Le tipologie del nuovo appendistato

 Con la riforma del lavoro entrata in vigore all’inizio dell’anno si è puntato molto sull’apprendistato, che è stato presentato come il modo migliore per i giovani per entrare a far parte del mondo del lavoro pur continuando la loro formazione.

Sgravi per gli apprendisti

Questo nuovo contratto viene applicato secondo le disposizioni contenute nei Contratti collettivi nazionali di lavoro  di ciascuna Regione, e può avere una durata che va dai sei mesi ai tre anni. In questo periodo di tempo il datore di lavoro è tenuto a garantire ciò che i contratti prevedono per la qualifica assegnata al giovane lavoratore.

Nuove regole per apprendistato e contratti a termine

Esistono tre tipologie di contratto di apprendistato:

1. apprendistato qualifica e per il diploma professionale: solo per apprendisti con età compresa tra i 15 e i 25 anni attraverso il quale viene rilasciata una qualifica o diploma professionale;

2. apprendistato  professionalizzante o contratto di mestiere: per giovani con età compresa tra 18 e 29 anni. Prevede l’assunzione del lavoratore e il rilascio, al termine del periodo di formazione di una qualifica professionale;

3. apprendistato di alta formazione e ricerca: applicabile per giovani di età compresa tra 18 e 29 anni. Prevede assunzione del lavoratore e conseguimento di diploma di scuola superiore, titolo universitario o dottorato di ricerca.

 

Rischio povertà Italia

 Molte, moltissime famiglie non ce la fanno ad arrivare a fine mese.

Povertà relativa e povertà assoluta

In percentuale si tratta dell’11,1%. Un dato che ormai si protrae da anni. In termini assoluti ciò vuol dire che ci sono oltre 8 milioni e 173 mila italiani che faticano e che si trovano in una condizione di povertà relativa. In altri termini vivono in due con mille euro al mese. Inoltre ci sono quelli che stanno ancora peggio e campano nella condizione che l’Istat definisce di povertà assoluta. Per costoro il reddito mensile è di 785 euro al mese, e si tratta del 5,2% delle famiglie, ovvero 3 milioni e 400 mila italiani. Anche in questo l’oscillazione numerica e percentuale è piccola negli ultimi anni.

Nel complesso circa 12 milioni di persone non ce la fanno.

Il dato medio rilevato dall’Istat, tuttavia, non fornisce il senso di questo disagio se non viene suddiviso per aree geografiche e per tipologia di persone. Lungo l’Italia la situazione è, dunque, assai diversificata e i poveri, in Italia, sono nell’area del Meridione. Prendendo in considerazione l’ultimo anno censito, ovvero il 2011, la sola povertà relativa (quella meno problematica) era relativa 4 famiglie su 100 al Nord, a 6 famiglie su 100 al Centro e quasi a 24 famiglie su 100 al Sud.

Centro e Nord

Il Centro, soprattutto nelle realtà di provincia è messo bene. In questa zona l’incidenza della povertà, sia assoluta che relativa è soltanto di natura fisiologica. Quella che c’è, inoltre, concerne le periferie delle grandi aree urbane, in primis Roma.

Per il Nord si può tranquillamente fare lo stesso discorso, tenendo gli stessi valori: i poveri si trovano solo ai margini della società.

 

Grilli nessuna manovra correttiva per l’Italia

 Il ministro dell’economia Grilli è intervenuto davanti alla commissione Affari economici e Finanziari del Parlamento europeo per chiarire le tante voci che in questi ultimi giorni si sono rincorse sulla possibilità o meno di mettere in campo una nuova manovra correttiva per il risanamento strutturale del nostro paese.Il Ministro è stato molto chiaro: prima ha confermato che sarà raggiunto il pareggio di bilancio e poi, pur ammettendo che la crescita dell’Italia non è ancora soddisfacente, ha confermato che non ci sarà bisogno di nessuna manovra correttiva, in quanto il paese sarà in grado di uscire dalla recessione già a partire dall’aprile di quest’anno.

