Il Fisco incassa 16 miliardi da IMU e Tares

 Lunedì 16 Dicembre 2013 è stato un lunedì decisamente in base 16 per il Fisco italiano. In questo giorno, infatti, 16 milioni di contribuenti italiani si sono recati ad assolvere i loro oneri nei confronti del Fisco versando, tra pagamenti Tares e saldo IMU, in totale 16 miliardi di euro. 

Le novità del nuovo anno su tasse e agevolazioni per gli immobili

 Oggi scade il pagamento dell’Imu per le abitazioni che non sono la prima casa e per gli altri fabbricati. Per chi ha una prima casa, invece, c’è da attendere il mese di gennaio per il pagamento della quota relativa all’aumento dell’aliquota, per quei comuni che hanno applicato la maggiorazione. La cosa riguarda più di 2.400 comuni e il maxi emendamento alla Legge di Stabilità prevede che la data del pagamento slitti dal 16 gennaio al 24 gennaio. La quota da pagare nella mini Imu è il 40% della differenza tra la tassa calcolata con l’aliquota del 2013 e quella calcolata con lo 0,4%. Questa parte dell’Imu non è stata tolta perché primariamente manca la copertura finanziaria che è di circa 400 milioni. Inoltre, a livello politico la situazione è cambiata e chi voleva l’abolizione totale dell’Imu non fa parte della nuova maggioranza.
Si erano prospettate delle possibili soluzioni per non gravare ancora con l’Imu sulle tasche dei cittadini. Tra queste, c’era la possibilità di detrarre la cifra dalla Iuc, la nuova tassa sulla casa, quella di fare coprire le mancate entrate per lo Stato aumentando la tassa sulle terze e quarte case e quella di detrazioni nella Tasi. Queste possibilità non sembrano però essere state confermate e quindi la parte di Imu da pagare rimane.
Con il nuovo anno la tassazione sulla casa cambierà. Ci saranno la Iuc e la Tasi, che nelle ultime modifiche alla Legge di Stabilità potrebbero essere leggermente cambiate. Cambieranno anche le tasse sulle compravendite immobiliari e acquistare da privati costerà meno. Ci saranno per tutto l’anno le agevolazioni per la ristrutturazione della casa e per la riqualificazione energetica.

Ultimi emendamenti alla Legge di Stabilità con Imu, esodati, forze di sicurezza, lavoro e stadi

 Gli ultimi emendamenti alla Legge di Stabilità sono arrivati e rapidamente votati in Commissione Bilancio della Camera. Questi sono gli emendamenti del governo e del relatore che riguardano diverse questioni e portano all’obiettivo di varare oggi la Legge di Stabilità, entro questa sera. In questo modo, la Legge di Stabilità arriverebbe alla Camera con il voto e il consenso dei gruppi parlamentari.
Tra gli emendamenti c’è quello che sposta di 8 giorni il pagamento della Mini Imu, dal 16 al 24 gennaio. Inoltre, ci sono finanziamenti per gli esodati, per le forze di sicurezza e per i precari. Gli emendamenti si riferiscono anche a misure per gli stadi, per le spiagge e per le pensioni.
Il governo a confermato le previsioni di creare un “Fondo per la riduzione della pressione fiscale”. Il fondo sarà costituito dai risparmi della spesa e dai soldi recuperati dalla lotta all’evasione fiscale già dal 2014. Anche le eventuali entrate derivanti dallo scudo fiscale andranno a confluire nel fondo. L’obiettivo è quello di abbassare le tasse sul lavoro  per i dipendenti e le imprese con maggiori detrazioni e più soldi per i lavoratori e gli imprenditori schiacchiati da una eccessiva pressione fiscale.
Per gli esodati il finanziamento sarà di 950 milioni fino al 2020, mentre per le forze di sicurezze è di 147 milioni nel biennio 2014-2015.
Sugli stadi c’è la semplificazione delle procedure per la realizzazione di nuove strutture, ma viene esclusa la possibilitò di creare nuovi complessi residenziali.
L’emendamento del relatore Maino Marchi del Pd rinvia il pagamento dell’Imu e porta all’esenzione dal prossimo anno dei fabbricati rurali a uso strumentale.

