Registro pubblico dei cattivi pagatori

 Gogna mediatica per chi non rispetta la legge che ha reso effettiva la normativa europea che limita il tempo di attesa per il saldo delle fatture alle imprese a 30 giorni.

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A scendere in campo per assicurarsi che tutto proceda per il verso giusto è stata la Confartigianato che, come annunciato dal suo presidente Giorgio Merletti, si sta dotando di uno strumento con il quale vuole monitorare che sia rispettato il termine dei trenta giorni sia per i privati che per la pubblica amministrazione.

Infatti, anche se è prevista una multa per chi procrastina il pagamento oltre i trenta giorni, il presidente di Confartigianato evidenzia come la pratica dilatoria ancora largamente in uso per saldare le fatture nelle transazioni commerciali, a danno delle piccole e medie imprese.

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Questo Osservatorio, quindi, servirebbe per monitorarne l’applicazione di tale norma ed è anche stata avanzata l’idea di creare un registro pubblico dei cattivi pagatori, ossia di coloro, pubblici o privati che siano, che non la rispettano. Un nobile progetto che andrebbe a facilitare molto la vita di quelle imprese che si trovano in difficoltà proprio perché non vedono saldati i crediti per il lavoro svolto. Un fattore che impedisce la crescita e la possibilità di creare occupazione.

Il nuovo contratto di Berlusconi

 Berlusconi ha presentato il suo nuovo contratto, anche se i tempi della gloria e dei fasti sembrano passati. In questo la proposta è di una manovra di 80 miliardi che si dovrebbe attuare in cinque anni. Alla base ci sono i tagli delle spese pubbliche e l’investimento nelle imprese. Si propone anche di agevolare le famiglie italiane che in questo periodo hanno molti problemi ad arrivare a fine mese.

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L’obiettivo di cui parla Berlusconi è la riduzione del 10% dei costi dello Stato nei prossimi cinque anni. Inoltre c’è la proposta di abbassare la pressione fiscale. L’obiettivo è quindi quello di ricavare 16 miliardi da utilizzare per ridurre il debito pubblico e per agevolare le imprese e le famiglie.

Di certo si è in campagna elettorale e soprattutto per la coalizione di Berlusconi, che è data in svantaggio, le proposte e le promesse sono interessanti. Ora, però. Lo saranno anche nel caso in cui la stessa coalizione vada al governo?

► Monti e la possibilità di una manovra bis legata al governo

Il cavaliere parla di riduzione delle tasse, ma ne parlano tutti i partiti politici per il momento. Berlusconi ha attaccato Casini e Fini affermando che se gli italiani “vogliono un governo che governi non diano il voto ai partitini di Casini, Fini o Monti”.

Moody’s osserva Mps e gli ex dirigenti sono accusati di associazione a delinquere

 L’accusa di associazione a delinquere arriva per l’operazione di acquisto di Antonveneta dove si sarebbe realizzata una plus valenza stabilita a tavolino.

La situazione della banca Monte dei Paschi di Siena continua a essere al centro dell’interesse. Da una parte l’agenzia di rating Moody’s ha messo sotto osservazione la banca Monte dei Paschi di Siena. Si rischia un possibile downgrade. Dall’altra la procura di Siena continua le sue indagini sui dirigenti e parla di una associazione a delinquere.

► Un prestito per salvare Mps

In particolare, Moody’s sta controllando il rating di lungo termine “Ba2” della banca Monte dei Paschi di Siena e della sua controllata MPS Capital Services.

Per quanto riguarda le indagini, invece, è stato sentito Ettore Gotti Tedeschi sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps che è al centro delle indagini. In particolare, i pm si concentrano sulle operazioni successive all’acquisizione di Antonveneta che hanno portato i dirigenti a spalmare il debito nei bilanci posteriori.

► La crisi di MPS spiegata in quattro punti

Secondo l’accusa, che riguarda l’acquisto di Antonveneta, l’ex presidente Mussari, Vigni, Baldassarri e il suo vice Toccafondi, oltre ai dirigenti che hanno lavorato all’acquisto della banca, avrebbero stabilito un patto con i vertici del Banco Santander al fine di truccare i conti, fare aumentare il prezzo e arrivare a una plusvalenza di oltre due miliardi di Euro. L’indagine arriva quindi a intravedere un progetto criminale organizzato e gestito dagli ex dirigenti.

Quanto vale il patrimonio della criminalità organizzata?

 Quasi 4 miliardi di euro. Ecco quanto vale il patrimonio della criminalità organizzata in Italia, almeno per quanto riguarda quello che la Guardia di Finanza è riuscita a portare alla luce nel corso del 2012.

► Crisi economica? Non per la mafia

Al primo posto delle associazioni criminali che hanno subito i maggiori sequestri di beni dalla GDF c’è la camorra (1,3 miliardi) al secondo posto di questa triste classifica c’è la mafia con 1,2 miliardi, poi la ‘ndrangheta, a quota 846 milioni. al quarto posto la sacra corona unita, alla quale le forze dell’ordine hanno sottratto beni per 139 milioni di euro.