Secondo Tremonti necessaria un’altra manovra

L’uscita dalla crisi prevista da Grilli anticipa le stime fatte dalla Banca d’Italia, secondo la quale le condizioni economiche dell’Italia sarebbero migliorate a partire dalla fine del 2013, quando il PIL del paese farà un balzo raggiungendo il 3%, percentuale destinata a diventare del 5% entro il 2015.

Imposte al debutto, consumatori preoccupati

Il ministro dell’Economia, inoltre, aggiunge:

Abbiamo dovuto ricorrere più di quanto non volessimo ad imposizioni fiscali, la pressione media fiscale deve calare, ma per fare questo occorre fare una revisione specifica della spesa pubblica, con scelte dure per snellire il settore pubblico.

Il BTp a 15 anni piace molto agli inglesi

BTp di lungo periodo se le condizioni migliorano.

L’ultima asta di titoli italiani a 15 anni ha attirato ben 11 miliardi di euro di domanda, coinvolgendo nell’operazione ben 250 investitori. La maggior parte della quota di titoli di stato è finita nelle mani di asset manager e fondi d’investimento che hanno accumulato il 35% delle emissioni.

Le banche, invece, si sono aggiudicate il 26% dell’ammontare complessivo dell’emissione. Poi c’è da distribuire un 30% di titoli agli investitori che si dice abbiano un orizzonte di lungo periodo, quindi fondi pensione, assicurazioni, banche centrali e istituzioni governative. Infine c’è un 8 per cento da menzionare sottoscritto da hedge fund.

Il rendimento dei BTp sotto la soglia del 4,3%

I BTp a 15 anni scadono il primo settembre 2028 e promettono un rendimento annuo del 4,75%. In tutto, spiega il ministero dell’Economia, sono stati collocati 6 miliardi di euro. A livello geografico, la maggior parte dei titoli è stata sottoscritta da investitori residenti in Gran Bretagna dove sono finiti il 29% dei titoli di stato. Il resto è andato in Germania, in Francia, nei Paesi scandinavi e nel Benelux.

Redditometro franchigia al 20%

 Il nuovo redditometro entrerà in vigore a Marzo e l’Agenzia delle Entrate sta specificando come funziona. Le informazioni fornite sembrano maggiormente rassicuranti.

Non ci saranno accertamenti per le differenze tra il reddito dichiarato e quello ricostruito fino al 20%. Si potrà dimostrare la congruità delle spese senza conservare ogni scontrino. La multa per chi verrà scoperto come evasore sarà del 30% sulla parte eccedente.

Niente Redditometro per i pensionati

L’obiettivo del fisco con il nuovo redditometro è quello di recuperare più dei 13 miliardi di euro di evasione fiscale che sono stati accertati l’anno scorso. Il nuovo strumento considera i redditi dal 2009 e ogni anno saranno effettuati circa 40 mila controlli. Secondo alcuni dati, le persone dove il rapporto tra spese fatte e reddito percepito è incoerente sarebbero circa 4,3 milioni. Stanarli tutti è molto difficile e in Italia l’evasione fiscale è di circa l’8% del Pil.

Modifiche Redditometro

Il modo in cui funziona il nuovo redditometro è molto semplice. Si farà un confronto tra le spese e lo stile di vita e le fonti di reddito. Le incongruenze saranno approfondite in base all’entità che presentano, mentre non ci saranno controlli patrimoniali e bancari incrociati perché non necessari. Il nuoco redditometro considera 100 nuove voci di spesa che sono state divise in due gruppi.

Il primo considera lespese fatte in Italia. Il secondo è quello che comunica il contribuente. Per le spese correnti saranno considerati i dati dell’Istat.

Niente Redditometro per i pensionati

 Il nuovo redditometro fa discutere e l’Agenzia delle Entrate sta comunicando delle specifiche che chiariscono il suo funzionamento e a chi si rivolge. I pensionati saranno fuori dal nuovo redditometro, a parte i finti poveri. È questa la news comunicata dell’Agenzia delle Entrate per chiarire i dubbi e le paure sui controlli fiscali che riguardano anche i pensionati.

