Le modifiche al nuovo “riccometro”

 Dopo il varo della versione definitiva del Redditometro, ecco pronto per il Welfare italiano un altro strumento nuovo di zecca in attesa sulla linea di partenza:  si tratta del nuovo riccometro, ovvero il Nuovo Isee, l’ Indicatore della condizione economica equivalente, sulla base del quale vengono erogate, in tutta Italia, quasi tutte le prestazioni sociali.

Il Fisco ribadisce la non retroattività del redditometro

 La direzione Affari legali e contenzioso dell’ Agenzia delle Entrate ha recentemente ribadito, attraverso la pubblicazione della circolare 15 / 2013, la non retroattività del redditometro, lo strumento per la lotta all’ evasione fiscale che entrerà tra pochi giorni in funzione.

Ottenere un prestito senza busta paga

 Oggi, anche sul fronte dei prestiti, i tempi stanno cambiando e se prima senza busta paga, da una finanziaria non si otteneva niente, adesso tutto è cambiato e l’assenza della “garanzia lavorativa” non è discriminante per l’individuazione di un buon debitore.

Caratteristiche e vantaggi della cessione del quinto

La busta paga, indice di un buon lavoro, è sicuramente una discriminante di successo nell’accesso al credito ma oggi è anche vero che i lavori a tempo indeterminato sono una chimera, sono una normalità cui pochissimi eletti hanno accesso. Il mercato del lavoro è diventato molto flessibile e le finanziarie si stanno adeguando.

Caratteristiche prestiti personali

Oggi esistono quindi delle alternative al prestito con busta paga. Una di queste è la presentazione di documenti che attestino altri tipi di reddito, per esempio una rendita legata alla proprietà di un immobile. Un ragazzo che abbia ereditato una casa e l’abbia affittata, può dimostrare con un regolare contratto d’affitto, di avere un’entrata fissa.

Esistono poi altre garanzie, tra cui la fideiussione bancaria che è un documento con cui la banca si fa praticamente garante della capacità di credito di chi richiede un prestito. La cambiale, l’ipoteca e il pegno sono ulteriori forme di garanzia usate per dimostrare di poter pagare la somma richiesta a rate.

La contrazione del credito alle imprese nel 2012

 Una recente analisi condotta da Standard & Poor’ s ha rilevato come nel corso del 2012 le imprese italiane abbiano dovuto affrontare una considerevole contrazione della quantità del credito finanziario loro concesso. Solo l’ anno scorso, infatti, secondo i dati riportati nel rapporto, le aziende italiane hanno avuto, in totale, 44 miliardi di euro in meno dalle banche. 

Sono le banche a togliere fiato alle imprese

 Standard & Poor’s, l’agenzia di rating, categorica come sempre, spiega che a determinare questa grave crisi economica hanno contributo soprattutto le banche. Per il soffocamento delle imprese sono proprio gli istituti di credito a doversi mettere una mano sulla coscienza.

Prestiti online sempre meno accessibili

L’agenzia di rating, nel suo rapporto sui finanziamenti alle aziende nel nostro paese, indagando l’atteggiamento degli istituti di credito nostrani verso le imprese nel 2012, ha dedotto che sono alla base del disagio economico di molto realtà “industriali”.

L’Italia promossa dall’Europa

Nel dettaglio sembra che l’anno scorso le imprese italiane siano state decurtate di 44 miliardi di euro di finanziamenti prima erogati dalle banche. Il rapporto completo di Standard&Poor’s spiega che questa situazione è da considerarsi drammatica perché il 92 per cento delle imprese si affida per il sostentamento al credito erogato dalle banche. 

Quindi, il credit crunche esasperato, unito alla pressione fiscale sulle imprese, ha avuto come effetto l’indebolimento delle PMI. Per questo è importante, secondo l’agenzia di rating, provvedere il più presto possibile all’allentamento della legislazione d’impresa e fiscale per le PMI, al fine di avere anche delle emissioni obbligazionarie che possano sostenere la crescita produttiva tricolore.

La percentuale delle obbligazioni sul totale dei finanziamenti dovrebbe crescere fino all’11-14 per cento.

 

Indesit rinnova l’azienda

 Indesit è una delle aziende italiane oggi più in vista nel panorama nazionale. La sua base è a Fabriano ma in questi giorni sta diventando un caso nazionale visto che i vertici dell’azienda hanno presentato ai sindacati un programma per la salvaguardia della produzione e la razionalizzazione dell’azienda.

 La possibile espansione di Geox

Il presupposto è che con i costi che vigono oggi in Italia, non è facile né sostenibile tenere in piedi un’impresa nello Stivale. Per questo l’azienda ha deciso in via del tutto provvisoria, di trasferire la produzione in paesi meno costosi come la Polonia e la Turchia. Cosa ne sarà dei centri Indesit aperti in Italia? Sono tre e diventeranno dei modelli di sviluppo, concentrati di innovazione.

 Lavorare in Indesit

Il piano di salvaguardia e razionalizzazione è stato presentato dalla Indesit a Roma poiché non si tratta di una questione meramente aziendale, visto che in ballo c’è la completa riorganizzazione del gruppo. Oggi, in Italia, l’azienda Indesit impiega circa 1.400 persone e per la gestione del sistema si serve di 25 dirigenti. Poi sono da inserire nel computo del personale anche 150 impiegati delle sedi centrali e circa 1.250 persone tra operai e impiegati di fabbrica.

La Fiom, nel leggere la proposta ha sottolineato che la situazione Indesit non è altro che l’espressione della situazione drammatica delle imprese presenti nel nostro paese.

Enrico Bondi futuro commissario dell’ ILVA

 Secondo il decreto salva – Ilva, proprio questo pomeriggio sul tavolo del Consiglio dei Ministri, il commissario straordinario dello stabilimento, al massimo per i prossimi 3 anni, sarà Enrico Bondi,  che deterrà, nei confronti dell’ impresa, pienezza di poteri e di funzioni, al fine di traghettare l’ acciaieria di Taranto verso tempi migliori.