Baretta rassicura i Comuni sui soldi dell’IMU

 Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha rilasciato al Messaggero una intervista in cui ha chiaramente assicurato che il Governo troverà i soldi necessari per la compensazione del congelamento della rata IMU di giugno.

Dai dividendi dello spread le risorse per l’IMU e la Cig

Come è noto, infatti, il provvedimento che il Governo Letta si appresta a breve a ratificare tramite decreto, avrà un costo complessivo di 2 miliardi di euro, 2 miliardi su cui le amministrazioni locali e i Comuni italiani sperano di poter contare, chiedendo garanzie in merito.

Il vero costo dell’IMU

Il sottosegretario ha inoltre affermato che il blocco dell’ IMU di giugno non dovrà assolutamente costringere le amministrazioni ad operare tagli sui servizi ai cittadini, altrimenti l’ intero provvedimento rischierebbe di trasformarsi in uno svantaggio.

I Comuni, ha continuato il sottosegretario, dovranno considerare la compensazione IMU come un anticipo di cassa che la futura legge di Stabilità avrà il compito di risolvere e definire, una volta che l’ Italia sarà uscita dalla procedura europea.

Per quanto riguarda, invece, il rifinanziamento della Cig, la Cassa Integrazione in deroga, Baretta ha confermato la necessità del recupero di circa 1 miliardo e mezzo di euro, come già annunciato da altri esponenti del Governo e la volontà di quest’ ultimo di procedere per gradi, in modo da non rendere necessaria alcuna manovra aggiuntiva.

Dai dividendi dello spread le risorse per l’IMU e la Cig

 Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni ha riferito ieri in Senato nel corso della discussione per l’ approvazione del Def, il Documento di economia e finanza, facendo luce su una eventuale possibilità per il recupero di quelle risorse necessarie a finanziare i provvedimenti – e le emergenze – del Governo Letta.

Il Senato dà il via libera al Def

Il Ministro ha infatti suggerito che l’ attuale calo dello spread, ovvero del differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi, unito alla relativa calma dei mercati finanziari e alla riduzione dei tassi di interesse delle ultime settimane, potrebbero fornire alle finanze pubbliche italiane quelle risorse utili a finanziare, ad esempio, il congelamento dell’ IMU e le nuove erogazioni relative alla Cig, la Cassa Integrazione in deroga.

Saccomanni conferma la Nota di aggiornamento del Def

Ma allora, sulla base delle ottimistiche previsioni del Ministro Saccomanni, quanti  soldi sarebbe in effetti possibile recuperare dal calo dello spread? Dal momento che il Def è stato redatto dal Governo Monti nel mese di aprile quando lo spread si collocava su circa 308 punti, i soldi che in previsione sarebbe possibile recuperare nei prossimi 3 anni ammonterebbero fino a 7 miliardi (entro il 2015).

Una cifra considerevole, dunque, che permetterebbe all’ Italia di risolvere non pochi problemi relativi al recupero delle risorse. Purché lo spread resti, appunto, lì dove si trova ora, cioè sotto i 260 punti.

Ecco i presidenti delle Commissioni parlamentari

 Dopo alcuni giorni di attesa e dopo una serie di incontri tenuti tra i principali esponenti delle forze politiche italiane della maggioranza (PD, Pdl e Scelta Civica), nella giornata di ieri, martedì 7 maggio sono stati finalmente decisi e diffusi i nomi dei presidenti delle Commissioni permanenti di Camera e Senato.

> Ecco la nuova squadra di governo

Con la nomina delle ultime poltrone, dunque, la squadra di governo di Enrico Letta dovrebbe così essere al completo, se non fosse per alcune nomine che restano al momento ancora di difficile soluzione per la mancanza di un accordo tra le parti contendenti.

La lista dei nuovi Ministri presentata da Enrico Letta

Mancano, ad esempio, ancora all’ appello il nome del presidente della commissione Giustizia del Senato, per il quale non si è trovato un accordo su Nitto Palma, candidato Pdl, e della cui nomina si ridiscuterà proprio questo pomeriggio.