A queste cifre si aggiungono altri 301 milioni di euro che arrivano dal sequestro di beni relativo alle altre organizzazioni criminali, alcune italiane e altre straniere.

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La maggior parte del denaro recuperato proviene dalle imprese (2,2 miliardi di euro), poi da beni immobili (1,2 miliardi di euro), 350 milioni sono stati recuperati in contanti o titoli azionari e di società e 38 da altre tipologie di beni mobili.

Queste cifre mettono in evidenza un aumento una maggiore efficienza delle strategie investigative messe in atto dalle forze dell’ordine, che hanno portato lo stato a recuperare il 26,6% in più rispetto a quanto fatto nel 2011.

 

 

Rapporto Eurispes su famiglie italiane

 Secondo i dati pubblicati oggi nell’ultimo rapporto dell’Eurispes le condizioni economiche delle famiglie italiani sono davvero drammatiche. Il 53,3% degli italiani, infatti, ha dichiarato di non riuscire a sostenere adeguatamene la famiglia con quello che guadagna mensilmente.

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Nello specifico i dati dell’Eurispes parlano di un 61,3% dei lavoratori che con il proprio stipendio non sono in grado di accedere alle spese importanti, quali possono essere l’accensione di un mutuo per l’acquisto della casa o di un’automobile.

► Dati Confcommercio su redditi e consumi

La diminuzione del potere d’acquisto è stata sentita come molto forte dal 31% degli intervistati (42,4% abbastanza; 22,2%  in misura contenuta e il 4,4% non l’ha avvertita). Negativo anche il giudizio sulle possibilità di risparmio. Pochi coloro che si dicono sicuri di poter accrescere i propri risparmi nel corso del 2013 (un italiano su venti), mentre sono due su tre gli italiani che si dicono sicuri di non riuscire a mettere nulla da parte.

► Le risposte e i consumi dei cittadini europei di fronte alla crisi

Questa difficile situazione si evidenzia anche attraverso l’esplosione dei cosiddetti compro oro, cresciuti dell’8,5% rispetto allo scorso, ai quali si rivolgono soprattutto le donne, e l’aumento dei lavori informali (assistenza ad anziani, a sartoria, babysitter, vendita di oggetti autoprodotti, pulizie, giardinaggi.

Il credit crunch è più soft per il nostro paese

 Bankitalia la chiama “stretta creditizia” ma alla storia passerà con la nomenclatura di credit crunch. Stiamo parlando del giro di vite che hanno subito prestiti e mutui da quando è iniziata la crisi e da quando il mercato del lavoro è diventato sempre più precario.

 Bankitalia su debolezza economica

Le banche, infatti, adesso non concedono più prestiti e mutui a cuor leggero ma dagli aspiranti debitori di lungo periodo vogliono delle assicurazioni che talvolta sono scritte tra le righe di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, altre volte, invece, trovano spazio tra gli euro versati per una polizza aggiuntiva al prestito o al mutuo.

In ogni caso il periodo di restrizione del credito si sta attenuando. L’Italia sarà fuori dalla recessione da aprile, intanto le banche italiane stanno riprendendo le fila del discorso “prestiti e mutui” e si dimostrano molto disponibili nei confronti delle imprese. Siamo ad un livello di restrizione che non si registrava dal primo trimestre del 2011.

 I dati di Bankitalia sugli investimenti

Il riassunto che molti giornali hanno fatto dell’indagine Bankitalia “IV trimestre del 2012 e prospettive per il I trimestre del 2013” è: più credito alle imprese ma meno crediti alle famiglie. Non è stato però sufficientemente spiegato che il secondo settore soffre della crisi del settore immobiliare, del deterioramento delle prospettive del mercato degli immobili residenziali e della fiducia dei consumatori.

 

Fitch ha promosso l’Italia e le sue banche

 Per chi investe in opzioni binarie, la promozione del sistema bancario tricolore e dell’Italia in generale, da parte di Fitch, è importante per indirizzare gli investimenti. Tutto però, è avvenuto all’ombra dello scandalo sui derivati che sta sconquassando il Monte dei Paschi di Siena.

Per la questione Antonveneta si sospettano le tangenti.

Eppure il sistema bancario italiano è stato promosso dall’agenzia di rating Fitch che andando alla radice del sistema creditizio tricolore ha detto di averlo trovato in buona salute. Il problema resta per il futuro, visto che non ci sono aspettative positive. 

Fitch ha confermato le valutazioni esistenti assegnando di nuovo il valore A- ad Intesa e Unicredit, il valore Bbb+ e Bbb per Ubi Banca e Banco Popolare. Un risultato assolutamente interessante che però è da considerarsi tale anche in relazione all’esclusione dalle valutazioni del caso Monte dei Paschi di Siena. Fitch, infatti, ha deciso di lasciare fuori l’istituto di credito.

