Tutte le novità fiscali del 2013

 L’era del governo tecnico è terminata, ma questo governo, in poco più di un anno di attività, è riuscito a fare molte delle cose che necessitavano a risanare l’economia italiana. Non si può dire che l’obiettivo sia stato centrato in pieno e che il lavoro sia ormai finito, ma le novità introdotte con il Decreto Salva-Italia (la riforma del lavoro messa a punto dal Ministro Fornero) e con la Legge di Stabilità sono tante e importanti.

Vediamo quali sono quelle che riguardano i cittadini e il Fisco.

Aumento detrazioni per i figli a carico (Legge di stabilità, art. 1, c. 483)

950 euro per ciascun figlio (compresi quelli nati da unioni di fatto e riconosciuti, quelli adottivi o affidati)
1.220 euro per i bambini sotto i tre anni
400 euro in caso di figli portatori di handicap.

Credito d’imposta digitale (Dl 179/2012, art. 11-bis)

Il credito d’imposta sarà del 25% (per gli anni 2013, 2014 e 2015) per tutte le imprese che investiranno sullo sviluppo di piattaforme telematiche per distribuzione, vendita o noleggio di opere dell’ingegno digitali.

Riduzione delle detrazioni sulle auto aziendali (L. stabilità, art. 1, c. 501; l. 92/12, art. 4, c. 73)

Le detrazioni per i costi delle auto aziendali per imprese e professionisti passano dal 40% al 20% (fanno eccezione coloro che hanno P.I. con regime dei minimi).

Le detrazioni per le auto assegnate ai dipendenti a uso promiscuo saranno deducibili al 70% (non più al 90%), senza alcun limite di costo dell’auto.

Incentivi per le start-up (Dl 179/12 art. 29 convertito da legge 221/12)

Dal 20123 al 2015 si potrà detrarre dall’Irpef il 19% del capitale investito per la creazione di una o più start up innovative. la detrazione passa al 25% nel caso si tratta di start up del settore energetico. La somma massima detraibile è di 500 mila euro, che deve essere mantenuta per almeno due anni.

Per le start up è detraibile anche l’Ires al 20% (25% per start up con vocazione sociale).

Fatture (Legge di stabilità, art. 1, commi 325-335)

Per il recepimento della direttiva 2010/45/Ue, dal 1° gennaio sarà possibile effettuare la fattura “differita”anche in caso di compenso per prestazione di servizi. Gli importi inferiori ai 100 euro potranno essere certificati anche con fattura semplificata.

Imposte sugli investimenti (Legge di stabilità, art. 1, commi 520 e 521)

La gestione individuale del portafogli titoli sarà soggetta al pagamento dell’Iva sui corrispettivi, con la possibilità di detrazione se in contabilità separata.

Riduzione degli sconti a chi affitta immobili (Legge 92/2012, art. 4, c. 74)

Dal 2013 la deduzione forfettaria sui redditi derivanti da immobili in locazione passa dal 15% al 5%, unica eccezione gli affitti con cedolare secca.

Bollo sui certificati penali

Si dovrà pagare il bollo anche sui certificati penali, con deroga all’esonero nei processi penali e in quelli per cui si applica il contributo unificato.

 

In aumento le detrazioni per i figli a carico

 Il 2013 porta ad un incremento delle detrazioni per i figli a carico. La mossa è da vedere come una conseguenza dell’entrata in vigore della nuova legge di Stabilità.

In cosa consiste l’aumento?

– Da 800 a 950 euro nel caso in cui si abbiano figli con età pari o superiore a tre anni;

– Da 900 a 1.220 euro nel caso si abbiano figli con età inferiore a tre anni.

– Da 220 a 400 euro nel caso si abbiano figli portatori di Handicap.

L’altra novità è che la detrazione Irpef è aumentata di 200 euro per ciascun figlio (a partire dal primo) per quanto concerne le famiglie che hanno più di tre figli a carico.

Tali detrazioni andranno sempre ripartite in una maniera ben precisa, ovvero nella misura del 50% tra i genitori.

CASI PARTICOLARI

– La detrazione, però, sarà attribuita al genitore avente un reddito complessivo più alto soltanto nel caso in cui costoro avessero preso accordi preventivi;

– La detrazione spetterà al genitore affidatario nei casi di separazione legale/affettiva, nonché nei casi di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio.

VANTAGGI

Le prime stime provenienti dagli Uffici delle sedi Caf parlano di vantaggi importanti per le famiglie numerose. Vediamoli nel dettaglio:

– 1.693 euro di detrazione per le famiglie con redditi fino a 15.000 euro con due figli (+ 311 euro rispetto all’attuale normativa);

– 3.500 euro per le famiglie con redditi fino a 15.000 euro con quattro figli (+ 643 euro rispetto all’attuale normativa).