Non è stato poi raggiunto un accordo neanche sui nomi dei presidenti delle Commissioni che di norma spettano all’ opposizione, ovvero la Commissione di vigilanza sulla RAI e il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR), sulla cui identità dovranno decidere nuovamente gli esponenti del Movimento 5 Stelle e di Sinistra Ecologia e Libertà.

Ecco quindi i nomi dei presidenti neo eletti:

I presidenti di Commissione eletti alla Camera

Francesco Boccia (PD) -> Commissione bilancio
Fabrizio Cicchitto (PdL) -> Commissione esteri
Daniele Capezzone (PdL) -> Commissione finanze
Giancarlo Galan (PdL) -> Commissione cultura
Francesco Paolo Sisto (PdL) -> Commissione affari costituzionali
Donatella Ferranti (PD) -> Commissione giustizia
Elio Vito (PdL) -> Commissione difesa
Guglielmo Epifani (PD) -> Commissione attività produttive
Pier Paolo Vargiu (Scelta Civica) -> Commissione affari sociali
Ermete Realacci (PD) -> Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici
Cesare Damiano (PD) -> Commissione lavoro
Michele Meta (PD) -> Commissione trasporti
Luca Sani (PD) -> Commissione agricoltura
Michele Bordo (PD) -> Commissione politiche UE

I presidenti di Commissione eletti al Senato

Anna Finocchiaro (PD) -> Commissione affari costituzionali
Mauro Marino (PD) -> Commissione finanze
Antonio Azzolini (PdL) -> Commissione bilancio
Pier Ferdinando Casini (UdC) -> Commissione esteri
Nicola Latorre (PD) -> Commissione difesa
Maurizio Sacconi (PdL) -> Commissione lavoro
Massimo Mucchetti (PD) -> Commissione industria
Altero Matteoli (PdL) -> Commissione lavori pubblici
Francesco Marinello (PdL) -> Commissione ambiente
Emilia Grazia De Biasi (PD) -> Commissione sanità
Roberto Formigoni (PdL) -> Commissione agricoltura
Andrea Marcucci (PD) -> Commissione istruzione e beni culturali.

Continua la crisi dell’editoria

 La crisi economica non dà pace al settore dell’ editoria. Continuano a spirare, infatti, venti di crisi sia per il gruppo RCS, sia per il gruppo Feltrinelli.

A RCS tira aria di crisi

Per quanto riguarda RCS, infatti, si apprende oggi da fonti finanziarie che se entro il 30 di giugno non verranno trovati dei singoli acquirenti per i 10 periodici cartacei che l’ azienda già da tempo ha messo in vendita (e cioè Novella 2000, Visto, A, Max, Astra, Ok Salute, Brava Casa, l’Europeo, Yacht & Sail e il polo dell’enigmistica), le testate verranno chiuse e ciò avrà come conseguenza la perdita di 110 posti di lavoro, tra cui 90 posizioni da giornalista.

Il Time è in crisi e vende People

Situazione di estrema precarietà anche per il gruppo Feltrinelli, che dal prossimo 10 giugno darà il via a 1.370 contratti di solidarietà della durata di un anno per altrettanti dipendenti dell’ azienda. L’ inizitiva riguarderà 102 punti vendita del gruppo e sarà finalizzata al recupero di 216 mila ore di lavoro annue, dal momento che l’ azienda ha sofferto nel 2012 un calo del 5% delle vendite nette, nonostante l’ apertura di altri punti vendita e anche il 2013 si prospetta come una anno particolarmente critico per il settore dell’ editoria.

L’economia italiana sommersa è pari al 21% del PIL

 La Visa ha recentemente diffuso i dati di una ricerca che scandaglia il mondo delle economie “sommerse” dei Paesi europei e i dati dello studio sono poi serviti a stilare una lista delle nazioni a più alto tasso di “nero”. 

Il fisco italiano è uno dei più “pesanti” d’Europa

Ebbene, in questa non molto edificante classifica l’ Italia è riuscita a guadagnare addirittura il terzo gradino del podio, posizionandosi per poco alle spalle di Turchia e Grecia, che hanno conquistato, rispettivamente, il primo e il secondo posto.

