Il crowfunding cerca una disciplina

 Ci sono circa 550 servizi attivi, sparsi per il mondo che si occupano di crowfunding e si rivolgono soprattutto alle aziende che non hanno una tradizione imprenditoriale da vantare, alle aziende no profit, a tutti coloro che si sentono in dovere di lottare per la propria idea fino alla fine.

► Finanziamenti per famiglie e imprese in diminuzione

In tutti questi casi, infatti, le buone idee, non sono spesso sostenute da un altrettanto buona dote economica. Ecco allora che prende il via una forsennata ricerca di finanziamenti su internet. Con il crowfunding, ogni privato cittadino può decidere di sostenere con piccole o grandi somme, i progetti convincenti presentati online.

Il giro d’affari del crowfunding è cresciuto molto negli ultimi anni e confrontando i dati del 2011 e del 2012, si scopre che c’è stato un incremento del ricorso a questo strumento pari al 98 per cento. Il giro d’affari di questo metodo di raccolta fondi, oggi, si aggira sui 2,8 miliardi di euro e ci potrebbe essere un ulteriore incremento nell’anno in corso, fino ad arrivare a 4 miliardi di euro annui.

► Con il 2013 parte il Fondo per le aziende ricercatrici

Ormai, dunque, il crowfunding è un aspetto non più trascurabile per la nostra economia d’impresa e se n’è accorta anche al Consob che ha deciso di studiare il settore per poi proporne una disciplina univoca.

A sorpresa il rimbalzo di MPS a piazza Affari

 Piazza Affari, dopo un lunedì archiviato in modo del tutto negativo con una perdita complessiva del 4,5 per cento, nella prima parte della giornata di oggi, ha visto svolgersi le contrattazioni in terreno positivo. Un po’ come è successo anche negli mercati europei.

 Le borse di Milano ed Madrid sono dei gamberi

Alla fine della mattinata si parlava di un incremento dell’1 per cento, favorito anche dal rimbalzo del titolo del Monte dei Paschi di Siena e dalle vendite legate al titolo Enel Green Power. Sull’andamento di alcuni titoli ha influito anche la questione della Kpn di Amsterdam che per esempio ha trascinato verso il basso il titolo Telecom Italia.

Crolla del tutto anche il titolo di Seat Pagine Gialle che è tra le azioni meno costose del mercato e dopo un ribasso – soltanto teorico – del 40 per cento, ha chiesto un concordato preventivo per far fronte alla situazione di crisi in cui galleggia.

Altalena poco felice anche per lo spread che ha raggiunto la sua punta massima di 294 punti per poi riportarsi sotto la soglia Monti. Attualmente il differenziale tra Bund e BTp a 10 anni è fermo sui 286 punti con un rendimento cresciuto fino al 4,47%.

 Lo spread italiano torna sopra la soglia Monti

Leggermente meno burrascoso il percorso dello spread tra i bonos e i bund che tutto sommato si è tenuto intorno ai 387 punti con un tasso del 5,48 per cento.

Lo spread italiano torna sopra la soglia Monti

 La prima giornata della settimana, a livello finanziario, per la borsa di Milano non è stata affatto positiva, visto che ieri si sono concluse le contrattazioni in terreno negativo. A trascinare verso il basso gli indici sintetici, ci hanno pensato i titoli industriali e quelli bancari.

Piazza Affari, quindi, ha chiuso con una perdita di 2,75 punti percentuali del Ftse Mib che si è ritrovato a quota 16.842 punti. Un tonfo che è stato ancora più amaro considerando i titoli che hanno determinato la decrescita degli scambi. In prima fila i titoli della FIAT e di Finmeccanica che hanno perso entrambi il 5 per cento.

Una perdita che ha accomunato queste aziende al destino di Unicredit, in flessione del 5%. Con queste performance, indicative del trend degli asset bancari, Milano si è allontanata dai ritmi di crescita che avevano scandito gli ultimi 20 giorni.

► La crisi di MPS spiegata in quattro punti

Alcuni analisti, astraendosi dai dati del mercato, attribuiscono questa flessione anche al rinnovato clima d’incertezza pre-elettorale: su Piazza Affari pesa la politica! Non sono poi trascurabili le faccende del Monte dei Paschi di Siena, cui è seguito il tonfo dell’azienda SAIPEM legata al gruppo ENI.

► A Milano affonda SAIPEM

Lo spread, in tutto questo marasma, è risalito al di sopra della soglia Monti assestandosi intorno ai 280 punti base con un rendimento del titolo decennale che è cresciuto fino al 4,46%.

