Lettera di Berlusconi sulla restituzione dell’Imu è una truffa secondo Il Pd

La campagna elettorale sta finendo con le elezioni politiche che ci saranno Domenica e Lunedì. Una delle protagoniste di questa campagna elettorale è stata l’Imu che tutti i partiti hanno dichiarato di volere ritoccare, abbassare o eliminare. Quello che si è dichiarato circa l’eliminazione dell’Imu è stato Silvio Berlusconi, che ha ricevuto anche critiche e accuse da più parti.

A Portofino si paga l’Imu più alta d’Italia

Berlusconi ha parlato di restituzione dell’Imu, anche se non è chiaro dove troverà i fondi per questa operazione e quindi se è solo una promessa elettorale. Ora Berlusconi ha anche inviato una lettera agli elettori con tanto di indicazione di mittente, e la scritta in grande “Avviso importante rimborso Imu 2012”. Una trovata che ha scatenato la rabbia degli altri partiti e candidati a queste elezioni. Molti parlano di truffa, mentre Berlusconi continua nella sua campagna elettorale aggressiva nella speranza di recuperare il consenso.

Oltre alla lettera sulla presunta restituzione dell’Imu, dove c’è scritto “modalità e tempi per accedere nel 2013 al rimborso dell’Imu pagata nel 2012 sulla prima casa e sui terreni e fabbricati agricoli”, le persone hanno ricevuto anche una seconda lettera. Questa spiega quello che ha fatto Berlusconi nei suoi governi precedenti.

Una mossa ardita che, come detto, ha suscitato la rabbia degli altri partiti. Bersani a parlato di “imbroglione”, la Finocchiaro di “una truffa peggiore del contratto con gli italiani” e Zanda di “un imbroglio diretto a ingannare gli italiani onesti e in buona fede”. Casini dice agli italiani di rispedirla al mittente e Mascia, candidato alle regionali del Lazio nelle liste di Rivoluzione Civile, ha detto: “Domani mattina alle 12 presenterò alla Procura della Repubblica di Roma un esposto per chiedere l’eventuale verifica di voto di scambio”.

Decreto attuativo per le ZFU

 E’ dal 2006 che si parla di Zone Franche. Un progetto da sempre voluto da tutte le compagini politiche che però non è mai riuscito a decollare veramente e che ora viene riproposto, prima dal decreto crescita bis del governo tecnico e adesso con il decreto attuativo firmato in questi ultimi giorni dal Ministero dello Sviluppo Economico e da quello dell’Economia.

L’obiettivo del piano è di individuare le aree che potranno essere considerate delle zone franche e, allo stesso tempo, proporre un programma di incentivi e agevolazioni per le micro e piccole imprese da finanziare con i fondi europei del periodo 2007-2013 e con le risorse regionali.

Quali sono le zone franche?

Nel complesso nel decreto attuativo sono state individuate 44 zone franche, tutte situate nelle regioni del sud della penisola. Per la Campania ci sono Napoli, Mondragone, Aversa, Benevento, Casoria, Portici (centro storico e zona costiera), San Giuseppe Vesuviano, Torre Annunziata.

La Puglia partecipa con Andria, Lecce, Taranto, Barletta, Foggia, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo, Santeramo in Colle; in Calabria sono state selezionate Crotone, Lamezia Terme, Rossano, Corigliano, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia. La regione Sicilia -che si avvale anche della con legge regionale del maggio 2010- partecipa al piano con Aci Catena, Acireale, Catania, Erice, Gela, Barcellona Pozza di Gotto, Castelvetrano, Giarre, Messina, Sciacca, Termini Imerese, Trapani, Bagheria, Enna, Palermo (Brancaccio), Palermo (Porto), Vittoria.

Le ultime zone franche sono state individuate, anche se per ora solo in via sperimentale, in Sardegna e sono i comuni della provincia sarda di Carbonia-Iglesias.

Quali sono gli incentivi previsti per le zone franche selezionate?

Il provvedimento attuativo è ancora in fase di perfezionamento, ma si sa già quali saranno gli incentivi e le agevolazioni riservate a queste zone (tutte concesse secondo  il regime “de minimis“, quindi al massimo 200mila euro in tre anni).

