Focus oggi sugli investimenti consigliati nel 2024. Il 2023 è stato un anno caratterizzato da una forte volatilità dei mercati finanziari, con i prezzi delle azioni e delle obbligazioni che hanno registrato forti oscillazioni. Questa volatilità è stata causata da una serie di fattori, tra cui la guerra in Ucraina, l’inflazione in aumento e la stretta monetaria delle banche centrali.
Investimenti
Perché promuovere un business con le candele personalizzate
Decidere di offrire in omaggio delle candele personalizzate in qualità di gadget promozionali è una scelta che può avere ripercussioni positive da molti punti di vista. Questi oggetti, infatti, sono sinonimo di fantasia e di creatività, e al tempo stesso offrono una soluzione accattivante per rendere un logo più visibile. Ci sono un sacco di modelli particolari che, in virtù della propria peculiarità, sono in grado di sorprendere: e, come noto, questa è una delle caratteristiche più importanti per un gadget promozionale che sia efficace.
Investimenti nelle farmacie: fattori da considerare nella compravendita
Occuparsi di acquisto o di vendita di farmacie, oppure di parafarmacie, è un’attività che sta prendendo piede nel nostro Paese e che sta crescendo con un trend positivo. Piuttosto che aprirne di nuove, i farmacisti, non soltanto quelli più giovani, sembrano prediligere la compravendita di attività già avviate, utili anche per ridurre il rischio di investimento.
5 tipi di investimenti alternativi ad azioni o obbligazioni
I risparmiatori dopo aver accumulato una buona quota di capitale, generalmente propendono per l’investimento del denaro in attività che prevedono una remunerazione o una data percentuale di guadagno nel breve o nel lungo periodo.
Prima di investire, dovete essere consapevoli del fatto che qualsiasi investimento, anche quello più sicuro, nasconde qualche rischio che potrebbe erodere in parte i vostri risparmi. La regola principale, soprattutto per chi non ha esperienza nel settore, è una sola: affidarsi a dei professionisti del settore, ascoltandone consigli e suggerimenti. Detto questo, di seguito vi presentiamo 5 tipi di investimento alternativi all’acquisto di azioni e obbligazioni.
Acquistare Etf
Gli ETF sono strumenti di investimento finanziario che permettono di investire somme non troppo elevate, anche per tempi brevi. Come le azioni e le obbligazioni, anch’essi sono quotati in Borsa, ma, a differenza di queste, non sono emesse da singole aziende, ma fanno riferimento a un intero mercato e replicano gli indici. Un esempio sono gli etf sul gas naturale, i quali replicano l’indice di questa materia prima e permettono anche ai piccoli investitori di acquistare singole quote del paniere; per saperne di più, potete leggere l’articolo di approfondimento su https://blog.moneyfarm.com/it/etf/etf-gas-naturale/.
Per acquistare ETF è possibile rivolgersi alla banca oppure a intermediari autorizzati tra i quali sono inclusi anche i broker che gestiscono le piattaforme di trading online.
Aprire un conto deposito
Anche il conto deposito può essere considerato un tipo di investimento finanziario, seppure molto diverso da quello tradizionale che fa capo alle quotazioni di borsa.
Il conto deposito è un conto che può essere aperto presso una banca, ma che, a differenza del classico conto corrente, è caratterizzato da un’operatività limitata a due sole operazioni: versamento e prelievo. Chi opta per questo tipo di investimento, può scegliere tra i conti vincolati e i conti non vincolati; i primi sono i più remunerativi, ma obbligano a tenere il denaro bloccato per tutto il tempo deciso in sede contrattuale. I secondi fanno guadagnare meno, ma consentono di usare il denaro in qualsiasi momento, quando se ne ha più bisogno.
C’è qualche rischio correlato a questo tipo di investimento oppure è sicuro al 100%? Come tutti gli investimenti, anche questo presenta qualche rischio; il principale è dato dal rischio di insolvenza della Banca, la quale potrebbe non essere in grado di restituire il denaro. In realtà, proprio come i risparmi depositati sul conto corrente, anche il capitale investito nei conti deposito è tutelato, fino a 100000 euro, dal Fondo di Garanzia dei Depositi.
