Italia
Le agevolazioni del regime fiscale di vantaggio IRPEF
Il regime fiscale di vantaggio IRPEF per giovani imprenditori, disoccupati e lavoratori in mobilità che iniziano una nuova attività produttiva
In alcuni post pubblicati in precedenza abbiamo visto in che cosa consiste il regime fiscale di vantaggio IRPEF, una particolare forma di agevolazione fiscale concessa dall’ Agenzia delle Entrate ai giovani imprenditori, ai disoccupati e ai lavoratori in mobilità che iniziano una nuova attività produttiva.
I requisti del regime fiscale di vantaggio IRPEF
Il regime fiscale di vantaggio IRPEF per giovani imprenditori, disoccupati e lavoratori in mobilità
In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto in che cosa consiste il regime fiscale di vantaggio IRPEF, una particolare forma di agevolazione fiscale concessa dall’ Agenzia delle Entrate ai giovani imprenditori, ai disoccupati e ai lavoratori in mobilità che iniziano una nuova attività.
Per l’ IVA 40 anni di aumenti dell’ aliquota
Siamo ormai all’ inizio del mese di settembre e l’ avvicinarsi, sempre più veloce della data del primo di ottobre, data a cui è stato in prima istanza procrastinato dal Governo l’ aumento dell’ aliquota dell’ IVA, accende i riflettori su questa imposta indiretta.
Negli ultimi 40 anni, ovvero dal lontano 1973, anno della sua prima introduzione in Italia, l’ aliquota dell’ Imposta sul valore aggiunto, l’ IVA, non ha fatto altro che aumentare. Il suo valore è infatti passato dai 12 punti percentuali degli anni ’70, agli attuali 21 punti percentuali.
Il costo di un conto corrente supera i 70 euro all’anno
Una recente indagine compiuta dagli esperti della Banca d’ Italia ha fatto luce sulla situazione dei conti correnti e dei correntisti italiani. L’ analisi ha infatti riguardato il costo medio, cioè le spese, che i clienti – consumatori italiani devono affrontare ogni anno per usufruire del servizio più comune offerto dalle banche e dagli istituti di credito: quello che gli consente di depositare i propri risparmi e il proprio reddito all’ interno di un conto corrente.
> Come crescono i depositi bancari degli italiani
Il dato macroscopico che gli analisti di Via Nazionale si sono trovati a rilevare è stato il fatto che in Italia, almeno nel 33% dei casi, i costi effettivi di un conto corrente superano quelli prospettati ai clienti nei fogli informativi prima dell’ adesione, costo che in genere dovrebbero aggirarsi intorno ai 70 euro.
> L’home banking non è per tutti
Tutte le banche e gli Istituti di credito sono infatti tenuti ad informare preventivamente i clienti sul costo medio del prodotto finanziario che i clienti stanno per attivare prima dell’ apertura, e quest’ ultimo è in genere riportato sotto la voce di un indicatore, denominato ISC – Indicatore Sintetico di Costo.
Secondo l’ analisi compiuta dalla Banca d’Italia, quindi, la maggior parte dei correntisti italiani per tenere aperto il proprio conto corrente sarebbe costretta a pagare fino al oltre 100 euro all’ anno, dal momento che il prodotto finanziario in questione non è perfettamente tarato sull’ esigenza dei consumatori, portati così ad accrescere il numero e il totale delle spese.
Le spese medie rilevate per un conto corrente ammontano infatti oggi a circa 104 euro.
Aumenta il fabbisogno dello Stato italiano ad agosto 2013
Anche per lo Stato italiano è tempo di bilanci. Bilanci che in un periodo di grandi spese erariali, come quello che stiamo vivendo, sempre sotto l’ occhio vigile della Commissione Europea, risultano essere di grande importanza sia a livello nazionale che a livello internazionale.
Per il Momento il Ministero dell’ Economia ha fornito dati in merito alle spese.
Secondo questi dati nel mese di agosto 2013 i conti pubblici italiani hanno mostrato un volto ancora sofferente. E’ infatti aumentato in questo ultimo mese il fabbisogno dello Stato italiano, che è arrivato a toccare i 9.200 milioni di euro, secondo gli ultimi dati provvisori.