Le stime Ocse sull’economia italiana

 E’ stato recentemente presentato il nuovo rapporto Ocse che fa il punto sulla situazione economica italiana.

PIL, debito e deficit sono al centro delle valutazioni offerte dall’ istituzione parigina, che attraverso le voci del capo economista e del segretario generale, offre però anche il suo punto di vista sulla questione IMU.

> L’Ocse contraria alle modifiche all’IMU

Per quanto riguarda il PIL, dunque, l’Ocse prevede che per il resto del 2013 l’Italia potrà incorrere in una nuova contrazione di quest’ ultimo pari all’ 1,5% e che spiragli di crescita non sono auspicabili prima dell’inizio del 2014, in cui sarà forse possibile recuperare uno 0,5%.

> Pressione fiscale in aumento nei paesi dell’Ocse

E per l’incentivazione della crescita, l’Ocse trova utile il programma di riforme che sono state attuate nel Paese, anche se non è favorevole ad una completa interruzione delle politiche di austerity. E’ da escludere, ad esempio, l’interruzione del livello complessivo dell’ imposizione fiscale, perché per l’Ocse resta di fondamentale e prioritaria importanza la riduzione del debito pubblico, per sottrarre una volta per tutte il Paese alle oscillazioni dei mercati finanziari. Il rapporto debito – PIL, infatti, nelle sue previsioni è destinato a salire ancora fino al 134,2% nel 2014.

Per quanto riguarda infine il fronte deficit, anche quest’ ultimo per l’Ocse sarà costretto a subire un incremento fino al 3,8% nel corso del prossimo anno.

L’Ocse contraria alle modifiche all’IMU

 Nonostante l’ex premier Mario Monti l’ abbia recentemente considerata “una questione non degna dell’ attenzione quasi morbosa” che le si va dedicando in questi giorni, la possibilità della modifica o dell’ eliminazione totale dell’ IMU, l’Imposta Municipale sugli immobili, continua ad occupare i pensieri dei vertici di governo italiano e delle Istituzioni che con esso si relazionano.

> L’IMU sarà sospesa a giugno e alleggerita

Dopo le dichiarazioni pubbliche rilasciate sull’ IMU dai due Ministri Graziano Delrio e Dario Franceschini, senza contare poi le repliche piuttosto assertive di altri esponenti di governo, ora a parlare dell’ IMU è l’ Ocse.

> Le dichiarazioni di Franceschini sull’IMU

L’ Organizzazione parigina sostiene infatti che il taglio o la modifica dell’ IMU non sia al momento la questione prioritaria in Italia, dal momento che quest’ ultima deve comunque rispettare il forte vincolo di bilancio che ancora pesa sul suo futuro. In tali condizioni, dunque, non è possibile allentare la pressione fiscale ma è necessario continuare sulla strada della progressiva riduzione del debito e dell’attuazione delle riforme strutturali che servono al Paese.

La scelta migliore, dunque, secondo l’Ocse, sarebbe quella di ridurre le imposte sul lavoro, operando dei tagli sulle imprese in quel settore, come già fanno altri Paesi Ocse nel mondo.

Pronta la proroga per i bonus energia

 Il governo Letta, appena dopo aver giurato, aveva già le idee chiare su come convincere deputati e senatori a votare la fiducia. Sono state accolte dal premier una serie di proposte del centro destra e si è parlato soprattutto di tasse ed agevolazioni. La novità più interessante è stata quella legata all’IMU, a seguire la TARES ma è stata importante anche la scelta fatta sulle agevolazioni per le ristrutturazioni domestiche.

Riepiloghiamo brevemente i primi due interventi.

La lista dei nuovi Ministri presentata da Enrico Letta

Riguardo l’IMU Enrico Letta ha spiegato che il versamento dell’acconto dell’imposta municipale previsto per giugno del 2013 sarà sospeso. Poi i tecnici si interrogheranno sulle modifiche della tassa. Il centro destra spinge per l’abolizione dell’imposta ma il centro sinistra vorrebbe soltanto modificare il prelievo fiscale, dando una mano alle fasce deboli della popolazione.

