Protesta del comparto edilizia

 E’ stata ribattezzata come la “giornata della collera“. Coloro che l’hanno soprannominata così ammettono: “Ci arrabbiamo poiché le abbiamo già provate tutte, ma senza risultato”.

Chi è dentro questa situazione sa che sono ormai quattro anni che il settore è in apnea. Malgrado ciò la crisi rimane nerissima. Così, coloro che sono in protesta, anzi in collera, dichiarano: “Arrivati a questo punto lasciateci almeno urlare tutta la nostra rabbia”.

Stiamo parlando dei lavoratori del comparto edilizia di Milano.

Non sono soltanto manovali: tra di loro in protesta ci sono anche architetti, impiegati, agenti immobiliari.

Contiamo in tutto ben 20 associazioni di categoria che si sono unite oggi per protestare con un’unica voce: da Assimpredil ad Assolombarda, arrivando fino alle associazioni degli artigiani e ancora al Collegio dei geometri e all’Unione dei costruttori di serramenti.

In centinaia hanno protestato in questa fredda mattina milanese di mercoledì davanti al palazzo di piazza Affari. E hanno depositato a terra novemila caschetti gialli, di quelli che indossano i lavoratori dei cantieri. Un gesto del tutto simbolico. Lo hanno fatto come se fosse un flash-mob o una di quelle azioni di marketing finalizzate ad attirare l’attenzione del territorio su una crisi devastante, che sembra non finire più.

In cinque anni le associazioni del settore contano che all’interno della filiera delle costruzioni si sono persi ben 550 mila posti in Italia, di cui almeno un decimo (quindi 55 mila) in Lombardia.

2013 anno di consolidamento dei risparmi

 Questo è quanto emerge da una indagine condotta da Ing sulle strategie di risparmio dei cittadini europei. La risposta è stata piuttosto uniforme: dopo le difficoltà affrontate è necessario, in primo luogo, pensare a saldare i debiti pendenti e poi consolidare quel poco che rimane.

► La ripresa è più lontana per gli italiani

E’ così che gli abitanti del Vecchio Continente vedono le sorti dei loro averi nel 2013. Per il 34% degli intervistati (per un campione totale di 14 mila risparmiatori sparsi in 14 Paesi europei) l’obiettivo primario è quello di risparmiare quanto più possibile e cercare, al contempo, di ottimizzare la gestione delle proprie risorse economiche.

Tra tutti gli intervistati gli italiani sembrano essere i risparmiatori che meno fortunati. Il 39% degli intervistati italiani ha dichiarato di avere intenzione di risparmiare di più, solo il 25% ha ammesso di vivere in uno status di comfort finanziario. Al primo posto della classifica, invece, lussemburghesi, seguiti da olandesi e polacchi.

► Continua incubo disoccupazione

E se, a causa della crisi, si perde il lavoro o la propria fonte di reddito? Bene, il 45% degli italiani avrebbe risparmi a sufficienza per mantenersi per soli tre mesi. 3 su 10 si trovano con un budget pronto da utilizzare di 1500 euro, a fronte di una disponibilità molto superiore a questa cifra per il 59% dei lussemburghesi e del 57% degli olandesi.

Crisi Piazza affari per colpa di scandali grandi imprese

E’ nuovamente un periodo molto delicato per Piazza Affari. La Borsa milanese cerca di lasciarsi alla spalle la tempesta giudiziaria che sta coinvolgendo in prima persona (giuridica) le grandi aziende italiane, da Finmeccanica (che è stata anche sospesa per eccesso di ribasso successivamente all’arresto del presidente e amministratore delegato Giuseppe Orsi e che rischia di finire nella blacklist dell’India), a Eni e Saipem (coinvolte nallo scandalo tangenti in Algeria, per le quali con conseguente indagine a carico del gestore del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni).

Senza dimenticare a Mps: è stato il primo scandalo del 2013. Uno scandalo messo a nudo tutti la debolezza delle aziende italiane, declinata negli intrecci tra la politica e la finanza.

