Bulgari evade per 3 miliardi di euro

Gli ufficiali della Guardia di Finanza del comando provinciale di Roma hanno sequestrato, questa mattina, beni e altre disponibilità per un totale di 46 milioni di euro di proprietà della nota holding del lusso “Bvlgari“.

Lavorare da Bulgari

L’accusa è quella di aver evaso, a partire dal 2006 in poi, circa tre miliardi di euro di ricavi, attraverso la creazione di società in Olanda e in Irlanda, il cui scopo era appunto quello di aggirare le restrittive norme del fisco italiano. Personaggi ai vertici della direzione aziendale, quali Paolo e Nicola Bulgari, azionisti e soci storici dell’azienda, Francesco Trapani e Maurizio Valentini sono stati quindi tutti indagati dalla procura di Roma per dichiarazione fraudolenta.

Otto motivi per investire nelle azioni Tod’s

Le indagine delle Fiamme Gialle hanno portato alla luce il fatto che a partire dal 2006 la multinazionale si era servita di una cosiddetta Escape Strategy volta alla riallocazione dei margini mondiali di guadagno (cioè il differenziale tra i ricavi e i costi delle vendite) attraverso la creazione di controllate estere, situate in stati diversi dall’Italia, con lo scopo di fuggire il sistema di imposizione italiano. Nel caso specifico le società si trovavano in Svizzera, in Olanda e in Irlanda, paese con la pressione fiscale più bassa d’Europa, nel quale era stata creata appositamente la Bvlgari Ireland LTD, o Beire.

Morgan Stanley abbassa stime del Pil italiano

 Dopo che Fitch ha abbassato il rating del debito italiano da A- a BBB+ con outlook negativo, anche l’altra banca americana che si occupa molto di rating, la Morgan Stanley, ha deciso di ridurre la fiducia riposta fino ad ora nel paese e rivede al ribasso le stime di crescita.

Secondo Morgan Stanley, infatti, il Pil dell’Italia nel 2013 si abbasserà fino a toccare il -1,7%, contro un dato atteso dell’1,2%.

► Chiude male Milano dopo la bomba Fitch

Le motivazioni addotte dalle due banche sono pressoché uguali: lo stallo politico che si è creato nel paese dopo l’esito inconcludente delle elezioni potrebbe portare ad un ulteriore aggravarsi della recessione attualmente in corso.

L’instabilità politica probabilmente rimarrà, anche se la formazione di un governo dovesse avere successo. Questo potrebbe complicare la richiesta di un Omt, cioè un’eventuale assistenza finanziaria messa a disposizione da Ue e Bc.

Ma non basta. Infatti, secondo gli economisti della banca d’affari americana, c’è un buon 30% di probabilità che si verifichi una “paralisi politica durevole” che provocherebbe un calo del Pil previsto per il 2013 di quasi il 3%, una forte contrazione che perdurerà anche nel 2014.

► Il rating italiano in bilico

Una situazione dalla quale si può uscire solo nel caso in cui il governo che verrà formato, se verrà formato, sarà in grado di trovare un accordo su un pacchetto di riforme istituzionali, anche se le riforme economiche probabilmente saranno rinviate ulteriormente.

Ducati in crescita nel 2012

 La Ducati, in pista abbandonata da Valentino Rossi, ha vissuto un altro momento di gloria nel settore finanziario. Il gruppo di Borgo Panigale, infatti, controllato dall’Audi, la casa automobilistica tedesca, ha chiuso il 2012 con il fatturato in crescita.

Le previsioni di Intesa Sanpaolo sulle imprese

Si parla di un incremento del 16 per cento che si traduce in ricavi di oltre 600 milioni di euro. La crescita dell’azienda è stata spinta soprattutto dai mercati degli USA e dal mercato Far east, mentre ha confermato di essere in crisi l’Europa dove a trainare l’azienda ci ha pensato soltanto la Germania.