> Il gettito delle entrate tributarie nel primo trimestre 2013

Secondo la Visa, infatti, il volume dell’ economia sommersa italiana ammonterebbe ad un totale di 333 miliardi di euro, che costituiscono in realtà il 21% del PIL del Paese. Tanto per fare un utile confronto, i volumi di Turchia e Grecia arrivano invece rispettivamente al 27 e al 24% del relativo PIL, mentre si fermano molto dietro in questa scala le economie di altre nazioni europee come Francia, Germania, Svezia e Norvegia.

La ricerca della Visa prevede inoltre che nei prossimi mesi del 2013 il volume dell’ economia sommersa dell’ intera Europa raggiungerà il totale di 2.100 miliardi di euro, corrispondenti al 18,5% dell’ intera economia del continente.

Le principali cause di questo fenomeno sono, nell’ ordine, a detta degli esperti, il cospicuo uso del contante, il lavoro nero e non – dichiarato.

Mercato immobiliare italiano: il peggio è passato

Il mercato immobiliare in Italia ha perso molto terreno, soffrendo l’incombenza della crisi e l’incremento della tassazione degli immobili dopo l’introduzione dell’Imposta Municipale Unica.

Ora, però, il peggio pare sia passato. I risparmiatori italiani, a quanto pare, sono cautamente più ottimisti su ciò che riguarda il futuro andamento del mercato.

Stando ad un’analisi di mercato, il primo trimestre del 2013 vede un nuovo aumento del numero di chi pensa sia un buon momento per comprare casa. La propensione all’acquisto immobiliare torna a salire oltre la soglia psicologica del 50%, giungendo al 55%, ben sei punti percentuali in più rispetto ad un anno fa.

Siamo dunque dinanzi al primo risultato di un sondaggio sulla fiducia dei consumatori, il quale viene condotto trimestralmente su un campione di 12mila utenti del settore immobiliare.

C’è tuttavia da mettere in evidenza che cresce di 3 punti (al 72%) anche la percentuale degli italiani che ritengono che non sia un buon momento per vendere.

Per ciò che concerne la percezione dell’andamento dei prezzi degli immobili gli Italiani appaiono decisi: oltre il 60% del campione intervistato è convinto che questi caleranno ancora (era solo il 39,3% dodici mesi fa).

Il gettito delle entrate tributarie nel primo trimestre 2013

 Il Ministero dell’ Economia e delle Finanze (MEF) ha rilasciato oggi, attraverso il consueto bollettino, i dati relativi al gettito delle entrate tributarie italiane per il primo trimestre dell’ anno 2013.

Le entrate dello Stato italiano per i primi tre mesi dell’ anno sono dunque state pari a 87.756 milioni di euro e hanno dimostrato solo una leggera flessione dello 0,3% rispetto ai dati relativi allo stesso periodo dell’ anno precedente.

Il fisco italiano è uno dei più “pesanti” d’Europa

Il Ministero ha così commentato, di conseguenza, che “nonostante il marcato deterioramento del ciclo economico, il gettito del primo trimestre 2013 è rimasto sostanzialmente in linea con quello dell’ analogo periodo dell’ anno precedente”.

> Una service tax al posto dell’IMU?

Andando più nello specifico, le entrate dirette nel corso dei primi tre mesi di quest’ anno hanno subito un incremento del 5,9% rispetto al 2012, come anche il gettito dell’ Irpef, cresciuta del 2,0%, soprattutto in seguito all’ aumento subito dalle ritenute sui redditi.

In calo, invece, nel primo trimestre del 2013, le imposte indirette, per cui il Ministero ha registrato una diminuzione del 7,4% , risultato in particolare da una flessione dell’ IVA (-8,6%), che però risulta aumentare del 2,1% nel settore del commercio al dettaglio.

Un calo del 9,8% ha interessato poi l’ IRES, seguito da quello delle entrate relative ai giochi (-8,7%).

Le entrate tributarie risultanti dalle attività di accertamento e controllo hanno infine prodotto un gettito pari a 1.554 milioni di euro.

Draghi invita a ridurre la disoccupazione e la concentrazione dei redditi

 E’ stato un discorso dai toni marcatamente “sociali” quello tenuto oggi dal Governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, nello svolgimento della sua lectio magistralis presso l’ Università LUISS Guido Carli in occasione della cerimonia di conferimento della laurea in Scienze Politiche.