Nello specifico queste zone potranno accedere a:

1. esenzione dalle imposte sui redditi fino a 100mila euro per periodo di imposta, con possibilità di maggiorare il limite di 5mila euro per ogni nuovo dipendente assunto a tempo indeterminato;
2. esenzione quinquennale dall’Irap
3. esenzione Imu per gli immobili collocati nella Zfu e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica
4. esenzione del versamento dei contributi per i dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato o per periodi maggiori a 12 mesi.

Quali sono i requisiti minimi per accedere alle agevolazioni delle ZFU?

Il primo requisito per poter accedere alle agevolazioni previste dal decreto attuativo per le zone franche è quello di essere titolari di una micro o piccola impresa che svolga le sue attività al’interno delle ZFU.

La domanda per ottenere le agevolazioni deve essere presentata nei termini che saranno indicati nel bando del ministero dello Sviluppo economico e dovrà contenere l’indicazione dell’importo delle agevolazioni richiesto e le eventuali agevolazioni già ottenute a titolo di de minimis nell’anno in corso e nei due precedenti.

 

I titoli che reggeranno ad ogni possibile esito delle elezioni secondo Banka Akros

 Le banche d’affari internazionali stanno guardando con attenzione a quello che sta succedendo in Italia e soprattutto a quello che succederà lunedì prossimo, quando si inizieranno ad avere dati certi sul possibile esito della tornata elettorale.

Tanti gli scenari possibili, ognuno dei quali porterà a delle inevitabili conseguenze. Economia e politica sono legate a filo doppio e ancora di più lo sono politica e finanza. Quindi, per chi vuole investire, come e dove è meglio mettere i propri risparmi in modo che non vengano turbati dal risultato delle elezioni?

► Esito e conseguenze delle elezioni italiane secondo le principali banche di affari

A dare dei consigli è la Banka Akros, che fa capo a Banca Popolare di Milano. La Banca ha fatto una voluminosa analisi dei possibili scenari dopo il 25 febbraio, e, mettendo insieme tutti i dati raccolti, ha stilato un elenco delle aziende e delle realtà che possono essere considerate degli investimenti sicuri, in quanto i loro capitali non sono vincolati da nessun legame politico di sorta.

Ecco la lista della spesa di Banka Akros, in ordine alfabetico:

Amplifon
Astaldi
Fiat Industrial
Recordati
Sorin
StMicroelectronic
Terna
Trevi

Consigliate, anche se più rischiose (e quindi più redditizie) anche Finmeccanica e Fonsai. Se si vuole investire su banche, la Banka Akros consiglia di puntare su MediobancaUnicredit.

Esito e conseguenze delle elezioni italiane secondo le principali banche di affari

 Se Mediobanca ha calcolato il costo delle promesse elettorali dei vari partiti e indica come altamente impossibile che possano essere mantenute, anche le maggiori banche d’affari internazionali hanno messo il nostro paese sotto la lente di ingrandimento, per riuscire a capire cosa potrebbe accadere in base alla coalizione che uscirà vincitrice dalle elezioni.

Alcune divergenze di opinione tra i tanti che ci stanno a guardare, anche se c’è un argomento che mette tutti d’accordo: l’Italia necessita di un governo forte, stabile su di una maggioranza solida. E’ solo questo che il modo in cui l’Italia può uscire dalla recessione e riconquistare la fiducia degli investitori.

► I programmi elettorali per i quattro temi caldi dell’economia

L’appuntamento è per il prossimo lunedì, giorno in cui si inizieranno ad avere dei dati certi sull’esito delle elezioni che influiranno anche sull’andamento delle borse. Cosa vorrebbero che succedesse le grandi banche d’affari? Vediamo le opinioni di alcune delle rappresentanti più importanti del settore.

L’opinione di Jp Morgan

Qualsiasi scenario che veda uscire dalle urne un successore di Berlusconi non è positivo per l’Europa.

Ecco qui che il pensiero della JP Morgan è più che riassunto. La banca americana auspica una vittoria della sinistra, magari di una coalizione al cui interno sia presente anche il premier uscente Mario Monti. Perché se il PDL tornasse a governare l’Italia, i mercati metterebbero sotto pressione il paese per via del suo debito.

