Come si chiede il rimborso IVA

 Se avete una partita IVA ed avete accumulato un credito IVA negli anni, avete la possibilità di chiederne il rimborso. La procedura cambia sulla base del tipo di dichiarazione scelta dal contribuente e si può scegliere anche come usare il credito accumulato nei confronti dell’Erario.

Partiamo dalla prima questione: che modulo è associato alla richiesta del rimborso del credito IVA 2012? Se si presenta la dichiarazione IVA autonoma entro febbraio, è necessario compilare il Rigo VX4 relativo al rimborso del credito. Al contrario, se si presenta la dichiarazione IVA in forma unificata con la dichiarazione dei redditi modello UNICO, allora è necessario compilare il Rigo RX33.

Il saldo IVA si avvicina

Il credito IVA può essere utilizzato in diversi modi. Per esempio si può usare per le successive liquidazioni periodiche dell’Imposta sul Valore Aggiunto, quindi computato in detrazione nell’anno successivo. Esiste anche una forma di compensazione orizzontale che consente di usare il credito per pagare altre imposte e contributi. Si può chiedere comunque il rimborso totale o parziale delle imposte.

► In calo a dicembre il numero delle nuove partite IVA

Il limite massimo di credito accumulabile non deve comunque superare i 516.465,90 euro. Il limite è definito tenendo conto che operano in regime IVA molti attori del settore edile.

Il termine per la presentazione della richiesta di rimborso deve essere presentata telematicamente tra il primo febbraio 2013 e il 30 settembre 2013.

Cos’è l’IVA di gruppo e chi può usarla

 Il 18 febbraio 2013 scade il termine per la presentazione dell’opzione IVA di gruppo dedicata a tutte le imprese che vogliono aderire a questo particolare regime ma non hanno ancora trasmesso telematicamente l’opzione.

Il saldo IVA si avvicina

L’IVA di gruppo è un regime che consente la compensazione dei risultati a credito e a debito, relativi alle liquidazioni periodiche delle società partecipanti. Questo vuol dire che consente il recupero immediato delle eccedenze di credito che sono state maturate, senza doversi sottoporre alla lunga e tradizionale trafila delle procedure di rimborso.

L’IVA di gruppo, ecco un’altra particolarità, non comporta limitazioni di importo relative alla compensazione e si può applicare soltanto nel caso in cui l’impresa abbia particolari requisiti giuridici. Arriviamo quindi alla domanda classica: chi può aderire al regime?

► Passaggio non automatico per l’IVA per cassa

L’opzione è riservata alle imprese che hanno azioni o quote di altre società che sono superiori al 50% del capitale. In particolare, quindi, ci si riferisce a Spa, Sapa ed Srl. Questa opzione, diversamente dalle altre non può essere esercitata con un comportamento concludente ma deve essere comunicata tramite il modello IVA 26 trasmesso per via telematica.

La normativa dispone che anche le società estere possa aderire a questo regime IVA di gruppo, a patto che siano residenti in un paese dell’UE, che possano essere identificate nel territorio italiano e siano costituite secondo “lo schema” delle società di capitali di diritto italiane.

Cosa cambia con l’aumento dell’IVA nel nostro Paese

 La legge di Stabilità 2013 ha determinato l’aumento dell’IVA dal 21 al 22 per cento e questo incremento scatterà a partire da luglio. Ci si chiede allora come la variazione possa influenzare le abitudini e le spese sostenute dalla famiglie, l’attività delle imprese o la vita dei professionisti.

► I software per le dichiarazioni IVA

Il primo luglio 2013 scatta l’aumento dell’aliquota IVA ma ci sono delle precisazioni da fare. L’esempio classico, riportato da molte riviste di fisco, è quello della cessione degli immobili. Qualora la spedizione sia stata fatturata e spedita prima dell’aumento dell’IVA, anche se consegna è seguente al primo luglio, non si applica la maggiorazione. Un discorso analogo può essere fatto per i beni mobili.

► Dichiarazioni annuali IVA 2013

Nel caso in cui, invece ci sono due momenti di pagamento, per esempio il versamento dell’acconto e poi il saldo dell’acquisto, allora l’IVA applicata in fattura potrebbe variare subendo un aumento, così che si avrebbe un acconto al 21 per cento e un saldo con IVA al 22 per cento.

