Moda, il Sud Italia è fonte di innovazione

La moda? Al Sud Italia è fonte di innovazione. Vestiti e calzature, il made in Italy artigianale e di qualità che piace soprattutto all’estero, portano aventi lo sviluppo e riflettono l’immagine positiva dell’intera industria manifatturiera italiana.

Gli stipendi nel mondo della moda

Moda e Made in Italy sono un’accoppiata storica. I settori di moda e tessile hanno contribuito con ben 52,4 miliardi di fatturato ai conti nazionali del 2014 (+3,3% annuo), in virtù di un export che rappresenta un punto di forza (28,5 miliardi, +3,9% sul 2013).

Moda, le grandi aziende sono tornate a investire

Durante l’ultimo anno fiscale, la crescita delle grandi imprese internazionali della moda e del lusso ha fatto registrare il secondo rallentamento consecutivo, restando comunque positiva a +7,9%. Nel contempo, il comparto ha dimostrato ottime capacità di risposta alla crisi investendo maggiormente in confronto al passato.

Le vendite della moda diminuiscono ma non quelle cinesi

Il settore della moda è sempre stato un settore di riferimento per il business e per la borsa. Si pensi che in un periodo di crisi di Piazza Affari, la borsa milanese era tenuta a galla dai titoli legati al mondo della moda. Adesso c’è un’inversione di tendenza.

La moda come made in Italy di successo

 Il mercato è ormai globalizzato e la competizione della Cina e dei paesi emergenti ha cambiato molto le regole negli ultimi anni. La produzione si è spostata sempre di più verso quei Paesi che offrono una forza lavoro a basso costo. Il fenomeno della delocalizzazione ha indebolito alcuni distretti industriali che fino a circa venti anni fa erano fiorenti in Italia.

Alcune imprese del Made in Italy sono però riuscite a sopravvivere e anzi ad espandersi. Alcune di queste producono proprio nei Paesi dove il costo del lavoro è più basso, facendonin un certo senso venire meno il Made in Italy propriamento detto. Ci sono realtà che però hanno deciso una strategia aziendale diversa e di successo. Questa si basa sulla qualità e la riconoscibilità del prodotto come Made in Italy. La strategia è quella di evitare di competere con la Cina sulla quantità, ma di puntare sulla qualità e su una nicchia di mercato. La qualità nasce dall’artigianalità italiana che nella moda ha una storia molto importante.

 

Il ciclo economico nel settore della moda del lusso

 

Tra queste aziende c’è quella di Cucinelli. Lo stilista ha aperto la sua azienda in Italia e qui produce. In Umbria ha ristrutturato un borgo e ne ha fatto il suo quartier generale. Nel paesino si vive e si lavora. Si insegna l’arte del rammendo e si lavorano in maniera artigianle i tessuti. La strategia è quindi quella di una produzione italiana di qualità che ha successo nel mercato perché riconosciuta. C’è anche la capacità di utilizzare le risrose del sapere storico da tramandare quale elemento aggiunto dell’impresa.

Questo è solo un esempio di una strategia che punta all’innovazione atttraverso il recupero della capacità e della creatività tipica dell’Italia.

 

La localizzazione del negozio di moda

 Il settore della moda e del lusso ha un aspetto che è fondamentale, l’immagine. Certo, questo elemento riguarda probabilmente ogni prodotto, ma nel caso della moda ha un peso più importante in quanto determina i risultati e le vendite.

L’immagine di un negozio di moda e di un brand si costruisce negli anni e riguarda molti aspetti come lo stile, la pubblicità, la comunicazione, la localizzazione ecc.

 

Moda: il Made in Italy si regge sugli acquisti dei top consumer

 

L’importanza della localizzazione è conosciuta da tutti i marchi di moda. Se, ad esempio, un turista americano non trova un certo marchio di moda nella shopping street di una certa città, accanto a quelli più importanti, penserà che quel marchio sia un gradino più in basso degli altri. E questo è un aspetto che influisce sulle vendite e rende conto dell’importanza della localizzazione.

I brand di moda del lusso investono molto sull’aspetto della localizzazione consapevoli che questo riguarda l’immagine e la pubblicità. Nel centro delle città più importanti ci sono spesso i “flagship store” dei marchi più importanti, cioè i negozi principali che rappresentano l’azienda. Questi store sono probabilmente in perdita, visto che sonno spesso grandi e considerando i costi degli affitti nel centro delle città, ma sono mantenuto perché riguardano l’immagine del brand e quindi sono un investimento.

Per i marchi meno grandi, ma in un certo senso anche per le multinazionali del made in Italy, nella scelta della localizzazione del negozio si fa riferimento a diversi fattori che riguardano appunto l’immagine ma anche aspetti sociali ed economici. I dati considerati sono, ad esempio, il tipo di persone che risiedono nella zona, la tipologia di clienti che passano per quella via, il reddito medio delle persone che transitano nell’area del negozio ecc.