Da qui la questione dello spread. L’Italia sarebbe costretta a chiedere l’aiuto della BCE per accedere al fondo salva-stati e abbassare così il differenziale, ma questa richiesta dovrebbe essere vagliata e accettata in primis da Angela Merkel, sicuramente non favorevole a concedere prestiti ad un’Italia con al governo di nuovo Silvio Berlusconi.

► Obiettivo occupazione: le proposte dei partiti in lizza per le elezioni

L’opinione di Nomura

La banca giapponese teme che la coalizione che vincerà le elezioni possa essere come le precedenti, ossia basata su deboli alleanze tra piccoli partiti, il che porterebbe, nella migliore delle ipotesi, ad un governo che va avanti per scelte bipartisan o, nella peggiore, ad una totale ingovernabilità del paese.

Una vittoria della destra in Italia capitanata da Silvio Berlusconi potrebbe portare a grandi problemi per tutto il continente europeo e potrebbero esserci molti altri che vorranno emulare le promesse -assolutamente non mantenibili- dell’abolizione/riduzione delle tasse, con effetti disastrosi sul già precario equilibrio dell’economia europea.

► Obiettivo Welfare: le proposte dei partiti in lizza per le elezioni

L’opinione di Citigroup

Altra banca d’affari americana che si scaglia, senza tanti mezzi termini, sulla poca lungimiranza dell’elettorato italiano, che sarà portato a votare il partito che ha dato maggiore risalto alla situazione interna del paese e alle proposte per risolverla, piuttosto che dare i voti ad una coalizione che, invece, guarda più lontano, verso l’Europa e oltre.

Quindi, secondo Citigroup, l’esito delle elezioni sarà un’arma a doppio taglio: se la coalizione -la banca prevede che sarà di sinistra- potrebbe anche essere un modo per risollevare la situazione economica interna, la conseguenza sul piano internazionale sarebbe quella di cedere ancora maggiore sovranità:

Sfortunatamente in mancanza di una forte maggioranza difficilmente si creano i giusti presupposti per portare avanti le riforme e rilanciare l’economia, viceversa potrebbe aumentare la possibilità che l’Italia trasferisca più sovranità all’estero.

 

Ancora in discesa i prestiti per le famiglie e le imprese italiane

 La discesa dei prestiti per le famiglie e per le imprese a gennaio del 2013 si è attestata ad un -3,3%, contro il -2,5 che si era registrato a dicembre dello scorso anno. Secondo l’Abi, che riporta i dati sui prestiti nel suo bollettino mensile, questo calo è in linea con il trend delle altre grandezze economiche, ossia Pil e investimenti.

► Se i mutui sono costosi è colpa dello spread

Una diminuzione di questa grandezza non si era mai verificata dall’inizio delle serie storiche (1999), ma non è un fenomeno che stupisce più di tanto dato il difficile periodo che sta attraversando l’Italia, per la quale sono stati previsti ben sei trimestri di sofferenza. Sofferenza che si esplica anche nei dati relativi alla rischiosità dei prestiti.

Le sofferenze nette delle banche, secondo quanto riportato dal Bollettino, si sono attestate a quota 64,3 miliardi alla fine del 2012, le lorde sono arrivate a 125 miliardi. Secondo lo chief economist dell’Abi non è lecito parlare di emergenza, ma dato che i tempi della recessione in Italia si stanno allungando, sono comunque dati che vanno tenuti sotto stretta osservazione, soprattutto per i primi tre mesi del 2013.

► Calano i mutui e salgono i prestiti

Questi dati hanno portato il presidente dell’Abi Gianfranco Torriero a comunicare che l’associazione prevede di rivedere al ribasso le previsioni di crescita del paese, anche sulla scorta degli ultimi dati Inps.

 

Sui prezzi delle case è stato raggiunto il minimo

 Cercare una soluzione alla crisi. E’ l’imperativo per la politica e per il mondo della finanza, al fine di non trovarsi di fronte a nuove bolle finanziarie, come può esserlo quella immobiliare. E proprio sul settore immobiliare si stanno scatenando le dichiarazioni dell’ultima settimana.

Adesso che è stato certificato che il valore delle case italiane è in picchiata, a prendere la parola è il patron di Gabetti che spiega come ci sia una correlazione interessante, da cogliere al volo, tra il prezzo delle case e il passaggio all’acquisto.