Lunedì di pagamenti Imu e Tares per gli italiani

 Siamo nella settimana del Natale e molti italiani stanno pensando ai regali da fare a familiari e amici. Prima, però, di spendere i soldi per gli acquisti, c’è da fare i conti con le spese. Con le tasse nello specifico. In effetti l’inizio della settimana non è dei più felici per i cittadini visto che si apre con il doppio saldo Imu e con la Tares.

► Scadenza IMU del 16 dicembre – Chi deve pagare

Il 16 dicembre c’è infatti il saldo dell’Imu sulle seconde case e sugli altri immobili e la Tares. Gli italiani alle prese con questi versamenti sono più di 16 milioni.
L’aliquota sulle seconde case è aumentata in molti comuni, circa l’80% superando il 7,6 per mille che è quella base. I comuni che hanno applicato l’aliquota massima del 10,6 per mille sull’Imu per le seconde case e gli altri immobili sono 877. Tra Imu e Tares lo Stato incasserà circa 16 miliardi.
Il versamento dell’Imu riguarda la metà e anche la parte aggiuntiva relativa agli aumenti decisi dai comuni. Quindi, sotto Natale, bisogna fare i conti con queste spese e probabilmente limitare regali e viaggi. Nei comuni che non hanno aumentato l’aliquota si pagherà la metà di quanto versato l’anno scorso essendo questa la seconda rata.
Per gli abitanti dei comuni che hanno aumentato l’aliquota, il calcolo si fa partendo dal valore catastale dell’abitazione, si aggiunge il 5% e si moltiplica il coefficente per 160. Poi si applica l’aliquota stabilita dal comune. Per il versamento bisogna sottrarre l’acconto versato con la prima rata di giugno.
Per le altre tipologie di immobili, come la case date in comodato ai figli, quelle di persone ricoverate in case di cura e gli immobili strumentali, bisogna considerare quello che hanno deciso i comuni.
Oltre all’Imu, come detto, in questo lunedì si dovrà pagare la Tares. Per la Uil la tassa è aumentata del 35% in un anno e arrivando a una media di 305 euro. La Cgia di Mestre ha fatto notare come l’aumento è stato alto per le imprese e le attività e come quella di domani rappresenta una scadenza fiscale molto pesante a livello economico.

Scadenza IMU del 16 dicembre – Chi deve pagare

 Mancano oramai meno di 2 giorni alla attesa e temuta scadenza della seconda rata dell’IMU. Il prossimo 16 dicembre, infatti, tutti i contribuenti che non sono stati interessati dalle esenzioni attuate dal Governo attraverso l’emanazione di due decreti, saranno tenuti a pagare quanto dovuto. 

Ecco quanto e quando pagare la mini IMU

 L’abolizione per decreto della prima e della seconda rata dell’IMU sulla prima casa, l’imposta municipale unica, non ha risolto del tutto la questione dei pagamenti, avendo lasciato dietro di sé un certo strascico ribattezzato mini IMU, di cui si è molto parlato nei giorni appena passati. 

Il ministro dell’Economia Saccomanni spiega perché l’Imu non è stata abolita del tutto

