Bonus Irpef, le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate – I lavoratori interessati

 L’Agenzia delle Entrate ha emanato ieri una circolare in cui sono spiegati tutti i dettagli per il Bonus Irpef da 80 euro voluto da Matteo Renzi ed entrato in vigore con la pubblicazione dell’apposite decreto in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 aprile.

La circolare chiarisce alcuni punti del decreto con particolare attenzione alle categorie di lavoratori che potranno ricevere il bonus e alle modalità di erogazione. Vediamo nel dettaglio, allora, quale sarà la struttura definitiva ed operativa del Bonus Irpef.

Bonus Irpef, dal 2015 si riduce a poco più di 50 euro

 Matteo Renzi è riuscito nel suo intento: con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Irpef, dal prossimo mese i datori di lavoro italiani si troveranno con 80 euro in più in busta paga.

Non si tratta certo di una agevolazione in grado di cambiare le sorti delle tante famiglie che attualmente si trovano in difficoltà economica, ma è comunque un sostegno da non sottovalutare dato che, a fine anno, si arriverà ad accumulare 640 euro.

Il decreto sul taglio dell’Irpef

 C’è l’ufficialità sul taglio dell’Irpef nel 2014 con l’arrivo del decreto. Confermato il taglio a favore dei lavoratori che avranno una busta paga più pesante di 640 euro l’anno, e cioè 80 euro al mese fino a dicembre. L’aumento concerne i lavoratori dipendenti dell’ambito sia pubblico sia privato che hanno un reddito fino a 24 mila euro l’anno.

Dal decreto sono esclusi gli incapienti, cioè quelli che non pagano l’Irpef perché le detrazioni superano il minimo dovuto. Oltre i 24 mila euro i guadagno l’anno il bonus decresce fino a 26 mila euro che corrisponde a zero.
Il decreto ha anche aumentato i tagli alle spese dei ministeri che passano da 200 milioni di euro a 240 milioni di euro e considerano anche la presidenza del consiglio.

 

Decreto Irpef, tempi stretti per Regioni, Comuni e ministeri per tagliare le spese

 

Il governo  punta anche ad avere maggiori entrate dall’evasione fiscale. L’aspettativa è di 2 miliardi di euro in più rispetto allo scorso anno quando sono state 13 miliardi. Il decreto potrebbe essere firmato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in questa giornata. Il testo prevede anche che dal primo luglio l’aliquota sulle rendite finanziarie passerà dal 20% al 26%. L’aumento riguarderà anche i dividendi distribuiti successivamente, le plusvalenze che concernono azioni e fondi e gli interessi sui conti correnti e i conti di deposito postale. Non saranno invece compresi i titoli di Stato come i Bot e i Btp.

Inoltre, il testo considera tagli alle società partecipate dello Stato del 2,5% nel 2014 e del 4% nel 2015. Non sono comprese le società quotate. Per la Rai è confermato il taglio da 150 milioni di euro e nel testo si dice della possibilità di “cedere sul mercato quote di società partecipate, garantendo la continuità del servizio erogato”.

Decreto Irpef, tempi stretti per Regioni, Comuni e ministeri per tagliare le spese

 Il Decreto Irpef è ormai realtà ed entro pochi giorni si attende l’entrata in vigore ufficiale con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il governo, nonostante la spaccatura anche tra le fila della maggioranza, alla fine ha dato ragione al piano stilato dal premier e ha votato per la fiducia, riuscendo così a superare le polemiche di questi ultimi giorni sulla disponibilità o meno delle coperture necessarie per far arrivare i famosi 80 euro in più nelle prossime buste paga dei lavoratori dipendenti.

Decreto Irpef, è arrivato il testo definitivo

 Il testo del Decreto Irpef ha incassato la fiducia del governo e si appresta a diventare effettivo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dopo le tante polemiche dei giorni scorsi, quindi, l’iter legislativo p andato a buon fine e a partire dalla prossima busta paga i lavoratori dipendenti, o almeno una parte di questi, vedranno aumentare il loro stipendio in busta paga.

80 euro in più per chi ha uno stipendio annuo compreso tra gli 8 e i 24 mila euro, che diventano circa 640 da qui alla fine dell’anno, e poi un intervento per rendere il bonus strutturale attraverso la Legge di Stabilità 2015.

Il bonus Irpef non è per tutti: gli esclusi e le nuove tasse da pagare

 Nella busta paga di maggio, ovvero quella che si incasserà a giugno, i lavoratori dipendenti che hanno un reddito annuo compreso tra 8 e 24 mila euro vedranno lievitare il loro stipendio mensile di 80 euro. E’ il bonus Irpef promesso e varato dal Governo Renzi, un aiuto concreto per le famiglie in difficoltà che però sembra non soddisfare.

Infatti, da questo bonus sono state escluse alcune delle categorie di lavoratori più deboli, come gli incapienti, e soprattutto le Partite Iva, categoria, questa, già piuttosto pressata dalle tasse che erodono una larga parte del loro guadagno.

Bonus Irpef, ogni anno un tesoretto di 714 euro per le famiglia più povere

 Uno dei provvedimenti del Governo Renzi che sta facendo più discutere in questi giorni è sicuramente il bonus Irpef, ovvero lo sconto su questa tassa a cui potranno accedere i lavoratori dipendenti e i pensionati.

Nel Def sono stati definiti i dettagli di questo provvedimento, a cui è poi seguita l’analisi dell’Istat per capire come questo sconto inciderà realmente sulle tasche degli italiani e quali saranno gli effetti a livello macroeconomico, ovvero gli effetti sull’economia italiana e sui consumi.

Bonus Irpef, servirà per pagare le tasse

 Il bonus Irpef è finalmente una realtà. I lavoratori dipendenti che hanno un reddito annuo inferiore ai 25.000 euro dal prossimo mese (ovvero dalla busta paga che riceveranno a giugno) vedranno il loro stipendio aumentare di circa 80 euro, per un totale annuo di circa 700 euro.

Bonus Irpef per gli incapienti, si rischia il caos

 Con la presentazione del Def, il Documento di Economia e Finanza, in Consiglio dei Ministri è praticamente entrato in vigore il bonus Irpef per i lavoratori dipendenti italiani, che, grazie a maggiori detrazioni, avranno un aumento sulla busta paga pari a circa 80 euro mensili.