Come sarà la società italiana fra pochi anni? E’ il Censis a rispondere a questa domanda, scattando una fotografia impietosa dell’Italia del 2015 o poco più. In una recente ricerca condotta a termine dall’Istituto si è infatti cercato di delineare il quadro occupazionale della terza età nel giro di pochi anni, alla luce dei recenti cambiamenti economici, politici e sociali che il paese sta attraversando.
Occupazione
Fermo ancora un miliardo di incentivi alle imprese per le assunzioni degli under 30
Con la legge di Stabilità alle porte, che proprio in questi giorni entra nella sua fase di definizione, si torna parlare dei grandi problemi che affliggono l’Italia e in primo luogo balzano come sempre agli occhi lavoro, cioè occupazione e costo del lavoro, cioè cuneo fiscale. E mentre i Ministri già annunciano i prossimi interventi per accrescere l’una e ridurre l’altro, si viene però a definire anche il bilancio delle precedenti misure che il governo aveva introdotto per promuovere l’occupazione dei giovani e favorire la ripresa.
Guida all’incentivo per l’assunzione di disoccupati under 30 senza diploma
Con la circolare n.131 l’Inps ha chiarito alcune questioni riguardo al bonus da 650 euro spettante alle aziende che assumo giovani sotto ai trent’anni senza un diploma, come previsto dal decreto occupazione entrato in vigore giugno 2013.
La circolare dell’Inps chiarisce la tipologia del bonus, gli aventi diritto e la durata dell’incentivo.
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Cos’è il bonus per assunzione di disoccupati under 30
Aziende e titolari di impresa che assumono giovani disoccupati con età compresa tra i 18 e i 29 anni di età che non abbiano conseguito il diploma licenza superiore con un contratto a tempo indeterminato hanno diritto ad un bonus pari ad un terzo della retribuzione lorda mensile fino ad un massimo di 650 euro per ogni lavoratore assunto.
Per quanto si ha diritto al bonus?
L’incentivo per l’assunzione di giovani disoccupati senza diploma dura 18 mesi dalla data di assunzione del lavoratore. Nel caso di trasformazione di contratto atipico in contratto a tempo determinato, il datore di lavoro ha diritto al bonus per soli 12 mesi.
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Chi può usufruire del bonus occupazione?
La circolare n.131 del 17 settembre 2013 dell’INPS spiega si ha diritto all’incentivo in caso di:
– assunzioni a tempo indeterminato, anche se part time,
– assunzioni con rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro,
– assunzione di apprendisti,
– assunzioni a tempo indeterminato a scopo di somministrazione, sia essa a tempo indeterminato che determinato,
– trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine.
Non hanno diritto al bonus assunzione per i giovani disoccupati chi assume:
– lavoratori domestici,
– con contratti di lavoro intermittente o ripartito.
Professionisti senza albo, chi guadagna di più?
Chi sono i professionisti senza albo?
I professionisti senza albo sono tutti quei lavoratori autonomi, circa 3 milioni in Italia, la cui professione non prevede l’iscrizione ad un albo o ad un ordine professionale, quindi questi professionisti non sostengono un esame che certifichi la loro abilità per la professione che svolgono.
Da qui deriva che i professionisti senza albo non hanno neanche un codice professionale o un regolamento da rispettare, ma hanno comunque la possibilità di dare una istituzionalità e una valenza alla loro professione grazie alla legge che prevede la possobilità di ottenere un bollino di qualità, una certificazione professionale che assicura al cliente di essersi rivolto ad un professionista competente.
> Guida alle assicurazioni professionali
Tra le professioni senza albo più diffuse ci sono i fotografi, gli informatici, gli amministratori di palazzi, i massaggiatori, i pubblicitari e gli osteopati e molti altri.
Quanto guadagnano i professionisti senza albo
Le professioni senza albo danno a chi le svolge la possibilità di ottenere dei guadagni interessanti. Tra le professioni senza albo più pagate spiccano gli amministratori di condominio, circa 142 mila con il bollino professionale, che possono arrivare a guadagni fino a 220 euro mensili a condominio.
Al secondo posto delle professioni più pagate ci sono gli auditor, esperti aziendali che si occupano di valutare le performance delle aziende e pianificare strategie di ottimizzazione delle risorse. Il loro guadagno va da un minimo di 40mila euro annui a più di 100mila euro in base al livello di esperienza.
> Quali lavoratori devono iscriversi alla Gestione Separata dell’Inps?
Seguono i saldatori, che possono arrivare anche a 3.000 euro al mese, e i tributaristi (30/50 mila euro annui).
In Svizzera è record di occupazione
> La classifica dei Paesi più competitivi al mondo per il 2013 – 2014
In totale nella Confederazione Elvetica il numero degli occupati è di 4,8 milioni su una popolazione di poco più di 8 milioni di abitanti, con un tasso di disoccupazione generale al 4,2% e quello giovanile è al 7% grazie al connubio azienda-scuola.
Da evidenziare anche il netto contrasto con il livello dei salari tra la Svizzera e il resto dei paesi UE: i colossi come Lidle offrono salari minimi da 3.300 euro. La Svizzera ha dalla sua parte la domanda interna ed esterna che continuano a tenere, di conseguenza il potere di acquisto dei cittadini è rimasto invariato nel tempo.
Il segreto della Svizzera e dell sua tenuta di fronte alla crisi mondiale risiede anche nella distribuzione dei redditi meno iniqua di quella delle nazioni circostanti, in pratica una equilibrata distribuzione della ricchezza generata dal paese tra tutti i cittadini che rende i lavoratori più propensi a spendere. Le aziende, di conseguenza, creano maggiori volumi di vendita e possono assumere più personale.
> Le imprese italiane vogliono delocalizzare in Svizzera
Un circolo virtuoso che non esiste in nessun altro dei paesi europei, anche se non si può parlare di un vero e proprio paradiso dei lavoratori – ad esempio in Svizzera non ci sono alcune delle garanzie per il lavoratori presenti in Italia come l’articolo 18 – ma, a quanto sembra, il sistema economico e sociale del paese non ne risente.
Dai sindacati un nuovo appello per ridurre il cuneo fiscale
L’Italia ha un bisogno disperato di stabilità politica, una stabilità che le consenta di portare a termine quelle riforme e quelle misure economiche di cui il Paese ha tanta necessità. E una tale necessità è recentemente stata sottolineata anche dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, che ha individuato nella definizione della futura Legge di Stabilità il punto di svolta, entro il quale l’Italia politica dovrà necessariamente ritrovare la sua coesione.