Investire nel mattone
Investire nel mattone significa acquistare un immobile, non necessariamente abitativo, ma anche ad uso commerciale, e guadagnare o dalla vendita o dall’affitto dei locali. Per aumentare il capitale seguendo questo metodo, è necessario disporre di una buona somma di partenza e scegliere con estrema attenzione l’immobile tenendo conto della zona in cui è situato, degli interventi di ristrutturazione necessari e della richiesta di mercato.
Investire nell’oro
L’oro è considerato un bene rifugio e, come tutti i tipi di investimento, presenta sia pro e contro. Per sapere se e quanto convenga investire in questo metallo prezioso, è fondamentale affidarsi ai consigli dei professionisti, i quali sapranno indicare tempi e modi migliori per effettuare un investimento di questo tipo. Investire nell’oro senza acquistare azioni o obbligazioni significa rivolgersi al bene fisico, ossia all’acquisto di lingotti o di monete d’oro.
Trattandosi di beni fisici, si dovrà provvedere a individuare un luogo sicuro e sufficientemente grande in cui conservarli, e si potrà sottoscrivere un’assicurazione che protegga dal furto.
Confimea: darsi da fare per favorire investimenti a lungo termine
Darsi da fare per favorire progetti di investimento a lungo termine nel paese: è questo il messaggio lanciato forte e chiaro da Gubbio, dove si sono riuniti gli Stati Generali di 30, Confederazione Datoriale di piccole e medie imprese italiane.
Un interlocutore importante per lo stesso mondo imprenditoriale ma ancor di più per i sindacati e le Istituzioni, per i quali rappresenta uno stimolo alla ricerca del miglioramento. Da Gubbio il presidente Nazionale Roberto Nardella ha spiegato che la sua associazione non intende tirarsi indietro davanti alle sfide che il paese sta mettendo davanti all’imprenditoria. Il fatto che l’Italia sia il Paese che in Europa cresce meno, sottolinea, è un problema che esiste per via dello squilibrio esistente tra il mercato e lo Stato e tra il modello imprenditoriale e l’organizzazione del sistema pubblico.
“Le nostre imprese chiedono l’avvio di un processo serio di spending review” ha sottolineato, “con meno tasse, meno spese, meno privilegi, meno burocrazia e un mercato del lavoro più elastico: questo va fatto in fretta e senza indugi, e questo porteremo al Governo”.
Confimea non dimentica di inserire nei suoi obbiettivi anche il Mezzogiorno, nel quale il divario con il Nord è ancora sensibile: È indubbio che, per ciò che riguarda il territorio in generale e le Pmi in particolare, ripartire in modo efficace significa perlomeno affrontare un adeguamento dei contratti che sia in grado non solo di far calare l’occupazione ma allo stesso tempo attirare gli investimenti, al fine di dare vita ad un circolo virtuoso di lavoro e crescita.
Nel corso degli Stati generali di Confimea Imprese si è parlato di PNRR e transizione ecologica, digitalizzazione e made in Italy: temi caldi e di attualità. Ma soprattutto si è parlato di quelli che sono i problemi più gravi e difficili da risolvere che colpiscono le Pmi italiane: il costo del lavoro, il fisco e la difficoltà di costituire dei corridoi internazionali capaci di favorire con il loro contributo la crescita delle imprese.
La presenza di rappresentanti delle Istituzioni a Gubbio ha reso possibile una discussione proattiva, senza dimenticare di centrare il punto delle criticità: l’Italia ha bisogno di riforme strutturali che tardano ad arrivare, cresce più lentamente dei suoi competitor e soffre della bassa dinamica della produttività totale. Completa il quadro un flusso di investimenti non sufficiente. Sono questi i problemi che Confimea vuole risolvere. E ancora una volta lo ha ribadito con decisione.
Profit Farm: investire con il lending crowdfunding non è mai stato così sicuro
Il lending crowdfunding è il trend del momento anche in Italia: sono numerosi i grandi investitori che hanno immesso capitale per finanziare progetti in grado di garantire loro un ritorno in termini di profitto. Da quando è stata lanciata la start up innovativa Profit Farm, però, il lending crowdfunding si è aperto anche a quell’universo di piccoli risparmiatori che possono adesso trarre dei guadagni certi investendo piccole somme di denaro. Una vera e propria rivoluzione in ambito creditizio, alternativa più sicura, accessibile e vantaggiosa rispetto alle soluzioni tradizionali.
