McDonald’s, indagini Ue sul Lussemburgo

L’Antitrust europea ha avviato un’indagine circa il trattamento fiscale di favore accordato dal Lussemburgo a Mc Donald’s, contrario alle regole sugli aiuti di Stato.

Agli azionisti 30 mld, ai dipendenti meno di 15 dollari, il caso McDonald’s

McDonald’s è una delle aziende più conosciute del mondo e adesso la nota catena di fast food sarà ancora più famosa per via della scelta di spartire i dividendi quasi esclusivamente con gli azionisti. In pratica, stando a quanto riportano i giornali, le tasche degli investitori si gonfieranno a differenza di quelle dei dipendenti. 

McDonald’s ancora in crisi

McDonald’s sta attraversando un momento di crisi. I rivenditori in franchising degli Stati Uniti lamentano l’andamento al ribasso della catena di fast food più celebre al mondo.

McDonald’s, il piano per rilancio

Dal self service al ristorante, celere, ma servito al tavolo. Desiderando rinnovare l’offerta e rilanciare i ricavi, McDonald’s testa il nuovo servizio al tavolo e lo fa partendo da alcuni selettivi punti vendita in Svezia.

McDonald’s, le strategie per far quadrare i conti

Non sono tempi facili neanche per McDonald’s. La celebre catena di fast food si prepara a mettere a segno il terzo anno di vendite in declino. Un brutto colpo. Così, l’azienda sta valutando di scorporare in una nuova società dedicata tutte le sue proprietà immobiliari.

Mc Donald’s assume robot

Robot che sostituiscono cassieri e camerieri, il conto che si paga attraverso un semplice iPhone e forni di ultima generazione che ci mettono la metà del tempo per preparare le pietanze.

McDonald’s attiva maxi piano risparmio

McDonald’s ha finalmente svelato il suo maxi piano funzionale alla riorganizzazione aziendale, che dovrebbe rilanciare la crescita del gigante mondiale dei fast food e permettere risparmi per 300 milioni di dollari all’anno a seguito di un lungo periodo di appannamento delle vendite.

Calo pesante per l’utile di McDonald’s

McDonald’s fa registrare un terzo trimestre pessimo a livello di utili. Il calo è netto e si attesta intorno al 30%, per via del rallentamento delle vendite negli Usa che non stenta a frenarsi e per via dello scandalo sulle consegne di alimenti avariati in Cina.
La fiducia dei consumatori in Asia è in calo, dopo che in estate le autorità cinesi hanno accusato un fornitore di vendere carne scaduta presso gli store del Continente.

Gli ucraini boicottano i prodotti russi e Mc Donald’s chiude in Crimea

 I riflessi economici della tensione tra Russia e Ucraina si vedono anche nei supermercati di Kiev. La lotta al Paese considerato occupante si mostra anche nel fatto che molti ucraini hanno deciso di boicottare i prodotti russi. In alcuni supermercati in Ucraina si trovano prodotti russi con un’etichetta in cui c’è scritto “Boicottiamo gli occupanti”.

Ad iniziare questa battaglia commerciale è stata la Russia, che ha imposto il divieto all’importazione dei cioccolatini Roshen, prodotti in Ucraina da Petro Poroshenko, un politico favorito a diventare presidente dell’Ucraina. La battaglia dei cioccolatini vede la risposta del governo ucraino che proibisce l’ingresso nel Paese di quelli russi. L’agenzia governativa ucraina ha addirittura deciso di inserire i cioccolatini russi “Orsetto” nella lista dei prodotti che “danneggiano la salute dei consumatori ucraini”. Oltre ai cioccolatini, il boicottaggio dei prodotti russi riguarda anche aringhe, sardine sott’olio, pesce in scatola e formaggio “President””.

 

Le aziende europee a rischio in caso di maggiori sanzioni alla Russia

 

Il boicottaggio era già partito dai consumatori e ora trova una strada ufficiale del governo. In diversi supermercati ucraini si pubblicizzano i prodotti propri con la scritta “Compra le nostre cose, difendi il Paese”.

L’identità il bisogno di indipendenza si notano quindi anche nei prodotti commerciali e significano che la tensione tra i due Paesi potrebbe durare ancora a lungo. Nelle scorse settimane, gli acquisti di prodotti alimentari russi sono scesi del 40%.

Il boicottaggio arriva anche ad altri prodotti oltre quelli commerciali. Nei cinema non ci sono film russi, in televisione non vengono proposte le fiction prodotte in Russia e i ristoranti e i negozi russi non sono frequentati.

Intanto una multinazionale come Mc Donald’s ha chiuso la sua attività in Crimea senza spiegarne i motivi.