 L’Imu è al centro dell’interesse della politica e dei cittadini da diversi mesi. Se ne è parlato tanto prima per l’abolizione e poi, una volta abolita, per il fatto che in alcuni comuni si pagherà ancora. In effetti, a gennaio si pagherà la mini Imu in quei comuni che hanno aumentato l’aliquota. Il governo garantirà il 60% mentre i cittadini dovranno colmare quel 40% che rimane. Tra le proposte del governo c’è quella della detrazione della mini Imu dalla Tasi che si pagherà il prossimo anno e questo emendamento discute nella Legge di Stabilità che si sta approvando in Parlamento.
Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha spiegato i motivi che hanno portato a mantenere una parte dell’Imu sulla prima nel corso dell’audizione in Commissione Finanze del Senato sul decreto Imu, Bankitalia, dismissioni. Saccomanni ha affermato: “Non vi erano alternative per individuare solide coperture dopo la decisione di abolire la seconda rata dell’Imu per il 2013”. Il ministro ha poi detto: “Molti comuni hanno deciso di intervenire sulle aliquote in prevalenza con un aumento dell’aliquota per salvaguardare i bilanci”, ha detto il ministro, spiegando che il gettito a gennaio sarà sui “400 mln”.
Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha spiegato che il motivo per cui il governo non ha abolito del tutto l’Imu sulla prima casa è per non sforare il tetto del 3% del deficit/Pil. Il ministro ha affermato: “Un completo sgravio richiedeva risorse aggiuntive da recuperare per mantenere il deficit sotto la soglia del 3%. Per finanziare un completo sgravio sarebbe stato necessario reperire risorse aggiuntive da contabilizzare nel 2013 al fine di mantenere il disavanzo entro la soglia del 3% del Pil. La scadenza per il versamento è stata fissata il più tardi possibile compatibilmente con la necessità di contabilizzare le entrate nel 2013”.

Imu, pagamento tramite f24 bollettini postali. Quali detrazioni possibili

 Il 16 dicembre è il termine ultimo per effettuare il versamento della seconda rata Imu che potrà essere versata con bollettino postale o modello F24. A partire dal 10 dicembre i Comuni dovranno avere sui loro siti internet la delibera che ufficializza il valore dell’aliquota applicata sull’imposta municipale unica.

Imu 16 dicembre le aliquote e le detrazioni da fare

 Dopo che i Comuni italiani hanno comunicato le aliquote stabilite dai riportandole sui loro stessi siti, si può calcolare l’importo dell’Imu da versare entro il 16 dicembre. L’imposta va versata dai proprietari di seconde abitazioni, di prime case di lusso e di castelli, restano esentati i proprietari di prime case e terreni agricoli e fabbricati rurali.

I comuni dove si pagherà la mini Imu sono più di 2.000

 Dopo tante discussioni e alcune polemiche, la chiarezza sul pagamento della mini Imu è fatta. L’Imu, come sappiamo, è stata abolita, ma in quei comuni che hanno aumentato l’aliquota si dovrà ancora pagare il 40% della differenza tra l’aliquota base del 4 per mille e gli stessi aumenti sulla prima casa decisi dai sindaci. I comuni che hanno aumentato le aliquote sono stati 2.436.
Il comune di Potenza ha aumentato l’aliquota dal 5 per mille al limite massimo del 6 per mille proprio alla fine, considerato che il 9 dicembre si è chiusa la possibilità di ritoccare l’aliquota. Per molti altri comuni c’è stato invece un processo al contrario, con aliquote abbassate per evitare polemiche dei cittadini.
Nella Legge di Stabilità potrebbe entrare l’emendamento che propone la detrazione della tassa dalla Tasi. Su questo sperano i proprietari delle prime case, mentre il governo starebbe cercando la copertura economica per permettere questa detrazione attraverso l’aumento della Tasi a partire dalla terza casa dal prossimo anno. I soldi da trovare sono 150 milioni.
La media dei pagamenti per la mini Imu, per la Cgia di Mestre, è di 60 euro per le abitazioni economiche di tipo A3 e di 103 euro per gli appartamenti civili di tipo A2. La media più alta si trova a Milano con 87 euro per le abitazioni economiche e 200 euro per quelle di tipo civile. Anche a Genova la media è alta e corrisponde a 87 euro per gli appartamenti A3 e a 158 euro per quelli A2. A Napoli le medie sono invece di 79 euro per le abitazioni economiche e di 152 euro per quelle di tipo civile.
Tra i venti capoluoghi, il pagamento della mini Imu si dovrà fare in 12 e questi sono Ancona, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catanzaro, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Perugia e Potenza.
Sulle abitazioni che non sono la prima casa e sui fabbricati i comuni hanno predisposto una modalità complessa caratterizzata da diverse aliquote. A Bologna sono addirittura 11 e a Torino 7 tra abitazioni concesse a uso gratuito a parenti e botteghe e negozi.