inagibili.

Il gettito Imu 2012

L’IMU è l’Imposta municipale unica che si paga sugli immobili e sui terreni edificabili.

Attiva da circa un anno, è il momento di effettuare alcune analisi sull’effetto della sua prima applicazione.

A farle è il Dipartimento delle finanze del ministero dell’Economia, all’interno di uno studio programmato per il rapporto «Immobili in Italia 2012».

Lo studio sarà illustrato oggi alla Camera.

In base al rapporto le unità censite al catasto a fine 2010 erano più di 60 milioni, un milione in più di quelle censite nel 2009, però se le rendite sono cresciute in maniera più accelerata, giungendo a 34,5 miliardi (+1 miliardo sul 2009), per allineare i valori del patrimonio abitativo a quelli reali del mercato resta ancora moltissima strada da fare. A cominciare dalla revisione delle tariffe d’estimo, non più congrue con i valori di mercato e la loro dinamica.

In base agli ultimi dati forniti dal Ministero, il gettito IMU 2012 sale a 18 miliardi di euro, senza considerare terreni e aree fabbricabili.

L’importo medio si attesta sui 761 euro, ma è molto più basso per l’abitazione principale, per la quale, in media, gli italiani avranno versato a fine 2012 206 euro. Lo studio rivela che

“La tassa è molto concentrata sugli immobili di maggior pregio e sui contribuenti con i redditi più elevati. Considerando solo le proprietà delle persone fisiche, il 10% delle unità con le rendite catastali più elevate paga il 44,7% dell’Imu complessiva, con un importo medio di 2.693 euro, mentre il 10% dei contribuenti i cui immobili sono caratterizzati dalle rendite più basse versa appena il 2,8% del totale”.

3 domande sull’IMU

 Il pagamento del saldo IMU è in dirittura d’arrivo e sono molte le domande che affollano la mente dei contribuenti riguardo questa imposta comunale sugli immobili, mal digerita dal momento della reintroduzione. Gli esperti del Sole 24 Ore hanno provato ad enucleare le cinque domande più frequenti. Ne abbiamo scelte tre.

Quando si parla di pagamento dell’IMU si sente parlare anche della dichiarazione connessa all’imposta, ma non è chiaro se debba essere presentata per la prima casa. Il chiarimento deve considerare alcune eccezione, il che vuol dire che la risposta è: soltanto in alcuni casi, per esempio quando i coniugi hanno la residenza in case diverse dello stesso Comune.

L’IMU va versata in parte allo Stato e in parte al Comune, come si distinguono queste due quote? Il problema riguarda soprattutto gli immobili diversi dall’abitazione principale e vale la regola secondo cui allo Stato deve essere versata la quota fissa dello 0,38% su base annua. Il resto va indirizzato al Comune.

La casella rateazione del modello F24 deve essere compilata anche questa volta ma in che modo? Anche se c’erano stati problemi per i contribuenti che avevano scelto di pagare in due rate, si ricorda che per il saldo il codice da inserire è sempre 0101 nella casella apposita.