Europa ed Italia. Un rapporto in cui il Continente cerca di essere accomodante e flessibile nei confronti del (nostro) Paese. La Commissione Ue prepara l’analisi sul bilancio dello stato italiano e offre maggiore flessibilità.
Italia
Disoccupazione, record a ottobre
Piovono ancora cattive notizie per quanto concerne il mercato del lavoro nel nostro Paese. Ed è impossibile esimersi dall’osservare i dati riguardanti il mese precedente. Dati, pressoché, drammatici.
Calo di import ed export verso Paesi extra Ue
Durante il mese di ottobre tanto le esportazioni quanto le importazioni nei confronti dei Paesi extra Unione europea hanno fatto registrare una forte diminuzione in confronto al mese precedente (-1,2% per entrambi i flussi), mentre è da rilevare una crescita tendenziale dell’export (+0,8%) e una forte discesa delle importazioni (-7,8%).
Perché le banche tedesche fuggono dall’Italia?
Sono sempre di meno gli investimenti tedeschi in Italia. I dati messi a disposizione dalla Banca dei regolamenti internazionali (Bri) palesano questo trend negativo. A metà del 2014, gli istituti tedeschi parevano esposti nei confronti delle attività del nostro Paese per una cifra che rappresenta i minimi di sempre: 99,5 miliardi di euro.
Le banche europee sono sotto controllo dell’Ue
Archiviati i risultati degli stress test indetti dalla Banca centrale europea, arriva il protocollo di vigilanza unica. Ieri è infatti entrato in vigore il Single Supervisory Mechanism.
La Commissione Europea rivede le stime della ripresa italiana
L’economia italiana in contrazione per il terzo anno di fila. La ripresa, secondo la Commissione Europea, non arriverà prima del primo semestre del 2015. E dovrà contare sull’evoluzione della domanda dall’estero.
In crescita il numero degli immigrati asiatici presenti in Italia
Sono sempre più numerosi gli immigrati asiatici presenti in Italia. Lo rileva una recente indagine che ha tra le altre cose fatto luce sulle condizioni di vita e di lavoro degli immigrati che si sono trasferiti nel nostro paese. Negli ultimi anni, infatti, in particolare negli ultimi cinque anni, a quanto pare sono aumentati del 52 per cento soprattutto gli stranieri che provengono dall’Asia, da paesi quali la Cina, il Pakistan, il Bangladesh, l’India e le Filippine.
Perché le imprese italiane non sono competitive secondo il WEF
Solo qualche giorno fa il WEF, o World Economic Forum, si è pronunciato in merito al grado di competitività dell’Italia, dichiarando che la stessa si situa ancora una volta al 49 esimo posto della classifica per il secondo anno di seguito. Dei 144 paesi che l’organizzazione internazionale elvetica ha preso in considerazione nella cornice di Davos in Svizzera, l’Italia è l’unica tra le potenze più industrializzate ad occupare una posizione così bassa.
La recessione ha salvato l’Italia da nuove manovre correttive
Per l’Italia c’era il rischio che venissero chiesti altri «sforzi aggiuntivi» per tener fede agli impegni di bilancio presi con i partner europei. Invece oggi più fonti notano che due trimestri col Pil in rosso possono essere «fattori mitiganti» nella valutazione della contabilità nazionale e perciò che, se si arriva all’autunno senza le carte in regola, Bruxelles potrebbe fermarsi ai rimproveri. Così, almeno per il 2014, una manovra correttiva potrebbe essere evitata.
I paesi più competitivi del mondo nel 2014 secondo il World Economic Forum
Anche per il 2014 è stata redatta dal World Economic Forum, l’organizzazione che ogni anno si riunisce in Svizzera a Davos, la lista dei paesi del mondo più competitivi a livello internazionale. Per il nostro paese non ci sono state grandi sorprese, anche se l’Italia è l’unico dei grandi paesi industrializzati ad avere una posizione molto bassa in classifica.