Lavoro, gli ultimi dati segnano un miglioramento in Italia

  In Italia il tasso di disoccupazione è sceso al 12,3% nel mese di giugno dal 12,6% di maggio, toccando il minimo da 10 mesi. Lo dice l’Istat. Sull’anno si registra, però, un aumento dello 0,1%. Tocca invece nuovi record la disoccupazione giovanile, pari al 43,7%, in aumento dello 0,6% rispetto al mese precedente e del 4,3%  nel confronto tendenziale.

Offerte lavoro, Bartolini, Lidl, Apple cercano nuovo personale

 Bartolini sta ricercando nuovo personale, nello specifico, figure da inserire nell’area operativa e nell’ufficio spedizioni, nell’area risorse umane e amministrazione, assistenza alla clientela e rete commerciale, offre contratti di lavoro part-time e a tempo pieno.

Confindustria rileva un miglioramento nel mercato del lavoro

 Sembra  essersi fermato il deterioramento del mercato del lavoro italiano, al di là degli oscillamenti mensili. Lo dice Confindustria in Congiuntura Flash. Il numero di persone occupate in Italia è restato praticamente stabile nei primi due mesi dell’anno e ha oscillato nei tre successivi: +91mila unità in marzo, -87mila nel mese di aprile e +52mila nel mese di maggio. Il tasso di disoccupazione in maggio si è attestato al 12,6%, sui livelli dello scorso autunno (12,5% in settembre).

Ideal Standard, un accordo che salva 399 posti di lavoro

 C’è stata una lunga trattativa, contrassegnata dall’avvicendarsi di notizie contrastanti, ma poi è finalmente  arrivato l’accordo che mette in salvo 399 posti di lavoro. Per la vertenza Ideal Standard la chiusura positiva si è avuta al Ministero del Lavoro e per le famiglie dei lavoratori che lavorano nello stabilimento di Orcenico di Zoppola (Pordenone) è giunto il sollievo.

Eni, il colosso petrolchimico italiano dimezzerà la produzione. A rischio 3.500 posti

 Mentre l’ex amministratore delegato di ENI, Paolo Scaroni, assicurò ai sindacati italiani che non avrebbe diminuito la produzione delle sue raffinerie e non avrebbe posto in essere tagli ai posti di lavoro, se non di più sicuramente fino alla fine del 2014, oggi invece il suo successore, Claudio Descalzi, sembra intenzionato a  non rispettare tali accordi.