Sempre più giù il mercato dell’auto

 Continua anche nel mese di aprile il trend negativo che ha investito il settore dell’ automobile da un po’ di mesi a questa parte.

Basta guardare, infatti, i dati relativi al gruppo Fiat (Fiat Group Automobiles), tutt’oggi ancora leader di mercato per avere un chiara idea della flessione che il mercato dell’ auto sta attraversando.

> Trattativa Fiat-Chrysler: la palla passa ai sindacati

Ad aprile, ad esempio, il gruppo ha potuto registrare il 14,4% delle immatricolazioni in meno, anche se la quota di mercato di Fiat è passata dal  28,75% di marzo scorso al 30,20% di quello di aprile.

L’epopea del titolo e dell’azienda Fiat

Questo nonostante le auto più vendute in Italia continuano ad essere sempre vetture del gruppo Fiat: nella top four si hanno infatti, nell’ordine, Panda, Punto, Ypsilon e 500, con Panda e Punto che risultano contemporaneamente anche le vetture più vendute del mese, con un totale di  9.300 esemplari per la prima e  di 6.400 unita’ per la seconda.

Non male, poi, i risultati ottenuti fino ad oggi dalla 500L, in costante crescita almeno nel suo settore con un totale di 2.400 immatricolazioni a soli pochi mesi dal lancio.

Non vanno del tutto male, però, in definitiva, neanche le performance del brand Lancia e di quello Alfa Romeo, con i modelli di punta Ypsilon, nelle diverse versioni e Giulietta.

La Bce taglia il costo del denaro allo 0,5%

 E’ finalmente arrivata quella decisione che nell’ Eurozona era attesa oramai da molti giorni. O almeno da quella parte dell’ Eurozona in cui ci si aspettava una ulteriore riduzione del costo del denaro, con buona pace, dunque, di Germania e Regno Unito.

L’UE divisa sulla questione spagnola e non solo

Mario Draghi e l’ Eurotower hanno, infatti, deciso ieri di abbassare di una altro quarto di punto il costo del denaro, che così raggiunge il suo minimo storico con un tasso che si attesta sullo 0,5%. L’ ultima operazione sui tassi, invece, risaliva al luglio scorso, quando ci si era accordati per un tasso dello o,75%. Ma la presenza, oggi, di una inflazione sotto controllo e il perdurare dell’ economia di crisi hanno indotto questo nuovo ritocco.

Angela Merkel sul problema dei tassi della Bce

L’ intenzione di Draghi e della Banca Centrale Europea, è, dunque, quella di rilanciare l’ approvvigionamento di credito nell’ economia reale, soprattutto per il settore privato, pesantemente a corto di liquidità. La Bce si è infatti dichiarata pronta ad intervenire di nuovo sul costo del denaro, qualora le condizioni economiche lo richiedessero, scendendo anche su tassi negativi,  ma a questo punto anche le banche dovranno fare la loro parte, allentando la stretta sul credito.

Ad aprile sale il fabbisogno dello Stato

 Nonostante i recenti sforzi e quelli degli ultimi mesi fatti in funzione di una riduzione delle spese relative ai conti pubblici e al peso della macchina statale, gli ultimi dati emessi dal Ministero dell’ Economia e delle Finanze, in relazione al fabbisogno dello Stato, non premiano probabilmente gli sforzi sostenuti.

Debito pubblico ancora sopra i due miliardi

Per quanto riguarda, infatti, il mese di Aprile 2013, il fabbisogno del Paese Italia ha raggiunto la cifra, piuttosto importante, di 11 miliardi, un dato ancora provvisorio per il momento, ma di sicuro impatto a confronto con quello che si era potuto registrare solo un anno fa, ad aprile del 2012, in cui le cifre del fabbisogno statale avevano di poco superato i 2 miliardi (2.025 milioni).

Fabbisogno

L’ aumento del fabbisogno statale nel mese di aprile 2013 sembra doversi però attribuire ad una serie di fattori, tra cui pesano in modo particolare le erogazioni per i rimborsi in conto fiscale (1700 milioni) e l’ anticipazione dei pagamenti delle amministrazioni centrali.