Obiettivo Welfare: le proposte dei partiti in lizza per le elezioni

 La riforma delle pensioni voluta dal Ministro Elsa Fornero è stata oggetto di dure critiche e contestazioni e, tanto quanto il lavoro, è anche uno dei temi su cui si concentrano i programmi dei partiti e delle coalizioni che si sono presentate per le prossime elezioni, che si svolgeranno tra il 24 e il 25 febbraio.

Ad ogni partito corrisponde un programma diverso per quanto riguarda il welfare e la questione degli esodati, di seguito sono esposte le soluzioni di ognuno di loro.

► I programmi elettorali per i quattro temi caldi dell’economia

PD

Primo problema da risolvere quello degli esodati con una soluzione che viene definita per tutti, attraverso il ricorso al Fondo previsto dalla legge di stabilità, costituito da 100 milioni di euro ai quali si aggiungono i 9,3 miliardi di euro stanziati per la copertura di garanzia per i primi 140.000 salvaguardati. Per quanto riguarda le pensioni, la riforma Fornero, secondo il Partito Democratico, deve essere corretta con la reintroduzione del principio di gradualità nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema.

PDL

La riforma Fornero è da modificare con l’introduzione di elementi di flessibilità nell’accesso alla pensione, ai quali vanno affiancati incentivi al lavoro part time per i lavoratori anziani e l’introduzione di una soglia massima per le cosiddette pensioni d’oro.

► Obiettivo occupazione: le proposte dei partiti in lizza per le elezioni

SCELTA CIVICA (MONTI)

Monti difende l’operato del suo governo e dei suoi ministri e sostiene che la riforma del welfare attuata abbia creato uno dei migliori sistemi di previdenza sociale in Europa, sia per la sostenibilità che per le innovazioni apportate. Ciò che va implementato è il sistema di informazione per i lavoratori, sia per quanto riguarda ciò che possono aspettarsi dalla previdenza pubblica che da quella privata.

MOVIMENTO 5 STELLE

Primo obiettivo taglio netto delle pensioni d’oro e dei vitalizi, che ogni anno rubano alle casse della previdenza circa 13 miliardi per sole 100.000 pensioni.

RIVOLUZIONE CIVILE

Ingroia è quanto mai deciso: la riforma Fornero deve essere abrogata. Anche in questo caso una delle risoluzioni più importanti da mettere in atto è il taglio di vitalizi e pensioni d’oro.

LEGA

Cancellazione totale della riforma Fornero.

Obiettivo occupazione: le proposte dei partiti in lizza per le elezioni

 Ciò che ha fatto, o tentato di fare il governo tecnico uscente, è stato creare una situazione nel mondo del lavoro che permettesse ai giovani di avere certezze sul loro futuro. La stessa priorità sembra essere anche di tutti i partiti che si sono presentati alle elezioni.

Ognuno di loro ha il suo personale programma e le proprie soluzioni su misura per risolvere questo grave problema dell’Italia, vediamole nel dettaglio.

► I programmi elettorali per i quattro temi caldi dell’economia

PD

Per Pier Luigi Bersani il lavoro sarà il metro su cui basare tutte le altre politiche. In primo luogo si parla di lotta alle nuove forme di sfruttamento e una riduzione della pressione fiscale sulle imprese, che sarà compensata dalle tasse sui  grandi patrimoni finanziari e immobiliari. Fisco più leggero anche per l’imprenditoria femminile.

PDL-LEGA

Anche in questo caso il primo obiettivo è la riduzione della pressione fiscale sul lavoro, con un contestuale ritorno alla legge Biagi per uno Statuto dei Lavori. Inoltre si propone una totale detassazione dell’apprendistato e maggiori tutele all’occupazione giovanile. La coalizione propone anche la possibilità per i lavoratori di partecipare agli utili aziendali e maggiore trasparenza per i sindacati su iscrizioni e bilanci.

SCELTA CIVICA (MONTI)

Nessuna possibilità di tornare sui propri passi per quanto riguarda la riforma. Monti non poteva fare altrimenti e propone, di conseguenza, la possibilità di individuare dei margini di miglioramento di quanto già fatto dal suo governo. nello specifico il programma si concentra su ammortizzatori sociali, contenuto di formazione dell’apprendistato, politiche attive del lavoro, efficacia dei servizi per l’impiego. L’obiettivo è quello di rendere il mondo del lavoro maggiormente flessibile per ridurre i tempi di attesa tra un impiego e il successivo e un nuovo codice del lavoro che sostituisca lo statuto dei lavoratori. Previste anche agevolazioni per chi assume lavoratori tra 18 e 30 anni e  misure specifiche per gli over 55 anni.

