Prolungati gli studi di settore

 L‘Agenzia delle Entrate lascia sempre aperto un canale di comunicazione telematica per consentire ai cittadini, o meglio ai contribuenti, di chiarire la loro posizione nei riguardi del fisco. In genere questo canale si coniuga con gli studi di settore e dura per un periodo di tempo limitato.

L’Agenzia delle Entrate in video

Il canale telematico che è stato aperto il 27 novembre 2012 sta per chiudersi ma i contribuenti che sono stati contatti dall’Agenzia delle Entrate per motivare il fatto che avevano dichiarato meno ricavi di quelli previsti dall’Erario, nel 2011 e nel 2010, hanno ancora un po’ di giorni a disposizione.

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Gli studi di settore hanno interessato le imprese, i professionisti, ma anche i lavoratori autonomi che avevano dei ricavi disallineati rispetto a quanto emerso dagli studi di settore. Tutte le comunicazioni dovranno essere inviate entro il 28 febbraio 2013. Chi non avesse intenzione di approfittare dell’occasione ha comunque altri strumenti di dialogo con l’Agenzia delle Entrate che sono le Note aggiuntive di Gerico.

Gli studi di settore, stando a quanto spiega FiscoOggi, sono delle opportunità da cogliere al volo visto che oltre al fatto che poi, se le risposte dei contribuenti sono esaustive, s’interrompe la verifica dell’Erario, ma anche perché il lavoro degli accertatori è più efficace.

I contribuenti inseriti negli studi di settore, in generale, devono informare l’Amministrazione sui fatti che hanno portato alla non congruità dei dati.

L’Agenzia delle Entrate in video

 Il sito dell’Agenzia delle Entrate deve essere a disposizione di tutti i contribuenti, anche di quelli stranieri, anche di quelli che non sono molto esperti nella navigazione in internet. Per loro l’Erario ha pensato ad una serie di video esplicativi multilingue che parleranno di moltissimi argomenti.

 Fisco e INPS uniti contro l’evasione

Il primo tema all’ordine del giorno è il codice fiscale. I filmati sono stati realizzati grazie anche all’aiuto dell’equivalente spagnolo delle Entrate e da un funzionario della nostra amministrazione finanziaria. Tutta l’operazione, tanto per restare in tema di spending review, si affretta a dire FiscoOggi, non è costata nulla.

Per raggiungere il canale con i video dedicati al codice fiscale è necessario accedere al canale Youtube dell’Agenzia. I primi video disponibili sono in lingua straniera. Prima che fossero tradotti, c’era comunque la possibilità di mettere i sottotitoli. Poi la decisione di iniziare con la traduzione del video originale nelle lingue più comuni tra i cittadini stranieri presenti in Italia: lo spagnolo e l’italiano.

Codice tributo per le irregolarità dei tabaccai

Questa attenzione alla platea dei lavoratori stranieri presenti nel nostro paese, agevola i buoni rapporti con l’amministrazione finanziaria e riduce le occasioni di frode.

Per quanto riguarda il codice fiscale, le semplici domande cui si cerca di dare una risposta sono: così il codice fiscale, come si richiede, a chi rivolgersi quando a chiedere il codice fiscale sono i cittadini stranieri e che documenti bisogna presentare.

Piazza Affari è crollata

 La tensione accumulata faceva presagire un cambiamento di rotta e dopo i rialzi degli indici che hanno condito la campagna elettorale, arrivati alla prova generale delle elezioni, Piazza Affari ha ceduto. In parte ha contribuito a questo crollo anche l’annuncio della BCE.

Le sfide economiche per l’Italia

Mario Draghi, infatti, ha detto che tra tutti gli stati membri dell’Unione, il più aiutato dall’Europa è stato l’Italia. Wall Street, in attesa di conoscere il nuovo interlocutore italiano, perde terreno, con la preoccupazione che la FED stoppi davvero il piano d’acquisti mensile di un buon numero di Bond.