Profit Farm: il lending crowdfunding punta sui crediti deteriorati
La grande novità introdotta da Profit Farm è stata quella di puntare tutto sugli NPL ovvero i crediti deteriorati, ma limitatamente a quelli in capo a debitori che non rischiano di risultare insolvibili. È da questo che proviene la sicurezza di profitto per il risparmiatore: le operazioni selezionate dalla piattaforma riguardano solo la Pubblica Amministrazione o altri soggetti privati per i quali l’iter giudiziario risulta già concluso a favore del creditore. In sostanza, dunque, il rischio d’insolvenza è realmente minimo.
I vantaggi offerti da Profit Farm ai piccoli risparmiatori
Profit Farm sta riscuotendo un grandissimo successo e si è ormai posta come un’alternativa decisamente più vantaggiosa rispetto al classico investimento bancario, in quanto offre dei tassi di rendimento molto più elevati riducendo al minimo il livello di rischio per il piccolo risparmiatore. Vediamo però nel dettaglio quali sono i vantaggi del lending crowdfunding con Profit Farm.
Minimo rischio d’insolvenza
Come abbiamo accennato, Profit Farm propone operazioni selezionate che interessano esclusivamente debitori a bassissimo rischio d’insolvenza come la Pubblica Amministrazione. Ciò significa che, per i lenders, investire su questa piattaforma rappresenta un’opportunità di guadagno molto sicura e questo è un dettaglio che fa una grande differenza. Chi ha del capitale a disposizione, sa di poterne trarre un profitto certo.
Tasso di rendimento elevato
Altro innegabile vantaggio di questa piattaforma è il tasso di rendimento, decisamente elevato. Profit Farm ha infatti deciso di offrire a beneficio degli investitori pressoché l’intero ammontare dell’interesse sanzionatorio riconosciuto dal giudice al debitore. Ciò si traduce in un tasso di rendimento annuo per i risparmiatori fino all’8%, nettamente superiore a quello offerto dagli istituti di credito tradizionali.
Investimenti a partire da 500 euro
Grazie a Profit Farm, adesso anche i piccoli risparmiatori possono investire nel lending crowdfunding e ottenere profitti di alto livello, il tutto senza essere costretti a versare importi considerevoli. Si può infatti effettuare un investimento “prestando” anche solo 500 euro.
Come diventare un lenders
Siete interessati a questa grande opportunità di guadagno e volete saperne di più? Sul sito ufficiale di Profit Farm trovate tutte le informazioni dettagliate e potete iscrivervi gratuitamente per diventare subito lenders. Sfogliate le operazioni disponibili, scegliete quella che più vi interessa, verificate in quanto tempo potrete rientrare nel prestito e quali saranno gli interessi maturati e lanciatevi in questa nuova avventura! Il lending crowdfunding è finalmente alla portata di tutti ed è potenzialmente un’ottima risorsa per le proprie finanze.
Coinbase: ecco perché è diventato l’exchange di criptovalute del momento
Senza dubbio l’ingresso a Wall Street di Coinbase non è passato inosservato, suscitando molto scalpore e avviando una serie di riflessioni sul futuro delle criptovalute. Dopo un avvio non proprio brillante l’exchange americano è stato in grado di chiudere un secondo trimestre 2021 record, con ricavi che hanno superato i 2 miliardi di dollari e un utile netto di 3,45 dollari per azione, ben al di sopra dei 2,33 dollari previsti dagli analisti.
Vari modi per investire online
In passato gli investimenti erano una questione adatta solo a chi aveva a disposizione ingenti somme di denaro. Oggi le cose funzionano in un modo decisamente diverse; le soluzioni adatte a chi desidera investire sono svariate, molte delle quali disponibili anche online.
Inoltre molte di queste permettono al singolo investitore di utilizzare la somma di denaro che preferisce, consentendo a volte di utilizzare anche meno di 100-200 euro per dare via a una speculazione. I modi per investire online piccole somme sono vari, su diversi mercati e a volte, a fronte di un rischio decisamente elevato, si ha però anche la potenzialità di introiti di tutto rispetto.