RIVOLUZIONE CIVILE

Ripristino dell’Articolo 18 prima di tutto. Qui si parla di investimenti in ricerca e sviluppo, in politiche industriali innovative e riconversione ecologica dell’economia. Inoltre, per risolvere il problema dell’occupazione, la prima proposta reale è quella di ridurre l’orario di lavoro per favorire l’occupazione giovanile e la garanzia di un reddito minimo per i disoccupati.

MOVIMENTO A 5 STELLE

Innanzitutto abolizione della legge Biagi e introduzione di un ”sussidio di disoccupazione garantito”. Poco altro nel programma se non proposte che arrivano direttamente dal leader del movimento come: 1.300 ore all’anno di lavoro per tutti, reddito di cittadinanza e sussidio di disoccupazione per due anni.

Marchionne rassicura su futuro della Fiat

 Tanto polemiche tra Lingotto e gli altri poli industriale europei, soprattutto quelli della Volkswagen. Ma Marchionne, ad di Fiat, replica e garantisce che gli stabilimenti italiani non sono interessati da un possibile intervento della Commissione Europea volto a tagliare in modo equo la capacità produttiva europea .

► Chrysler cresce grazie a Fiat

Nessuna preoccupazione neanche per gli operai che in questo periodo si trovano in cassa integrazione: saranno riassunti, come già detto, entro tre o quattro anni. Questo è quanto detto alla convetion organizzata da La Repubblica. Marchionne continua parlando della possibilità -sempre meno remota- della fusione con Chrysler e di come l’azienda americana, grazie agli sforzi congiunti, stia resistendo in un periodo in cui si è assistito ad una contrazione del mercato senza precedenti: 3,5 milioni di sovracapacità produttiva e 5 miliardi di perdite tra tutti i costruttori.

Sono ritmi insostenibili per qualsiasi azienda, per questo la Fiat ha deciso di alzarsi dal tavolo.

► Fiom non firma accordo Fiat Melfi

Stoccata anche per Landini, segretario generale della Fiom, per quanto riguarda i 19 esuberi dello stabilimento di Pomigliano, chiedendosi il motivo di tanta ostilità nei confronti dell’azienda e degli altri sindacati: quello che sta succedendo alla Fiat non può e non deve essere imputato ad una malagestione dell’azienda, ma a quello che sta accadendo al mercato dell’auto nel suo complesso. Non è un problema di modelli o di auto in sé, ma di una mancanza di disponibilità all’acquisto da parte dei consumatori.

Per questo le nuove strategie della Fiat si rivolgeranno al settore del lusso con i marchi premium come Alfa Romeo e Ferrari, senza però rinunciare alle utilitarie, per le quali, però, è necessario considerare che tipo di posto può occupare la produzione italiana nel mercato internazionale.

Prospettive occupazione primo trimestre 2013

 80 mila posti di lavoro che andranno perduti solo nel primo trimestre del 2013. E’ questo quanto emerge dall’indagine relativa al primo trimestre dell’anno sulla base del sistema informativo “Excelsior” di Unioncamere e ministero del Lavoro.

► Barroso lancia allarme lavoro per l’Europa

L’indagine evidenzia come la situazione del lavoro e delle imprese in Italia sia ancora piuttosto lontana dall’essere risolta e le prospettive per il nuovo anno ne sono una prova. Nonostante gli sforzi fatti dal governo uscente per risanare questa situazione, le imprese italiane vivono ancora nell’incertezza e la più grave emorragia di posti di lavoro sarà proprio per i dipendenti. La bilancia indica 137.800 assunzioni dirette di personale dipendente tra gennaio e marzo e 218 mila uscite programmate, con un disavanzo, quindi, di 80 mila posti.

Il rilancio dell’apprendistato, tanto voluto dalla Fornero, non sta dando i frutti sperati e gli imprenditori preferiscono utilizzare altre tipologie di contratto, come i contratti a tempo determinato.

► Crisi nera del settore delle costruzioni

Come ogni anno, comunque, si evidenziano un buon numero di assunzioni con a carattere interinale, contratti parasubordinati e “autonomi”, ma il ricorso a queste forme contrattuali, per quanto possa essere un indicatore positivo, non raggiunge i livelli del 2011 (-23%).

le uniche aziende e imprese che mostrano in controtendenza sono le aziende esportatrici e quelle orientate all’innovazione.