– + 123 euro per le famiglie con redditi fino a 30.000 euro con un figlio.

– + 566 euro per le famiglie con redditi fino a 30.000 euro con quattro figli.

– Sconto di 825 euro per i nuclei familiari con redditi fino a 15.000 euro e con un solo figlio.

Sconto di 155 euro per le famiglie con redditi pari a 80.000 euro.

Non sono previsti sconti per le famiglie con reddito pari a 95.000 euro.

Partono i saldi in Campania, Basilicata e Sicilia

Pronti, via. Campania, Basilicata e Sicilia inaugurano la stagione dei saldi. E c’è già chi prevede che il calo dei consumi sarà elevato. Parte, dunque, oggi di fatto, la tradizionale corsa ai saldi e al prezzo migliore. E’ un periodo in cui occorre approfittare delle migliori occasioni per rinnovare il proprio guardaroba e affini.

Nelle altre regioni d’Italia bisognerà aspettare fino al 5 di gennaio.

A prescindere dall’effettiva apertura, come accennato in precedenza, una cosa è certa. Le famiglie arrivano ai saldi con un budget bassissimo.

La ‘colpa’ della poca disponibilità economica è ascrivibile alle numerose tasse introdotte nell’ultimo anno. Dai rincari delle tariffe, all’Imu, fino alle imposte che subentreranno nei prossimi mesi (quali ad esempio la Tares).

Confcommercio, pertanto, parla chiaro e azzarda la spesa media per ogni famiglia. Al massimo ogni nucleo spenderà una cifra che si aggira intorno ai 360 euro. Adusbef, intanto, azzarda invece una previsione. La spesa calerà del 19%.

Il Codacons calcola un altro budget per famiglia: 224 euro. Un budget che appare dimezzato se messo a confronto con quello di quattro anni fa. Nel 2008, infatti, la media calcolata raggiungeva 450 euro di spesa per ogni singola famiglia. Per quest’anno si prevede comunque una spesa complessiva di 2,1 miliardi. Resta il fatto che sarà spalmata solo ed esclusivamente sul 40% delle famiglie del nostro Paese. Le altre? Resteranno, con ogni probabilità a guardare, in attesa che la crisi finisca e che  non ci sia più bisogno di stringere così tanto la cinghia.

Monti punta a diminuire le tasse e a far crescere il Paese

Mario Monti ha in mano già dall’ultima notte dell’anno i bozzetti del logo del suo nuovo partito, nonché le idee chiare sul futuro dell’Italia.

Il Premier uscente, pronto a candidarsi con una lista di moderati all’interno della quale sarà coadiuvato da Montezemolo, vuole meno tasse e più crescita.

L’obiettivo numero uno del ‘Professore’ è infatti presto detto. Occorre diminuire la tassazione sul lavoro e nello stesso tempo ridurre la spesa pubblica.

La strada, dunque, è già tracciata.

Con l’occasione, nella mattinata Mario Monti ha commentato la proposta di creazione di una commissione di inchiesta per la nascita di un governo tecnico pervenuta da Silvio Berlusconi, definendola con gli aggettivi di “Stravagante”, “Tardiva” e “Interessante”. In due parole, “Ben Venga” – ha detto Monti. Subito dopo la risposta a Bersani relativamente alle critiche di quest’ultimo sulla decisione di candidarsi da parte di Monti. Il ‘Professore’ reagisce dichiarandosi a favore di quelle riforme che possono rendere l’Italia più competitiva, in grado di creare alternative, sbocchi e nuovi posti di lavoro.

In conclusione, la replica di Monti verte sulla sua posizione: non sta contro la destra, né contro la sinistra. Dice di voler scendere in campo per affermare le proprie idee. Una politica, dunque, aperta al dialogo e al rinnovamento del Paese. Che deve crescere.

TASSE E SANITA’

Monti, si diceva, vuole alleggerire le tasse. Quelle per le famiglie (in particolar modo per le famiglie numerose) sono insostenibili agli occhi del ‘Professore’.

Nel contempo va rivisto il sistema sanitario italiano. Deve funzionare ancora meglio, deve avere costi minori e deve garantire un sistema fiscale in grado di ridistribuire ad hoc i redditi a partire dai più ricchi fino ad arrivare ai più poveri. Su questo pare che Monti sia già a lavoro.

Pubblica Amministrazione, nelle scuole il maggior calo

I dati messi a disposizione dalla Ragioneria dello Stato circa il calo dei dipendenti pubblici dell’ultimo anno, parlano molto chiaramente: ci sono infatti 155.000 dipendenti pubblici in meno negli ultimi 3 anni.