4 motivi per investire nella logistica nel 2021
La logistica è uno dei settori che nel 2021 dovrebbe restituire le maggiori soddisfazioni a tutti gli operatori che sceglieranno di investire in questo comparto. Ma quali sono i motivi che potrebbero determinare un positivo impatto dei propri impieghi?
E-commerce
Cominciamo dal ruolo dell’e-commerce, la cui straordinaria crescita sta facendo emergere una impellente necessità di adeguate infrastrutture e spazi di magazzino. La crisi sanitaria ha contribuito ad accelerare ulteriormente questo processo, ma il trend era già in atto e, dunque, gli operatori più lungimiranti hanno certamente avuto il merito di entrare nel settore nei tempi più adeguati.
Crescente urbanizzazione
Anche se il Covid-19 potrebbe aver parzialmente rallentato questa tendenza, la popolazione europea è sempre più urbana, e lo sarà ancora di più nei prossimi anni. Lo stesso vale, peraltro, anche per gli investimenti extra-UE: due terzi della popolazione mondiale vive già nelle città, con un trend che aggrava la carenza di spazi liberi.
Flussi più veloci
Il commercio elettronico, quale principale catalizzatore della trasformazione della logistica, sta influenzando anche le caratteristiche dei flussi organizzativi. I clienti necessitano delle merci acquistate in poche ore dal momento dell’ordine, e questo sta inducendo gli operatori della logistica ad organizzarsi anche su strutture di piccola scala che siano più vicine al cliente finale e possano limitare i tempi di trasporto.
Diversificazioni e rendimenti
Anche alla luce delle determinanti che sopra abbiamo riassunto, è lecito immaginare che gli investimenti nella logistica italiana ed europea possano costituire una quota di rilievo all’interno di un portafoglio di impieghi ben diversificati, da cui trarre rendimenti sempre più in linea con le attese. Naturalmente, questo non significa che sia sufficiente investire in qualsiasi progetto logistico per ottenere gli auspicati riscontri: risulterà infatti sempre decisiva la fase di corretta analisi e selezione delle destinazioni di investimento.
Mattone estero come antidoto alla deriva del Mes
Pensati per salvaguardare l’Europa, meccanismo di stabilità Ue e Target 2 sono oggi “fattori di rischio proprio per la sopravvivenza dell’euro”. Per tutelare i risparmi ELVinvest propone di puntare sull’immobiliare in Paesi più solidi e meno “volatili”
Al Parlamento Ue, il prossimo appuntamento per discutere della riforma dell’European Stability Mechanism (Esm, in italiano Meccanismo europeo di stabilità o Mes) dovrebbe essere in marzo ma il condizionale è d’obbligo visto che la patata bollente della sua rimodulazione non è stata scaricata solo dall’Italia, che in dicembre aveva detto no al via libera della nuova versione, paventando tra i possibili effetti una ristrutturazione del debito e quindi un incremento dei costi per rimborsarlo. Anche Paesi “ricchi” come la Germania da tempo esprimono dubbi su un sistema (dal 2012 successore di Fondo europeo di stabilità finanziaria e Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria), il cui scopo principale sarebbe quello di mettere al riparo i Paesi membri dell’Eurozona dalle situazioni di crisi. Il Mes “deve essere rafforzato e ristrutturato per gestire la vulnerabilità e i rischi finanziari”, aveva sottolineato a fine 2019 Christine Lagarde, fresca di nomina al vertice della Banca centrale europea (Bce).
In Italia, deficit finanziario, stress di liquidità e crisi sistemica
Dopo l’ultima crisi i flussi di capitali all’interno della Ue hanno segnato un deciso trend nello spostarsi dai Paesi dell’Europa del Sud verso Germania, Francia, Belgio, Olanda o Lussemburgo, dando vita a una netta divergenza, non controbilanciata da un meccanismo di compensazione, che ha causato dal 2008 a oggi deficit finanziario, stress di liquidità e crisi di sistema in Paesi come Spagna o Portogallo e, ovviamente, Italia. Posizione divenuta “insostenibile”, secondo Gianmaria Panini, fondatore e amministratore delegato di ELVinvest, società elvetica attiva nel settore immobiliare estero, che ha affrontato l’argomento in un report intitolato “Il vero tema del Mes: le virtù e i vizi del sistema Target 2” (il cui testo completo è scaricabile dal sito di ELVinvest stessa).