 

 

 

 

Bollettino Crif su situazione mercato immobili in Italia

 A fotografare la situazione del mercato immobiliare in Italia sono il Crif e mutuisupermarket.it che hanno analizzato la situazione del mercato immobiliare in Italia dopo la battuta d’arresto verificatasi nel corso del 2012, quando si è verificata una contrazione di un quarto delle compravendite immobiliari.
► I governi rilanciano il mercato immobiliare

In pratica la situazione attuale è quella che si aveva agli inizi degli anni 90, quando i prezzi delle case erano intorno ai 200 mila euro (poco meno di 400 milioni di lire). Per la precisione il valore medio delle case nel quarto trimestre 2012 è stato di 190 mila euro di media.

Cambia anche la situazione dei mutui richiesti per l’acquisto dell’abitazione: si allungano i tempi per la restituzione che, per i nuovi finanziamenti, sono tra 25 e 30 anni. Inoltre, l’offerta dei mutui è calata del 51%, riflesso dell’andamento della domanda di immobili che ha registrato una contrazione del 26,8% rispetto al terzo trimestre 2011.

► L’epilogo della cedolare secca

In questa contrazione generale, fanno da padrone i mutui a tasso fisso che nel quarto trimestre 2012 risultano in crescita di 13 punti base, mentre le richieste di mutui a tasso variabile si assestano a +7 punti base. Diminuisce anche l’importo che si chiede con il mutuo. La media del quarto trimestre 2012 parla di 131.000 euro.

Morgan Stanley si preoccupa per l’Italia

Now we’re getting worried (“Ora ci stiamo preoccupando”). E’ questo quanto detto da Laurence Mutkin, “rate strategist” di Morgan Stanley, in una nota.

L’economista è preoccupato che la crisi europea, di tutta l’Europa, ma in particolare di Italia e Spagna, possa ulteriormente aggravarsi e dà due motivazioni: il rialzo dei tassi di mercato e l’apprezzamento dell’euro.

► Morgan Stanley rivede al ribasso la crescita italiana

Il rialzo dei tassi di mercato

Le banche hanno iniziato a restituire una parte del mega-prestito alla BCE. Si tratta di 139 miliardi di euro che le banche stanno rimborsando e che se da un lato può essere letta come un segno di stabilità da parte delle banche, secondo Mutkin, è, invece, una sottrazione di liquidità ad un’economia ancora lontana dalla ripresa, che potrebbe avere l’effetto di un nuovo rialzo dei tassi dei tassi di mercato: vendita di bond e bonos che farà alzare nuovamente lo spread con in bund tedeschi.

 Per Goldman Sachs l’Italia è un’ottima opportunità di investimento

Apprezzamento dell’euro

Il fatto che una moneta sia forte non è sempre positivo. Nel caso dell’euro, che sta raggiungendo la soglia critica dell’1,40 nel cambio con il dollaro, si tratta di un forte pericolo per le esportazioni, soprattutto per i paesi dell’Europa Meridionale.

 

Le azioni meno costose del mercato

 Immaginate di essere al bar e di pagare un caffé. Con la stessa quantità di denaro, nel mercato, si possono comprare anche più di 300 azioni. Ci sono infatti dei titoli che, presi singolarmente, valgono davvero pochissimo. Li ha esaminati il Sole 24 Ore individuandone ben 385.

► A Milano affonda SAIPEM

Tanto per restare in Italia si parte con i titoli di Seat Pagine Gialle che costavano, alla fine della settimana scorsa, qualcosa come 0,0027 euro, cioè  3 millesimi di euro. E questo dopo un rimbalzo del titolo del 3 per cento. La presa di coscienza di questo valore ci porta indietro nel tempo fino a marzo del 2000 quando le stesse azioni erano scambiate per 7 euro l’una. Nonostante un ripensamento integrale dell’azienda, il crollo definitivo c’è stato proprio l’anno scorso con un calo dell’81 per cento.

► E’ Wall Street a spingere Milano in alto

Nella classifica delle 10 azioni con i valori più bassi della storia, Seat Pagine Gialle è al quarto posto, preceduta soltanto da Inter Rao UES, le cui azioni costano 0,007 dollari l’una, da VTB Bank, le cui azioni si scambiano a 0,002 dollari e da ATM Holding per cui si spendono 0,0027 dollari ad azione. In dollari, i titoli di Seat Pagine Gialle valgono 0,0038 $.

Le prime due società che abbiamo citato in questa speciale e sfortunata classifica, sono indicizzate alla borsa di Mosca, mentre la terza opera in territorio olandese.