Il governatore ha infatti affermato che la condizione essenziale per ridurre il tasso di disoccupazione è l’ esistenza di una crescita duratura, crescita che agisce soprattutto a livello dell’ occupazione giovanile. In molti Paesi europei, invece, ha sottolineato Draghi, la disoccupazione ha raggiunto ormai livelli tali da incrinare la fiducia nelle aspettative di vita e da innescare fenomeni di protesta, anche distruttivi.

> La Bce taglia il costo del denaro allo 0,5%

Secondo il governatore della Bce, inoltre, nel corso degli ultimi venti anni l’ Europa è stata caratterizzata da un fenomeno di concentrazione dei redditi delle famiglie – cioè di concentrazione dei patrimoni e della ricchezza – che è andata a penalizzare le fasce più deboli. Sarebbe quindi d’ ora in avanti necessaria una più equa fruizione della ricchezza nazionale da parte di tutti gli individui, in modo da favorire il profilarsi di opportunità, successo economico e coesione sociale.

Le banche concedono ancora pochi mutui

Nel suo discorso Draghi ha infine confermato la disponibilità della Bce ad intervenire ulteriormente sul costo del denaro, se sarà necessario.

Oggi il voto sul Def

 E’ previsto per questo pomeriggio il voto per l’ approvazione del Def, il Documento Economico e Finanziario che l’ Italia dovrà presentare a breve al vaglio della Unione Europea.

Saccomanni conferma la Nota di aggiornamento del Def

Già nella giornata ieri, infatti, il Def è stato presentato, dal Ministro dell’ Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni alla Camera e in questa occasione lo stesso Ministro ha affermato che, dal punto di vista dell’ attuale Governo, il Documento di economia e finanza non è altro che il primo tassello di una serie di interventi che vedranno come secondo e terzo step l’ emissione di uno specifico provvedimento in merito all’ IMU e in merito alla Cig, la Cassa Integrazione in deroga.

Per Saccomanni le priorità sono gli esodati e la Cig

E’ infatti atteso, sempre nel questa corso di questa settimana – e si pensa addirittura per giovedì 9 Maggio, l’ emissione di quel decreto legge con cui il Governo Letta autorizzerà in maniera ufficiale la sospensione della rata di Giugno relativa all’ Imposta Municipale e, contemporaneamente, rifinanzierà quel miliardo e mezzo che è necessario per riattivare la Cig.

In seguito, per quanto riguarda gli impegni europei, l’ esecutivo dovrà presentare al Consiglio e alla Commissione Europea un aggiornamento del programma di stabilità che includa anche gli interventi strutturali di riforma che l’ Italia prevede di attuare.

Fiat investirà 7 miliardi in Brasile

 Il Gruppo Fiat è pronto ad ampliare il paniere degli investimenti oltreoceano. Questa volta si tratta del Brasile, per il quale sarebbe già pronto un piano dal valore di 7 miliardi di dollari.

Sempre più giù il mercato dell’auto

L’ Agenzia di stampa brasiliana Agencia Brasil ha infatti diffuso oggi la notizia che l’  amministratore delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, ha inviato al Presidente brasiliano Dilma Rouseff il resoconto di un piano di investimenti che prevede, entro il 2016, un impegno del Gruppo – sia su Fiat Spa che su Fiat Industrial – per circa 7 miliardi di dollari.

Il nuovo piano, in realtà, sviluppa una precedente strategia aziendale relativa al triennio 2011 – 2014, per la quale erano previsti già 4 miliardi di dollari, di cui costituisce una sorta di implementazione.

FIAT Industrial ripensa ai suoi conti

Gli investimenti previsti serviranno a finanziare non solo la costruzione del nuovo stabilimento industriale di Pernambuco, che entrerà in attività nel 2014, ma anche la produzione di motori e veicoli industriali.

In seguito a questa manovra, dunque, il gruppo Fiat aumenterà nel Paese il numero degli addetti diretti, che saliranno di 7.700 unità, mentre l’ indotto subirà un incremento per 12 mila posti di lavoro:  del resto il Brasile è il più grande mercato Fiat presente fuori Italia e il quarto più grande al mondo per il settore delle automobili.