In Germania tornano a credere nella crescita

Il Dow Jones ha lasciato lo 0,35 per cento sul terreno e il Nasdaq ha perso anche l’1,04 per cento. Lo S&P’s, infine, è calato dello 0,7 per cento. Sui listini europei la situazione non è stata certo più felice visto che gli indici del Vecchio Continente sono stati travolti dalle vendite.

Inflazione e stabilità dei prezzi nel discorso di Draghi

La peggiore performance se l’è aggiudicata Piazza Affari che, complice l’incertezza del risultato elettorale, è arretrata del 3,13 per cento lato Ftse Mib. A condizionare i listini italiani ci cono stati i ribassi delle banche che hanno contribuito anche all’aumento dello spread fino a quota 290 punti.

L’unica Blue Chip positiva è rimasta Parmalat, vista la voce relativa alla possibile maxicedola per gli azionisti. Cresce anche Ti Media, sotto l’onda dell’accordo Telecom-Cairo per La7.

The Guardian parla di pro e contro dell’Italia

 Prima in Financial Times, poi il Guardian. Molti giornali stranieri si sforzano di suggerire ai politici che sono pronti alla sfida elettorale, l’agenda dei problemi da risolvere, puntando sui lati positivi che il nostro paese sa esprimere. Interessante il punto di vista del Guardian che potrebbe influenzare in qualche modo il sentiment verso il nostro paese.

Le sfide economiche per l’Italia

Secondo il giornale britannico, in Italia ci sono sei cose sbagliate, sei problemi che dovrebbero essere risolti in modo più urgente degli altri.

Sicuramente il primo problema è quello economico, visto che il paese versa in una situazione di recessione che dura da troppo tempo: circa dieci anni di declino che fanno sorgere la necessità di un’inversione di tendenza. La disoccupazione, infatti, ha superato l’11 per cento e la disoccupazione giovanile è andata a finire al 36 per cento. Per non parlare del rapporto elevatissimo tra il debito pubblico e il Prodotto interno lordo. Il governo tecnico, dice il Guardian, ha tamponato le ferite, ma adesso è necessaria la ricostruzione.

Il FT parla delle sfide del prossimo governo

Il secondo punto su cui lavorare è il trattamento delle donne, che sono scese in piazza per protestare contro Berlusconi, ma che al di là dell’ex premier, sono trattate bene, non sono presenti in politica, sono svalutate nel contesto economico lavorativo.

Gli altri punti del programma del Guardian per l’Italia, riguardano: il sistema giudiziario, la corruzione e la criminalità organizzata, la politica e la divisione ancora troppo marcata tra nord e sud del paese.

Paura per il lunedì prossimo

 La prossima settimana di scambi s’inaugura all’ombra del risultato delle elezioni politiche nel nostro paese. Anzi, a dire la verità, lunedì non ci saranno ancora i risultati, se non a fine giornata quando, si spera, tutti i seggi avranno concluso le operazioni di spoglio.

Elezioni e ripresa sono indipendenti

Se l’attesa delle elezioni ha generato un clima di forte instabilità nel nostro paese da un mese a questa parte, la tensione salirà alle stelle nell’ultimo giorno che coincide con l’apertura di una nuova settimana finanziaria. In più c’è da considerare che i risultati delle nostre urne faranno luce anche sui prossimi assetti europei. Molti nell’UE temono la rielezione di Berlusconi ma si augurano che sia scelta dagli elettori la soluzione di stabilità.

Le previsioni di Intesa Sanpaolo sulle imprese

Nei salotti buoni della televisione italiana è stato celebrato il matrimonio del PD di Bersani con il centro moderato di Monti, ma al di là della buona possibilità di essere in maggioranza alla Camera, c’è da considerare quel che succederà al Senato. L’ago della bilancia italiana è proprio nella cosiddetta “camera alta”.

A livello finanziario è stato reso noto che l’Italia ha già venduto il 13 per cento dei bond che si aspettava di vendere in un anno, praticamente 24 miliardi di euro su 187. I movimenti più interessanti, quindi, potrebbero essere registrati sui BTp. Questa la previsione dei Saxo Bank.

