Gli italiani continuano ad amare ancora la moda ed i vestiti di qualità, ma la recessione ha modificato, nel vero senso del temine, usi e “costumi” degli italiani.
Lusso
Gli investimenti nel lusson in Tiffany
Tiffany & Co. è il secondo più grande rivenditore di gioielli di lusso del mondo e prevede un utile annuo più basso in quanto è aumentata la spesa per migliorare i propri sistemi di tecnologia e di informazione. Gli utili per l’intero anno per azione saliranno in un intervallo che va da 4,05 dollari a 4,15 dollari, come ha affermato l’azienda con sede a New York.
Tiffany, guidata dal Chief Executive Officer Michael Kowalski, ha dichiarato che le spese in conto capitale salteranno il 22% quest’anno a 270 milioni di dollari. Il rivenditore ha detto che le sue vendite mondiali dovrebbero progredire in termini percentuali nel 2014.
Il titolo Tiffany è salito dell’1,8% a 92,84 dollari.
La perdita netta di Tiffany nel quarto trimestre è stata di 103,6 milioni di dollari, o 81 centesimi per azione, contro un utile netto di 179,6 milioni di dollari, o 1,40 dollari, di un anno prima.
La società Tiffany è presente in tutte le parti del mondo con i suoi negozi di gioielli. Negli Stati Uniti, le vendite sono salite del 7%. Le vendite sono state forti nel flagship di Manhattan guidate dai turisti, in particolare i visitatori provenienti dalla Cina. In Asia le vendite totali avanzato dell’8% a 275 milioni di dollari e in Europa sono saliti del 10%. Le vendite in Giappone sono scese del 12% a 169 milioni di dollari a causa dello yen più debole.
Tiffany ha anche annunciato che il suo consiglio ha autorizzato il riacquisto di 300 milioni di dollari in azioni. Il programma di riacquisto precedente è scaduto nel mese di gennaio.
Immobili di lusso, arrivano i capitali stranieri. Eni e Poste ingolosite
George Soros, ha rilevato il 5% di Igd Siiq, società immobiliare controllata dalle Coop, tramite il fondo Quantum Strategic Partners, gestito da Soros Fund Management. Questo potrebbe significare che i capitali stranieri hanno ripreso a puntare sull’Italia. A interessare gli investitori esteri sono soprattutto i marchi del lusso e il real estate.
Investire nel settore del lusso
Negli ultimi anni contraddistinti dalla crisi economica in Europa e in Italia, il settore del lusso è stato in controtendenza con una crescita alta. Il mondo del lusso si è fatto notare in Borsa con titoli abbastanza nuovi che hanno realizzato guadagni importanti. Due casi su tutti sono Salvatore Ferragamo, che è stato protagonista lo scorso anno a Piazza Affari di una delle migliori performance, e Moncler, il cui ingresso in Borsa è stato trionfale con l’asta che ha suscitato un grande interesse in investitori istituzionali e privati e i primi giorni che hanno fatto registrare un rialzo molto alto.
Il lusso tira nel mondo. Il Made in Italy nella moda è uno dei settori più importanti nel nostro Paese e presente in maniera globale con marchi come Gucci, Prada, Armani, Valentino, Dolce e Gabbana.
► Il ciclo economico nel settore della moda del lusso
Negli investimenti in Borsa l’aspetto importante è sapere leggere la realtà e considerare le prospettive di un’azienda. Quando si parla di lusso, le società seguono un ciclo economico un po’ diverso rispetto alle aziende tradizionale. Possono essere in perdita per molti anni e non fallire ma anzi rilanciarsi. Il ciclo è quindi di nascita, crescita, maturità, decadenza e rilancio. Per fare degli investimenti che possono portare a dei guadagni è quindi importante sviluppare la capacità di prevedere quale azienda si rilancerà. Se una azienda cambia il suo manager, se investe in nuovi prodotti o in pubblicità, ed è un’azienda dal passato importante che vuole tornare in alto,probabilmente si potrà seguire con interesse. Anche Gucci, che oggi è un colosso, ha avuto una fase di crisi per poi rilanciarsi.
La localizzazione del negozio di moda
Il settore della moda e del lusso ha un aspetto che è fondamentale, l’immagine. Certo, questo elemento riguarda probabilmente ogni prodotto, ma nel caso della moda ha un peso più importante in quanto determina i risultati e le vendite.
L’immagine di un negozio di moda e di un brand si costruisce negli anni e riguarda molti aspetti come lo stile, la pubblicità, la comunicazione, la localizzazione ecc.
► Moda: il Made in Italy si regge sugli acquisti dei top consumer
L’importanza della localizzazione è conosciuta da tutti i marchi di moda. Se, ad esempio, un turista americano non trova un certo marchio di moda nella shopping street di una certa città, accanto a quelli più importanti, penserà che quel marchio sia un gradino più in basso degli altri. E questo è un aspetto che influisce sulle vendite e rende conto dell’importanza della localizzazione.
