Aumentano gli stipendi a luglio 2013

 Il mercato del lavoro appare particolarmente sofferente a causa del disagio occupazionale che negli ultimi sei mesi dell’ anno ha investito un numero sempre più alto di lavoratori, ma dal mercato del lavoro arriva almeno una notizia positiva per il mese di luglio 2013 da poco trascorso.

Continua ad aumentare la fiducia dei consumatori

 Nonostante le notizie non troppo incoraggianti che arrivano dal mondo del commercio, in cui, nel primo semestre del 2013 è stato possibile registrare un calo delle vendite al dettaglio pari al 3%, il clima di fiducia che investe il mondo dei consumatori continua a crescere. 

Il disagio occupazionale in Italia tocca 9 milioni di persone

 Sono più di 9 milioni le persone che in Italia “soffrono” per problemi legati al lavoro. Lo rileva, infatti, una indagine recentemente compiuta da una delle associazioni aderenti alla Cgil. Nel primo trimestre del 2013, cioè, il numero degli italiani in qualche modo colpiti dal problema del disagio occupazionale è arrivato a superare i 9 milioni. Tra questi sono comprese diverse tipologie di lavoratori:

Come crescono i depositi bancari degli italiani

 Un recente studio condotto da Unimpresa ha rilevato che negli ultimi mesi è tornata a salire la propensione al risparmio degli italiani, che ha subito un rialzo di un punto percentuale rispetto all’ anno precedente, così come confermato anche dall’ Istat. Nello stesso periodo, infatti, i risparmi italiani hanno subito un incremento del 5,55%, grazie una maggiore quantità di denaro che è rimasta depositata all’ interno dei caveau delle banche

Cresce la propensione al risparmio degli italiani

 Una recente indagine compiuta dal Centro Studi di Unimpresa ha rilevato che negli ultimi tempi è tornata a crescere la propensione al risparmio degli italiani. In effetti, gli ultimi dati relativi al calo dei consumi e alla flessione continua della vendite al dettaglio fanno decisamente pensare alla messa in atto di strategie di risparmio, che portano i risparmiatori a limitare le spese e a lasciare i soldi nelle banche.

Vendite al dettaglio in calo nel primo semestre del 2013

 Ancora nessun risultato positivo per il settore del commercio che faccia pensare ad una ripresa decisiva. I dati relativi al primo semestre 2013, infatti, nell’ ambito delle vendite al dettaglio, restano purtroppo negativi. Dalle ultime statistiche risulta infatti che nei primi sei mesi dell’ anno le vendite al dettaglio in Italia sono calate del 3% rispetto allo stesso periodo del 2012. Tre punti in meno, quindi, su base tendenziale, ma anche a livello congiunturale non si registrano dati positivi.

Il Tesoro deve rifinanziare 122 miliardi di Bot e Btp

 Anche per il Ministero delle Finanze e dunque per il Tesoro italiano arrivano puntuali le scadenze di fine 2013. A cui, a quanto pare, è decisamente meglio pensare in anticipo. Secondo una recente analisi svolta da Unimpresa, sulla base di dati ufficiali forniti dalla Banca d’ Italia, entro la fine di quest’ anno arriveranno infatti a scadenza oltre 122 miliardi di euro di debito pubblico che lo Stato italiano si troverà a dover rifinanziare.

La crisi siriana incide sul prezzo della benzina

 I mercati internazionali dei prodotti derivati dal petrolio hanno repentinamente accusato il colpo sferzato dalla crisi politica siriana e la situazione è precipitata, di riflesso, anche nei mercati nazionali. L’ Italia, di conseguenza, ha subito i rovesci locali del fenomeno globale. Sono infatti aumentati, a partire dalla giornata di ieri, i prezzi di tutti i carburanti che vengono veduti sulla rete nazionale.

Quanto spenderanno le famiglie italiane nel 2013?

 Mancano ormai solo pochi mesi alla fine dell’ anno. E’ quindi più agevole fare previsioni e bilanci che tengano conto dell’ intero 2013. A sfruttare questa possibilità ci ha quindi pensato l’ Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che ha tratto delle previsioni relative alla spesa delle famiglie italiane nel 2013 e all’ andamento dei consumi.

Pochissimi manager sotto i 30 anni in Italia

 Una recente indagine compiuta da Unioncamere sulla base di dati forniti dall’ Istat conferma che l’ Italia, dal punto di vista lavorativo, non è Paese che premia e promuove la giovane età. Lo studio ha infatti dimostrato che nel 2012 i manager italiani con un’ età inferiore ai 30 anni costituivano soltanto il 2,3% del totale, per di più in leggera flessione rispetto ai dati del 2009, quando la percentuale raggiungeva il 2,5%.