Entriamo nel dettaglio dei dati. Noteremo che il trend negativo che si verifica consecutivamente dal 2009 ad oggi porta con sé dei risultati sconcertanti. Dai dati erogati dalla Ragioneria dello Stato si evince che nel 2011 i dipendenti della Pubblica Amministrazione erano 3.282.999 . In sintesi, dunque,  sono quasi 154.000 in meno rispetto quanti erano nel 2008. Quattro anni fa, infatti, erano occupati nelle Pubblica Amministrazione ben 3.436.814 dipendenti.

SCUOLA

Il dato più grave riguarda i tagli degli insegnanti. Dobbiamo nuovamente rifarci al 2010. Il calo rispetto a due anni fa è dell’uno per cento. Nel 2010 i dipendenti pubblici che lavoravano nelle scuole erano infatti  3.315.238. Tuttavia, la Ragioneria dello Stato sottolinea una variante da tenere in considerazione. La variazione totale che risulta dal bilancio del 2011 rispetto al 2010 è più alta, ed arriva al -1,6%. Occorre infatti effettuare il calcolo a parità di enti. Ciò è possibile non tenendo in considerazione gli enti inseriti nella valutazione per la prima volta nel 2011.

La scuola, dunque, rappresenta il segmento della P.A, che ha contribuito più di tutti gli altri alla diminuzione del personale.

Mini-Patrimoniale, ecco quanto costeranno i nuovi bolli

 E’ opportuno elencare tutte le novità che comporta la nuova tassa ‘Mini-Patrimoniale’, introdotta dal Governo Monti. Per quest’anno la tassa porterà nelle casse dello Stato un gettito di 2,6 miliardi. L’erario dovrebbe salire durante il prossimo anno a 4,7 miliardi. Perché? In virtù di una serie di modifiche inserite nell’imposta, che fa parte del pacchetto Salva-Italia. Si evince che i nuovi bolli, accolti non senza polemiche da milioni di italiani che non sanno dove prendere il denaro per pagarli, sono forieri di polemiche da parte di economisti e addetti ai lavori. L’imposta di bollo è vista come una tassazione del patrimonio finanziario. Un modo per tassare i risparmi e un ostacolo per la crescita economica dell’Italia a lungo termine. La pensa così Emilio Rocca dell’Istituto Bruno Leoni, il quale ha approfondito con un’analisi molto puntuale le misure in arrivo. La mini-patrimoniale ha in qualche modo anche delle controindicazioni. Ad esempio, secondo gli economisti, avvantaggia la concorrenza in quanto agevola il risparmio bancario e postale, a discapito dei prodotti gestiti, sopratutto dei fondi comuni di investimento. Non mancano coloro che, puntualmente, considerano vittime di questa patrimoniale esclusivamente i più poveri. Per molti, però, la ‘Mini-Patrimoniale’, avrà vita breve. Staremo a vedere, nel 2013.

Al via la Mini-Patrimoniale

Manca ancora una manciata di ore e poi la fotografia del Fisco ai risparmi degli italiani genererà il primo scatto.

Insieme alle giacenze del 31 dicembre saranno, infatti, calcolate le nuove imposte di bollo relative ai conti correnti bancari, postali e su quasi tutti i prodotti finanziari in circolazione.

Nel complesso, la tassa “mini-patrimoniale” inserita dall’esecutivo guidato da Mario Monti con il decreto Salva Italia dovrebbe interessare, infatti, ben 1.900 miliardi di euro di ricchezza finanziaria privata, e cioé quasi i due terzi dei 3.000 miliardi che rappresentano i risparmi della popolazione italiana.

In base ad alcuni dati preliminari messi a disposizione da Banca d’Italia e Governo, si prevede un gettito di 2,6 miliardi per l’anno in chiusura quest’oggi.

Occorre ricordare che il 2012 è stato il primo anno per quanto riguarda l’applicazione delle nuove imposte sui bolli, i quali già erano stati leggermente modificati con un ritocco al rialzo dal precedente governo Berlusconi a metà dello scorso anno.

Nel contempo, si evince che l’incasso per quanto riguarda l’erario esso dovrebbe aumentare e raggiungere quota 4,7 miliardi all’anno a partire dal 2013.

Il prossimo anno infatti le aliquote dovrebbero ulteriormente aumentare.

In conclusione, per quanto riguarda tutti i rapporti di conto corrente bancari e postali, e per quanto riguarda i libretti di risparmio, non vi sarà alcuna applicazione al di sotto dei 5mila euro di giacenza. Occorre in questo caso ricordare che fino ad oggi si pagavano 34,2 euro.