L’Italia ottiene più sostegno degli altri

 Ieri è stata una giornata molto nervosa per i mercati anche in conseguenza dell’aumento dell’incertezza legata al risultato elettorale. Le piazze hanno oscillato un po’ rimanendo nei confini negativi, poiché la Fed americana ha deciso di interrompere il programma di stimoli all’economia d’Oltreoceano. Fino a questo momento aveva schedulato l’acquisto mensile di 85 miliardi di bond.

A questa notizia negativa si sono uniti i dati relativi al PMI europeo che – a febbraio – è sceso dai 48,6 ai 47,3 punti. La BCE, da parte sua, in risposta agli annunci della FED ha soltanto parlato dell’utile netto del 2012 che ammonta a 998 milioni di euro.

Le sfide economiche per l’Italia

Mario Draghi, nel presentare i risultati della Banca Centrale Europea, ha ribadito che l’Italia, tra tutti gli stati membri, è stato il paese più attivo nel programma di titoli di Stato, con 102,8 miliardi di euro. Soltanto dietro di noi troviamo sia la Spagna, sia la Grecia, ma anche il Portogallo e l‘Irlanda.

Il FT parla delle sfide del prossimo governo

Con un orientamento estremo alla trasparenza, la BCE ha pubblicato gli stipendi dei “dipendenti” della Banca Centrale illustrando che Mario Draghi, ad esempio, guadagna più del doppio di quello che si mette in tasca il suo collega americano Ben Bernanke.

L’Italia ottiene più sostegno degli altri

Piazza Affari, data la notizia, crolla cedendo oltre il 3 per cento e riportandosi con lo spread a 290 punti.

Prestito per liquidità di Fiditalia

 Se avete bisogno di liquidità, potete averla senza ipotecare casa, chiedendo un prestito a Fiditalia che offre al momento uno dei prodotti più convenienti del settore. Il prestito FIDIAMO è rivolto ai lavoratori dipendenti che possono vantare un’anzianità lavorativa di almeno 2 anni.

Sui prestiti per liquidità va meglio IBL

L’importo finanziabile  non è nemmeno molto esiguo visto che si parla di una cifra variabile da 3000 a 30.000 euro da rimborsare in un periodo che oscilla tra i 24 mesi e i 60 mesi. Quest’ultimo limite temporale non può essere superato per i prestiti che non superano i 10 mila euro, per gli altri è ipotizzabile e negoziabile un allungamento del piano di rimborso.

Pitagora pensa alle piccole spese domestiche

Il TAN proposto da Fiditalia è al 10,10% e bisogna aggiungere l’imposta di bollo sostitutiva di 14,62 euro che sono addebitati interamente sulla prima rata. Annualmente, poi, è necessario corrispondere 3,01 euro. Le spese assicurative, sono facoltative ma nel preventivo fatto da PrestitiOnline sono già previste. Si tratta dello 0,14% del capitale finanziato per i rimborsi fino a 66 mesi e si parla dello 0,08% per i capitali rimborsati in tempi maggiori.

Liquidità in prestito con le offerte di prestiti

Per accedere a questo genere di prestito è necessario presentare in una delle filiali, la fotocopia del documento d’identità e del codice fiscale, le ultime tre buste paga per i dipendenti, l’ultimo modello Unico se si è lavoratori autonomi e il cedolino pensione se il richiedente ha un assegno previdenziale.

Le migliori proposte di mutuo di Mutuisupermarket

 Mutuisupermarket ha fatto una ricognizione delle migliori proposte di mutuo presenti in rete ed ha individuato la soluzione maggiormente conveniente sia per i tassi fissi, sia per i variabili, sia per i variabili con tetto massimo.

ING Direct: surroga a tasso variabile

Il miglior variabile è quello di WeBank che offre un TAEG al 3,29%, risultante della somma tra uno spread al 3 per cento e  l’Euribor a 3 mesi. In ordine di convenienza, al secondo posto, si piazza la proposta di ING Direct che propone un TAEG del 3,30% e sul terzo gradino del podio troviamo il 3,52% di BNL. Per un mutuo tipo di 140 mila euro da rimborsare in trent’anni, le rate d’ingresso saranno rispettivamente di 607,22 euro, di 595,65 euro e di 614,68 euro.

