Sale la domanda di carburanti ad aprile

 Per la prima volta a partire dal lontano 2011 in Italia ad aprile torna a salire la domanda relativa alla vendita di carburanti ed è come un timido raggio di sole nel mare buio dei consumi in negativo. Una timida inversione di tendenza, dunque, dovuta principalmente, dicono gli esperti dell’ Unione Petrolifera, ad una discreta crescita dei consumi per il gasolio da autotrazione.

>Aumentano i carburanti Eni e no logo

Solo nel mese di aprile, infatti, la domanda totale di carburanti è salita dello 0,6%, dato che si rileva sulla base dei numeri realizzati nel corso dell’ anno precedente. E’ il primo rialzo dopo due anni, forse ancora episodico, per cui è ancora presto per parlare di vera ripresa. Ma il dato di fatto è che nel mese di aprile il consumo del gasolio da autotrazione è salito dello 0,9%, mentre quello della benzina è rimasto invariato.

>Finalmente il prezzo dei carburanti inizia a scendere

Il gasolio di autotrazione è il carburante in genere usato da camion e furgoni, quindi questo dato potrebbe significare anche una lieve ripresa del commercio su gomma. Non bisogna tuttavia pensare che il dato positivo abbia influenzato tutto il comparto dei carburanti, dal momento che questo ultimo ha subito nei primi quattro mesi dell’anno una diminuzione abbastanza forte del 7,2%.

Asse bipartisan tra le Regioni contro il patto di stabilità

 Le politiche di rigore applicate agli enti locali stanno piano piano uccidendo gli enti locali. E’ per questo che quattro governatori di quattro regioni italiane si sono riuniti in un asse bipartisan per chiedere al Governo Letta di allentare la rigidità delle politiche di austerity connesse con il patto di stabilità.

I Comuni non subiranno alcun deficit di liquidità

L’ iniziativa è stata presa dai presidenti delle Regioni Lazio, Nicola Zingaretti, Puglia Nichi Vendola, Lombardia Roberto Maroni e Veneto, Luca Zaia, come confermato anche nel corso di una conferenza stampa congiunta, al fine di limitare la compressione delle spese imposta dal patto di stabilità , e sarà seguita da una campagna di informazione e di mobilitazione.

L’Ance avverte il Governo: il decreto non basta a frenare il debito delle Pa

Per Vendola, ad esempio, l’ idea principale è quella di raccogliere tutti gli alleati possibili e costituire al più presto un movimento istituzionale. Un movimento che si opponga alla cecità dei tagli lineari e del contenimento delle spese volute dall’ Europa, e che dimostri che, procedendo di questo passo sarà molto difficile arrivare anche solo al 2014.

Anche per Zingaretti il patto di stabilità europeo sta colpendo in maniera non corretta le amministrazioni locali, bloccando in maniera non utile i patrimoni. E’ necessario quindi allentarne i cordoni che riducono le possibilità di spesa.

Le conseguenze dell’uscita di Equitalia dai Comuni

 In un post pubblicato in precedenza è stato segnalato che a partire da lunedì prossimo, 20 Maggio, in 6000 Comuni italiani, l’ azienda di recupero crediti dell’ Agenzia delle Entrate, Equitalia S.p.a., non sarà più autorizzata alla riscossione coatta dei tributi.

Equitalia fuori da 6 mila comuni italiani

Da lunedì prossimo, dunque, i cittadini in contravvenzione potranno certo strappare finalmente le loro multe, ma questa uscita di Equitalia S.p.a. dai Comuni rischia di costare agli enti locali almeno 2,5 miliardi di euro. Sì, perché sebbene si tratti di un provvedimento annunciato almeno con due anni di anticipo, nel 2011, la maggior parte dei Comuni – cioè più di 4000 – non hanno ancora provveduto a rimpiazzare la società di recupero crediti e quindi tutto fa pensare che presto, senza gli introiti delle multe, le casse delle amministrazioni  locali potranno ritrovarsi completamente vuote.

A questo si deve aggiungere, poi, anche la recente mancanza del gettito della rata IMU, la cui sospensione per i possessori di prima casa e di terreni agricoli e fabbricati rurali è stata ratificata proprio oggi per decreto.

>Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

Un’altra conseguenza , infine, ricadrà inevitabilmente sulle spalle delle amministrazioni, sarà quella del personale: 2000 esuberi negli impiegati di Equitalia addetti agli enti locali significano altri costi – da rimpiazzare – per i Comuni.