Questa situazione ha per certi versi dell’assurdo. Non capitava da molti anni che tante aziende italiane finissero contemporaneamente nell’occhio del ciclone. E’ una situazione che provocherà degli strascichi a lungo termine e che non fa certo bene a un’economia che deve fronteggiare l’ennesimo anno difficile, questo 2013 a due facce che contempla una discesa profonda e una minuscola e lenta risalita.

Fortunatamente c’è anche chi inverte ancora con successo il trend negativo: parliamo di Bpm, che va molto bene dopo l’inizio del confronto per il passaggio a Spa. Il listino milanese ha chiuso in leggero rialzo (+0,41%), Londra è salita dello 0,33%, Francoforte dello 0,67% e Parigi dello 0,32%.

Imprese italiane travolte dalla crisi

 104 mila sono un numero altissimo. Ma è questo l’ammontare delle aziende che durante lo scorso anno hanno dovuto chiudere i battenti.

A dirlo è l’analisi del Cerved, secondo la quale nel 2012 ci sono stati 12.000 fallimenti, 2.000 procedure non fallimentari e 90.000 liquidazioni.

► Economia zona euro in ripresa

Secondo il Cerved il 2012 è stato l’anno che ha messo più a dura prova le aziende italiane, con una particolare sofferenza rilevata soprattutto nei settori distintivi del made in Italy (moda e sistema casa). Per questo inizio 2013 il trend non sembra migliorare e si sta assistendo ad una esplosione dei concordati preventivi, nati con la riforma entrata in vigore a settembre. Negli ultimi quattro mesi del 2012 ne sono stati registrati ben 1.000, la stessa cifre registrata lungo tutto il corso dell’anno precedente.

Secondo Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato Cerved

Il picco toccato l’anno scorso in particolare dai fallimenti supera del 64% il valore registrato nel 2008, l’ultimo anno precrisi: sono stati superati anche i livelli precedenti al 2007, quando i tribunali potevano dichiarare fallimenti anche per aziende di dimensioni microscopiche.

► Continua il credit crunch per le imprese

Analizzando nel dettaglio la situazione i comparti che hanno sofferto di più sono stati il sistema casa (7,9%), la moda (7,1%), la produzione di beni intermedi (5,5%) e la meccanica (5,1%). Dal punto di vista territoriale la crisi nata nel 2008 ha colpito maggiormente il Nord (3,5% nel Nord Ovest e 3,2% nel Nord Est), rispetto al Centro-Sud (2,7%).

 

MPS Spider e la banca in tasca

 MPS Spider è una soluzione pensata dal Gruppo Montepaschi per tutti coloro che hanno bisogno di portarsi nella tasca la propria banca, quindi una carta prepagata che rispetta le esigenze sempre in movimento della clientela e che consente di completare in pochi passaggi tutte le operazioni bancarie più comuni.

Krystal Best di MPS

Le caratteristiche del prodotto sono tutte riassumibili in tre punti, stando a quello che dice l’istituto di credito senese, di cui abbiamo già presentato alcuni prodotti: nell’essere una carta prepagata multifunzione, nell’essere una PasKey Internet Banking e una PasKey Mobile Banking.

Queste tre funzionalità consentono ai titolari della carta MPS Spider di prelevare contanti dagli sportelli automatici, di ricaricare i cellulari, di fare acquisti tramite POS, di fare acquisti su Internet sui siti convenzionati con Visa Electron, trasferire di fondi, fare pagamenti vari, attivare o disattivare la carta a scopo cautelativo.

Con MPS non ci sono rischi per mutui e conti

Questa carta è rivolta soprattutto ai giovani maggiorenni, anche se non residenti nel nostro paese e tra i vantaggi che bisogna riconoscere al prodotto ci sono la possibilità di fare con la carta tante operazioni bancarie di base, la convenienza del prezzo, la comodità dei canali telematici e la sicurezza nell’udo. Il canone, annuo, tanto per essere trasparenti è di 100 euro se la carta è acquistata in filiale ma il prezzo scende  a 7 euro, dal secondo anno in poi, se la carta è comprata su internet.

