Il contributo di solidarietà sulle super pensioni è illegittimo

 Non ci saranno più prelievi “forzati” sulle pensioni d’ oro d’ Italia.

Con una sentenza emessa il 5 giugno scorso, infatti, la numero 116 del 2013, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il cosiddetto contributo di solidarietà fino a questo momento chiesto alle super pensioni, ovvero alle pensioni di importo superiore a 90 mila euro lordi l’ anno. 

In arrivo 16 miliardi di euro per gli investimenti pubblici

 Il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, intervenendo a Brescia in occasione del Congresso Nazionale degli Ingegneri, si è fatto portavoce di una notizia che sembra far tirare un sospiro di sollievo al mondo imprenditoriale italiano. 

Altri 10 miliardi per i debiti della Pubblica Amministrazione

 Dopo aver ricordato, solo alcuni giorni fa, l’ ammontare dei pagamenti fino a questo momento compiuti in favore delle aziende creditrici dello Stato, nel corso di una audizione in Commissione Finanze al Senato il Ministro dell’ Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, ha annunciato che entro il mese di settembre il Governo valuterà l’ opportunità di accelerare ulteriormente il saldo dei debiti della Pubblica Amministrazione, aggiungendo altri 10 miliardi a quelli già preventivati. 

Per il FMI è necessario accelerare le riforme per la crescita

 Eurozona ed Italia sono al centro dell’ ultimo rapporto stilato dal Fondo Monetario Internazionale che ha concluso in questi giorni la sua missione nella zona Euro. E come anticipato nelle precedenti conferenze e dichiarazioni, le prospettive di crescita per entrambe, nell’ imminente futuro, non sono rosee. 

Le principali novità della riforma del catasto

 Proprio in questi giorni il Parlamento sta lavorando assiduamente sul testo del nuovo disegno di legge che traccerà le direttive della futura riforma del catasto, da tempo riconosciuta come una delle “emergenze” amministrative e fiscali del Paese.

Dov’è arrivato il debito italiano

 L’Italia, in questo momento, non è un paese per grandi investitori. Infatti nonostante le raccomandazioni del premier che invita tutti a riportare i soldi in patria, non ci sono degli asset davvero convenienti per chi in borsa vuole ottenere bei rendimenti.

Il governo portoghese resiste alle pressioni

Nonostante le agenzie di rating provvedano periodicamente a declassarci e nonostante dalla BCE arrivi puntualmente il sostegno monetario all’economia, c’è ancora qualcosa che non va. L’Eurostat, per esempio, illustra una crescita incredibile del debito italiano che è arrivato ad essere il 130 per cento del PIL. 

Se in tal senso fosse stilata una classifica europea, potremmo trovare l’Italia al secondo posto subito dopo la Grecia che nel primo trimestre dell’anno in corso aveva un debito pari al 160,5 per cento del PIL. Il debito nell’Eurozona, così, continua ad aumentare e se si considerano i 17 paesi che fanno parte dell’unione monetaria si scopre che hanno un debito complessivo pari al 92,2 per cento del PIL mentre l’Europa a 27 arriva addirittura ad un debito dell’85,2 per cento.

Previsioni e borse legate alla Cina

I dati di cui parliamo, anche per l’Italia, sono stati rilevati nel primo trimestre dell’anno. Se si fa un confronto tra l’ultimo trimestre del 2012 e il primo del 2013 si nota un incremento dell’indebitamento visto che il rapporto precedente era fermo al 127 per cento.

In crescita la fiducia dei consumatori

 L’Italia non sembra più un Belpaese, almeno dal punto di vista finanziario e i dati che arrivano dagli analisti economici, testimoniano che ci sono dei problemi strutturali da risolvere, delle riforme cui dare seguito al fine di tornare ad essere competitivi.

Risale lo spread e cala la borsa di Milano

I consumatori, invece, sono impermeabili a queste analisi poco ottimistiche della situazione dello Stivale e tornano ad essere fiduciosi per il futuro. L’Istat ha spiegato che l’indice che misura la fiducia dei consumatori italiani è passato nell’ultimo mese da 95.8 a quota 97.3 e questo miglioramento nasce dalla ricostruzione del quadro economico e dalla sensazione rispetto alla situazione personale.

Insomma, i consumatori sentono che qualcosa cambiare per loro in prima persona e poi anche per il resto dell’Italia. Intanto però, la crisi non accenna a diminuire e quello che più preoccupa è la disoccupazione che amplia le fila delle persona in cerca di un lavoro e s’infoltisce di giovani e meno giovani che da troppo tempo sono a braccia incrociate.

Per Squinzi andiamo peggio del previsto

In generale si pensa che migliorerà in primo luogo la situazione economica dell’Italia, si pensa poi che la piaga della disoccupazione sarà sanata a stretto giro e che ci sarà un miglioramento generale delle condizioni di vita e di lavoro.

 

Il datore di lavoro e l’ erogazione del TFR

 Il Trattamento di Fine Rapporto o TFR, più comunemente chiamato anche liquidazione, è la somma che ogni datore di lavoro è tenuto a versare ai propri lavoratori dipendenti al termine del rapporto di lavoro stesso, indipendentemente dalla causa che ha motivato la conclusione della collaborazione.

I motivi per richiedere l’ anticipo del TFR

 Qualunque lavoratore dipendente, con la sola eccezione di quelli del settore pubblico e di quelli del settore privato, ha la possibilità di richiedere, in caso di particolari necessità finanziarie, un anticipo sulla propria liquidazione o trattamento di fine rapporto – TFR.

Che cosa è l’ anticipo sul TFR

 Il TFR o Trattamento di Fine Rapporto, un tempo comunemente chiamato anche liquidazione, è l’ accantonamento contabile che viene corrisposto dal datore di lavoro a tutti i lavoratori dipendenti – con l’ unica eccezione di quelli statali e di quelli pubblici – al termine del rapporto di lavoro in questione, indipendentemente dalla causa della sua cessazione – dimissioni, licenziamento individuale o collettivo, etc.