A questo quadro vanno aggiunte inoltre le spese sostenute per la sottoscrizione del capitale Esm – European Stability Mechanism –  e la mancanza delle entrate da parte degli enti soggetti ora alla tesoreria unica. Salvo questi fattori, dunque, avverte il Ministero stesso, il fabbisogno statale per questo mese sarebbe stato simile a quello dell’ anno precedente.

Saccomanni conferma la Nota di aggiornamento del Def

 Il neo Ministro dell’ Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, è stato ascoltato ieri dalle Commissioni speciali di Camera e Senato in merito ai più urgenti problemi economici che travagliano il Paese.

Per Saccomanni le priorità sono gli esodati e la Cig

Nel corso della seduta il Ministro ha confermato che il Governo inviterà all’ approvazione del Def, il Documento Economico e Finanziario che l’ Unione Europea è in attesa di ricevere e che contiene anche tutti i precedenti provvedimenti presi in materia di IMU – compresa la stabilizzazione dell’ imposta a partire dal 2014 –  ma ha anche aggiunto che il Governo stesso presenterà, in tempi utili per la chiusura della procedura di disavanzo eccessivo, la relativa Nota di aggiornamento.

L’IMU sarà sospesa a giugno e alleggerita

Il Governo Letta ha infatti annunciato in questi giorni la sospensione della rata dell’ IMU prevista per giugno e la sua futura rimodulazione: è probabile quindi che i nuovi provvedimenti decisi sul fronte IMU entreranno a far parte del contenuto della Nota.

Ma c’è di più. Il deficit, infatti, sarà costantemente tenuto sotto il 3%, ci saranno interventi per dare ossigeno a famiglie e imprese e si andrà avanti con la spending review per ridurre gli sprechi. Si cercherà, infine, di ridurre la pressione fiscale.

Da oggi le nuove banconote da 5 euro

 Dopo un attesa che si è protratta per diverso tempo, ecco finalmente arrivare, cioè arrivare ad avere ufficialmente da oggi corso legale le nuove banconote da 5 euro.

> Arrivano i nuovi euro

Da oggi, infatti, gli sportelli bancari e i bancomat di tutta Europa cominceranno a distribuire il nuovo conio delle banconote da 5 euro che le Autorità europee avevano deciso già da tempo di sostituire per ragioni di sicurezza.

Si presentano, infatti, leggermente diverse dalle precedenti queste nuove cinque euro in cui nell’ ologramma e nella filigrana campeggia la figura di Europa a cui la serie è ispirata.  Si tratta, in realtà, della raffigurazione della omonima eroina greca.

Tra le altre importanti novità vi sono però l’inserimento di trattini in rilievo per i non vedenti e il cambiamento del colore del numero 5, che passa da un deciso verde smeraldo ad un blu scuro, producendo un effetto cangiante.

Per il momento, infine, le nuove banconote da 5 euro continueranno a circolare in parallelo con quelle appartenenti alla vecchia serie.

> Le banconote da 500 euro saranno ritirate dalla BCE

Ancora si è, del resto, in attesa di conoscere il destino delle banconote di più alto valore tra gli euro, quelle da 500 euro, appunto, che potrebbero essere prossime anch’esse al ritiro per motivi connessi con la facilità di falsificazione e la poca praticità.

Dove trovare i soldi per il rinvio dell’IMU

 Se uno dei nodi e dei temi fondamentali del nuovo governo consiste nelle misure da prendere in relazione allo scioglimento della complessa faccenda dell’ IMU, quello che è certo che la questione potrà trovare una decisiva soluzione  solo in seguito ad una sua completa revisione.

L’IMU sarà sospesa a giugno e alleggerita

E forse il primo provvedimento in merito, il decreto legge che autorizzerà il rinvio della rata di giugno, arriverà per contribuenti e comuni proprio entro la prossima settimana.