Insomma i motori Ducati piacciono ma soltanto all’estero e tutto il successo sembra dovuto all’intervento dell’Audi. L’incremento del fatturato è andato di pari passo con una crescita delle consegne di moto che, nel 2012, sono state più di 44 mila.

L’auto è in crisi ma la concessionaria fa i saldi

Negli Stati Uniti, in particolare la crescita della Ducati è stata sorprendente visto che rispetto al 2011 è stato messo a segno un buon +21 per cento. Adesso, per la Ducati, l’America rappresenta il primo mercato e a dirlo è proprio l’amministratore delegato dell’azienda che ripone fiducia anche nel Far East.

Soltanto per avere indicazioni sul futuro c’è da dire che il 2013 è iniziato con ottimi risultati.

Bollettino mensile BCE: Europa ancora in recessione

 L’Europa si trova ancora in una difficile fase economica, anche se si iniziano a vedere i primi segnali di stabilizzazione.

 

► La ripresa ci sarà dal 2014

La prima parte dell’anno continuerà ad essere caratterizzata dal rafforzamento degli indicatori di stabilità economica, per arrivare alla seconda parte del 2013 con un’economia che inizierà, realmente, a riprendersi, soprattutto grazie al ruolo centrale che giocherà l’export, sulla scia della crescente domanda mondiale.

Questa la sostanza del bollettino mensile emanato oggi dalla BCE, che però evidenzia come l’attività economica sarà molto influenzata dagli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori pubblico e privato dei vari stati membri. E su questo punto la BCE lancia un invito ai paesi membri per i quali il risanamento dei bilanci deve essere

parte integrante di un programma di riforme strutturali organico inteso a migliorare le prospettive per la creazione di posti di lavoro, per la crescita economica e per la sostenibilità del debito.

Le prove dei miglioramenti sul fronte della stabilità economica sono dati anche dai mercati: quello obbligazionario, infatti, ha manifestato un’ottima reazione alle aste regolari dei Tesori italiano e spagnolo.

 

► Germania contro la Banca Centrale Europea

Dato particolarmente importante che ha portato la Banca Centrale a esprimere un giudizio molto favorevole sul nostro paese: gli sforzi fatti dall’Italia per correggere il deficit pubblico potranno a breve essere premiati con la chiusura della procedura per deficit eccessivo aperta nei confronti del paese.

 

 

Calano consumi e occupazione nel settore alimentare

Anche il settore alimentare comincia a pagare gli effetti di una crisi che perdura ormai da troppo tempo. I consumi alimentari risultano infatti diminuiti di molto. Sono 20 i miliardi di euro persi in 5 anni, mentre l’occupazione configura una perdita di circa 5000 posti di lavoro durante lo scorso anno. Ciò si evince dai dati di Federalimentare inerenti all’andamento dell’industria alimentare nel 2012.

Dati

I dati parlano di tagli alla spesa alimentare relativi agli ultimi 12 mesi. Tagli del -3%, e dunque di circa 7 miliardi di euro.

I tagli arrivano al -10% se si prende in considerazione l’ultimo cinquennio.

Pagata la crisi

L’ultimo anno, per l’industria alimentare, è stato quello in cui la crisi si è fatta sentire maggiormente. Quello è che il secondo settore più produttivo, dopo il manifatturiero, paga la recessione dei consumi italiani.

Export

Le sfide sul mercato estero sono sempre più impegnative, anche se l’export tiene duro ed è ancora al + 8%. Senza dubbio, il Made in Italy continua ad avere il suo fascino in tutto il mondo, ma i problemi relativi all’intero sistema economico hanno colpito l’alimentare.

Di conseguenza, è stato inevitabile anche il crollo occupazionale. Il 2013, con ogni probabilità, non sarà foriero di cambiamenti in meglio. Non resta che stringere la cinghia e sperare che il settore alimentare regga l’urto.