Crolla il settore dell’edilizia

 Il primo trimestre del 2013 in Italia si è dimostrato un periodo particolarmente difficile per numerosi settori economici: è rimasto negativo, infatti, il mercato dell’ auto, come anche quello delle compravendite immobiliari. Non vanno meglio le cose sul fronte del Pil e dei consumi, le cui stime, anzi sono state riviste a ribasso dall’ Istat nelle ultime settimane.

>Crolla l’immobiliare ma sui prezzi è battaglia

Ma a questa serie di dati economici non entusiasmanti se ne deve aggiungere anche un altro particolarmente rilevante per il nostro paese. Nel primo trimestre del 2013 è stato infatti possibile registrare in Italia un decisivo crollo anche nel settore dell’ edilizia.

>Mercato immobiliare italiano ai minimi storici dal 1985

L’ Istat ha infatti rilevato che nei primi tre mesi dell’ anno c’è stata nel settore una flessione media del 7,2% rispetto agli ultimi tre mesi dell’ anno scorso, mentre per quanto riguarda il mese precedente, cioè febbraio 2013, la flessione rilevata è stata del 4,1%.

Dal punto di vista dell’ indice destagionalizzato, quindi, l’ intero mercato delle costruzioni ha subito, nel giro di un anno, un crollo verticale pari al 20,9%, che gli aggiustamenti relativi agli effetti di calendario – il fatto che vi siano stati meno giorni lavorativi a marzo rispetto a febbraio 2013 – non hanno contribuito a modificare. Analoghi cali, dunque, anche nelle cifre relative alle produzioni.

Abrogati gli stipendi da ministro

 E’ stato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri il decreto che ha dato l’ ok per la sospensione ufficiale della rata IMU sulla prima casa prevista per giugno e per il rifinanziamento della Cig, la cassa integrazione in deroga, per la quale è stato stanziato un miliardo di euro.

>Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

>Stanziato per decreto 1 miliardo per la Cassa Integrazione

Ma questi, sebbene siano stati i più attesi, non sono gli unici provvedimenti contenuti all’ interno del decreto. Un terzo provvedimento, infatti, riguarda la riduzione dei costi della politica. E’ stato dunque ufficialmente abrogato il doppio stipendio per ministri e sottosegretari che già percepiscano l’ indennità parlamentare o il normale stipendio da dipendenti pubblici.

>Le risorse per il rifinanziamento della Cig

Tale misura, che era già stata annunciata dal Governo e dallo stesso Presidente del Consiglio, fornirà allo stato italiano un totale di 60o mila euro, che verranno subito impiegati per finanziare le spese per interessi derivanti dalle anticipazioni ai Comuni, che, sempre sulla base dello stesso decreto, perderanno per il momento il gettito previsto dal pagamento dell’ IMU.

Il premier aveva inizialmente ipotizzato che il taglio alle spese della politica potesse servire a finanziare la Cig, per la quale sono state tuttavia annunciate altre coperture.

Stanziato per decreto 1 miliardo per la Cassa Integrazione

 E’ stato approvato questa mattina in Consiglio dei Ministri il decreto che si aspettava da giorni per risolvere, una volta per tutte, la questione IMU e quella relativa alla Cig, la Cassa Integrazione in deroga. E se sul fronte IMU è stata decisa la sospensione della rata di giugno per la prima casa fino al prossimo 16 settembre, sul fronte degli ammortizzatori sociali sono state definite le risorse disponibili al provvedimento.

>Le risorse per il rifinanziamento della Cig

E’ stato infatti approvato lo stanziamento di un miliardo di euro per la ulteriore copertura delle mobilità dei lavoratori in cassa integrazione, miliardo che, come ha precisato anche lo stesso premier, Enrico Letta, saranno in parte presi dai fondi di produttività non utilizzati, con l’ impegno del Governo, però a ripristinare in un secondo momento i fondi stessi.

Giovannini fa il punto sul rifinanziamento della Cig

Sulla questione del reperimento delle coperture è intervenuto poi anche il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini, che ha aggiunto che si tratta in realtà di fondi di produttività destinati all’ erogazione nel 2014, e derivanti da accordi presi con le parti nel 2013. Ma il governo ne utilizzerà per il momento solo una parte che poi sarà reintegrata.

Della soluzione, però, si è dichiarato scontento Angeletti, segretario generale della UIL, che ha parlato di una Cig autofinanziata dai lavoratori stessi.

Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

 E’ stato approvato oggi, dopo lunghi giorni di attesa, il decreto che sancisce la sospensione ufficiale della rata IMU di giugno sulla prima casa. Il pagamento dell’ Imposta Municipale Unica sulla prima casa, infatti, è stato sospeso, questa mattina in Consiglio dei Ministri, fino al prossimo 16 settembre. Non ci sono state dilazioni, invece, per le seconde case e gli immobili di pregio.

