Nessun aumento dell’IVA fino alla fine del 2013

 Dopo la lunga e spinosa questione dell’IMU, che ancora manda i propri colpi di coda a scompaginare la situazione, soprattutto a livello internazionale, si apre un’altra spinosa questione: quella dell’IVA. Il blocco o meno dell’aumento dell’aliquota della maggiore delle imposte indirette, per la quale è previsto un aumento di un punto percentuale il 1 di ottobre, ha fatto in questi giorni vacillare la stabilità del Governo.  Tanto che sul tavolo di Letta sono anche arrivate le dimissioni del Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, che non vuole in alcun modo venire meno agli impegni presi con l’Europa in relazione al b.

L’IVA evasa in Italia nel 2011 ammonta a 36 miliardi secondo Bruxelles

 In Italia, proprio in questi giorni, si discute se far scattare o meno l’aumento dell’aliquota dell’IVA a partire dal 1 di ottobre, misura del resto già inserita nei programmi di legge da molti mesi, ma bloccata per decreto alla data del 1 luglio scorso. E il partito delle voci di coloro che sembrano disposti a fare di necessità virtù aumenta giorno dopo giorno. Anche il Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni si è recentemente espresso con termini molto chiari sulla questione, dichiarando che un ulteriore blocco dell’IVA sarebbe la causa di una reintroduzione dell’IMU.

Ad ottobre ci sarà l’aumento dell’aliquota dell’IVA

Ma mentre in Italia si discute sugli aumenti delle aliquote, in Europa, a Bruxelles, si tirano intanto i bilanci delle imposte evase. La Commissione Europea ha infatti calcolato che nel corso dell’anno 2011 i commercianti e le imprese italiane hanno evaso in totale 36 miliardi di euro di IVA, una cifra pari al 2,1% del Prodotto Interno Lordo della nazione. Tutte risorse, quindi, che non sono finite nelle casse dello Stato che oggi fatica a raggiungere il suo pareggio di bilancio.

Le misure per l’aggiornamento del Def e la definizione della Legge di Stabilità

E se si mettono a confronto i dati italiani con quelli europei, la situazione che si ottiene è la seguente. In Europa, nel corso dello stesso anno, gli stati dell’Unione a 26 non hanno versato in totale 193 miliardi di euro di imposte IVA, generando una perdita per il PIL europeo pari all’1,5%. Queste cifre costituiscono il cosiddetto Vat Gap, ovvero l’ammontare delle evasioni europee per l’imposta indiretta sui consumi, che, in relazione al presunto totale, rappresenta il 17%. In quanto a Vat Gap, dunque, l’Italia è prima in classifica.

Ad ottobre ci sarà l’aumento dell’aliquota dell’IVA

 Non è ancora ufficiale, ma da parte del Governo già cominciano a circolare le prime dichiarazioni attendibili. Stiamo parlando del temuto aumento dell’aliquota dell’IVA, che, rimandato in data 1 luglio alla ventura data del 1 ottobre, si fa oggi sempre più vicino e minaccioso. E probabile.

Aumento IVA – In arrivo il Decreto sulle coperture

 Siamo ormai giunti alla metà del mese di settembre e in tutta Italia si fanno sempre più pressanti le ansie relative ad un possibile, nuovo appuntamento fiscale che potrebbe calare sulle teste degli italiani a partire dal 1 di ottobre. Stiamo parlando dell’aumento dell’aliquota dell’IVA, che, previsto per lo scorso 1 di Luglio, è stato procrastinato già una volta alla data autunnale, attraverso l’esborso di diversi milioni di euro. 

Governo e tasse: più basse nel 2013, stangata in arrivo per il 2014

 Secondo uno studio elaborato da Diego Menegon, ricercatore dell’Istituto Bruno Leoni di Torino, che ha effettuato un’analisi sugli effetti a medio termine degli interventi sulle tasse fatti durante questo primo anno, o quasi, di Governo Letta, nel 2013 gli italiani, grazie soprattutto all’abolizione dell’Imu sulla prima casa e del posticipo dell’aumento dell’aliquota al terzo trimestre del 2013, pagheranno circa 3 miliardi di euro in meno di tasse.

