Record partite Iva under 35

 Il 2012 è stato l’anno dei liberi professionisti. Aperte 549mila Partite Iva -con un aumento del 2,2% rispetto al 2011- delle quali il 38,5% è stato aperto da giovani sotto i 35 anni: si tratta di un aumento dell’8,1% rispetto all’anno precedente per un totale di 211.500 giovani professionisti in più.

► Il Cassetto fiscale apre agli studi di settore con una nuova applicazione dedicata alle partite Iva

La maggior parte di queste è stata aperta al Sud, ad aprirle sono soprattutto donne (+10,1%) per un totale di 79.100 unità (pari al 37,4% del totale under 35). Questo è il quadro che emerge dai dati del ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento delle Finanze. Dati che sono stati commentati dalla Cgia di Mestre attraverso le parole del suo segretario Giuseppe Bortolussi:

L’aumento del numero delle partite Iva in capo ai giovani lascia presagire, nonostante le misure restrittive introdotte dalla riforma del ministro Fornero, che questi  nuovi autonomi lavorano  prevalentemente per un solo committente.

Quindi le misure restrittive hanno avuto ben poco effetto, forse a causa del fatto che i controlli su queste partite Iva sono stati rimandati a luglio 2014 e che, proprio perché dedicate a giovani professionisti che stanno iniziando la loro carriera, prevedono delle grandi agevolazioni, come quella di non dover presentare gli studi di settore.

Continua Bortolussi:

Visto che questo boom di nuove iscrizioni ha interessato in particolar modo gli agenti di commercio/intermediari presenti nel settore del commercio all’ingrosso, le libere professioni e l’edilizia riteniamo che la nostra chiave di lettura non si discosti moltissimo dalla realtà.

 

Previsioni indotto economico Expo 2015

 L’Expo 2015 sarà un’occasione unica per la città di Milano e per l’Italia intera. Un grande evento che attirerà investimenti sia dal nostro paese che dall’estero, per un totale di 25 miliardi di euro di produzione aggiuntiva. E’ quanto ha preventivato lo studio realizzato da team di analisti economici coordinati da Alberto Dell’Acqua, professore della Bocconi.

Di questi 25 miliardi di produzione aggiuntiva previsti nel periodo 2012/2020, generati da investimenti della società di gestione e dei Paesi partecipanti, aumento dei consumi, turismo e nuove imprese create, di guadagno puro, ossia calcolato al netto di costi, ci saranno 10,5 miliardi, quindi meno della metà, di cui potranno beneficiare lavoratori, imprese e investitori. Il settore che maggiormente beneficerà di questo evento è quello del turismo.

► La ricetta OCSE per salvare il mondo del lavoro italiano

Secondo Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano:

Expo sarà un volano per la crescita, capace di dare una svolta importante alla nostra economia. Le imprese saranno il motore dell’evento ma per farlo funzionare bene c’è bisogno di uno sforzo da parte di tutti e dello spirito di squadra tra istituzioni.

Dichiarazione, questa, che ben si adegua al mercato del lavoro dell’Expo. Infatti, secondo le stime, l’esposizione universale di Milano potrà generare circa 200mila posti di lavoro, ma, per ottenere un tale risultato, è necessario comprendere le tipologie di professionalità necessarie al buon svolgimento dell’evento e trovare un collegamento coerente tra domanda ed offerta.

Previsioni BCE per il biennio 2013/2014

 I dati di qualche tempo fa della Banca Centrale Europea nei quali l’Istituto parlava di una ripresa economica visibile già nella seconda metà del 20123, sono stati sconfessati dal nuovo bollettino emanato in questi ultimi giorni, in cui i dati sono stati tutti rivisti al ribasso.

► La BCE non cambia il costo del denaro

Il 2013 e il 2014 saranno ancora degli anni difficili per l’Eurozona per i quali la crescita del Pil è stata attestata, rispettivamente, allo 0,3 e allo 0,2%, in ribasso riguardo a quanto precedente comunicato. La motivazione va cercata nel calo delle attività economiche con conseguente discesa libera di consumi privati e collettivi.