 

Le agevolazioni fiscali per i disabili

 Per non perdere i benefici fiscali riconosciuti dalla normativa in vigore e consolidati nella legge di Stabilità, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la versione aggiornata della Guida alle agevolazioni fiscali per i disabili.

 Nessun cambiamento per le pensioni di invalidità

Il documento è disponibile in formato pdf e riassume tutti i benefici fiscali per i contribuenti disabili che hanno degli sconti sull’IRPEF e alcuni strumenti per abbattere il reddito imponibile. Secondo il sunto fornito da FiscoOggi, le novità più interessanti sono almeno tre: in primo luogo c’è l’aumento delle detrazioni IRPEF per chi ha figli carico, poi è stata ridotta al 4 per cento l’IVA agevolata per l’acquisto dei veicoli in leasing, infine sono state semplificate le certificazioni delle persone con disabilità.

► Nuovi sgravi Irpef

La legge 228/2012, nota anche come Legge di Stabilità, ha aumentato la detrazione di base per i figli a carico, quindi per ogni figlio portatore di handicap, dal primo gennaio 2013, si potrà ottenere uno sconto di 1620 euro se il bambino non ha ancora compiuto 3 anni, oppure uno sconto di 1350 euro se il figlio ha già spento le tre candeline.

Nella guida è rilevante anche la parte delle agevolazioni dedicata ai mezzi di locomozione, visto che è prevista l’applicazione dell’IVA ridotta al 4 per cento per l’acquisto di veicoli adatte ai portatori di handicap, c’è l’esenzione del bollo auto e la gratuità dell’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà.

Una giornata turbolenta per le borse di tutto il mondo

 È sempre difficile fare una panoramica della situazione delle borse se poi non ci si può soffermare su quel che accade nei singoli paesi, tuttavia chi ha seguito le oscillazioni di piazza Affari e dei suoi titoli, oppure chi ha seguito le vicende di Wall Street, ha sicuramente interesse alla trattazione dell’argomento.

Tutti i mercati sono preoccupati per la situazione del nostro paese, visto che il governo non è ancora stato formato e visto che, a livello europeo, si dice che gli italiani siano più ricchi dei tedeschi lasciando intendere che la distribuzione della ricchezza nel Vecchio Continente è diversa rispetto a quello che ci si aspetta.

Così, mentre la Germania va all’attacco della Banca Centrale Europea, il mercato tricolore reagisce con poca convinzione all’ultima asta di titoli di stato. Il Tesoro, infatti ha venduto in un colpo i 7,75 miliardi di euro di Bot a un anno, ma rendere i titoli appetibili, ha dovuto offrire agli acquirenti dei rendimenti più alti rispetto a quelli dell’asta precedente.

La domanda di Bot tricolore è stata 1,5 volte superiore all’importo offerto dal Tesoro, in rialzo rispetto a quello che avevano visto a febbraio. Oggi saranno venduti all’asta anche i Btp per un importo analogo.

Chiude male Milano dopo la bomba Fitch

I titoli italiani, intanto, soffrono e molto dipende dal downgrade di Fitch che non ha ritenuto valida la tesi di Krugman e delle banche d’affari fiduciose sulle sorti del nostro paese.

► Krugman parla dei problemi dell’Europa

Non si cresce se scende soltanto l’inflazione

 Fino a questo momento abbiamo fatto una panoramica della situazione finanziaria del paese, quasi idilliaca con Lottomatica che cresce e sta per cambiare nome, la Ducati in crescita nel 2012,  la notizia che cresce l’utile di Enel Green Power e Intesa Sanpaolo chiude il bilancio con buoni risultati.

Eppure se gli investitori hanno in parte lasciato il nostro paese, qualcosa che non va ci deve essere. Basta andare a spulciare le notizie che riguardano i salari degli italiani e l’inflazione. Si scopre infatti che se anche l’inflazione è in una fase calante, non corrisponde ad un aumento dei salari e quindi i miglioramenti delle condizioni dei cittadini che vivono l’economia reale, tutto sommato è ancora drammatica.