► Parametri, spese e spia del Redditometro

In particolare, il nuovo redditometro punta solo ai casi più eclatanti, mentre per giustificare le spese i pensionati possono dare anche solo delle spiegazioni logiche senza il bisogno di portare documenti.

Modifiche Redditometro

In un comunicato l’Agenzia delle Entrate ha così voluto chiudere le polemiche che stavano nascendo su alcuni giornali e che riguardavano appunto l’eventuale controllo sui pensionati. Si temeva che le spese mediche fossero considerata per maggiori approfondimenti fiscali sul reddito dei pensionati, ma il comunicato ha chiarito che questo non avverrà.
L’obiettivo del nuovo redditometro è quello di individuare i contribuenti che presentano molte spese e un basso reddito. Lo strumento partirà a Marzo e considererà i redditi dal 2009 in poi.

Quanto vale il Redditometro

Per i pensionati non ci saranno quindi controlli particolari e non saranno considerate le spese mediche, ma quelli che sono i finti poveri saranno cercati. L’obiettivo del nuovo redditometro e quindi fare delle indagini fiscali su quei casi particolari in cui il rapporto tra spese fatte e reddito percepito e veramente esagerato.

Il contratto a tempo indeterminato flessibile di Monti

 Mario Monti oggi è impegnato a Bergamo nella presentazione delle sua lista, per discutere i punti focali del suo programma elettorale. Il primo punto, quello ritenuto più importante, viste anche le tante polemiche dopo la riforma presentata dal suo ministro Fornero, è il lavoro

Nuovi dati disoccupazione dalla Uil

Per Mario Monti c’è bisogno di eliminare il precariato, la piaga che affligge la maggior parte dei giovani italiani, e ha intenzione di farlo con la presentazione di un nuovo contratto, del quale ha già pronta una bozza. Monti e i suoi candidati hanno intenzione di presentare un contratto a tempo indeterminato sperimentale che ha maggiore flessibilità e minori costi per il datore di lavoro, offrendo, in contemporanea, anche maggiori garanzie in caso di licenziamento.

Secondo la bozza in discussione nei primi due anni dopo l’assunzione, ogni datore di lavoro che ha assunto con questo contratto, ha il diritto di licenziare il lavoratore, semplicemente pagando un indennizzo di licenziamento proporzionale al periodo di impiego. Dopo i due anni sarà ancora possibile il licenziamento, a cui dovrà seguire, però, un crescente sussidio di disoccupazione.

Camusso attacca Berlusconi e difende Monti su crisi

Inoltre al dipendente licenziato sarà offerto un servizio finalizzato al suo reimpiego che sarà finanziato dalle aziende e che, quindi, avranno tutto l’interesse a assumere i dipendenti rimasti senza lavoro.

Monti vuole abolire il Reddotometro

Particolare attenzione nella bozza del premier Monti per il nuovo contratto di lavoro, è stata dedicata anche ai giovani, per i quali è stato previsto  un Fondo opportunità, che inizia dal periodo scolastico e sarà proporzionale al merito, con il quale gli studenti meritevoli potranno finanziare percorsi di studio o formazione altrimenti inaccessibili.

Inoltre, il professore ha previsto anche delle agevolazioni fiscali per le imprese con un numero limitato di dipendenti, per i giovani imprenditori e per le donne.

Prezzo del gas scenderà a partire da aprile

 Il prezzo del gas continua a scendere sui mercati internazionali ma non in Italia. Per questo Adusbef e Federconsumatori accusano senza mezzi termini l’Autorità per l’Energia, che avrebbe favorito i gestori e non le famiglie,continuando a salassare i consumatori con rincari pari al 23,7% (quattro volte il valore dell’inflazione) che non si accordano con l’abbassamento del prezzo del metano sui mercati internazionali, che nel biennio 2011/2012 è sceso di circa il 20%, grazie all’accresciuta concorrenza.