Per quanto riguarda i professionisti, invece, non c’è una variazione della base imponibile, dell’aliquota INPS o della ritenuta d’acconto che resta ferma al 20 per cento, quindi, fondamentalmente, non ci saranno grosse novità se non nelle liquidazioni periodiche.

Per quanto riguarda invece i consumatori, questi troveranno sugli scontrini un’aliquota IVA aggiornata per i beni acquistati. Tutte le modifiche riguardano l’aliquota ordinaria.

Passaggio non automatico per l’IVA per cassa

 E’ entrato in vigore il nuovo regime per l’IVA per cassa ma chi aderiva alla stessa nella vecchia stagione fiscale, non è automaticamente inserito negli elenchi dei contribuenti che aderiscono alla nuova IVA per cassa. Il passaggio automatico non esiste ma molto si evince dall’atteggiamento concludente.

Durante una sessione di Telefisco 2013 del Sole 24 Ore, molti contribuenti hanno chiesto se è possibile effettuare il passaggio automatico dal vecchio regime IVA per casa al nuovo, visto che per tutte le operazioni fatte dal primo dicembre 2012 c’è l’opzione tra le due scelte.

► Il pacchetto IVA è pronto

L’articolo 7 del decreto legge numero 185 del 2008 spiega che il passaggio tra i due sistemi non è automatico e che se non ci sono indicazioni ufficiali, i soggetti che vogliono aderire al nuovo regime, possono sfruttare l’atteggiamento concludente, quindi scrivere la dicitura “IVA per cassa” sulle fatture, e poi confermare tutto con la comunicazione in dichiarazione annuale. 

► I software per le dichiarazioni IVA

Chi ha già iniziato ad operare in questo modo da dicembre 2012, adesso, nel modello IVA 2013 deve scegliere la casella 1 del rigo VO15 che è dedicata all’opzione.

Un dubbio collegato a questo è nell’individuazione del momento di incasso e di pagamento delle fatture. L’IVA per cassa, infatti, prevede che l’esigibilità e la detrazione dell’imposta avvengano al momento del pagamento, sia esso ricevuto o effettuato.

I software per le dichiarazioni IVA

Il pacchetto IVA è pronto, anzi, era pronto già alla metà di gennaio, ma adesso è stato finalmente pubblicato anche il software per la compilazione delle dichiarazioni e per la verifica dei dati.

L’Agenzia delle Entrate, il 31 dicembre, ha pubblicato due prodotti che per quel che riguarda gli adempimenti fiscali e il controllo delle dichiarazioni, sono davvero di grande utilità, soprattutto mentre si avvicina la stagione delle dichiarazioni.

L’applicazione informatica per compilare i modelli IVA è stata rimessa a nuovo, mentre è stato soltanto aggiornato il software per il controllo dei dati, valido per tutti quelli che devono presentare la dichiarazione annuale IVA autonomamente e quindi scollegata dall’Unico 2013.

► In rete i modelli Unico, Cnm e Irap 2013

Con il software di compilazione è possibile compilare i modelli IVA 2013 e Iva Base e la procedura, sostanzialmente, è la stessa. Basta rispondere ad alcune domande per arrivare alla scelte di uno dei due modelli, quello più adatto al contribuente. Questi modelli non possono però essere usati per le dichiarazioni IVA delle società controllanti e controllate che vanno a prendere parte alla liquidazione del gruppo.

Il software di controllo serve a segnalare al contribuente gli errori e le incongruenze tra i dati che sono presenti nella dichiarazione e quelli forniti dal contribuente. Entrambe le applicazioni si possono comunque consultare via web e il vantaggio è chiaro: si ha una versione aggiornata del software e non si deve installare alcunché.

Le scadenze fiscali mettono a repentaglio le vacanze degli italiani

 Il 2013 è l’anno in cui gradualmente stanno entrando in vigore tutte le nuove imposte pensate dal governo tecnico per rimpolpare le casse dello Stato. Il caso, o chi per lui, ha voluto che la maggior parte delle scadenze si concentrassero vicino al periodo estivo.