Per la TARES, ormai, il discorso è chiaro: l’aumento dell’imposta scatterà soltanto da dicembre in poi e sarà equivalente a circa 0,30 euro per metro quadro. Entriamo quindi nel vivo delle agevolazioni per la ristrutturazione edilizia e per la riqualificazione energetica.

Il mercato approva il governo Letta

Sembra infatti che dopo l’aumento delle percentuali di spesa da portare in detrazione, sia prevista una dilazione dei termini d’accesso allo sconto del 50 per cento. Dal primo luglio, infatti, la detrazione dovrebbe essere soltanto del 36 per cento ma il governo Letta sta studiando un modo per estendere lo sconto del 50% per qualche altro mese.

Sindacati in piazza il 22 giugno

 Il prossimo 22 giugno a Roma si terrà una manifestazione di livello nazionale che coinvolgerà i membri di Cgil, Cisl e Uil per discutere sul tema del lavoro nonché sulle proposte necessarie al fine di liberarci dalla crisi: lo ha dichiarato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, giungendo quest’oggi presso la riunione dei direttivi dei tre sindacati.

L’ultima riunione unitaria degli organismi direttivi si era tenuta esattamente lo scorso 15 maggio del 2008, in occasione del varo della piattaforma per la riforma del modello contrattuale.

Luigi Angeletti, esprimendosi sul nuovo esecutivo ha sottolineato: “Le enunciazioni sono positive, il problema rimane quello di vedere se a queste seguiranno le decisioni. I governi li giudichiamo dai fatti, non dalle parole”. Poi, ha aggiunto: “Noi siamo pronti a chiedere che faccia alcune cose di vitale importanza, a partire dal lavoro e dal taglio dei costi della politica. Se le farà ci riterremo soddisfatti”.

In conclusione, riferendosi alle risorse necessarie finalizzate alla copertura delle richieste sindacali sul lavoro, Luigi Angeletti ha poi ribadito che si sta parlando “di modeste entità che non possono creare particolari problemi”. “Il vero problema è metterli nella direzione giusta perche’ solo così si può dare un segno forte circa la strada che si vuole intraprendere”.

 

La crisi mette in ginocchio la Sanità

 Casse sempre più vuote. Sono quelle del Sistema Sanitario Nazionale che negli ultimi anni ha visto sensibilmente diminuire le entrate derivante dal pagamento delle prestazioni da parte dei pazienti.

► Sanità a rischio e default per le Regioni

La colpa è della crisi che ha fatto diminuire i redditi degli italiani che, conseguentemente, hanno avuto accesso a maggiori esenzioni per reddito: dal 2011 al 2012 sono aumentate di circa 3 milioni, passando da 64 milioni a quasi 67 milioni.

I dati sono stati rilasciati dal Ministero della Salute e sono derivati dall’analisi del flusso delle ricette di specialistica ambulatoriale nel 2012. Stando a quanto riportato lo scorso anno circa il 70% delle ricette per esami, visite specialistiche, analisi di laboratorio, lastre, risonanze, ecografie e tutte le altre prestazioni di diagnostica strumentale è stato esentato dal pagamento del relativo ticket: su un totale di 207 milioni di prestazioni erogate, le esenzioni sono state 145 milioni.

► Autocertificazione per esenzione ticket sanitario per reddito

A livello territoriale le percentuali più alte di prestazioni erogate dal Sistema Sanitario Pubblico esentate dal pagamento del ticket si riscontrano nelle regioni del Sud Italia: 86% in Campania, 84% in Calabria, 82% in Puglia, 80% in Sicilia. La regione più virtuosa, in questa classifica, è il Trentino Alto Adige, dove la percentuale delle ricette sulle quali non si paga il ticket è del 53% (987 mila su 1,8 mln).

Italiani in vacanza per il ‘ponte’ del Primo maggio

 Circa 5,6 milioni di italiani si preparano a muoversi cogliendo al volo l’occasione che si presenta con il ‘ponte’ del primo maggio, il secondo in un brevissimo lasso di tempo.