Bollette, da gennaio aumenta il gas e diminuisce la luce

Adusbef e Federconsumatori hanno analizzato una bolletta tipo, di quelle che bimestralmente vengono pagate da famiglie e piccole e medie imprese, e ha rilevato che, nel totale del conteggio, solo il 37,4% della fatturazione è relativa al costo effettivo della materia prima, mentre il restante 62,6% è riferito a oneri di altro tipo (ad esempio distribuzione, trasporto e assicurazioni). Fatto che ha portato le due associazioni e chiedere un blocco totale per due anni di prezzi e tariffe, per rilanciare i consumi e la ripresa dell’economia.

Nel 2012 diminuzione record dei consumi

Dal canto suo l’Autorità per l’energia ha annunciato che, a partire dal prossimo aprile, saranno introdotti nuovi meccanismi di aggiornamento che porteranno ad un decremento complessivo sarà del 6-7% del prezzo del metano, con un risparmio di circa 90 euro per anno, reso possibile dall’istituzione del mercato di bilanciamento, in grado di fornire un prezzo spot non più legato a contratti di lungo periodo.

 

Partito progetto ‘Piano Città’

 Aperti finalmente i cantieri del Piano città. Sono stati infatti selezionati, su un totale di 457 proposte, i 28 progetti, dislocati in 17 regioni italiane, nelle quali saranno avviati programmi di riqualificazione urbana per un investimento totale di 4,4 miliardi di euro di questi 318 milioni di euro arrivano dal cofinanziamento nazionale.

► Fiat riassorbirà tutti i dipendenti in quattro anni

L’obiettivo è di terminare le opere entro il prossimo anno. I prossimi governi dunque avranno in eredità ulteriori progetti non selezionati in questa tranche di stanziamento dei fondi. Si tratta di ben 429 progetti, per un valore di 18 miliardi di euro. Per realizzarli toccherà trovare 10 miliardi, dal momento che 8 sono già disponibili da parte dei Comuni.

► Monti vuole abolire Redditometro

LA SODDISFAZIONE DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO

Il Ministro dello Sviluppo Corrado Passera ha affermato che è stato mantenuto un impegno importante. Il rispetto dei tempi prefissati rappresenta un incentivo a far meglio.

► Accordo Fiat-Mazda per nuovo Spider Alfa Romeo

Il Piano città è stato sviluppato nello scorso giugno con il primo decreto sviluppo. Tutto è partito da un’idea lanciata dall’Ance.

Non resta che sviluppare un portafoglio di progetti formidabile.

 

Camusso accusa Berlusconi e difende Monti su crisi

 Susanna Camusso è indemoniata. Ha un ‘nemico’ e un ‘amico’. Il primo si chiama Silvio Berlusconi. Il secondo è Mario Monti. Per quanto riguarda il progredire della crisi, la colpa secondo la Camusso è del ‘Cavaliere’, non del ‘Professore’: “È l’economia senza lavoro, quella finanziaria, che ha provocato la crisi. Si tratta soltanto una a base di lavoro ce ne tirerà fuori.

CGIL VS FIAT

Ma di quale lavoro si parla? La Camusso non intende “Quello senza prospettive offerto da McDonald’s, né quello faticoso e incerto dei dipendenti Fiat”.

MONTI? NON C’ENTRA

Susanna Camusso fa nuovamente riferimento alle polemiche degli ultimi giorni. L’occasione le viene offerta dal dibattito di ieri mattina con gli studenti dell’Istituto tecnico Federico Caffè di Roma, all’interno del quale il segretario della Cgil ha dato il via al ciclo di incontri dal titolo “La crisi economica spiegata ai ragazzi”. Un’iniziativa importante.

Susanna Camusso scagiona Monti: “La responsabilità della situazione non è di Monti”.Queste le prime parole pronunciate in merito all’argomento della discussione dalla sindacalista.

“L’INCANTATORE DI SERPENTI”

“I tecnici non hanno risolto i problemi, ma la colpa è delle politiche dei governi Berlusconi”. Monti lo ha definito un pifferaio magico, come lo ha definito il premier uscente. La Camusso ci va giù ancora più pesantemente, definendo Berlusconi un “incantatore di serpenti”.