Pagamento contributi collaboratori domestici, la guida

 La scadenza per il pagamento della prima tranche dei contributi per colf, badanti e collaboratori domestici è fissata al 10 aprile 2014. Ce ne saranno poi altre lungo il corso dell’anno.

Di seguito tutte le informazioni necessarie per essere in regola con l’Inps per questa e per le prossime scadenze.

Cud 2014, tutti i modi per richederlo

 Con la circolare n. 45 del 28 marzo 2014 l’Inps ha dato comunicazione di quali sono le modalità di richiesta del Cud per tutti i cittadini che preferiscono evitare la modalità telematica, entrata in vigore lo scorso anno.

Infatti, dato che l’informatizzazione in Italia non è ancora alla sua piena diffusione e dato che il Cud è un documento particolarmente importante in quanto riassume le informazioni fiscali e contributive del lavoratore e l’adempimento degli obblighi fiscali che ne derivano, l’Inps ha messo a disposizione dei contribuenti altre modalità per la ricezione del documento. Vediamo quali sono.

Contributi colf e badanti: scadenza al 10 aprile con aumento

 In arrivo la prima scadenza fiscale per chi ha assunto una colf o una badante: il 10 aprile 2014, infatti, scadranno i termini per il pagamento dei contributi per i collaboratori domestici riferiti al primo trimestre di quest’anno.

Se la data era già nota a tutti coloro che hanno assunto del personale domestico, in molti probabilmente non sapevano che, a causa dell’adeguamento dei contributi e delle retribuzioni al costo della vita, si dovrà pagare qualcosa in più rispetto allo scorso anno. Ma ci sono anche delle altre novità, vediamo quali sono.

Il paradosso delle pensioni dei co.co.co

 Parasubordinati, collaboratori, associati in partecipazione e professionisti senza cassa, in una sola parola co.co.co, ovvero tutti quei lavoratori che non hanno un contratto di lavoro dipendente e che si pagano da soli i contributi.

Questa ampia categoria di lavoratori è alla ribalta della cronaca in questi giorni dopo la forte denuncia presentata da Italia Oggi, che ha messo in evidenza come questi lavoratori siano di fondamentale importanza per la sopravvivenza dell’Inps e per l’erogazione delle pensioni di tutti i lavoratori dipendenti ma che, di contro, potrebbero non vedersi corrisposto nessun rateo quando sarà il loro momento di mettersi a riposo.

Maternità e assegni famigliari, i nuovi importi per il 2014

 Ogni anno l’Inps provvede a rivalutare gli importi delle sue prestazioni in base all’aumento dei prezzi al consumo registrati dall’Istat, che nel periodo compreso tra gennaio 2012-dicembre 2012 ed il periodo gennaio 2013-dicembre 2013, ha registrato un aumento dei prezzi pari all’1,10%.

In base a questa percentuale sono stati stabiliti i nuovi importi economici massimo percepibili per il lavoro accessorio e le prestazioni a sostegno della famiglia, nello specifico gli assegni familiari e la maternità.

Pensioni come recuperare i versamenti non fatti

  E’ possibile recuperare i versamenti pensionistici che mancano? E’ una domanda che spesso ci si pone quando si è prossimi al traguardo della Pensione.  Secondo quanto detto dall’Inps è possibile recuperare i versamenti mancanti per errore.

Importi massimi 2014 per le prestazioni a sostegno del reddito

 Con la circolare n. 12 del 29 gennaio 2014 l’Inps ha dato comunicazione dei massimali stabiliti per il 2014 in relazione all’erogazione delle prestazioni a sostegno del reddito.

Di seguito sono riportati nel dettaglio gli importi validi per l’anno in corso.

► Legge di Stabilità 2014 e reddito minimo, come funziona?

Trattamenti di integrazione salariale

Retribuzione inferiore o uguale a 2.098,04:  969,77 euro (913,14 euro netti)

Retribuzione superiore a 2.098,04: 1.165,58 euro (1.097,51 euro netti)

Indennità di mobilità

Retribuzione inferiore o uguale a 2.098,04:  969,77 euro (913,14 euro netti)

Retribuzione superiore a 2.098,04: 1.165,58 euro (1.097,51 euro netti)

► Come funziona e chi potrà avere il reddito minimo garantito

Trattamenti speciali di disoccupazione per l’edilizia

Nei casi in cui il lavoratore ha diritto al trattamento speciale di disoccupazione per l’edilizia come specificato all’art. 11, commi 2 e 3, della legge n. 223/1991 e all’art. 3, comma 3, della legge n. 451/1994, si applicano gli importi indicati relativamente al’indennità di mobilità.

Se il lavoratore ha invece diritto al trattamento speciale di disoccupazione per l’edilizia di cui alla legge n. 427/1975, l’importo corrisposto nel 2014 è 634,07 euro (597,04 euro netti).

Indennità di disoccupazione ASpI e mini-ASpI

L’importo massimo erogabile per ASpI e mini-ASpI nel 2014 è stato fissato a 1.165,58 euro, calcolato sulla soglia di retribuzione massima per l’anno in corso che è pari a 1.192,98 euro.

Indennità di disoccupazione agricola

Per i disoccupati ordinari agricoli con requisiti normali si applicano gli stessi importi del 2013, ovvero 1152,90 euro per il massimale più alto e 959,22 euro per quello più basso.

Assegno per attività socialmente utili

Con decorrenza 1° gennaio 2014 i lavoratori che svolgono attività socialmente si vedranno corrispondere un assegno mensile pari a 578,98 euro.

Aggiornamento delle retribuzioni e dei contributi per le colf: le modifiche Inps

 Sono stati aggiornati gli importi minimi retributivi, nonché i contributi dovuti al lavoratore domestico nel 2014. L’effetto è a partire dal 2014 e la situazione coinvolge numerosi livelli: A, B, D super. Vale, dunque, la pena conoscere nel dettaglio le nuove norme.

Successivamente alla Circolare 23 pubblicata in data 10 febbraio 2014, l’Inps ha aggiornato il valore dei contributi per i lavoratori domestici. Le retribuzioni orarie effettive fino a 7,86 euro hanno un contributo orario di 1,39 euro, comprensivo della voce relativa alla cassa unica assegni familiari (Cuaf).

Aggiornamento delle retribuzioni e dei contributi per le colf

 Sono stati aggiornati gli importi minimi retributivi e i contributi dovuti alle colf per il 2014. Per quanto concerne gli importni minimi retributivi, la commissione nazionale si è riunita 7 giorni fa presso il Ministero del Lavoro aggiornando i valori in virtù di quanto previsto dall’articolo 37 del contratto nazionale. La retribuzione minima oraria per un lavoratore domestico non convivente inquadrato al livello A parte ora da 4,47 euro, a fronte dei 4,41 euro dello scorso anno.