In confronto al break della settimana scorsa, quello verificatosi in concomitanza con la giornata del “25 aprile”, si registra un dato fortemente in crescita. Un milione e trecento saranno le persone in più che si muoveranno. Malgrado ciò, rispetto al ‘ponte’ dello scorso anno occorre registrare una diminuzione della domanda dell’8,7 per cento. I dati sono analizzati dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, in seguito ad un’indagine effettuata da ACS Marketing Solutions dal 15 al 19 aprile.

Sono dunque 5,6 milioni gli italiani in partenza: di questi, il 93,4 per cento resterà in Italia (contro il 93,9 per cento del 2012); il 5,3 per cento farà un giro all’estero (un punto in meno rispetto al 5,4 per cento l’anno scorso) prediligendo nella maggioranza dei casi le più importanti capitali d’Europa. Chi invece resterà in Italia ha selezionato il mare come meta più ambita. C’è anche chi visiterà le città d’arte o ancora le località montane.

L’albergo rappresenta la forma preferita per questo periodo di soggiorno. C’è chi tuttavia, per risparmiare, si appoggerà in casa di parenti o di amici o presso abitazioni di proprietà.

La spesa media pro-capite, comprensiva di trasporti, cibo, alloggio e svaghi, si attesterà sui 255 euro (stabile rispetto al 2012): per l’esattezza, la spesa a testa sarà di 247 euro per chi resterà in Italia e di 450 euro per coloro che andranno all’estero.

Cifre che innescano un giro d’affari pari a circa 1,4 miliardi di euro (con una flessione del 12,5 per cento rispetto al 2012) ed una durata media della vacanza di 2,5 notti (contro 2,6 notti nel 2012).

Si verifica, pertanto, una minima flessione in linea con la crisi. Sconfiggerla è un obiettivo del nuovo esecutivo.

Da oggi è possibile sospendere il mutuo

 Il decreto “Salva Italia” ha recentemente rifinanziato, con un ulteriore gettito da 20 milioni di euro, il Fondo di Solidarietà del Tesoro per la sospensione delle rate del mutuo relativo alla prima casa.

> Torna il Fondo di Solidarietà per i mutui

Avevamo già avuto modo di segnalare, infatti, questa possibilità anche in un post pubblicato in precedenza. Ma ora il Fondo di Solidarietà è stato del tutto riattivato, e proprio da oggi, in via ufficiale, comincerà – per chi ne farà richiesta -ad erogare alle banche le cifre per la copertura del tasso di interesse applicato al mutuo.

> Le professioni giuste per ottenere un mutuo

Lo stop alle rate del muto è consentito a chi ha perso il lavoro e può avere una durata prolungabile fino  a 18  mesi. I mutui, tuttavia, non devono superare i 250 mila euro di importo erogato e i titolari di questi  ultimi non devono avere un indicatore ISEE superiore a 30 mila euro.

Possono accedere alle agevolazioni del Fondo di Solidarietà anche gli invalidi civili con invalidità non inferiore all’ 80% e i portatori di handicap.

I moduli per la compilazione della richiesta sono scaricabili dal sito del MEF (www.mef.gov.it), e poi vanno presentati direttamente presso la banca erogatrice del mutuo, che a sua volta provvederà a inviare la documentazione alla Consap.

Taglio dei costi della politica, si inizia dal Quirinale

 L’austerity potrà anche non essere l’unica soluzione per salvare il paese dalla crisi. Verissimo. Ma ci sono dei costi che lo Stato può abbattere e che non sono quelli per la Sanità, per l’Istruzione o per gli ammortizzatori sociali.

► Rehn e Constancio aprono a un rallentamento dell’austerity

Ne ha dato prova poche ore fa il nostro Presidente della Repubblica che ha emanato un apposito decreto per la riduzione dei costi del Quirinale. La proposta del decreto è arrivata dal Segretario generale  Donato Marra ed è subita stata accolta dal Presidente Napolitano.

Nello specifico si tratta di una riduzione del 15% dell’indennità di funzione del Segretario generale, del 12% dei compensi dei Consiglieri del Presidente della Repubblica, e del 5% delle indennità previste per il personale comandato e distaccato.

Un primo passo molto importante che sembra voglia porsi come esempio da seguire anche per tutte le altre amministrazioni politiche, in ordine di un ritrovamento della sobrietà e della credibilità della politica agli occhi degli italiani.