► La pressione fiscale italiana supera il 44% del PIL nel 2013

Ma la brutta sorpresa, secondo i ricercatori, arriverà nel 2014 e nel 2015, quando saremo chiamati a pagare circa 2,2 miliardi in più rispetto ad ora, a causa delle varie misure compensative dei tagli che verranno messe in atto.

Secondo Menegon, nonostante il saldo tra maggiori e minori entrate sia positivo (circa 800 milioni di euro), infatti, le modifiche apportate dal Governo Letta per abbassare la pressione fiscale per il 2013 sono state compensate da incrementi di imposta di natura strutturale, che peseranno sulle tasche dei contribuenti molto di più di quanto abbiano fatto le misure di alleggerimento.

La pressione fiscale secondo i ricercatori di Torino, arriverà al suo massimo nel 2015.

Nello specifico, per compensare il minore gettito derivante dall’abolizione dell’Imu (2,3 miliardi di euro in meno) e dal rinvio dell’aumento dell’Iva (1 miliardo di euro), il Governo ha ridotto alcune agevolazioni contributive (250 milioni di euro), ha aumentato l’imposta di bollo (98 milioni) e l’acconto Irpef relativo al 2014, che dovrà quindi essere pagato nel 2013 (che vale oltre 175 milioni). 

► La cancellazione dell’IMU e l’arrivo della Service Tax

Ancor peggio nel 2014/2015, quando arriveranno l’aumento dal 4 al 10% dell’Iva sui giornali e sui prodotti dei distributori automatici (150 milioni di euro), l’aumento delle accise su alcol, tabacchi e lubrificanti (83 milioni in più) e il taglio alle detrazioni Irpef delle polizze assicurative sulla vita (458 milioni nel 2014 e 661 nel 2015), per un totale di oltre 2,2 miliardi di minori sgravi fiscali o di maggiori tasse.

Che cosa è il servizio Entratel dell’Agenzia delle Entrate

 Questo post sarà dedicato all’approfondimento della conoscenza delle caratteristiche di Entratel, uno dei più utili servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, in modo tale da poter venire incontro alle esigenze di tutti coloro che hanno necessità di utilizzare questo strumento o semplicemente hanno intenzione di conoscerlo meglio. 

Guida al regime opzionale IVA per cassa dell’Agenzia delle Entrate

 Guida al regime opzionale IVA per cassa dell’Agenzia delle Entrate

In questo post abbiamo raccolto tutti i link agli articoli che costituiscono la Guida al regime opzionale IVA per cassa dell’Agenzia delle Entrate, uno strumento che tutti i contribuenti possono utilizzare per conoscere più a fondo in cosa consiste il regime opzionale IVA per cassa concesso dall’Agenzia delle Entrate.

Come aderire al regime Iva per cassa dell’Agenzia delle Entrate

 Il regime opzionale IVA per cassa dell’Agenzia delle Entrate

Alcuni post pubblicati in precedenza ci hanno dato la possibilità di parlare di un particolare regime concesso dall’Agenzia delle Entrate in merito al pagamento dell’IVA, chiamato IVA per cassa, di cui abbiamo già descritto alcuni aspetti particolari, come le caratteristiche attuative dell’opzione e i contribuenti che possono farne richiesta.

Il regime IVA per cassa dell’Agenzia delle Entrate – Operazioni attive e passive escluse

 Il regime opzionale IVA per cassa dell’Agenzia delle Entrate

Un post pubblicato in precedenza ci ha dato la possibilità di parlare di un particolare regime concesso dall’Agenzia delle Entrate in merito al pagamento dell’IVA, chiamato IVA per cassa, di cui vogliamo ora fornire un approfondimento inerente le operazioni attive e passive che risultano escluse da tale opzione.