Stipendi statali bloccati fino alla fine del 2014

 Gli stipendi dei lavoratori del pubblico impiego non subiranno rinnovi contrattuali fino alla fine del prossimo anno. Il Consiglio dei Ministri ha infatti deciso che le retribuzioni dei lavoratori della Scuola, della Difesa e della Sanità rimarranno bloccate fino a dicembre 2014. Possibili rinnovi dei contratti, dunque, solo nel 2015. 

Spread e borsa italiana da record

La differenza tra il rendimento dei Bund e quello dei Btp è in calo e il premier Letta ha già promesso che ci sarà un ribasso ancora più consistente di quello attuale, fino a portare lo spread a -50 punti dal livello medio registrato in luglio. Una promessa che sarà facilmente mantenuta, stando alle ultime rilevazioni.

Risale lo spread e cala la borsa di Milano

Lo spread, in questo momento è fermo a 346 punti base e il rendimento dei titoli di stato italiani ammonta al 4 per cento. L’affidabilità del nostro paese è stata confermata anche dalle aste dei titoli di stato. Infatti, il Tesoro ha già piazzato sul mercato 7,5 miliardi di euro di titoli di stato con scadenza da un anno. Le borse sostengono questa fase positiva tricolore visto che Milano appare la borsa meno contrastata del Vecchio Continente.

Piazza Affari la migliore di oggi

Milano, dunque, è la migliore e l’estate, in questo momento, lontana dall’essere un periodo di rischio e volatilità, è la stagione migliore per i titoli quotati italiani. Le banche sono senz’altro le prime a sostenere
L’andamento positivo dello spread e di Piazza Affari fa da contorno all’allentamento delle tensioni sul debito pubblico del nostro paese.

In generale la borsa ha guadagnato il 15 per cento dalla fine di giugno ad oggi.

Le novità su infrastrutture e lavori pubblici nel Decreto del Fare

 Per il settore italiano dell’ edilizia il varo definitivo del Decreto del Fare, “licenziato” in via definitiva solo alcuni giorni fa dalla Camera, è stata, a detta degli esperti, solo una vittoria parziale. Non hanno infatti trovato attuazione, nel testo definitivo, le norme più attese riguardanti l’ estensione della Scia, come pratica semplificativa, anche ad altre tipologie di lavori.

Semplificazioni per l’edilizia nel Decreto del Fare

 Il settore edile, come è noto, è stato uno dei più colpiti dalla crisi e dalla congiuntura economica negativa. Per questo motivo, dunque, era inevitabile che non venisse in qualche modo “rappresentato” all’ interno del Decreto del Fare, il provvedimento legislativo in cui il Governo ha inserito una serie di misure volte a rilanciare l’ economia italiana.

Novità sul Fondo di garanzia per le PMI nel Decreto del Fare

 Nei giorni scorsi la Camera ha dato il suo via libera definitivo al cosiddetto Decreto del Fare, uno degli interventi di punta del Governo Letta, che ha inserito al suo interno una serie di misure per rilanciare al più presto l’ economia italiana e stimolare le sue possibilità di ripresa.

Ultimi sondaggi sul mercato immobiliare

 La crisi continua ad interessare la società italiana e lo si vede dall’analisi del mercato immobiliare. L’ultima indagine in proposito è stata effettuata attraverso la somministrazione di alcune interviste a ben 1375 operatori. Si è cercato di capire l’andamento delle compravendite, i movimenti del mercato degli affitti con i prezzi reali applicati alle case in vendita e a quelle locate. Il periodo di riferimento è il secondo trimestre dell’anno, da aprile a giugno.

Si vende casa ma con lo sconto

La crisi economica ha un effetto importante sulla compravendita delle case. Sicuramente si tratta di una conclusione “scontata”, ma l’affermazione è stata più volte suffragata dai dati reali. Bankitalia, Tecnoborsa e l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, hanno cercato di approfondire il tema.

Potere d’acquisto e crisi immobiliare

Per quanto riguarda le compravendite di case, in questo momento siamo in una fase di flessione. Scende, infatti, il numero delle agenzie che nei mesi scorsi hanno venduto almeno un’abitazione ma il crollo del terzo trimestre dell’anno scorso è da considerarsi acqua passata. Insomma la crisi c’è ancora ma si è attenuata sensibilmente.

Per quanto riguarda i prezzi delle case, gli agenti immobiliari parlano di quotazioni stabili, quindi di una battuta d’arresto nella contrazione dei prezzi. Solo per pochissimi intervistati i prezzi degli immobili sono ancora in una fase crescente.

Credito agevolato per le PMI nel Decreto del Fare

 Nei giorni scorsi ha trovato la sua approvazione da parte della Camera il Decreto del Fare, un decreto che comprende una serie di misure di diverso genere, molte delle quali con importanti risvolti economici. Il Governo, infatti, ha da sempre inteso il provvedimento come il primo passo verso la possibile ripresa economica del Paese. Ora si attende la sua conversione in legge. 