► Il Napolitano-Bis fa bene allo spread

Ma il rieletto Giorgio Napolitano non si è fermato qui ed ha dato mandato al Segretario generale di predisporre ulteriori misure per ridurre le spese del Segretariato generale, soprattutto per quanto riguarda gli oneri relativi al personale rispettando, comunque, quanto dettato dai contratti stipulati con i lavoratori e nel rispetto dei diritti sindacali.

Bankitalia prevede ancora rischi in Ue e in Italia

 La Banca d’ Italia ha recentemente pubblicato il proprio Rapporto sulla stabilità finanziaria in cui fa luce sul quadro economico e finanziario del Paese Italia nel contesto dell’ Unione Europea in cui è inserita e sui possibili rischi a cui sia la prima, sia la seconda possono andare incontro nell’ immediato futuro.

Impossibile cancellare l’Imu, lo dice Bankitalia

L’ Istituto sostiene dunque che sebbene le conseguenze più estreme si siano allontanate, l’ Eurozona e l’ Italia non sono ancora del tutto fuori  da possibili rischi per la stabilità finanziaria, e tra questi il più grave è quello rappresentato dalla possibilità che la recessione si protragga nel tempo e che i tempi della ripresa si allunghino.

Meno tasse e più crescita per Saccomanni

Sulle imprese, ad esempio, grava ancora il problema del credito, in cui domanda e offerta si influenzano negativamente a vicenda.

Per quanto riguarda invece le famiglie, queste ultime hanno visto progressivamente ridursi la propria ricchezza, dal momento che sono diminuiti i prezzi delle case e sono stati ceduti alcuni strumenti finanziari.

Sul fronte del debito pubblico, invece, la tensione si va piano piano allentando, anche attraverso il graduale ritorno degli investimenti stranieri.

In questo quadro, tuttavia, per Bankitalia, il problema dei pagamenti della P.A. resta di fondamentale importanza e di soluzione primaria secondo i dettami suggeriti dall’ Unione Europea.

I cinque punti del programma economico di Letta

Si articola in cinque punti l’attesissimo programma economico redatto dal nuovo Premier Enrico Letta, che aspetta solo di ricevere la fiducia di entrambe le camere per iniziare i lavori.

Un programma, il suo, finalizzato al conseguimento delle riforme, che con ogni probabilità sarà complicato da attuare. L’Italia versa in uno stato di emergenza economica, ma i problemi sono di varia natura.

Letta ha analizzato cinque parole chiave, al fine di coinvolgere imprese e consumatori e allontanare la crisi.

L’obiettivo principale del Premier e del nuovo governo è la crescita, come lui stesso dichiara: “Di solo risanamento l’Italia muore, servono politiche per la crescita”.

La crescita che deve partire naturalmente dal lavoro. A cominciare dalla riduzione delle tasse sul lavoro “stabile, sui giovani e sui neoassunti”, proseguendo attraverso ulteriori investimenti riguardanti l’apprendistato e incentivi a part time misti, per finire con la progressiva introduzione di nuove risorse giovani.

Per quanto riguarda nello specifico il tema delle tasse, da giugno ci sarà lo stop al pagamento dell’IMU in attesa di una revisione dell’imposta relativa agli immobili il cui sistema generale di tassazione deve essere rivisitato, e rinuncia a inasprire l’IVA.

Restano validi alcuni precetti cari al precedente esecutivo guidato da Monti, tra i quali la lotta all’evasione fiscale.

Bisogna poi risolvere l’ormai annosa questione esodati. L’impegno prioritario di Letta è quello di ravvivare il patto precedentemente rottosi con i soggetti in questione.

L’ultimo punto del programma riguarda il reddito minimo, a proposito del quale Letta dichiara che si potranno analizzare forme di reddito minimo per le famiglie bisognose con figli piccoli.

Il nuovo corso deve iniziare dai membri del Governo: per questa ragione Letta ha dichiarato che il primo atto del Governo sarà “eliminare lo stipendio dei ministri parlamentari che esiste da sempre in aggiunta alla loro indennità”.