I prezzi sono bassi, forse i più bassi di sempre ed è pronto il rimbalzo, ma Bruno Vettore, l’Ad di Tree Real Estate è anche convinto che non sarà immediata la “ripresa”. Insomma per tutto il 2013 si potrebbero fare degli affare importanti. Il mercato è andato oltre le aspettative, è vero, e i prezzi sono scesi più di quanto si potesse immaginare, perchè a cedere ci sono stati soprattutto i proprietari della case.

 Idealista cerca i migliori mutui per la ristrutturazione

I ribassi in fase di contrattazione sono stati anche del 30 per cento. Niente male, ma è anche vero che si è cercato di piazzare moltissimi appartamenti in cattive condizioni. La ripresa del mercato immobiliare quindi, è rimandata al 2014, ma gli esperti consigliano di guardarsi intorno adesso, per cogliere le opportunità, approfittando anche del meccanismo delle aste.

I dubbi del FT sulle elezioni italiane

 Le elezioni italiane saranno un mistero fino alla prossima settimana, intanto aumenta la tensione sui mercati e molte riviste economiche si sbilanciano con le previsioni. Di fatto la posta in gioco è altissima visto che in base al prossimo premier potrebbero cambiare e anche di molto le prospettive legate alla politica finanziaria del paese.

La situazione che gli analisti propongono cerca di stabilire un parallelo con quel che è successo negli ultimi appuntamenti elettorali, ma il Financial Times si spinge oltre spiegando come quello che stiamo vivendo alla vigilia delle elezioni, è molto simile a quanto accaduto nel 2006 con Prodi prima eletto a discapito di Berlusconi e poi crollato con la rielezioni del premier PdL.

Elezioni, dimissioni e opzioni binarie

Il Financial Time “teme” in qualche modo che quello che è già accaduto a Prodi, succeda anche a Pier Luigi Bersani che quale leader del PD potrebbe essere eletto, tentando di unire la sinistra italiana sotto una stessa bandiera, per poi crollare per gli attacchi delle opposizioni.

La debolezza dell’Italia, della Spagna e dell’UE

Molti sondaggi, ad esempio, danno in forte recupero il Movimento a Cinque Stelle che avrebbe eroso molto dell’elettorato di sinistra. Se la situazione alla Camera è ancora incerta ma è possibile prevedere una maggioranza del partito più quotato, non si può dire altrimenti del Senato, dove, invece, la maggioranza potrebbe risultare troppo risicata.

Il rischio è che si torni poi ad un governo tecnico di nuovo guidato da Monti, oggi candidato premier per una lista moderata di centro.

Su Mps si indaga sui rapporti Pd-Pdl

Si approfondisce l’indagine sui rapporti tra la banca Monte dei Paschi di Siena e la politica. Ora si indaga su una ipotesi che riguarda una possibile spartizione tra il Pd e il Pdl. In particolare, i pm indagano sui rapporti tra Verdini e Ceccuzzi.

La Consob apre al reato di manipolazione del mercato Mps

Gli interrogatori del segretario regionale del Pd Andrea Manciulli e del Coordinatore di Fli Angelo Pollina riguardano i presunti accordi tra il Pd e Denis verdini del Pdl. L’ipotesi è che ci sia stata una spartizione con posti nei consigli di amministrazioni e finanziamenti a imprese amiche in cambio di minore opposizione nei rapporti fra la maggioranza e l’opposizione. Si lavoro per vedere l’autenticità di un documento che rappresenterebbe una sorta di patto tra l’onorevole Franco Ceccuzzi e il coordinatore del Pdl Denis Verdini. Nel documento ci sarebbero i dettagli dell’accordo con le controllate e i rapporti politici. I due nomi figurano nel documento, ma non ci sono le firme e quindi si sta valutando se sia autentico.

Per i cittadini Mps è stata colpita dalla politica

L’onorevole Ceccuzzi ha smentito di avere fatto accordi con Verdini e si mette a disposizione dei magistrati.

È stato confermato l’arresto di Gianluca Baldassarri, l’ex capo area finanza di Mps, da parte del gip di Milano Alfonsa Maria Ferraro. Nell’ordinanza il gp ha scritto: “I vertici di Mps erano consapevoli delle operazioni in derivati che stavano portando avanti e ne hanno nascosto i contratti nel corso delle ispezioni della Banca d’Italia”.