 

Capodanno, 80 milioni di spumanti venduti

Con lo scoccare della mezzanotte e con l’avvento dell’anno nuovo aumenteranno a ottanta milioni le bottiglie di spumante stappate e vendute durante queste festività 2012.

Per lo spumante, quest’anno, gli italiani hanno speso circa 600 mln di euro.

La stima, come nel caso dell’aumento di zampone e cotechino, è stata fornita dalla Coldiretti.

Si evince che circa l‘87% degli italiani ha voluto acquistare lo spumante nonostante la crisi e nonostante sia stato un periodo festivo Low Cost. Si tratta del 20% in più rispetto allo scorso anno.

Inoltre, dalle stime Coldiretti, si evince che il 13 per cento (-1 per cento rispetto allo scorso anno) ha optato per lo champagne. L’indagine di fine anno erogata dal gruppo Coldiretti/Swg non manca di illustrare altri punti fondamentali, così da ricalcare anche le abitudini alimentari ed economiche degli italiani che si preparano al capodanno e alla fine delle feste.

Coldiretti dichiara, infatti, che oltre allo spumante non mancheranno come da tradizione sulle tavole panettone e pandoro. Per quanto riguarda il panettone, ad esso non rinuncerà l’80% degli italiani, mentre hanno preferito acquistare in maggioranza il secondo il 68% degli italiani.

Capodanno, aumentano dell’8% i consumi di zampone e cotechino

Le famiglie italiane hanno sempre amato tutte le tradizioni del BelPaese. Tra queste figurano anche quelle tradizioni seguite per tener fede a una credenza della quale talvolta si ignorano le stesse origini.

Una cosa è certa: la sera di San Silvestro è obbligatorio l’assaggio di due lenticchie, perché a livello folkloristico vuol dire augurarsi di avere più soldi per l’anno venturo.

Di questi tempi, peraltro, con la crisi che galoppa, gli italiani ne avrebbero proprio bisogno.

Le altre due pietanze che non possono mancare per nessun motivo sono poi il cotechino e lo zampone.

Cotechino e zampone appaiono sulle tavole quasi esclusivamente soltanto durante il periodo di Capodanno e, in particolar modo, in maniera abbondante durante l’ultimo giorno dell’anno e il primo giorno del nuovo anno.

Per il 2012 il trend impone di risparmiare e di mettere in tavola un cenone Low Cost, giacché la crisi si fa sentire, in particolar modo nelle Regioni del Sud.

Malgrado ciò, le famiglie italiani non vogliono rinunciare a cotechini e zamponi. Prova ne è che i consumi sono saliti dell’8% rispetto al 2011. Nel complesso sono stati venduti circa sei milioni di chili di cotechino e zampone, così da essere messi sulle tavole dell’intera Penisola.

I dati in questione sono stati forniti da Coldiretti. Consideriamo, tutto sommato, che siano stime molto positive per questo tipo di mercato.

Basti pensare infatti che il 62% degli italiani, ovvero in media due italiani su tre, mangeranno a capodanno cotechino e zampone.

Acqua, arriva la ‘Tariffa Ponte’

E’ stato fatto il primo passo in avanti per una tariffa che è stata soprannominata come la ‘Tariffa Ponte’ e che riguarda l’acqua. Un percorso, molto positivo, in grado di permettere e facilitare tutta una serie di importanti investimenti nel settore.

La buona novella è arrivata durante le scorse ore, in virtù dell’intervento dell’Autorità per l’Energia. L’Autorithy ha infatti scelto di dare il Nulla Osta a tutto un insieme di provvedimenti finalizzati alla regolazione del famoso servizio idrico integrato.

La lista dei provvedimenti messi in luce dall’Autorità per l’Energia, è abbastanza lunga e degna di nota.

Appare opportuno, in questa sede, menzionare i provvedimenti più importanti e prossimi a entrare in vigore. Uno su tutti è senza ombra di dubbio il cosiddetto Metodo transitorio per la determinazione delle tariffe, che sarà inerente per l’appunto alle tariffe degli anni 2012 – 2013. Inoltre è da citare in ultima analisi un altro provvedimento. Stiamo parlando della prima Direttiva per la trasparenza dei documenti di fatturazione.

Successivamente all’approvazione della Tariffa Ponte, però, non sono mancate diverse polemiche. In prima linea ci sono i Cobas, i quali hanno protestato duramente, evidenziando che “il nuovo Metodo Tariffario Transitorio 2012-2013 per il Servizio idrico Integrato sancisce, nei fatti, la negazione dei Referendum del Giugno 2011, con cui 27 milioni di cittadini italiani si erano espressi per una gestione dell’acqua che fosse pubblica e fuori dalle logiche di mercato”.