Grande preoccupazione della BCE anche per la questione del lavoro. Il tasso di disoccupazione per il 2012 è stato dell’11,7%, ossia un punto percentuale in più rispetto a quanto registrato per l’anno precedente.

Un tasso che continua a crescere, anche se a ritmi più lenti, e che colpisce soprattutto le categorie più giovani di lavoratori dell’area mediterranea. In paesi comeGermania, Olanda e Austria la disoccupazione si è mantenuta entro il 10%, mentre ci sono stati paesi come Spagna e Grecia in cui l’aumento del tasso di disoccupazione è stato di oltre trenta punti percentuali.

► Rischi e soluzioni per l’Eurozona

Sono dunque i giovani ad essere stati più danneggiati dalla crisi economica, sia in termini di quantità di lavoro disponibile che in termini di garanzie contrattuali.

Imprenditoria giovanile promossa con Speed MI Up

 In un periodo di crisi molte aziende e molti cittadini che vogliono rimboccarsi le maniche, hanno buone idee, numerosi spunti e pochi soldi, sono alla ricerca di finanziamenti economici per coronare il sogno imprenditoriale. Li aiuta nell’impresa, l’incubatore d’impresa realizzato dalla Bocconi che collabora nel progetto con la Camera di Commercio e con il Comune di Milano.

 Il crowfunding cerca una disciplina

Si chiama Speed MI Up ed è un progetto che vuole finanziare ed promuovere la nascita delle start up, pubblicando due bandi ogni anno. Al momento sono aperte le iscrizioni e si possono inviare le candidature entro il 29 marzo 2013, usando il sito ufficiale del progetto.

 Net Generation della Regione Lombardia

L’obiettivo è quello di creare 10 startup e formare almeno 20 professionisti ogni anno. Si capisce bene che oltre alla promozione della nascita di nuove imprese e l’avvio nel settore imprenditoriale di alcuni giovani professionisti, è nelle corde anche l’allineamento tra mondo delle imprese e mondo dei professionisti.

Per accedere al bando, comunque, bisogna rispettare alcuni requisiti: in primo luogo essere maggiorenni, poi non aver superato i 35 anni ed avere la partita IVA. In più è necessario essere laureati. L’idea imprenditoriale, come in numerosi altri bandi simili, deve essere innovativa, solida, localizzata e in prospettiva internazionale.

Quindi deve svilupparsi nel territorio di Milano ma deve avere un respiro sovranazionale.

La ricetta OCSE per salvare il mondo del lavoro italiano

 Oltre a dare indicazioni all’Italia su come potrebbe essere risolto il grave problema della corruzione in Italia, nel rapporto Going for Growth 2013 l’Ocse dà anche delle chiare indicazioni su come si può risollevare il mercato del lavoro e dare una nuova speranza ai giovani italiani.

► In Italia ogni giorno si perdono 480 posti di lavoro

Il succo del discorso è semplice: servono assunzioni e licenziamenti più flessibili. Il paese deve

proseguire la riforma del mercato del lavoro rendendo più flessibili le assunzioni e i licenziamenti e accorciando i tempi dei procedimenti giudiziari, realizzando contemporaneamente la rete universale di protezione sociale già in programma.

Nel capitolo del rapporto biennale dell’Ocse dedicato all’Italia l’organizzazione si concentra sull‘importanza delle riforme strutturali che devono tendere al riequilibrio della tutela del lavoro, ma non, come si potrebbe pensare, alla tutela del singolo posto di lavoro, ma spostando l’attenzione sulla tutela del reddito del lavoratore.

► Previsioni di assunzione per i giovani

Il problema italiano, infatti, sono questa eccessiva concentrazione sul singolo posto e una rete sociale di protezione frammentata che hannoostacolato una distribuzione efficiente della forza lavoro. Solo una migliore formazione e un sostegno reale ai programmi di apprendistato possono aiutare ad incrementare il capitale umano e migliorare la distribuzione del reddito.

Tagli 2.400 posti di lavoro ING

 Il colosso finanziario olandese ING, punto di riferimento in Italia per Conto Arancio, ha terminato il quarto trimestre del 2012 con un utile netto di 1,43 miliardi di euro che in altri termini rappresenta un significativo 0,38 euro per azione. Si tratta di una crescita in confronto al corrispondente dato del 2011, che era di 1,18 miliardi di euro. Un dato che è però al di sotto delle aspettative degli analisti.