Presto il decreto legge per il rinvio dell’IMU

Ma nel caso in cui la tassa sulla prima casa sia poi effettivamente rinviata, se non proprio destinata a scomparire, dove pensano e hanno intenzione PD e Pdl di andare alla ricerca dei soldi necessari a coprire quei 4 miliardi che mancherebbero dai bilanci dello Stato?

La ricetta proposta dal PD prevede di recuperare i soldi attraverso provvedimenti che servirebbero a produrre un gettito adatto a finanziare anche altre misure. Si parla, infatti, di tagli alla spesa pubblica, dunque revisione dei conti, e utilizzo dei proventi recuperati dalla lotta all’evasione.

Un po’ diversa, invece, la soluzione proposta dagli esponenti del Pdl. Qui si parla infatti di una eventuale tassazione dei capitali italiani nei forzieri delle banche svizzere e di un aumento della tassazione dei giochi e delle accise su alcolici e tabacchi

Presto il decreto legge per il rinvio dell’IMU

 Dovrebbe arrivare, con ogni probabilità, entro la prossima settimana il decreto con cui il nuovo governo illustrerà a contribuenti e Comuni le nuove modalità e le regole per il pagamento dell’ Imu 2013, tema che fin dai primi giorni di insediamento dell’ esecutivo è stato al centro del dibattito politico.

L’IMU sarà sospesa a giugno e alleggerita

Dopo le dichiarazioni del ministro degli Affari regionali, Graziano Del Rio e di quelle del Presidente del Consiglio Enrico Letta, infatti, contribuenti e Comuni attendono di ricevere in via ufficiale lo stop al pagamento della rata di giugno e le eventuali modalità per fronteggiare gli inevitabili problemi di cassa – pari a circa 2 miliardi di euro – che la sospensione dell’ IMU produrrà sui bilanci degli enti locali.

I cinque punti del programma economico di Letta

Per quanto riguarda, poi, al di là del contenuto del decreto, il destino da dare alla tassa sugli immobili in un prossimo futuro sono tre le possibili soluzioni al vaglio degli esperti:

1. la sostituzione dell’ IMU con una service tax, una imposta unica sui servizi e sulla casa in cui sarebbero compresi tutti i tributi

2. trasformare l’IMU in una specie di tassa federale legata alla rivalutazione della rendita catastale

3. una rimodulazione dell’imposta sulla base del reddito Isee e delle detrazioni per carichi di famiglia.

Le modifiche alla riforma Fornero

 Le dichiarazioni rilasciate negli ultimi  giorni dal neo Ministro del Welfare Enrico Giovannini e dal Presidente del Consiglio Enrico Letta tolgono ogni dubbio sulla volontà del nuovo esecutivo di apportare al più presto delle modifiche alla riforma del lavoro, la riforma Fornero, al fine di risolvere alcuni problemi relativi al mercato del lavoro italiano.

> Per Giovannini la riforma Fornero va cambiata

Letta annuncia modifiche alla riforma Fornero

Ma quali sono le modifiche che il Governo Letta ha intenzione di apportare alla Riforma Fornero? Ne ha parlato stamani Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro, spiegando quali saranno i principali interventi in cantiere per alleggerire e semplificare la rigidità del sistema fino ad oggi previsto.

Le modifiche, dunque,  interesseranno quattro aspetti fondamentali:

1. la riduzione degli intervalli di tempo obbligatori tra la fine di un contratto e l’inizio di un altro

2. la revisione del cosiddetto “causalone” (ossia della specificazione delle ragioni tecniche – organizzative – produttive che giustificano il ricorso a contratti flessibili

3. il potenziamento dell’ istituto dell’ apprendistato

4. la riduzione dei contributi per i titolari di partita Iva, che a detta dell’ ex Ministro è il vero peso che grava sulle spalle dei giovani.

