Cresce il mercato europeo dell’auto tranne quello italiano

 Il mercato automobilistico, almeno in Europa, torna a crescere. Segue infatti l’ ancora modesta ripresa che ha investito, nell’ ultimo periodo, l’ intera Eurozona, anche se, nel quadro generale vi sono come sempre le dovute eccezioni.

Benzina più cara a causa delle truffe

 Nonostante gli sforzi compiuti nelle scorse settimane dal Governo per evitare il tradizionale caro – benzina estivo del periodo di Ferragosto, gli automobilisti italiani non sono stati totalmente esenti da “rincari” dovuti ad attività parzialmente lecite o illecite. Al di là dei prezzi di mercato, infatti, che in molte zone sono rimasti su livelli abbastanza alti, il problema maggiore è stato rappresentato dalle pratiche scorrette e in alcuni casi dalle vere e proprie truffe messe in atto dai gestori dei distributori al fine di accrescere le proprie percentuali di guadagno.

In aumento le ore di cassa integrazione e i sottoccupati part-time

 Il Centro studi della Confederazione Nazionale degli Artigiani – Cna – ha previsto che entro la fine del 2013 il numero dei disoccupati italiani potrebbe arrivare a toccare i 3,5 milioni. A giugno 2013 il numero degli italiani senza un lavoro era pari a 3 milioni e 100 mila unità, ma l’ incremento costante delle ore di cassa integrazione non fa ben sperare sull’ evolversi della situazione in senso positivo. 

I disoccupati saranno 3,5 milioni a fine 2013

 Entro la fine del 2013 il numero dei disoccupati italiani potrebbe continuare a salire. Lo prevedono le ultime analisi della Confederazione Nazionale degli Artigiani, che stima che entro la fine di quest’ anno il numero delle persone senza un lavoro potrebbe salire a quota 3,5 milioni.

In Italia ci sarà l’allarme precari

 Il mondo del lavoro è praticamente impazzito. Almeno per quel che riguarda l’Italia dove il premier Letta ha ribadito l’importanza di concentrarsi sui giovani. Per questo sono state pensate delle misure urgenti che dovrebbero far dilagare l’uso del contratto a tempo indeterminato.

Il problema è che nel frattempo continua ad aumentare il tasso di disoccupazione e, secondo la CGIL, ci sarà presto l’allarme precari. Entro la fine dell’anno ci saranno 150 mila persone che potrebbero restare senza lavoro. Il grido lanciato dal sindacato riguarda soprattutto coloro che lavorano nella pubblica amministrazione e non sanno se sarà loro rinnovato il contratto a tempo determinato oppure il Co.Co.Co..

► Allarme CNA sui disoccupati italiani

Alla fine del 2013 moltissimi lavoratori potrebbero restare senza impiego. L’unica notizia buona in questa situazione arriva dal settore dei beni culturali dove si annuncia che ci saranno prestissimo delle nuove assunzioni e dove gli enti si sono impegnati a non licenziare nessuno.

In Italia i postini sono in crisi

Il problema è che chi ha un contratto che scade il 31 dicembre ed ha avuto una proroga del contratto per tre anni consecutivi, è probabile che lascerà il servizio ricoperto nella pubblica amministrazione. L’idea è quella di rivedere lo sblocco dei contratti e rilanciare le assunzioni. Ci sono tra l’altro moltissime persone che pur avendo vinto un concorso, non sono state ancora assunte.

 

Allarme CNA sui disoccupati italiani

 Il premier Letta, in una delle sue prime puntate a Bruxelles, ha ribadito la necessità d’intervenire, di concerto con l’Unione Europea, per la soluzione dei problemi legati alla disoccupazione ed in particolare alla disoccupazione giovanile. L’Europa, da parte sua, ha messo nel bilancio e nel preventivo di spesa, degli interventi che dovrebbero favorire l’impiego di giovani e meno giovani.

In Italia ci sarà l’allarme precari

A giugno, però, stando alle ultime statistiche, è calato sensibilmente il numero dei lavoratori. Coloro che hanno un’occupazione, adesso, sono soltanto 22,5 milioni di persone. Un record negativo che non si registrava dall’inizio del secolo. Sicuramente ha influito parecchio l’uso della Cassa Integrazione.

Le richieste di CI sono cresciute e stando ai conti fatti dall’istituto di previdenza sociale e non solo, si parla di una perdita di 322 mila posti di lavoro. L’istituto nazionale di statistica, comunque, ricorda che sono in crescita anche i lavoratori che hanno un’occupazione part time.

In Italia i postini sono in crisi

Le stime, quindi, si fanno preoccupanti. Alla fine del 2013, infatti, i nostri concittadini disoccupati dovrebbero essere circa 3,5 milioni con un incremento di questa “particolare popolazione” di ben 400 mila unità. Attualmente, infatti i disoccupati sono 3 milioni e 100 mila. La statistica è stata realizzata dal CNA che lancia un vero e proprio allarme.

Per il CNA è importante adesso far ripartire lo sviluppo.

 

Tornano gli acquisti su MPS

 La banca Monte dei Paschi di Siena è stata colpita da uno scandalo finanziario che ha mietuto vittime nel management ma ha anche atterrato i conti della società. In questo momento, che sembra più tranquillo dal punto di vista giudiziario e amministrativo, sul mercato riprendono gli acquisti sul titolo.

La Bundesbank prende tempo su MPS

Le azioni di Monte dei Paschi di Siena sono risultate tra le migliori del Ftse MIB. A dare una spinta positiva al titolo bancario ci ha pensato l’ex ministro Profumo che ha parlato sia degli sviluppi futuri dell’istituto di credito, sia del socio di riferimento che è sotto il 20 per cento del capitale.