Webank competitiva con il mutuo variabile

Se invece si vuole stare più tranquilli con un mutuo a tasso variabile con cap, il prezzo da pagare è superiore e i TAEG migliori sono quelli di WeBank con il 3,81%, BNL con il 3,92% e CheBanca! sempre con il 3,92 per cento anche se nel caso di queste ultime due banche il prezzo della rata cambia di circa 80 euro.

Scopri la convenienza del mutuo variabile BNL

Infine, se il tasso che maggiormente si addice alle vostre capacità di spesa è un fisso, allora sappiate che la migliore proposta è quella di WeBank con il 5,64% cui segue il TAEG al 5,91% di BNL per concludere con il 6,12% di Cariparma.

Elezioni e ripresa sono indipendenti

 Le elezioni generano attesa e l’instabilità nell’aria non attira gli investimenti ma questo non vuol dire che ci sia un legame diretto anche con l’economia reale del nostro paese. Infatti, se il mondo della finanza spera di venire presto a capo del governo e del parlamento italiani, lo stesso non possono dire gli industriali.

Le previsioni di Intesa Sanpaolo sulle imprese

Per loro il percorso si fa di giorno in giorno più tortuoso. Infatti, come dice anche Intesa Sanpaolo, entro il 2013, il 20 per cento delle aziende italiane chiuderà i battenti, una PMI su cinque, dichiarerà il fallimento. Il risultato delle elezioni, ormai sembra chiaro, non riuscirà ad invertire questa tendenza.

L’accordo europeo sui bilanci degli stati membri

Il declino economico tricolore non è ancora arrivato al capolinea e il prossimo governo dovrà comunque ereditare una sfida: rendere l’economia italiana competitiva sullo scacchiere europeo ed internazionale. Per far sì che la sfida sia portata a termine, gli investitori si augurano la vittoria di una coalizione di centro sinistra, guidata da Pier Luigi Bersani e sostenuta dall’ex premier tecnico Monti e dalla compagine moderata.

Uno scenario come questo è possibile, dicono alcuni sondaggisti, al 50-60%. Un neo che oscura la possibile maggioranza del PD è legato agli scandali finanziari del Monte dei Paschi dove il coinvolgimento del management di sinistra è stato eccessivo.

L’accordo europeo sui bilanci degli stati membri

 L’Europa prova a risorgere e lo fa mettendo un po’ d’ordine nella normativa comunitaria. In questo momento, archiviate le questioni monetarie sollevate prima e durante il G20, l’UE si concentra sui bilanci. Alla Commissione Europea è stato assegnato un maggior potere di controllo e coordinamento delle politiche di bilancio dei paesi membri dell’Unione e le regole definite potrebbero essere in vigore già a partire dal 2014.

Saldo positivo per l’export italiano

Secondo il Commissario europeo agli Affari economici e monetari, in Europa, questo provvedimento, è da salutare come un rinforzo all’attività di governance. Un modo per rendere più stringenti gli interventi sul deficit pubblico. Il pacchetto di provvedimenti che è stato approvato, prevede che si costituisca un gruppo di esperti che devono garantire all’Europa di uscire dalla crisi del debito.

Draghi ripete ancora che non c’è una guerra di valute

L’Italia, che dovrebbe essere uno dei paesi maggiormente interessati dall’iniziativa europea, in questo momento non può occuparsene, perché al centro del dibattito c’è l’attesa per le elezioni politiche. Tutti, in ogni caso, si augurano che il vincitore della competizione, il prossimo premier, sia sostenuto e garantisca un governo stabile, in grado di affrontare i nodi strutturali dell’economia del Belpaese.

Si tratta di una conditio sine qua non riportare gli investimenti nel nostro paese. E a niente serve insistere sul fatto che l’euro scoraggia le iniziative, visto che l’apprezzamento della moneta unica e la corrispondente svalutazione di dollaro e yen, non sono collegate al calo delle esportazioni.