Il ramo assicurativo ha raggiunto redditi da premi lordi per 4,66 miliardi di euro, ponendosi dunque in calo in confronto ai 4,75 miliardi del quarto trimestre 2011. Il margine di interesse delle operazioni bancarie fa registrare una flessione da 3,04 a 2,84 miliardi di euro, mentre aumentano le commissioni da 845 a 878 milioni di euro. La voce Total Investment&other income frutta 1,23 miliardi di euro contro i 490 milioni di euro del quarto trimestre 2011 portando in territorio positivo i risultati del gruppo.

I risultati del gruppo finanziario tengono anche in considerazione numerose e importanti cessioni che la ING sta sostenendo per ripagare il costo del salvataggio pubblico da parte dello Stato olandese. ING ha dichiarato che taglierà più di 1.400 posti di lavoro in Olanda nonché altre 1000 posizioni in Belgio.

Già durante lo scorso novembre era stato annunciato il taglio di 2.350 posti di lavoro nelle unità di banca commerciale e nella divisione assicurativa. Il costo di questi tagli dovrebbe aggirarsi intorno ai 452 milioni di euro dopo le imposte, ma ridurre i costi annuali di circa 1 miliardo di euro entro il 2015.

La congiuntura economica, come ha evidenziato il management, rimane sfidante. Il core tier 1 ratio della banca è sceso dal 12,1% di fine settembre all’11,9% di fine dicembre 2012.

Per la rivalutazione del TFR c’è tempo fino a lunedì

 La rivalutazione del Trf scadeva il 16 febbraio ma per via del fatto che cade di sabato, questo appuntamento con il fisco è stato spostato al 18 febbraio. Entro lunedì, quindi, ci sarà il tempo necessario per versare l’imposta sull’aumento di valore del fondo. 

In pratica si deve versare l’imposta sostitutiva sulle rivalutazioni di Tfr maturate entro il 31 dicembre 2012. L’aliquota per calcolare l’importo è dell’11 per cento e si calcola sul valore dell’ammontare del fondo accantonato entro il 31 dicembre 2011 dalle imprese che si occupano del trattamento di fine rapporto dei dipendenti.

► Lo sconto con la previdenza complementare

L’imposta da versare è decurtata di quanto è stato già versato in acconto entro il 17 dicembre del 2012. Questa imposta, benché “versata” dall’azienda, in realtà è a carico del lavoratore. Il datore di lavoro la recupera con una diminuzione dello stesso fondo Tfr.

► Previdenza complementare: fondi pensione aperti

Il saldo dell’imposta sostitutiva può essere compensato tramite il modello F24 usando anche dei crediti maturati per altre imposte o contributi. In realtà è possibile usufruire anche del credito che deriva dal prelievo anticipato sul Tfr. Il pagamento del contributo, a livello di codici tributo, deve essere completato inserendo la stringa “1713” dedicata alle operazioni di saldo.

Se sono in corso delle operazioni di fusione o di scissione delle società preesistenti, devono pagare il saldo dell’imposta sostitutiva sia la società che sta per estinguersi, fino alla data della fusione, sia la società incorporante che invece parte con il calcolo dal momento della fusione in poi.

 

La “Giornata della collera” del settore edile

Per domani è prevista la manifestazione di protesta del settore edile che si ritroverà a Piazza Affari per fare sentire la sua voce. La crisi nel settore edile è arrivata a livelli alti e le imprese, i professionisti e l’indotto hanno deciso la protesta davanti alla Borsa.

In Italia la casa è il bene più tassato

Gli organizzatori hanno chiamato la manifestazione “Giornata della collera”. Il settore edile e delle costruzioni è in crisi e c’è una situazione anche di eccesso di creazione di nuove strutture che riguarda il passato. Il territorio è stato utilizzato in maniera eccessiva e ora la situazione di crisi economica ricade su questo settore.