Sicuramente, ad influire in modo positivo sul titolo, è stato anche il ribasso del differenziale che ha raggiunto in queste settimane il livello minimo mai registrato da due anni a questa parte. Lo spread, in questo momento, ha raggiunto i 235 punti base.

Tuttofare Una del Monte dei Paschi

Per Monte dei Paschi di Siena, però, bisogna anche accennare all’idea della Fondazione che ha deciso di ridurre la sua partecipazione ad MPS portandosi sotto la quota del 10 per cento. Una decisione che piace ad azionisti ed investitori che hanno ripreso con l’acquisto del titolo a Piazza Affari.

I dati semestrali sulla vendita parlano di un valore di bilancio di MPS di 23,4 miliardi di euro.

Rizzani de Eccher fa affari in Algeria

 Un po’ di tempo fa abbiamo spiegato che per fare affari, al giorno d’oggi, non è più sufficiente puntare sui paesi in via di sviluppo. E’ molto più utile, al contrario, andare ad investire capitali in Africa. Una recente notizia finanziaria che arriva dall’Italia, sembra giustificare questo nuovo “trend”.

C’è infatti una società nostrana, specializzata in grandi costruzioni, che ha ottenuto un appalto per la realizzazione di un tratto autostradale in Algeria. Questa nuova arteria servirà a collegare l’interno del paese con la costa. Il fatturato dell’azienda arriverà a 2,5 miliardi di euro. 1,65 miliardi saranno intascati direttamente dalla friulana Rizzani de Eccher.

Valute e materie prime legate verso il ribasso

Perché abbiamo parlato di “parte dei soldi”? Perché l’impresa friulana di costruzioni è a capo di una join venture costituita assieme a due imprese algerine, la Etrhb e la Sapta. Il progetto non è certo una grande opera all’italiana, ma c’è già un disegno molto importante. L’autostrada dovrà essere realizzata prevedendo tre corsie per ogni senso di marcia.

Il futuro degli investimenti è in Africa

L’interno del paese, molto vicino al deserto, dovrà avere un punto d’accesso alla costa mediterranea. La posa della prima pietra, l’inaugurazione dei lavori, c’ stata alla presenza delle autorità locali. Ha partecipato infatti il primo ministro algerino Abdel Malek Sellal.

La Rizzani de Eccher, in questo momento, ha 1600 dipendenti, nel 2012 ha fatturato 423 milioni di euro, ma il suo fatturato per l’anno in corso dovrebbe salire fino a 2,5 miliardi di euro.

I problemi di Giochi Preziosi

 La storica azienda di giocattoli, Giochi Preziosi, è riuscita a dare una svolta all’assetto societario. E’ stato infatti raggiunto nei giorni scorsi l’accordo tra gli azionisti che si sono dovuti mettere allineare riguardo il rilancio della società. A parlare è stato proprio Enrico Preziosi che ha detto, per il bene dell’azienda, di rinunciare ad un credito di 55 milioni di euro che saranno usati per la riconversione del capitale.

Toys Center cerca addetti alle vendite

I soci dell’azienda hanno deciso di sottoscrivere questa operazione che, complessivamente, avrà un valore di 30 milioni di euro. Oltre all’aumento di capitale gli azionisti hanno deciso anche di convertire una parte del debito in azioni e di accendere un nuovo finanziamento. Questa manovra economica combinata dovrebbe portare nelle casse dell’azienda circa 140 milioni di euro.

Italia, bilancia in attivo per 2,5 miliardi

Il fallimento, a questo punto, potremmo dire che sia stato scongiurato e sia pronto il piano di rilancio della società. Il problema economico più rilevante era nel debito di 320 milioni di euro, rilevato a giugno. Questa notizia, però, era stata accompagnata da quella relativa alla decisione di Enrico Preziosi di chiedere un accordo con il fondo Clessidra, con Intesa Sanpaolo e con Unicredit. Questi istituti di credito avrebbero consentito di dimezzare il debito, con l’obiettivo di un nuovo impegno finanziario da parte dei soci dell’azienda.

Lo spread e le attese per la FED

 Il giorno dopo Ferragosto è stato molto interessante, sia per l’apertura delle borse, sia per l’andamento dello spread. Il differenziale tra i Bund tedeschi e gli omologhi italiani è arrivato ai livelli  minimi da due anni a questa parte. La situazione dell’Italia è molto buona visto che scendono anche i rendimenti dei titoli di stato che sul mercato secondario fruttano “soltanto” il 4,2 per cento.

L’Eurozona è fuori dalla recessione

Mentre per il nostro paese le cose si mettono bene, le borse di tutto il mondo sono contraddistinte dall’incertezza. C’è infatti moltissima attesa per le prossime decisione della Federal Reserve. La FED, in questi mesi, si sta rendendo conto che il mercato del lavoro americano è in ripresa e l’uscita dalla crisi potrebbe essere più veloce del previsto visto con il conseguente e subitaneo abbandono del piano d’acquisto dei bond.

Spread e borsa italiana da record

Se in America potremmo dire che tutto tace, non si può dire altrettanto di quello che sta succedendo a Tokyo dove il mercato è arretrato ancora dello 0,75 per cento. Gli analisti sono perplessi dall’andamento degli scambi a Shanghai.

Riassumendo abbiamo da un lato il crollo dei mercati asiatici, dall’altro il mercato americano che avanza in modo molto interessante e nel mezzo i mercati europei un po’ incerti, Italia a parte.