Andando più nello specifico, dunque, le misure su cui i fedelissimi di Letta sono già a lavoro e che interesseranno probabilmente voce per voce saranno le seguenti:

1. dal punto di vista della tempistica dei contratti, saranno ridotti quelli intervalli di tempo che la riforma Fornero aveva fissato in un minimo di 60 giorni per i contratti con durata fino a sei mesi, e di 90 giorni per contratti superiori ai sei mesi

2. per quanto riguarda il cosiddetto causalone, saranno rese più blande le motivazioni necessarie per l’ attivazione dei contratti a tempo determinato oppure verrà generalizzata l’ acausalità

3. per l’ apprendistato la parola d’ ordine del governo è invece semplificazione, con l’alleggerimento degli oneri per i datori di lavoro e la resa del contratto ancora più conveniente, in modo che le aziende siano incentivate alla sua sottoscrizione

4. per quanto riguarda, infine, le Partite Iva, l’idea è quella di ridurre il cuneo contributivo al di sotto dell’ attuale 33%, sulla base di proposte che anche in precedenza erano state avanzate in Parlamento e che proprio in questo momento sono nuovamente discusse, nell’ ottica del reperimento delle risorse.

L’ obiettivo, conclude infine Treu, non è certo quello di uno stravolgimento generale, ma dell’ apporto di semplici modifiche volte a rendere la riforma più adeguata alla situazione del Paese reale.

Per Giovannini la riforma Fornero va cambiata

 Proprio ieri, Primo Maggio e giorno della Festa del Lavoro, il neo ministro del Welfare Enrico Giovannini ha annunciato la necessità di apportare delle modifiche alla riforma Fornero, la riforma che da qualche mese a queste parte aveva ridisegnato le norme del mercato del lavoro.

> Vademecum sulla riforma del lavoro – L’interpretazione

A queste dichiarazioni del Ministro Giovannini, poi, hanno subito fatto eco le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Enrico Letta, che da Parigi ha sostenuto la tesi della necessità di una maggiore flessibilità nel mondo dei contratti a termine.

> Letta annuncia modifiche alla riforma Fornero

Secondo il Ministro del Welfare Giovannini, infatti, la riforma Fornero è stata ideata e sviluppata per adeguarsi ad una economia di crescita. L’Italia, invece, in questo momento, si trova in un periodo di recessione e ciò impone dunque la necessità di rivedere alcuni contenuti della riforma.

Oltre alla modifica della riforma del lavoro, tra le priorità che bisogna affrontare al più presto per il Ministro vi sono il problema dell’ occupazione (e della disoccupazione) e quello della ripresa dei settori economici più colpiti dalla crisi. Il lavoro è, del resto, il nodo centrale del programma del nuovo governo e va risolto in tempi molto stretti e in un’ottica di crescita europea.

Letta annuncia modifiche alla riforma Fornero

 Il neo Presidente del Consiglio Enrico Letta si trova oggi a Parigi e, da qui, in conferenza stampa, alla presenza del Presidente francese Francois Hollande ha parlato della necessità di apportare delle future modifiche alla riforma Fornero, la riforma del mercato del lavoro, al fine di conferire maggiore flessibilità soprattutto ai contratti a termine.

> Cosa c’è in programma per la disoccupazione giovanile con il nuovo governo?

Quella che l’ Italia sta attraversando, infatti, è per Letta, almeno per quanto riguarda il mondo del lavoro, una fase piuttosto straordinaria in cui il Paese si trova a fare i conti con problemi di recessione.

> I cinque punti del programma economico di Letta

E’ probabile quindi che in questa situazione, in una situazione ancora di incertezza sulle prospettive di ripresa economica, le imprese siano piuttosto caute ad attuare assunzioni a tempo indeterminato. Per questo motivo, almeno fino a quando non troveranno consolidamento le attese prospettive di crescita, si potrebbe avvertire la necessità di rivedere i punti più rigidi della riforma Fornero.

Ora, quindi, bisognerà capire cosa modificare e dare maggiore stabilità alle norme del mercato del lavoro.

Ma la crescita stessa, ci ha tenuto a precisare infine il Presidente del Consiglio, non è una priorità e un problema solo italiano. Quello della crescita è un problema che riguarda l’Europa intera, che deve attuare su questo fonte politiche globali per far ripartire l’economia.