Il settore commerciale è il più vivo

In Italia cresce il numero delle partite IVA nel mese di giugno 2013. Ecco il risultato dell’indagine che parla di una ripresa della “voglia” di fare business nonostante il mercato del lavoro sia ancora in pessime condizioni.

Lo sguardo sulle partite IVA a gennaio 2013

La notizia è che mettendo a confronto i dati relativi alla natura giuridica, all’attività, al territorio, al sesso e all’età, si scopre che nel giugno del 2013 c’è stato un aumento delle partite IVA, quindi dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti, rispetto al 2012.

In aumento le imprese straniere in Italia

Partiamo subito dal settore economico di riferimento per notare che è quello commerciale il più vivo in assoluto. In questo settore, infatti, le nuove partite IVA rappresentano il 24 per cento del totale. A seguire ci sono i professionisti e gli autonomi del settore edile che rappresentano il 9,7 per cento del totale. Per quanto riguarda invece gli aumenti del numero delle partite IVA, dobbiamo considerare che a giugno sono cresciute le attività finanziarie assicurative. Rispetto al 2012, per questo settore, si parla di aumento del 50 per cento delle partite IVA.

Molto interessante, per comprendere anche i cambiamenti che interessano il mondo del lavoro, la crescite delle nuove partite IVA del settore sanitario che crescono dell’8,4 per cento. Sul sito del Dipartimento delle Finanze sono disponibili maggiori dettagli sul report in analisi.

Letta promesso uno spread più basso

 Lo spread è il differenziale che c’è tra il valore dei nostri titoli di stato e quello dei titoli di stato tedeschi. Se il paese risulta affidabile dall’analisi delle condizioni economiche e finanziarie, lo spread si mantiene a livelli molto bassi, ma il paese vacilla sotto il peso dell’instabilità politica ed economica, lo spread schizza alle stelle.

Piazza Affari ha dimenticato il Cavaliere

Nonostante il processo Mediaset e le tensioni nella maggioranza di governo, la borsa sembra voler dare fiducia all’Italia e il premier, quasi congedandosi per le ferie estive, promesse che in sei mesi il differenziale si abbasserà ancora, perdendo anche 50 punti.

La BCE, d’altra parte, sta raccogliendo nell’Eurozona, tantissimi segnali positivi ed è sempre più convinta che dalla fine del 2013 e per tutto il 2014, si possa parlare tranquillamente di ripresa. La Banca Centrale, come già detto con il famoso discorso di Londra, è pronta a mettere in campo tutti gli strumenti a sua disposizione.

Se la Merkel vincesse di nuovo in Germania

Poi a settembre, necessariamente cambieranno degli equilibri in Europa visto che si voterà in Germania e visto che la FED ha deciso d’iniziare con la riduzione degli aiuti agli Stati Uniti. L’obiettivo che l’Italia ha per settembre, è quello di portare lo spread a 200 punti.

La ripresa è iniziata, questo è il messaggio, ma va sostenuta.

I danni economici della caduta del governo

 Il nostro paese sta migliorando la sua posizione economica ed ha anche recuperato la stabilità politica che molti investitori auspicavano da tempo. Eppure c’è qualcosa che non convince del tutto e si comincia a pensare alle possibili ricadute economiche di un crollo del governo.

A lanciare l’allarme ci ha pensato l’associazione degli artigiani di Mestre, la CGIA. Quest’associazione spiega che il governo, dopo il downgrade delle agenzie di rating e dopo le ultime minacce legate ad un ulteriore possibile declassamento, deve affrontare dei nodi importanti.

Un’impresa su tre chiude i battenti

Non è soltanto arrivato il momento delle riforme che dovrebbero mettere ordine nel mondo del lavoro e lenire la piaga della disoccupazione giovanile. Adesso si stratta di riformare le tre imposte più urgenti: l’IMU, la Tares e l’IVA.

L’IMU è il campo di battaglia dei partiti politici ed oggi è all’esame del ministro delle finanze che propone delle soluzioni alternative per fare in modo che non si abolisca questa imposta che condannerebbe il paese ad una nuova fase di recessione.

Nuove proposte sull’IMU da Saccomanni

Si deve decidere quindi se e come procedere con l’aumento dell’Imposta sul Valore Aggiunto senza danneggiare i consumi italiani. In più bisogna capire bene cosa includere nella Tares. La riforma di queste imposte, però, non deve mettere in difficoltà il governo, o renderlo meno stabile, perché se il gabinetto Letta dovesse vacillare, per gli italiani ci sarebbe lo spettro di nuove tasse.

Si parla di 7 miliardi d’imposte in più: impossibili da digerire con la peggiore delle austerity.