Dal momento che il contratto di apprendistato è stato definito, in termini di legge, dal Testo Unico dell’ Apprendistato del 2011 come “il contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato a favorire occupazione e formazione dei giovani”, e dal momento che la disciplina generale di questo tipo di rapporto di lavoro prevede la possibilità di stabilizzazione degli apprendisti, all’ interno della Circolare INAIL n. 27 del 23 Maggio 2013 – che recepisce l’ aggiornamento dell’ intera materia giuridica – non poteva mancare un riferimento normativo alla clausola di stabilizzazione.
Occupazione
I giovani credono nel lavoro in Italia
L’indice di fiducia dei consumatori è importante per sapere se i cittadini che abitano il Belpaese sono più o meno disposti a spendere e se effettivamente credono nella ripresa economica futura dell’Italia. Di fatto però, ci sono anche altri segnali che non vanno sottovalutati, tra cui la fiducia riposta dai giovani laureati nel mondo del lavoro nostrano.
►Ferrero cerca venditori in tutta Italia
Una recente ricerca dimostra che il sogno di moltissimi ragazzi che stanno concludendo il percorso di formazione accademica è quello di lavorare in Italia, alla Ferrero. Fino a pochi anni fa, invece, questa posizione di primato era stata propria di Google che in teoria e in pratica ha sempre rappresentato il miglior posto di lavoro possibile.
►Forbes ha stilato la classifica degli uomini più ricchi del mondo
La ricerca cui facciamo riferimento è stata condotta da Universum e si chiama Italy’s most attractive employers. In pratica si analizzano le risposte di 20 mila studenti universitari italiani cui è chiesto d’indicare il posto di lavoro ideale. I giovani laureati e laureandi dicono di volere trovare un posto di lavoro stabile in un’azienda tricolore.
Il mito, oggi, è rappresentato dalla Ferrero. Google, invece, adesso è soltanto al secondo posto di questa classifica. Il gruppo Ferrero è diventato molto importante anche nelle classifiche che sono state stilate in modo analogo in Francia e in Germania.
La CIG in deroga non ancora finanziata
La Cassa Integrazione in deroga non ha ancora ottenuto il finanziamento necessario da parte del governo e per questo moltissime aziende sono ancora indecise se adottarla o meno. Il problema è che il varo del decreto legge previsto da Letta ha subito un blocco. I sindacati hanno lanciato l’allarme per moltissimi lavoratori e per le aziende che così, con il ritardo delle procedure, potrebbero condizionare molte richieste anche in futuro.
Secondo i sindacati, il ritardo nel finanziamento della Cassa Integrazione in deroga, non è un caso, ance se il governo Letta, all’inizio del suo incarico, aveva promesso di destinare alla causa ben un miliardo di euro. Allora dove si sono fermati i fondi?
►Le misure contro la disoccupazione nel Decreto del fare
L’ostacolo sembra di natura burocratica e deriva dal funzionamento del ministero dell’Economia. La distribuzione del denaro non è ancora stata firmata nonostante il decreto sia praticamente pronto.
Così centinaia di migliaia di lavoratori resteranno senza stipendio in tutta Italia. L’argomento della Cassa Integrazione in deroga è stato al centro della manifestazione organizzata dai sindacati a Roma. Susanna Camusso, leader della CGIL ha criticato con queste parole l’operato di Letta e del suo staff:
“Dopo l’annuncio per le risorse stanziate per la cassa in deroga, perché non si sbloccano le risorse disponibili? Se qualcuno pensa che non firmando per liberare le risorse necessarie non si richieda più la cig in deroga o non si facciano più accordi sulla mobilità, si sbaglia di grosso.”
Tutti i soldi inviati al mondo del lavoro
Per rilanciare l’occupazione nel nostro paese sono stati previsti dei fondi a livello comunitario e nazionale. Si parla in tutto di un miliardo dedicato al lavoro, da corrispondere in assegni di 500 euro agli stagisti. in più si prevede uno sgravio di 10 mila euro per le aziende che assumo ragazzi sotto i 30 anni.
►Cos’è il bonus mobilità per gli studenti
Entro il 2015 ci saranno a disposizione da parte della comunità europa, tra i 4 e i 5 miliardi di duro. Entro la fine del mese, tra l’altro, si dovrebbe tenere un consiglio europeo che consentirà di spostare i fondi strutturali. In fin dei conti si tratta di un percorso abbastanza lungo e definito con due tappe.
A livello nazionale il governo contribuirà con la definizione di un decreto per rendere più flessibile l’occupazione dei giovani. Le date da registrare, soprattutto per chi investe in opzioni binarie ed ha la necessità di individuare un trend sono il consiglio dei ministri di mercoledì e poi il consiglio europeo che si terrà tra il 27 e il 28 giugno.
►Microimprese finanziate dalla Regione Puglia
L’obiettivo di tutti gli interventi sarà quello di combattere la disoccupazione con particolare riferimento alla disoccupazione giovanile. I contratti a termine saranno resi più flessibili per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e alle aziende che assumono under 30 saranno consegnati 10 mila euro.
Un secondo piano per il lavoro nei prossimi mesi
Giovedì e venerdì prossimo avrà luogo a Bruxelles il Consiglio Europeo, nel corso del quale il Presidente del Consiglio Enrico Letta illustrerà il piano italiano per la lotta alla disoccupazione, ma, come ha avuto modo di dichiarare di persona, attraverso un discorso eminentemente politico, che punti alla crescita dell’ Europa.
In Francia aumenta la disoccupazione
La Francia, per molti analisti, è da considerare la bomba ad orologeria del Vecchio Continente perché pur essendo stata per molti anni l’unica alternativa allo strapotere tedesco, adesso subisce in modo anche pesante gli effetti della crisi, o meglio della recessione del Vecchio Continente.
►La Francia vuole un governo dell’Eurozona
François Hollande, da quando è diventato presidente della Francia, ha cercato di risolvere i problemi strutturali del paese occupandosi della fiscalità e del mercato del lavoro, tanto che dopo il lancio del suo programma furono immediate le analogie con l’Italia e la sfida che i politici tricolore avrebbero dovuto affrontare.
Purtroppo a distanza di diversi mesi Hollande deve ripresentarsi davanti alla popolazione per un giudizio niente affatto positivo. Il presidente francese, infatti, aveva detto che presto ci sarebbe stato un calo del numero dei disoccupati e invece il tasso di disoccupazione è cresciuto arrivando a segnare un record storico. Il paese, in questo momento, considera sempre più faticosa e in salita la strada per allontanarsi dalla crisi.
►La Francia ci prova con la supertassa per i calciatori
E’ stato così posticipato l’ingresso in un periodo migliore: del calo della disoccupazione, infatti, s’inizierà a parlare soltanto alla fine dell’anno. Più che una previsione, però, questa sembra un’altra illusione e a testimoniare che a pensar male non si fa peccato, come si direbbe nella tradizione popolare, arriva anche l’Istituto nazionale francese di statistica: il record nel tasso di disoccupazione sarà scritto proprio a dicembre.