>Rimandata la sospensione dell’IMU sui capannoni

Il decreto prevede inoltre che il Governo si impegni a varare la promessa riforma dell’ IMU entro il prossimo 31 agosto, o, in alternativa, sempre il 16 settembre, si pagherà quanto dovuto.

Per quanto riguarda poi la questione degli immobili destinati alle attività produttive, che nei giorni passati ha impegnato le pagine principali dei quotidiani, i fabbricati rurali hanno avuto la meglio sui capannoni industriali. Il decreto prevede infatti che la sospensione della rata IMU di giugno riguardi anche i terreni agricoli e i fabbricati rurali.

>Lo stop Imu solo sulla prima casa anche se…

Il premier ha però precisato che la futura riforma dell’ IMU dedicherà una attenzione molto forte al mondo delle imprese, per le quali saranno previste forme di deducibilità dell’ imposta pagata sugli immobili. Per i Comuni, inoltre, è stato applicato un meccanismo di salvaguardia, che consente di avere il 50% del gettito previsto dell’ IMU e l’ autorizzazione ad accrescere le anticipazioni di tesoreria il cui costo sarà a carico dello Stato.

Il miracolo del Sassuolo dipende da Squinzi

 Giorgio Squinzi è passato alla cronaca soprattutto come il presidente di Confindustria, colui che è riuscito a battere anche la concorrenza più strenua dei vari Sergio Marchionne, Luca Cordero di Montezemolo e via dicendo.

Quello che però pochi ricordano è l’amore di Squinzi per lo sport. Da presidente di Confindustria aveva dimostrato di avere ottimi contatti con il settore industriale e con i rappresentanti istituzionali e politici. Poi, il suo impegno nel ciclismo prima e nel calcio poi, hanno dimostrato la volontà di fare business.

La Francia ci prova con la supertassa per i calciatori

Il suo nome è legato in primo luogo alla Mapei, che aveva sponsorizzato un team ciclistico per moltissimi anni, quando però il suo patron si accorse che alcuni dei suoi ciclisti si dopavano, decise allora di abbandonare il mondo del ciclismo facendo perdere a questo sport uno dei maggiori sponsor del momento.

Shopping londinese per gli emiri

Orfano del ciclismo, Squinzi fu convito dai suoi clienti ceramisti ad entrare nel mondo del calcio diventando presidente del Sassuolo che qualche anno fa militava in serie C. Il suo debutto nel mondo del calcio è stato ottimo, anzi miracoloso, visto che la squadra, nel giro di un anno, anche grazie ai soldi del presidente usati per la campagna acquisti, è approdata in serie B.

Adesso ad un giorno dalla conclusione del campionato, si scopre che il Sassuolo giocherà l’anno prossimo nella massima divisione. Quello operato da Squinzi è un miracolo sportivo ed economico. Adesso, il futuro, è nell’acquisto di uno stadio.

Record del debito pubblico italiano

 Lo Stato si è indebitato raggiungendo dei livelli mai sfiorati in precedenza. Le entrate tributarie del primo trimestre dell’anno sono cresciute rispetto al 2012 fino a quota 84 miliardi di euro. Non si tratta di numeri dati a caso ma di elementi contenuti nel bollettino di Bankitalia.

L’industria italiana in cattive acque

Nel documento si spiega che il debito pubblico tricolore, a marzo, è salito fino a 2.034,725 miliardi di euro, sfiorando un nuovo record storico e sfondando la precedente soglia dei 2.022,7 miliardi di euro raggiunti a gennaio del 2013. Soltanto nel secondo mese dell’anno in corso il debito pubblico era sceso fino a 2017,6 miliardi.

L’austerity criticata dal basso

Il debito è aumentato nuovamente a marzo rispetto al mese precedente e questo incremento su base mensile, dice via Nazionale, dipende dal fabbisogno del mese di marzo che, per fattori stagionali, è aumentato, pur essendo controbilanciato dalla diminuzione di 3,8 miliardi di euro delle disponibilità liquide del Tesoro.

Se poi si fa un’analisi dei vari sottosettori dell’economia, si nota che da febbraio a marzo è cresciuto di 16,8 miliardi di euro il debito delle Amministrazioni centrali, così come è cresciuto di 0,2 miliardi di euro il debito delle Amministrazioni locali, mentre è rimasto invariato il debito degli Enti di previdenza.