Attenzione alla “spirale perversa di aspettative d’insolvenza”
Anche se i pareri non sono concordi, l’evidenza del fatto che l’Europa e l’Italia abbiano un problema di gestione del debito è sotto gli occhi di tutti. “La diffusa preoccupazione per i debiti pubblici elevati è giustificata in quanto essi sono una fonte di rischio sistemico. Anche se fondamentalmente solvibili, i Paesi fortemente indebitati sono più vulnerabili agli shock di liquidità e a valutazioni negative da parte dei mercati circa l’impegno delle autorità nazionali nel garantire la stabilità”, così si esprimeva il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, in occasione del seminario Omfif-Banca d’Italia “Future of the Euro area”, tenutosi lo scorso novembre. “I benefici contenuti e incerti di un meccanismo per la ristrutturazione del debito vanno valutati a fronte del rischio enorme che si correrebbe introducendolo: il semplice annuncio di una tale misura potrebbe innescare una spirale perversa di aspettative d’insolvenza, suscettibili di autoavverarsi”, notava ancora Visco.
Target 2, un sistema che può frenare Paesi virtuosi e non
Parlando di Mes bisogna giocoforza analizzare anche il Target 2, evoluzione del Trans-European Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer (Target) che ha debuttato proprio a cavallo dello scoppio della crisi dei mutui subprime (il primo Target era invece stato introdotto in occasione della nascita dell’euro, a inizio 1999). “Il Target 2 è riuscito sicuramente a evitare situazioni di crisi endemiche all’interno dell’Eurozona”, ammette Panini, che tuttavia sottolinea come parallelamente abbia “impedito di trovare una vera soluzione agli squilibri strutturali della Ue”. “A causa di contorto effetto placebo ha invece partecipato al rafforzamento di quegli squilibri che alla lunga potrebbero addirittura mettere in discussione l’idea stessa di valuta unica”, aggiunge. “Il Target 2 è un sistema a doppia perdita, visto che impedisce ai Paesi virtuosi di concretizzare la loro ricchezza e a quelli meno virtuosi di vendere le proprie merci a prezzi più competitivi, ricorrendo alla svalutazione delle loro monete come avveniva prima dell’introduzione dell’euro”, ricorda Panini, che sottolinea come paradossalmente il Target 2 oggi rappresenti un “fattore di rischio proprio per la sopravvivenza dell’euro”.
Guardare all’estero per difendersi anche dallo spettro Italexit
Scenari possibili ma improbabili? Forse, ma è sempre meglio prepararsi al peggio, soprattutto quando in gioco ci sono i risparmi di una vita. “Per cautelarsi da un Europa, e da un euro, a due velocità o da una pericolosa ipotesi di Italexit, vale sempre la regola di diversificare: in primis con le valute (quelle classiche come dollaro, sterlina o franco ma anche monete alternative come lo zloty della Polonia) e ovviamente anche dal punto di vista geografico e di tipologia d’investimento”, spiega Panini. “Noi siamo comunque convinti che l’immobiliare sia oggi più che mai una concreta opportunità d’investimento in gran parte impermeabile all’allentamento monetario in corso da tempo”, aggiunge. Salvaguardare il patrimonio senza rinunciare al rendimento, difendendosi dai rischi insiti nel Target 2. “A parte qualche rara eccezione, solo in Italia l’immobiliare non ha ancora registrato una ripresa dopo la crisi finanziaria. Scontiamo fattori strutturali depressivi, come quello demografico o la debole reddittualità. Senza dimenticarci che gli italiani con la moneta unica hanno di fatto perso interesse nel proteggere i loro patrimoni dall’inflazione. Oggi, però, gran parte dei risparmiatori assiste impotente all’erosione del capitale”, riassume Panini. “Proprio per questi motivi siamo certi che investire nel mattone all’estero sia la prima linea di difesa dalle tensioni finanziarie interne. Una scelta che offre ritorni interessanti in mercati più solidi e meno volatili anche rispetto alle Borse, troppo spesso condizionate da speculazioni di cui l’investitore privato non che può risultare vittima”, conclude Panini.