L’ultima relazione disponibile sull’argomento spiega che i salari nel 2012 sono cresciuti come lo avevano fatto nel 2000 ma questo non ha consentito di andare di pari passo con l’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi. Ora i prezzi hanno rallentato la corsa, ma non abbastanza per produrre un miglioramento tangibile.

L’Istat, autore della ricerca, spiega che anche a febbraio 2013, i prezzi sono cresciuti dell’1,9 per cento su base annua. Si tratta di un incremento che è il minore dal dicembre 2010. Una frenata che però non fa il paio con l’aumento dei salari che crescono soltanto dello 0,1 per cento.

Intesa Sanpaolo chiude il bilancio con buoni risultati

 Forse è vero che questa crisi che ha ossessionato gli italiani inchiodandoli alle oscillazioni dello spread, non è poi così feroce come sembra, visto che sono numerose le aziende che in questi giorni stanno chiudendo i bilanci e tracciano un resoconto positivo del 2012.

Lottomatica cresce e sta per cambiare nome, la Ducati in crescita nel 2012 e cresce anche l’utile di Enel Green Power. Questo scenario non poteva far prevedere però che ci fossero buone indicazioni anche dal mercato finanziario dove i titoli bancari hanno dimostrato tutta la loro fragilità.

Intesa Sanpaolo, per esempio, ha spiegato di aver guadagnato nel 2012, ben 1,6 miliardi di euro proponendo ai suoi azionisti un dividendo di 5 centesimi per azione. Il guadagno c’è stato nonostante nell’ultimo trimestre dell’anno siano stati persi 83 miliari di euro, legati alle perdite dell’azienda all’estero e al deprezzamento di una controllata.

Cucchiani, l’amministratore delegato di Intesa, ha sottolineato l’influenza del deprezzamento di Telco e i cali di fatturato in Ungheria e in Ucraina ma ci ha tenuto a specificare che questi “passi falsi” non hanno un gran contraccolpo, visto che l’azienda ha chiuso in crescita.

La solidità minacciata nel 2011 dall’inizio della crisi, è stata una specie di stimolo a fare bene nel 2012 e i buoni risultati, colti l’anno scorso, aprono uno squarcio anche nel 2013: sarà un anno in cui se anche non ci fosse crescita, sarebbero almeno confermate le performance già raccontate. Dopo le dichiarazioni e i dati, il titolo Intesa Sanpaolo, in borsa, è schizzato alle stelle.

Cresce l’utile di Enel Green Power

 Lottomatica cresce e sta per cambiare nome, poi dobbiamo valutare positivamente anche la Ducati in crescita nel 2012, ma c’è un’altra azienda che nel 2012, nonostante la crisi, ha saputo resistere e fare bene: Enel Green Power.

Enel fino a qualche anno fa, prima delle liberalizzazioni, era il monopolista elettrico. Da quanto ha perso questa posizione, ha dato vita anche ad una serie di spin off che hanno coltivato porzioni di business aziendali. Uno di questi è Enel Green Power che ha raccolto sotto un unico marchio, tutte le attività svolte nel campo delle energie rinnovabili.

L’azienda ha poi continuato a crescere e lo ha fatto assicurando alla casa madre un bel po’ di dividendi, si parla di circa 100 milioni di euro. Un ottimo risultato se si va alle origini dell’impresa, a quando l’azienda è stata creata per ridurre il debito di Enel sfruttando il settore delle rinnovabili completamente in espansione.

Enel Green Power, adesso, è una specie di portafoglio infinito per la casa madre e rispetto al 2012 può vantare risultati grandiosi visto che il fatturato è salito fino a 2,68 miliari di euro, un aumento del 14,6 per cento che non tiene nemmeno conto dei proventi non ricorrenti.