Krystal Best di MPS

 Kristal Best è una delle carte di credito offerte dal Monte dei Paschi di Siena da collegare ad un nuovo o ad un vecchio conto corrente. Dopo aver presentato alcuni prodotti dell’istituto di credito che in questo periodo non se la passa granché bene, passiamo alla descrizione delle specificità della Krystal Best.

► Conto Italiano Senza Frontiere di MPS

Una carta prepagata ricaricabile che funziona sia sul circuito bancomat italiano, sia sul circuito internazionale appoggiandosi alla “rete” Visa Electron.

La Krystal Best, benché possa essere collegata ad un conto, in realtà, non è rivolta in modo specifico ai correnti, per averla infatti si può anche non essere titolari di un conto corrente Monte dei Paschi, non essere residenti in Italia e non essere maggiorenni.

Conto Italiano Pensione di MPS

La carta però si ricarica in contanti in tutte le filiali della banca, oppure si può ricaricare tramite internet, oppure ancora dagli sportelli automatici di tutte le banche che fanno parte del Gruppo Montepaschi. Su Krystal Best si possono accreditare lo stipendio e la pensione ma l’importo della ricarica non può superare i 10 mila euro.

Il grande vantaggio del prodotto, stando a quanto detto dalla banca, è proprio nella possibilità di usarlo come Bancomat negli sportelli automatici, ma anche per il prelievo di contanti, per le ricariche dei cellulari e per molte altre operazioni.

 

Conto Italiano Senza Frontiere di MPS

 Dopo il Conto Italiano Pensione di MPS passiamo in rassegna anche il conto Senza Frontiere che per quanto possa essere “italiano” è in realtà dedicato agli infaticabili stranieri che fanno il loro business nello Stivale. Come spiega bene la descrizione, è un conto corrente con spese e tasso d’interesse convenienti, dedicato ai cittadini stranieri residente nel nostro paese.

 Il Conto Italiano Zip – Base

Quali sono le caratteristiche del prodotto? Si tratta di un conto che apre le porte ad una serie di servizi molto vantaggiosi messi a disposizione dall’istituto di credito senese: prima di tutto la carta prepagata Kristal Best, ma anche i mutui per la casa, i prestiti personali, l’anticipo di due mensilità per i lavoratori dipendenti, polizze assicurative di vario tipo e fidejussioni che sostituiscono la cauzione nelle pratiche di affitto di una casa.

Krystal Best di MPS

Il Conto Corrente Senza Frontiere ha un conto mensile di 2,65 euro e include nel prezzo 20 operazioni compiute nell’arco di un trimestre, dopodiché, per ogni nuova operazione, si pagherà un euro. Sono gratuiti invece gli assegni e l’emissione della Carta prepagata Kristal Best.

Per quanto riguarda i mutui per la casa, l’avere un conto di questo tipo, garantisce uno sconto del 50 per cento sulle spese d’istruttoria, più altre agevolazioni su prestiti e fidejussioni.

JP Morgan si avvicina all’Italia

 Troppi pregiudizi e la perdita di credibilità di vari settori dell’economia italiana: forse ha ragione il ministro Vittorio Grilli che spera in una ripresa del nostro paese a partire dal secondo semestre del 2013. Intanto, però, bisogna fare i conti con gli analisti che combinano l’apprezzamento dell’euro con la poca affidabilità dei paesi, per depennare quelli meno convenienti o troppo rischiosi.

L’euro ai massimi da novembre 2011

In questa “pericolosa” categoria che allontana i flussi di denaro dai paesi, c’è anche l’Italia e l’atteggiamento che JP Morgan riserva al nostro paese, è emblematico in tal senso.

La banca d’affari in questione, infatti, come strategia azionaria, in genere cerca di puntare sulle opportunità offerte dai paesi che sono considerati periferici rispetto al cuore finanziario dell’Europa, oppure spinge molto sulle banche. Di regola, quindi, dovrebbe puntare anche sull’Italia, invece, di recente, c’è stata un’inversione di tendenza.