L’organizzatore della manifestazione è Assimpredil, l’associazione regionale più importante che fa parte dell’Anci ed è come una Confindustria degli imprenditori edili. Le richieste sono quelle di un intervento per un settore bloccato. Il periodo elettorale ha portato a questa protesta e ci saranno Maroni, Ambrosoli Vendola a Mauro a sentire le ragioni di chi protesta.

Calano i permessi per le nuove costruzioni

Si prevede una protesta anche simbolica in piazza oltre che un convengo in cui si parlerà seriamente del problema del settore edile. Per il presidente di Assimpredil Cluadio De Albertis: “La crisi economico-finanziaria che ha investito il nostro Paese ha trascinato il settore delle costruzioni nella recessione più grave dal dopoguerra a oggi, di fatto riportandoci ai livelli degli anni ’40”. Per De Albertis c’è da intervenire e da risistemare: “Il 70% degli edifici del nostro paese è antecedente agli anni ’70. C’è molto da recuperare e da ricostruire. Per non parlare del repristino delle infrastrutture e del loro ammodernamento”.

A RCS tira aria di crisi

 La crisi colpisce uno dei colossi dell’editoria italiana. RCS – Rizzoli-Corriere della Sera – è uno dei maggiori editori italiani, una società enorme, quotata anche in Borsa.

Il gruppo ha annunciato oggi, per voce dell’amministratore delegato Pietro Scott Jovane, che l’azienda metterà in atto un piano di ristrutturazione anticrisi, che prevede il taglio di 800 dipendenti, tra giornalisti e amministrativi, la vendita di ben 1o testate e la valorizzazione (ossia la vendita) di delle sedi del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, situate nel centro di Milano.

 

Esuberi Benetton

Le testate che saranno messe in vendita sono A, Brava Casa, Astra, Max, Ok Salute, l’Europeo, Visto, Novella 2000, Yacht&Sail più tutta la parte dell’enigmistica. Se non si troverà un acquirente, le testate saranno cessate.

Tra i vari esuberi, se ne contano 640 in Italia e i restanti in Spagna, ma non si sa ancora come saranno distribuiti gli esuberi nelle singole divisioni. Il triste annuncio è stato anche accompagnato dalla notizia che anche i super manager aziendali sono disposti al sacrifico e il presidente Angelo Provasoli, l’amministratore delegato e i suoi collaboratori si ridurranno lo stipendio del 10%.

► Crisi Electrolux

I rappresentanti sindacali dei dipendenti Rcs hanno manifestato immediatamente una grande preoccupazione per questo annuncio, che, soprattutto in Spagna vanno a sommarsi ai pesanti interventi già attuati negli anni passati, dove solo nel 2012 sono stati tagliati 350 posti di lavoro.

In Italia ogni giorno si perdono 480 posti di lavoro

Uno studio dell’ufficio studi della Confartigianato sul mercato del lavoro dal 2008 ad oggi, quindi nel periodo della crisi economica, ha mostrato che si sono persi 480 posti di lavoro al giorno. Sono questi i costi che l’Italia ha pagato, tra l’altro, per la crisi economica. E la situazione dell’occupazione non sembra risolta o in miglioramento.

Previsione di assunzione per i giovani
Come dimostra Confartigianato con il suo studio, gli occupati sono passati dai 23 milioni e 541 mila dell’Aprile 2008 a 22 milioni 723 mila, secondo i dati Istat. I posti di lavoro sono quindi diminuiti di 818 mila in quattro anni e mezzo che fa appunto 480 posti di lavoro in meno ogni giorno, posti di lavoro che sono stati persi.

Proposte per risolvere il problema della disoccupazione
La situazione riguarda in particolar modo i lavoratori giovani fino a 35 anni. Sono loro ad accusare maggiormente i problemi della perdita del lavoro o della difficoltà a trovarne uno. In questa categoria di persone, appunto giovai fino a 35 anni, il tasso di occupazione è diminuito di circa il 20% con quasi un milione e mezzo di posti di lavoro in meno.
Nello studio di Confartigianato, nei cinque anni presi in esame si mostra anche la trasformazione del mercato lavoro. Gli occupati a tempo pieno sono diminuiti del 5,1% mentre quelli con contratti part-time sono aumentati dell’11,3%.