I brand di moda del lusso investono molto sull’aspetto della localizzazione consapevoli che questo riguarda l’immagine e la pubblicità. Nel centro delle città più importanti ci sono spesso i “flagship store” dei marchi più importanti, cioè i negozi principali che rappresentano l’azienda. Questi store sono probabilmente in perdita, visto che sonno spesso grandi e considerando i costi degli affitti nel centro delle città, ma sono mantenuto perché riguardano l’immagine del brand e quindi sono un investimento.
Per i marchi meno grandi, ma in un certo senso anche per le multinazionali del made in Italy, nella scelta della localizzazione del negozio si fa riferimento a diversi fattori che riguardano appunto l’immagine ma anche aspetti sociali ed economici. I dati considerati sono, ad esempio, il tipo di persone che risiedono nella zona, la tipologia di clienti che passano per quella via, il reddito medio delle persone che transitano nell’area del negozio ecc.
Apertura di Pitti uomo tra lusso e ripresa economica
Il mercato del lusso è quello che ha mostrato di sentire meno la crisi in questi anni difficili un po’ per tutti i settori produttivi e finanziari. In alcuni casi, il settore del lusso è addirittura cresciuto in questo periodo di contrazione, mostrando di essere un ambito di investimento interessante.
In Borsa, in questi anni è aumentata la presenza di marchi del lusso con performance ottima per Ferragamo e Tod’s e per Moncler, che a Piazza Affari è sbarcata da poco.
► In crescita il mercato dei beni di lusso
Visti questi risultati, l’apertura di oggi di Pitti uomo ha una certa importanza per l’economia italiana. All’apertura, il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha affermato: “Non Sprechiamo la ripresa come abbiamo fatto per la crisi. Guardiamo alle opportunità, scommettiamo sul merito, sul talento, l’Europa ha bisogno dell’Italia. E difendiamo il Made in Italy che poi significa difendere il lavoro. Da Firenze facciamo squadra per la moda”.
Il sindaco ha parlato nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio dove c’è stata l’inaugurazione di Pitti uomo per la prima volta. I marchi presenti sono 1120 e le collezioni riguardano l’inverno 2014-2015.
► Piazza Affari chiude in netto rialzo trascinata da Moncler e non solo
Stefano Ricci ha detto: “La moda italiana è nata qui in questa città e a giugno lo ricorderemo orgogliosamente al mondo con una serie di eventi che coinvolgeranno cinque grandi marchi che sono nati a Firenze come Ferragamo, Pucci, Cavalli, Scervino, Gucci. A giugno questo sogno diventerà realtà”.
Il governo ha confermato il suo sostegno con 1,5 milioni di euro garantiti dal Ministero dello sviluppo economico.
Pitti uomo ha una importanza internazionale che è stata sottolineata all’apertura ed è stata confermata dalle tante personalità presenti, dall’amministratore delegato di Camera Moda Jane Reeve a Ferruccio Ferragamo, Leandro Gualtieri, Ermanno e Toni Scervino, Filippo e Niccolò Ricci.
Gli immobili di montagna del lusso non sentono la crisi
Dal 2008 la crisi è esplosa in molte parti del mondo e in Italia intaccando quasi tutti i settori. Iniziò dagli Stati Uniti con i mutui subprime e investì inizialmente l’ambito immobiliare. La crisi poi si allargò ed entrarono in scena altri fattori, ma il mercato immobiliare è stato vicino al crollo ed ha vissuto cinque anni di crisi. Qualche spiraglio di ripresa debole si vede per il prossimo anno, ma la crescita sarà minima e i fasti pre-crisi sembrano non potere tornare per diversi anni.
► I prestiti delle banche al settore edile e immobiliare nel 2013
Le aziende del design che hanno i requisiti per entrare in Borsa
Ipo da record per Moncler con domande che superano di molto l’offerta
Il lusso contro i falsari
L’economia del lusso tiene in piedi i listini italiani. In più di un’occasione s’è visto che i marchi legati ai beni di lusso, hanno sopravvissuto meglio alla crisi anche per il fatto che sono più esposti e più attivi sui listini internazionali. Oggi, quindi, sembra più che mai necessario che le imprese del lusso s’impegnino direttamente nella lotta contro i falsari.
►Lotta all’evasione fiscale ancora in alto mare
I primi a scendere in campo sono i giudici del tribunale di New York che hanno puntato il dito contro alcuni falsari cinesi che hanno sfruttato la potenza del web per costruire una vera e propria roccaforte in grado di custodire e commercializzare beni falsi.
I falsari cinesi in questione si occupavano soprattutto della contraffazione di orologi di lusso. I primi ad indignarsi per questo “traffico alternativo” sono stati i manager del gruppo svizzero Richemont che hanno ricorso al tribunale americano per mettere al sicuro il loro business. I due personaggi incriminati sono Tony Chen e Fan Bao Dian che commerciavano prodotti dei marchi Cartier, Baume&Mercier e Jaeger-LeCoultre.
►Ferragamo vede bene anche il 2013
Il commercio di questi falsi beni veniva effettuato su 2700 siti internet diversi di cui è stata disposta la chiusura.