Dove si corre il rischio c’è più gusto

Secondo gli analisti di JP Morgan, infatti, sia l’Italia che la Spagna hanno dimostrato di soffrire troppo in questo periodo e quindi per la banca d’affari occorre acquistare titoli di questi paesi. In generale, comunque, i paesi periferici stanno andando meglio degli altri: il Portogallo, la Grecia o l’Irlanda, crescono dall’inizio dell’anno ad un ritmo più o meno costante e su buoni livelli.

 

Grilli su Finmeccanica e sulla ripresa italiana

 Vittorio Grilli in questo periodo sta rilasciando importanti dichiarazioni sul futuro finanziario dell’Italia e sulle questioni più scottanti dell’attualità economica del nostro paese. Per esempio è intervenuto sull’affare Finmeccanica. Cerchiamo di capire cosa pensa della situazione italiana il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

► Arrestato amministratore delegato Finmeccanica

In queste ore i giornali non fanno altro che parlare dell’arresto di Orsi, il capo di Finmeccanica. L’impresa è talmente grande ed ha talmente tanti flussi di business da gestire, che il ministro si augura che il CdA prenda le decisioni necessarie per garantire continuità all’azienda. L’impegno del MEF è nel monitorare la situazione. Il Consiglio di Amministrazione di Finmeccanica si è quindi impegnato a prendere provvedimenti e a valutare i rischi delle operazioni.

► Per il ministro Grilli si devono ridurre le tasse

Ma se un colosso così importante per l’economia italiana perde quota, cosa ne è della finanza tricolore? Secondo Vittorio Grilli, che ha dato anche la sua versione della ripresa, sarà necessario aspettare almeno la seconda metà dell’anno per ritrovare il ritmo.

Il calo degli investimenti nel nostro paese, infatti, si è acuito con la perdita di credibilità dell’Italia in molti settori dell’economia e con i pregiudizi che gli analisti riservano al nostro paese. Per cui, secondo il capo del MEF, per il primo semestre si parlerà di aggiustamento delle condizioni dell’Italia e soltanto in un secondo momento si potrà assistere all’inversione di tendenza.

Elezioni, dimissioni e opzioni binarie

 Molto della credibilità dell’Italia e quindi molto dell’andamento dello spread, si deve al risultato delle elezioni. Nelle scorse settimane, in modo anche fin troppo incisivo, i mercati hanno fatto intendere di non essere d’accordo sul ritorno di Silvio Berlusconi in campo, visto che l’ex premier aveva visto lievitare sotto i suoi occhi lo spread fino al superamento dei 500 punti base. Il leader del PdL ha risposto alle critiche dicendo che dello spread non gli importa nulla.

► Secondo Barclays i problemi arrivano da Berlusconi

Intanto, però, sull’incertezza del risultato elettorale, che si evince anche dalle previsioni degli analisti, si gioca tutta la stabilità finanziaria del nostro paese, assimilato, per certi versi alla Spagna dove in questo momento si dibatte dell‘implicazione di Rajoy in uno scandalo di tangenti.

► La debolezza dell’Italia, della Spagna e dell’UE

Ma che c’entra tutto questo con le dimissioni di Papa Ratzinger? C’entra perchè ogni partito, in questa campagna elettorale e in generale, ha definito una distanza dalla chiesa e dall’elettorato cattolico. Sono proprio i cattolici, in questo momento, al centro delle strategie dei partiti. Berlusconi, per esempio ha chiesto ai suoi di valutare l’impatto delle dimissioni del Papa sul recupero del PdL, mentre Bersani si è tenuto lontano dalle discussioni della Chiesa. L’unico a sembrare molto scosso è stato Monti, mentre Grillo ne ha approfittato augurandosi l’arrivo di un Papa nero e leggendo le dimissioni di Ratzinger, come un ulteriore tassello della rivoluzione che il M5S sta portando avanti.