Crolla il turismo in Egitto

 L’Egitto è in pieno fermento, ma stavolta non si parla affatto di primavera araba, quanto piuttosto di scossoni politici, di cambio al vertice, di guerra civile. Il paese nordafricano, quindi, sebbene ricco di mete turistiche, non è più sicuro per i vacanzieri che hanno pensato giustamente di cambiare rotta.

Il golpe egiziano manda nel panico le borse

La crisi egiziana, partita come una crisi di stampo politico, ha avuto delle ripercussioni sociali ed economiche. Nell’ultimo periodo il giro d’affari legato al mercato turistico, ha perso circa 80 milioni di euro. A rendicontare la situazione ci hanno pensato i tour operator, attivi anche nel nostro paese.

L’economia egiziana e la primavera nera

Per quanto riguarda l’Italia, poi, è stata anche la Farnesina a sconsigliare i viaggia in Egitto, almeno fino alla metà di settembre. In prospettiva, però, ci potrebbe essere un blocco dei viaggi ancora più importante, valido per tutti fino alla fine dell’anno. Questo vuol dire che l’Egitto potrebbe subire una seconda “guerra” di stampo finanziario.

In realtà a subire ci sarebbe anche l’economia italiana, che considera le mete egiziane insostituibili e che nell’ultimo periodo ha dovuto fare i conti con la crisi economica e il calo delle prenotazioni. L’Egitto, almeno per il nostro paese, rappresenta la prima meta di vacanza quanto a numero di viaggiatori che la prediligono. Il giro d’affari legato a questo paese nordafricano, tanto per avere un’idea, è di 280 milioni di euro.

Arrivano i soldi europei per l’Italia

 L’Italia, uno degli stati europei maggiormente colpiti dalla crisi, non può pensare di sopravvivere da sola in questa situazione. E’ necessario al contrario trovare una via d’uscita con l’aiuto dell’Unione Europea. Tempo fa era stato fatto notare come i fondi che l’UE mette a disposizione siano stati sfruttati poco e male dal Belpaese. In pratica con qualche forzatura sono stati usati per finanziare la CIG.

L’Italia deve emanciparsi dei fondi

L’Europa, in questo momento, non vuole più assecondare la crisi ma fornire un aiuto all’Italia, anche di natura economica, ragionato e studiato sulla base delle esigenze del nostro paese. La notizia che sembra dar respiro agli investitori, quindi, è quella dei 30 miliardi di euro che sono stati sbloccati e saranno inviati allo Stivale. Quanto a fondi ricevuti dall’Europa, siamo secondi soltanto alla Polonia. Dei soldi che arriveranno in Italia, poi, 20 miliardi saranno usati per lo sviluppo del Meridione. In pratica al Sud Italia arriveranno complessivamente più fondi di quanti ne arrivino alla Germania intera.

Italia recupera terreno ma i fondi UE sono a rischio

I fondi di cui stiamo parlando fanno parte del budget definito dall’UE per il periodo che va dal 2014 al 2020 per le politiche di coesione. IN tutto si tratta di 72,87 miliardi di euro, di cui 29,24 miliardi vanno soltanto all’Italia. Nelle Regioni meno sviluppate, quelle meridionali, confluiranno circa 20,262 miliardi di euro.

Un miliardo e mezzo sottratto all’erario

 Continuano le operazioni della Guardia di Finanza per la ricerca delle irregolarità e delle eventuali frodi fiscali messe in atto dai contribuenti italiani. In sette mesi di lavoro, infatti, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno rilevato numerosi comportamenti e attività che operavano alle spalle dell’erario e hanno quantificato le perdite dello Stato in circa un miliardo e mezzo di euro. 

Rimborsi sul 730 anche per chi non ha più un datore di lavoro

 Dall’ Agenzia delle Entrate arrivano buone notizie per quei contribuenti che avessero perso il lavoro nel corso del 2012. Anche coloro che attualmente non hanno più un sostituto d’ imposta, infatti, potranno comunque chiedere al Fisco il rimborso di quanto versato a credito sui redditi del 2012 e ottenere così l’ accredito delle cifre dovute. Lo ha affermato, infatti, l’ Agenzia delle Entrate, dichiarando che a partire da quest’ anno anche chi ha perso il lavoro potrà presentare la domanda per ottenere il rimborso sul 730 relativo ai redditi da lavoro dipendente.

Quasi pronto il decreto sulla Pubblica Amministrazione

 Nella giornata di oggi, 23 agosto, il Consiglio dei Ministri esaminerà, tra le altre cose, anche il testo del decreto contenente tutte le misure relative alla Pubblica Amministrazione, sulle quali già sono fioccate alcune polemiche. Stando alle prime indiscrezioni, la bozza del decreto dovrebbe contenere all’ incirca 10 articoli all’ interno dei quali sono compresi i seguenti provvedimenti:

Detrazioni del 50% sulle ristrutturazioni edilizie – interventi ammessi

 Con l’ emanazione del Decreto del Fare il Governo ha concesso a tutti i contribuenti proprietari di immobili la possibilità di beneficiare di una detrazione fiscale pari al 50% nel caso in cui vengano effettuati interventi di ristrutturazione, entro il 31 dicembre 2013, per migliorare la funzionalità o l’ autonomia e l’ efficienza energetica degli edifici. 

Chi pagherà la Service Tax

 Dopo gli interventi dei giorni scorsi del Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, del vice Ministro all’ Economia Pier Paolo Baretta e dello stesso Enrico Saccomanni, anche il ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio, dal meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini, torna sullo spinoso tema dell’ IMU, che troverà soluzione a breve.

Che cosa sono le ristrutturazioni edilizie con sagoma diversa

 Una delle principali misure entrate in vigore insieme a tutti gli altri provvedimenti pro edilizia inseriti all’ interno del Decreto del Fare riguarda la semplificazione amministrativa inerente la richiesta delle autorizzazioni necessarie per l’ effettuazione di demolizioni di immobili e ricostruzione con sagoma diversa