► 2013 anno di pressione fiscale record

Un fatto che sta mettendo seriamente a rischio la possibilità di molte famiglie di concedersi la tanto desiderata vacanza al mare. Sono giugno e luglio i mesi in cui i contribuenti si troveranno a dover sborsare, nel complesso, qualcosa come 3,7 miliardi di euro: 2 di questi andranno a coprire la prima rata dell’Imu (prevista verso la metà di giugno) e 1,7 miliardi, invece, saranno destinati al versamento della prima maxi rata della Tares, la nuova tassa sui rifiuti.

Proprio su quest’ultima si concentra la critica del Centro Studi degli Artigiani di Mestre, per la prima rata dovrà essere versata non prima di luglio.

► Prima rata Tares posticipata a luglio

Come se non bastassero Tares e Imu, a mettere in forse le vacanze degli italiani ci sono altri due salassi: da un lato l’autoliquidazione Irpef, che costerà agli italiani circa 8,5 miliardi di euro in totale (anche questa a luglio) e, ancora, l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%.

Quindi, dove andremo quest’anno? Al mare o ai Monti?

Le buste paga gonfiate sono fraudolente

 L’articolo 2 del Decreto legislativo 74/2000 ha spiegato qual è il reato di dichiarazione fraudolenta e nella casistica nel mirino dell’Erario e della Guardia di Finanza, c’è anche la pratica di alcuni amministratori di società che gonfiano le buste paga dei dipendenti in modo da avere un escamotage per non pagare IRPEF ed IVA.

 Con i registri introvabili è bancarotta fraudolenta

La Guardia di Finanza, allora, ha deciso di affidarsi alle dichiarazioni dei lavoratori mettendo nel sacco gli amministratori scorretti. Tutto è ben definito nella sentenza numero 3071 della Corte di Cassazione, del 23 gennaio 2013. Il fatto è ricostruito in questo modo.

 La Cassazione sulla simulazione del credito IVA

Il tribunale ha condannato gli amministratori di una società Srl, per dichiarazione fraudolenta, prendendo in esame le fatture e i documenti che si riferivano ad operazioni in realtà inesistenti. Con l’obiettivo di evadere le tasse, questi amministratori avevano ritoccato le dichiarazioni del 2005 e del 2006, elencando una serie di elementi passivi fittizi.

In pratica avevano elencato dei costi sostenuti, soprattutto legati al pagamento del personale. In tutto avevano provato a far passare sotto la lente d’ingrandimento del Fisco e della Finanza, elementi passivi fittizie per un valore di circa 116 mila euro. Le buste paga dei dipendenti riportavano importi superiori a quelli effettivamente versati. Alla fine le Fiamme Gialle, con una serie di questionari rivolti ai dipendenti della società, sono riusciti a smascherare la frode.

Dichiarazioni annuali IVA 2013

 L’Agenzia delle Entrate, con un provvedimento del 29 gennaio, ha fornito ai possessori di partita Iva e agli intermediari abilitati, le specifiche tecniche per la presentazione delle dichiarazioni annuali IVA 2013. Un servizio telematico che consente appunto di trasmettere all’Erario i modelli IVA e IVA Base 2013.

L’Agenzia delle Entrate, tempo fa, aveva detto “il pacchetto IVA è pronto“, adesso, avvicinandosi la prima scadenza, ha ripreso il discorso. Le specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati adesso ci sono e sono disponibili anche tutte le istruzioni per la spedizione online dei modelli che si riferiscono naturalmente all’anno d’imposta 2012.

Le istruzioni sono valide anche per chi, questo genere di appuntamenti con il fisco, li prende di petto senza avvalersi dell’intermediazione.

L’Erario spiega che

“Nell’ALLEGATO A al presente provvedimento vengono stabiliti, pertanto, il contenuto e le specifiche tecniche da adottare per la trasmissione per via telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati contenuti nella dichiarazione IVA relativa all’anno 2012 da parte dei contribuenti tenuti a tale adempimento dichiarativo che provvedono direttamente all’invio nonché da parte degli altri utenti del servizio telematico che intervengono quali intermediari abilitati alla trasmissione.”

L’allegato A, molto scrupoloso e dettagliato nelle indicazioni, può essere visionato in formato pdf, al link di seguito

Agenzia delle Entrate – Protocollo n. 2013/11753