L’unico neo del rapporto è la nota negativa sul PIL italiano e sulle prospettive di crescita del paese.

Il contributo dell’Italia all’UE cresce sempre

 Un paese in difficoltà, notoriamente, dovrebbe pensare alle sue finanze, mentre sembra che la salute dell’Italia sia anche in parte collegata alla “salute” delle sue correlazioni europee. In particolare, secondo un report della Corte dei Conti, sembra che l’Italia contribuisca più di tanti altri paesi al bilancio europeo.

 Perso 75% fondi Welfare in cinque anni

La Corte dei Conti effettua ogni anno una relazione sui rapporti finanziari con l’UE in cui si spiega in che modo e da chi sono usati i fondi comunitari. Dall’ultimo documento pubblicato emerge che c’è stato un incremento del 4,9 per cento del contributo italiano rispetto al 2010.

Sicuramente hanno avuto un peso importante, per quel che riguarda l’Italia, le infrazioni che sono state inviate al nostro paese. In totale l’Italia ha contribuito al bilancio comunitario per un monte totale di 6,7 miliardi di euro; nel 2011 le infrazioni sono state di circa 54,1 milioni di euro.

 In Europa il 2012 ha segnato la diminuzione degli istituti finanziari

A fronte di questo “esborso”, l’Italia ha ricevuto “soltanto” 9,3 miliardi di euro, circa l’1,3 per cento in meno rispetto al 2010. Questo ha fatto sì che la sua posizione di contributore netto si aggravasse. Ad ogni modo sembrano raggiunti gli obiettivi di partenza: convergenza, competitività regionale e occupazione, cooperazione territoriale.

Seguendo queste direttrici, infatti, l’Italia si è assicurata delle importanti fonti di finanziamento.

Come cambiano le detrazioni dei figli a carico

 La Legge di Stabilità comprende al suo interno moltissime norme tra cui anche quelle che regolano le detrazioni per i figli a carico valide per il 2013. Cosa prevede la normativa in vigore dal primo gennaio?

Nel 2013 sono aumentate le detrazioni per i figli a carico e anche per i figli portatori di handicap e tutto è legato chiaramente agli sconti che si possono ottenere sull’IRPEF.

 Nuovi sgravi Irpef

Per i figli a carico non si detraggono più fino ad 800 euro ma il tetto massimo è stato innalzato fino a 950 euro. Rientrano tra i figli a carico anche i bambini nati da coppie di fatto e riconosciuti da entrambi i genitori, sia i figli adottivi o affidati. Per i figli sotto i tre anni la detrazione passa dai 900 ai 1220 euro. Infine, per quanto riguarda i portatori di handicap, le detrazioni hanno subito un incremento di 180 euro, per cui se prima era fisse a 220 euro, adesso arrivano fino a 400 euro.

 Per le tasse sono cruciali luglio e dicembre

I contribuenti che hanno più di 3 figli a carico possono vantare una detrazione in più di 200 euro per ogni figlio partendo dal primo di tutti. 

 Online il 730/2013 in versione definitiva

La normativa prevede che siano figli a carico tutti i figli, anche quelli non conviventi o quelli residenti all’estero che hanno specifici requisiti di reddito. Tra i figli a carico non possono essere considerati quelli che hanno percepito un reddito superiore ai 2840,51 euro lordi.

Smascherata la frode che coinvolgeva la colf

 Una frode fiscale a tutti gli effetti, ma stavolta, il coinvolgimento della collaboratrice domestica è assolutamente privo di complicità. Un’indagine approfondita ha portato alla luce una situazione illecita del datore di lavoro che è stato accusato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici.

 Le buste paga gonfiate sono fraudolente

Il reato di dichiarazione fraudolenta che abbiamo citato è stato ben descritto nell’articolo 3 del Dlgs numero 74 del 2000 ed è stato usato dalla Corte di Cassazione per rigettare una richiesta di riesame da parte dell’accusato, dopo che la Guardia di Finanza aveva posto sotto sequestro alcuni beni.

 Difficile ma non impossibile scoprire le frodi degli agenti immobiliari

Tutto nasce dal fatto che il contribuente sotto accusa aveva spostato delle consistenti somme di denaro sul conto della collaboratrice domestica arrivando a depositarvi ben 285 mila euro con una serie di causali diverse da quelle lecite. Secondo le Fiamma Gialle quelle somme erano i proventi, i frutti della sua evasione fiscale riguardo l’acquisto di prodotto farmacologici ad uso dermatologico.

La documentazione portata dall’indagato non è stata sufficiente a sedare ogni dubbio. Secondo i giudici del riesame che hanno confermato il sequestro, esistevano gli elementi sufficienti per ritenere fondata l’imputazione del pubblico ministero. Se non altro perché le somme erano ingenti.

In generale, per parlare di frode è necessario che l’imposta evasa sia superiore a 30 mila euro e l’importo degli elementi attivi sottratti alla tassazione superiore al 5 per cento degli elementi portati in dichiarazione.